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Corso di Algoritmi e Strutture Dati APPUNTI SUL LINGUAGGIO C

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Presentazione sul tema: "Corso di Algoritmi e Strutture Dati APPUNTI SUL LINGUAGGIO C"— Transcript della presentazione:

1 Corso di Algoritmi e Strutture Dati APPUNTI SUL LINGUAGGIO C
Introduzione al C Lezione I

2 Ing. Roberto De Virgilio
sito Web:

3 Perché scriviamo programmi
Abbiamo un problema da risolvere Dobbiamo progettare una soluzione: progettiamo un algoritmo Vogliamo far eseguire tale algoritmo dal nostro elaboratore: scriviamo un programma

4 Linguaggi macchina, assembley e di alto livello
Linguaggi macchina: lingua naturale di un particolare computer, esso consiste di sequenze di numeri (1 o 0) e dipende dalla macchina Linguaggi assembly: abbreviazioni simili all’inglese, per rappresentare le operazioni elementari del computer LOAD N ADD X Linguaggi ad alto livello: singole istruzioni contenenti notazioni matematiche utilizzate comunemente x = n + 2;

5 Linguaggio imperativo?
Il linguaggio C Il C fu progettato ed implementato da Dennis Ritchie ed è un linguaggio imperativo ad alto livello, sviluppato nei laboratori della AT&T Bell Laboratories, adatto per lo sviluppo dei sistemi operativi. Benché implementato su un sistema operativo UNIX, questo linguaggio non fu scritto per un particolare sistema operativo ma può essere utilizzato sotto sistemi operativi diversi come UNIX, DOS, OS, POWER PC, ecc Sistema operativo? Linguaggio imperativo?

6 Sistema operativo è un programma di controllo che svolge operazioni fondamentali al funzionamento dell’elaboratore risiede in una memoria interna permanente e interpreta i comandi di utente che richiedono diversi servizi (es. la visualizzazione, la stampa o la copiatura di un file, il raggruppamento logico dei file in una directory o l'esecuzione di un programma). si occupa di gestire tutte le periferiche del nostro pc, tutti i processi, e tutti i dati di input/output.

7 Paradigmi di programmazione
Esistono diversi approcci alla programmazione, chiamati paradigmi di programmazione: Programmazione imperativa: un programma specifica le azioni che devono essere eseguite in sequenza per calcolare i risultati a partire dai dati in ingresso. Programmazione orientata agli oggetti : un programma modella una realtà di interesse come una collezione di oggetti software che cooperano

8 Programma Java Oggetto Software Oggetto Software Classe Principale

9 imperativo Il linguaggio C
Il C è un linguaggio di programmazione di tipo imperativo un programma è una lista di istruzioni, di imperi che il calcolatore deve eseguire. Versione standard del C: ANSI/ISO 9899

10 Le librerie in C I programmi scritti in C consistono in moduli chiamati funzioni; esiste una ricca collezione di funzioni già esistenti chiamata libreria standard del C. Obiettivo riusabilità del software: approccio di costruzione a blocchi per creare programmi; inutile ricostruire funzioni già esistenti, ma riusare ciò che già esiste fondendolo con ciò che viene costruito ex-novo. Obiettivo efficienza: utilizzare le funzioni della libreria ANSI potrà migliorare l’efficienza del programma. Obiettivo portabilità: utilizzare le funzioni ANSI invece di scrivere le proprie versioni.

11 Il linguaggio C Il C è un tipico linguaggio di programmazione strutturata: scrittura di programmi chiari, dalla correttezza dimostrabile e semplici da modificare. Il linguaggio C permette di scrivere programmi molto compatti Il linguaggio C permette di accedere e gestire direttamente le risorse hardware dell’elaboratore (in maniera indipendente dall’architettura)

12 L’ambiente C Editor Disk Disk Disk Linker Disk Loader CPU Fase 1
Programma creato con l’editor Fase 1 Editor Disk Preprocessore Fase 2 Disk Il Preprocessore esegue il codice Compilatore Fase 3 Disk Compilatore crea il codice oggetto Linker Fase 4 Disk Collega il codice oggetto alle librerie Loader Memoria Primaria Fase 5 Carica in memoria il programma CPU Fase 6 Memoria Primaria Esegue una istruzione alla volta

13 Un semplice programma C
/* Programma che stampa un saluto */ #include <stdio.h> main() { printf(“Hello World!\n”); }

14 Un semplice programma C
/* Programma che stampa un saluto */ #include <stdio.h> main() { printf(“Hello World!\n”); } L’istruzione è chiamata “direttiva di compilazione” e serve ad includere informazioni relative a una libreria predefinita del C che contiene le funzioni di input/output.

