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10 Gennaio 1610, L’INIZIO DI UNA NUOVA ERA…

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Presentazione sul tema: "10 Gennaio 1610, L’INIZIO DI UNA NUOVA ERA…"— Transcript della presentazione:

1 10 Gennaio 1610, L’INIZIO DI UNA NUOVA ERA…
Oggi l’umanità scrive nel suo diario: “Abolito il cielo!”

2 Bertolt Brecht “Das Leben des Galilei”
1a stesura: versione Danese (1938) 2a stesura: versione Americana ( ) 3a stesura: versione Berlinese ( ) Impegnato in un’ardua battaglia contro il dilagare del dogmatismo assolutista dell’ideologia nazista e totalitarismo. Comprende quanto la legge suprema del mondo liberale (l’interesse economico), condizioni il lavoro dell’intellettuale e come ogni uomo sia subordinato alle circostanze in cui si trova operare.

3 EVOLUZIONE UMANA O FALLIMENTO?
Ambiguità della figura dello scienziato, emblema della crisi dell’uomo moderno e del solco incolmabile tra scienza ed etica

4 EROE NUOVE VERITA SVELATE AL MONDO:
“adesso i teologi, dovranno provvedere a rimettere in ordine il cielo. Avete vinto!” SCIENZA COME PATRIMONIO POPOLARE: ”Nella mia vita di scienziato ho avuto una fortuna senza pari: quella di vedere l’astronomia dilagare nelle pubbliche piazze.” COMBATTENTE CONTRO IL DOGMATISMO E LA TRADIZIONE: “In circostanze cosi straordinarie, la fermezza di un uomo poteva produrre grandissimi rivolgimenti” “Il voto solenne di fare uso della scienza ad esclusivo vantaggio dell’umanità.”

5 ANTIEROE “Galileo di Brecht a mio avviso non potrà mai apparire come un personaggio positivo o in gran parte positivo: al pubblico borghese perché egli è un incoerente, è uno dei loro che “sbaglia” un affare senza una reale giustificazione o una logica utilitaristica quindi è giusto che sia condannato. Al pubblico popolare perché Galileo doveva essere un “eroe” proletario e non lo è stato… esiste un alternativa “reale” per Galileo? “ G. Strehler

6 DEBOLEZZE UMANE “Non credo che la pratica della scienza possa andar disgiunta dal coraggio. Essa tratta del sapere, che è un prodotto del dubbio; e col procacciare sapere a tutti su ogni cosa, tende a destare il dubbio in tutti” “Ho abiurato perché il dolore fisico mi faceva paura” “Mi hanno mostrato gli strumenti” “La paura della morte è umana! E le debolezze umane non interessano alla scienza” “non occorrerà andare molto lontano. E’ un uomo della carne. Capitolerà subito.”

7 DONDE TRAGGONO LA FORZA NECESSARIA PER LA LORO FATICOSA ESISTENZA?
IL POPOLO… “…ma la nostra nuova arte del dubbio appassionò il gran pubblico, che corse a strapparci di mano il telescopio per puntarlo sui suoi aguzzini” “…ora la gran parte della popolazione è tenuta dai suoi sovrani, pai suoi proprietari di terra, dai suoi preti, in una nebbia madreperlacea di superstizioni e di antiche sentenze, che occulta gli intrighi di costoro” “ …Dal senso di continuità, di necessità… Si son sentiti dire che e ripetere che l’occhio di Dio è su di loro, indagatore e quasi ansioso; che intorno a loro è stato costruito il grande teatro del mondo perché vi facciano una buona prova recitando ciascuno la grande o piccola parte che gli è stata assegnata…” DONDE TRAGGONO LA FORZA NECESSARIA PER LA LORO FATICOSA ESISTENZA? Certo, non vivono bene; ma nella loro miseria esiste una sorta di ordine riposto, una serie di scadenze… Le sventure piovono loro addosso con regolarità, quasi seguendo un ciclo .“ COME LA PRENDEREBBERO ORA???

8 L’ISTITUZIONE ECCLESIASTICA
“Questo signor Galilei toglie l’uomo dal centro dell’universo per relegarlo in un punto imprecisato ai margini. E’ evidente perciò che il signor Galilei è un nemico del genere umano e va trattato in conseguenza. L’uomo è la gemma del creato, la suprema e prediletta creatura di Dio.” “Avete voluto degradare la terra, la terra di cui vivete e che vi dà tutto! Sputare nel piatto che vi nutre! Io non sono una nullità su una stella qualunque, che rotola un po’ qua un po’ là! Io cammino con passo sicuro sulla terra, e io sto al centro e l’occhio del creatore sta sopra di me.”