15 Un semplice programma C
/* Programma che stampa un saluto */ #include <stdio.h> main() { printf(“Hello World!\n”); } La parola main() identifica il programma principale e rappresenta il punto di ingresso del programma all’inizio della sua esecuzione

16 Un semplice programma C
/* Programma che stampa un saluto */ #include <stdio.h> main() { printf(“Hello World!\n”); } Si possono specificare commenti racchiudendoli tra i simboli /* e */ Ogni istruzione è conclusa dal simbolo <<;>> Le parentesi graffe delimitano un blocco

17 Un semplice programma C
/* Programma che stampa un saluto */ #include <stdio.h> main() { printf(“Hello World!\n”); } Per la stampa su video printf e tra apici la stringa costante Esistono sequenze nelle stringhe che indicano caratteri speciali: per esempio \n indica il carattere di new line che quando viene incontrato sposta il carattere successivo alla riga seguente

18 Caratteri speciali Tipo di opzione Descrizione \n Ritorno a capo \t
Tipo di opzione Descrizione \n Ritorno a capo \t Tabulazione orizzontale \b Tabulazione verticale \a Torna indietro di uno spazio \f Salto pagina

19 Variabili in C /* Programma per il calcolo del fattoriale */
#include <stdio.h> main() { int n,fat; printf(“Calcolo del fattoriale di:”); scanf(“%d”,&n); fat = 1; while (n>1) { fat = fat * n; n = n-1; } printf(“Risultato = %d\n”,fat);

20 Variabili in C /* Programma per il calcolo del fattoriale */ #include <stdio.h> main() { int n,fat; printf(“Calcolo del fattoriale di:”); scanf(“%d”,&n); fat = 1; Una variabile viene dichiarata scrivendo il tipo seguito dal nome della variabile. Una variabile può essere inizializzata all’atto della sua dichiarazione (int a=1).

21 Tipi di dato elementari
Tipi di dichiarazione Rappresentazione Char Carattere (es. 'à) Int Numero intero (es. 3) Short Numero intero corto Long Numero intero lungo Float Numero reale "corto" (es 14.4) Double Numero reale "lungo" In C non esiste il tipo boolean: Si usa la convenzione che lo zero rappresenta il valore falso e l’uno il valore vero (tutti i valori diversi da zero rappresentano il vero)

22 Input/Output /* Programma per il calcolo del fattoriale */ #include <stdio.h> main() { int n,fat; printf(“Calcolo del fattoriale di:”); scanf(“%d”,&n); fat = 1; La lettura e la stampa di variabili richiede spesso la specifica del loro formato: le istruzioni printf, scanf hanno in genere più argomenti.

23 Argomenti di printf e scanf
printf ( "<stringa>" , <elenco argomenti> ); scanf ( "<stringa>" , <elenco argomenti> );

24 Input/Output La lettura e la stampa di variabili richiede spesso la specifica del loro formato: le istruzioni printf, scanf hanno in genere più argomenti. /* Programma per il calcolo del fattoriale */ #include <stdio.h> main() { int n,fat; printf(“Calcolo del fattoriale di:”); scanf(“%d”,&n); fat = 1; ---- printf(“Risultato = %d\n”,fat);

25 Argomenti di printf e scanf
Il primo è una stringa di caratteri (da stampare per la printf) nella quale ogni % indica il punto in cui vanno sostituiti, nell’ordine, gli argomenti che seguono; Il carattere che segue il simbolo % indica il tipo dell’argomento (d indica un valore intero); Gli altri argomenti specificano le variabili di input/output (quelle di input sono precedute dal simbolo speciale &).

26 scanf ( “ %d ” , &n ); printf ( “ Risultato = %d \n ” , fat );
Assegna alla variabile n l’argomento inserito Tipo di argomento da inserire Stampa nel punto indicato il valore contenuto dalla variabile fat Tipo di argomento da stampare printf ( “ Risultato = %d \n ” , fat );

27 Argomenti di printf e scanf
Sintassi da utilizzare Descrizione %d Dati di tipo int %lf %l %f Dati di tipo double Dati di tipo long Dati di tipo float %c Dati di tipo char %s Dati di tipo stringhe

28 L’istruzione di assegnazione si indica con il simbolo =
Assegnazione in C /* Programma per il calcolo del fattoriale */ #include <stdio.h> main() { int n,fat; printf(“Calcolo del fattoriale di:”); scanf(“%d”,&n); fat = 1; L’istruzione di assegnazione si indica con il simbolo =

29 Un’istruzione composta è delimitata da un blocco
Blocchi in C while (n>1) { fat = fat * n; n = n-1; } printf(“Risultato = %d\n”,fat); Un’istruzione composta è delimitata da un blocco

30 Operatori ed espressioni in C
Operazioni con gli int (interi) Descrizione delle operazioni * moltiplicazione 4*5=20. Moltiplica i numeri inseriti + addizione 2+10=12 Somma i numeri inseriti - sottrazione 3-2=1 Sottrae i numeri inseriti / divisione 5/4=1 Divide e il risultato è senza resto % divisione con modulo 10%7=3 Divide e come risultato abbiamo il resto

31 Operatori ed espressioni in C
Operazioni con i double (reali) Descrizione delle operazioni * moltiplicazione 4.5*2.0=9.0 Moltiplica i numeri inseriti + addizione =12.2 Somma i numeri inseriti - sottrazione =0.9 Sottrae i numeri inseriti / divisione 3.0/2.0=1.5 Tipo di espressione Descrizione x++ Incremento della variabile x di 1 y-- Decremento della variabile y di 1 a+=b e a*=b a=a+b e a=a*b

32 Operatori ed espressioni in C
Operatori relazionali Descrizione x == y Testa se il valore di x è uguale a y x > y Testa se x è maggiore di y x >= y Testa se x è maggiore uguale di y x < y Testa se x è minore di y x <= y Testa se x è minore uguale di y x != y Testa se x è diverso da y

33 Operatori ed espressioni in C
Operatori logici Descrizione && AND || OR ! NOT Operatore condizionale Descrizione <op1>?<op2>:<op3> Vale <op2> se <op1> è vero altrimenti <op3> Es. (a>b)?a:b calcola il massimo tra a e b

34 Istruzioni di controllo condizionali
Istruzione condizionale if if ( <espr> ) <istr1> else <istr2> Se <espr> è vera viene eseguito <istr1> altrimenti verrà eseguito <istr2> Es. if (a>b) printf(“il maggiore è %d”, a); else printf(“il maggiore è %d”, b);

35 Istruzioni di controllo condizionali
Istruzione condizionale switch switch ( <espr> ) { case <costante1> : <istr1> [break;] case <costante2> : <istr2> [break;] …. default : <istr>; } Se <espr> vale <costante n> vera viene eseguito <istr n>; in tutti gli altri casi (caso di default) verrà eseguito <istr>. Per convenzione dopo l’istruzione che si vuole eseguire si usa il comando break per uscire dall’istruzione condizionale.

36 Istruzioni di controllo condizionali
Es. Vogliamo impostare il numero di giorni n di cui è fatto ogni mese: switch ( mese ) { case 2: n=28; break; case 4 : case 6: case 9 : case 11: n=30; break; default : n=31; }

37 Istruzioni di controllo iterative
Istruzione while while ( <espr> ) <istr> oppure do <istr> Fino a che <espr> è vera viene eseguito <istr>. Prima valuta espr e poi esegue istr Prima esegue istr poi valuta espr

38 Istruzioni di controllo iterative
Es. Calcoliamo il fattoriale di un numero i: while ( i>1 ) { fat *= i; i--; } do { while ( i>1 );

39 Istruzioni di controllo iterative
Istruzione for for ( <espr_init>; <espr_test>; <espr_incr> ) <istr> corrisponde a: <espr_init> while ( <espr_test> ) { <espr_incr>; } Es. for ( i=n; i>1; i-- ) fat *= i;

40 Costanti simboliche in C
#define <nome> <valore> Si definiscono facendo uso della direttiva define che va messa nell’intestazione del programma. Es. #define PIGRECO 3.14 #define N 100 #define TRUE 1 #define FALSE 0 main() { …. }