9 ABIURA Io Galileo, fu Vincenzo Galilei, fiorentino, di anni 70, personalmente costituito in giudizio e inginocchiato davanti a voi Eminentissimi e Reverendissimi Cardi­nali Inquisitori generali in tutta la Repubblica Cristia­na contro la malvagità eretica; avendo davanti agli occhi i santi Vangeli, su cui poso le mani, giuro che ho sempre creduto, credo e con l'aiuto divino crederò per l'avvenire tutto ciò che accoglie, predica e insegna la Santa Chiesa Cattolica e Apostolica. Ma poiché questo Sant'Uffizio, per avere io, dopo essermi stato formalmente intimato con un precetto dello stesso di ab­bandonare completamente la falsa teoria che il Sole è centro del mondo e non si muove e la Terra non è centro del mondo e si muove, e di non mantenere, difendere ne insegnare in qualunque modo, ne a parole ne per iscritto, la suddetta falsa dottrina, e dopo essermi stato notificato che tale dottrina è contraria alla Sacra Scrittura, scritto e dato alle stampe un libro in cui ne parlo pur essendo già stata condannata e porto argo­menti efficaci a suo favore, senza prendere netta posizione, mi ha giudicato veramente sospetto di eresia, cioè di aver tenuto fermo e creduto che il Sole è centro del mondo e immobile e la Terra non ne è il centro e si muove, volendo cancellare dalla mente delle Vo­stre Eminenze e da quella di ogni cristiano questo grave sospetto, giustamente concepito contro di me, con cuore sincero e autentica fede abiuro, maledico e dete­sto i suddetti errori ed eresie e in generale ogni qua­lunque altro errore, eresia o setta contraria alla Santa Chiesa; e giuro che per l'avvenire non dirò mai più ne asserirò, ne a parole ne per iscritto, cose tali per cui possa rinascere su di me un tale sospetto, ma se m'imbatterò in qualche eretico o sospetto d'eresia, lo denuncerò a questo Sant'Uffizio, ovvero all'Inquisitore o Ordinario del luogo dove dovessi trovarmi. Giuro altresì e prometto di adempiere e osservare in­teramente tutte le penitenze che mi sono state o mi saranno inflitte da questo Sant'Uffizio e che se, Dio non voglia, dovessi contravvenire in qualche modo alle mie promesse o ai miei giuramenti, mi sottometterò a tutte le pene e castighi previsti dal diritto canonico e dalle altre disposizioni generali e particolari previste e promulgate contro questi reati. Mi possano in ciò aiutare Dio e i suoi santi Vangeli, su cui poso le mani. Io, suddetto Galileo Galilei, ho abiurato, giurato, promesso e mi sono obbligato come sopra; e in fede della verità ho firmato di mio pugno il presente documento d'abiura e l'ho recitato parola per parola, a Roma, nel convento di S. Maria sopra Minerva, oggi, 22 giugno 1633. Io, Galileo Galilei, ho sottoscritto la suddetta abiura, di mio pugno.

10 CRITICA DI BRECHT “Lo scienziato o l’inventore, che prima di diffondere la sua scoperta è uno sconosciuto, ma è anche libero da persecuzioni, quando essa viene confutata e denigrata diventa un truffatore ahimè anche troppo noto…Al fervore segue allora lo spossamento, alla speranza forse esagerata una disperazione forse altrettanto esagerata. E chi non cade in preda al tormento e all’indifferenza finisce peggio. Coloro in cui non si è spenta la forza di agire per i propri ideali, la valgono ora contro quegli stessi ideali! Non c’è reazionario più implacabile dell’innovatore fallito, non c’è nemico degli elefanti selvatici più crudele che l’elefante addomesticato. Eppure, può avvenire che questi delusi vivano davvero in un tempo nuovo, un tempo di grandi rivolgimenti. Ma di tempi nuovi essi non sanno nulla.” B. Brecht “Così stando le cose, il massimo cui si può sperare è una progenie di gnomi inventori, pronti a farsi assoldare per qualsiasi scopo” “…e misi la mia sapienza a disposizione dei potenti perché la usassero, o non la usassero, o ne abusassero, a seconda dei loro fini. Ho tradito la mia professione e quando un uomo ha fatto ciò che ho fatto io la sua presenza non può essere tollerata nei ranghi della scienza”


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