41 Esempio di programma C Lettura ed analisi del problema: deduzione dei dati di input Costruzione di un procedimento risolutivo: algoritmo Traduzione delle istruzioni dell’algoritmo in linguaggio C

42 Esempio di programma C Lettura ed analisi del problema: deduzione dei dati di input “Scrivere un programma C che calcoli le quattro operazioni sui numeri interi.” Input: a op b , in cui a e b sono due interi e op è una delle quattro operazioni [+,-,*,/] Oss. La divisione sui numeri interi emette anche il resto

43 Esempio di programma C Costruzione di un procedimento risolutivo: algoritmo a,b op op = ? + - * / a+b a-b a*b a/b,a%b

44 Traduzione delle istruzioni dell’algoritmo in linguaggio C
Esempio di programma C Traduzione delle istruzioni dell’algoritmo in linguaggio C Un programma C consta di tre parti fondamentali: Intestazione: spazio dedicato agli include per includere librerie Dichiarazioni : funzioni, costanti, … Blocco principale : il main() in cui elencare le istruzioni

45 Traduzione delle istruzioni dell’algoritmo in linguaggio C
Esempio di programma C Traduzione delle istruzioni dell’algoritmo in linguaggio C /* Programma che calcola le quattro operazioni sui numeri interi */ #include <stdio.h> main () { int a,b; char op; printf(“Operazione su interi:”); scanf(“%d %c %d”, &a,&op,&b); printf(“Risultato:\t”);

46 Traduzione delle istruzioni dell’algoritmo in linguaggio C
Esempio di programma C Traduzione delle istruzioni dell’algoritmo in linguaggio C /* Calcolo e stampa */ switch (op) { case ‘+’: printf(“%d”,a+b); break; case ‘-’: printf(“%d”,a-b); case ‘*’: printf(“%d”,a*b); case ‘/’: printf(“%d con resto di %d”,a/b,a%b); default: printf(“Operatore sconosciuto”); }

47 /* Programma che calcola le quattro operazioni sui numeri
interi */ #include <stdio.h> main () { int a,b; char op; printf(“Operazione su interi:”); scanf(“%d %c %d”, &a,&op,&b); printf(“Risultato:\t”); /* Calcolo e stampa */ switch (op) { case ‘+’: printf(“%d”,a+b); break; case ‘-’: printf(“%d”,a-b); case ‘*’: printf(“%d”,a*b); case ‘/’: printf(“%d con resto di %d”,a/b,a%b); default: printf(“Operatore sconosciuto”); }

48 Funzioni in C Una funzione è un blocco di istruzioni, che ha parametri in ingresso (parametri formali) e restituisce un risultato. <tipo> <Nome funzione> (lista parametri) { blocco istruzioni return <risultato> } Lista parametri: (<tipo> <nome>, <tipo> <nome>, …)

49 Funzioni in C Es. int Fatt(int n) { int i,j,k; int ris; ris = 1;
while (n>=1) { ris = ris*n; n--; } return ris; int i,j,k; i = Fatt(4); scanf(“%d”,&k); j = Fatt(K); Una funzione viene attivata mediante una chiamata nella quale vengono passati i parametri attuali che devono corrispondere in numero, ordine e tipo ai parametri formali.

50 Funzioni in C ATTENZIONE: non è possibile nidificare funzioni;
int Fatt(int n) { int Fatt2(int n2) { non è possibile passare parametri per riferimento; int Fatt(int& n) { non esistono procedure (solo funzioni) Fatt(int n) {

51 Visibilità delle variabili
Tutte le variabili sono visibili solo all’interno del blocco in cui sono dichiarate. Una variabile definita nell’intestazione è visibile in tutto il file: variabile globale. Si può far riferimento anche a variabili (globali) definite in altri file tramite la parola chiave extern. /* file p1.c */ int i; /* file p2.c */ #include ”p1.c” extern int i;

52 Puntatori Permettono la gestione di strutture dinamiche (create e distrutte sotto il controllo dell’utente). Un puntatore è una variabile che contiene l’indirizzo di memoria di un’altra variabile. Dichiarazione: in C un puntatore si dichiara anteponendo al nome di una variabile il simbolo *. int *i; char *c; float *n;

53 Operazioni sui Puntatori
l’operatore & applicato ad una variabile restituisce il puntatore ad essa; l’operatore * applicato a un puntatore restituisce la variabile puntata int i,j; int *k,*l; k = &i; /* k punta alla variabile i */ *l = j; /* nella variabile puntata da l va il contenuto di j */ *k = *l; /* nella variabile puntata da k va il contenuto della variabile puntata da l */ k = l; /* k e l puntano alla stessa variabile */

54 Operazioni sui Puntatori
l j *l = j; k i k = &i; *k = *l; l k l k k = l;

55 Come ovviare ai limiti delle funzioni
Procedure: le definiamo come funzioni che restituiscono il tipo void void PariDispari(int i) { if ((i%2) == 0) printf(“%d è un numero pari”,i); else printf(“%d è un numero dispari”,i); } Passaggi per riferimento: non passiamo la variabile da modificare ma il suo puntatore. void SommaProd(int i, int j, int *s, int *p) { *s = i+j; *p = i*j;

56 Gestione della memoria
Durante l’esecuzione di un programma C la memoria viene gestita in due maniere. Gestione statica: viene allocata dal sistema operativo un’area di memoria fissa per tutta l’esecuzione del programma. Gestione dinamica: vengono allocate due aree di memoria che vengono usate quando necessario e rese disponibili per succesivi usi: 1) lo stack: quando una funzione viene invocata vengono allocate automaticamente tutte le variabili locali e i parametri attuali sullo stack in un record di attivazione; successivamente, quando l’esecuzione della funzione termina, il record di attivazione viene cancellato e lo stack viene riportato nella situazione in cui era prima dell’invocazione; 2) lo heap: la gestione viene lasciata al programmatore mediante creazione e distruzione dinamica di variabili (tramite puntatori).

57 heap stack … Gestito (dinamicamente) dall’utente
Gestito (dinamicamente) dall’elaboratore stack

58 heap stack … … void Esempio (int x) { int y; } main() {
float f = -12,3; Esempio(90); stack

59 heap stack … … void Esempio (int x) { int y; } main() {
float f = -12,3; Esempio(90); stack -12,3

60 heap stack … … void Esempio (int x) { int y; } main() {
float f = -12,3; Esempio(90); stack 90 -12,3

61 lo scopriremo piu’ avanti
heap lo scopriremo piu’ avanti stack

62 Ricorsione E’ possibile definire funzioni in C in maniera ricorsiva.
int Fatt(int n) { if (n==0) return 1; else return (n*Fatt(n-1)); } main() { int fat,n=0; scanf(“%d”,&n); fat = Fatt(a); La ricorsione viene gestita attraverso l’uso opportuno dello stack: ogni chiamata della funzione ricorsiva genera un nuovo record di attivazione (con memorizzazione dei parametri attuali e allocazione di memoria delle variabili locali) che “maschera” la precedente invocazione.

63 Array Un array è una sequenza di elementi omogenei. Un array viene dichiarato in C scrivendo, nell’ordine, il tipo degli elementi, il nome dell’array, e le sue dimensioni. int c[12]; /*vettore*/

64 Numero di posizione dell’elemento all’interno del vettore c
Array Un vettore è un gruppo di posizioni (o locazioni) di memoria correlate dal fatto che tutte hanno lo stesso nome e tipo di dato. Numero di posizione dell’elemento all’interno del vettore c Nome del puntatore (da notare che tutti gli elementi del puntatore hanno lo stesso nome, “c”) 7 98 76 5 4 90 12 11 1 2 6 c[0] c[1] c[2] c[9] c[10] c[11] c[6] c[7] c[8] c[3] c[4] c[5]

65 Regole generali su gli Array
Il primo elemento di ogni vettore è l’elemento zero. Il numero di posizione contenuto all’interno delle parentesi quadre è detto indice. non c’è controllo sull’accesso a elementi non esistenti. 7 98 76 5 4 90 12 11 1 2 6 c[0] c[1] c[2] c[9] c[10] c[11] c[6] c[7] c[8] c[3] c[4] c[5]

66 Dichiarazione e inizializzazione dei vettori
I vettori occupano dello spazio in memoria. Il programmatore specificherà il tipo di ogni elemento e il numero di quelli richiesti da ognuno dei vettori, così che il computer possa riservare l’appropriata quantità di memoria. < tipo > < nome dell’array > [ dimensione ] Uso: < nome dell’array > [ indice ] Oss. E’ importante notare la differenza tra “sesto elemento del vettore” e “l’elemento sei del vettore” c[5]; /* il sesto elemento */ c[6]; /* elemento sei del vettore */

67 Dichiarazione e inizializzazione dei vettori
I vettori occupano dello spazio in memoria. Il programmatore specificherà il tipo di ogni elemento e il numero di quelli richiesti da ognuno dei vettori, così che il computer possa riservare l’appropriata quantità di memoria. #define M 3 #define N 2 ... int c[M]; int l[N]; int vet[5] = {1, 2, 3, 4, 5}; float r[] = {1.4, 3.2, 5.4 } /* viene allocato un vettore di tre elementi */ È possibile inizializzare un array in fase di dichiarazione. In questo caso, per un vettore, la specifica delle dimensioni è opzionale.

68 Array come parametri di funzioni
E’ possibile passare un array come parametro formale di una funzione. void leggiVettore(int a[MAX], int n); void scriviVettore(int a[MAX], int n); void copia(int a[], int b[], int n);

69 Programma sui vettori #include <stdio.h> #define MAX 10
#define TRUE 1 #define FALSE 0 void leggiVettore(int a[MAX], int n) { int i; for (i = 0;i < n;i++) scanf("%d",&a[i]); } void scriviVettore(int a[MAX], int n) { for (i = 0;i < n;i++) printf("%d\t",a[i]); printf("\n");

70 Programma sui vettori void copia(int a[], int b[], int n) { int i;
for (i = 0; i < n; i++) a[i] = b[i]; } int cerca(int x, int a[MAX], int n) { int i=0, trovato=FALSE; while ((i < n) && (!trovato)) if (x == a[i]) trovato=TRUE; else i++; return trovato;

71 Programma sui vettori main() { int n,x; int a[MAX],b[MAX];
printf("dim. vettore:"); scanf("%i", &n); leggiVettore(a,n); copia(b,a,n); scriviVettore(b,n); printf("el. da cercare:"); scanf("%i",&x); if (cerca(x,a,n)==TRUE) printf("trovato nel vettore\n"); else printf("non trovato\n"); }

72 Utilizzo degli Array Ordinamento di vettori: l’ordinamento dei dati è una delle applicazioni più importanti nel campo dell’elaborazione; si richiede la sistemazione dei dati in un ordine particolare. 1) Insertion sort 2) Quick sort 3) Merge sort 4) Bubble sort Ricerca nei vettori: i programmatori lavoreranno spesso con grandi quantità di dati immagazzinati in vettori. A volte potrà essere necessario determinare se un vettore contenga un elemento che corrisponda a un dato valore chiave.

73 I vettori multidimensionali
E’ possibile definire strutture dati complesse: array multimensionali, che si muovono su più indici. < tipo > < nome dell’array > [ ] [ ] … [ ] Colonna 0 Colonna 1 a[0][0] a[0][1] Riga 0 a[1][0] a[1][1] int c[2][2]; int a[][] = { {1, 2}, {7, 12} }; Riga 1 1 2 7 12

74 Linguaggio C: Puntatori
I puntatori sono il segreto della potenza e la flessibilita' del C, perchè: - sono l'unico modo per effettuare alcune operazioni; - servono a produrre codici sorgenti compatti ed efficienti, anche se a volte difficili da leggere. In compenso, la maggior parte degli errori che i programmatori commettono in linguaggio C sono legati ai puntatori. In C ogni variabile è caratterizzata da due valori: - un indirizzo della locazione di memoria in cui sta la variabile, - ed il valore contenuto in quella locazione di memoria, che è il valore della variabile. Un puntatore e' un tipo di dato, è una variabile che contiene l'indirizzo in memoria di un'altra variabile, cioè un numero che indica in quale cella di memoria comincia la variabile puntata.

75 Dinamica dei puntatori
y int y=5; int *yPunt; 5 yPunt Memoria yPunt y 600000 5 700000

76 Dinamica dei puntatori
y int y=5; int *yPunt; yPunt = &y; 5 yPunt Memoria yPunt y 700000 600000 5 700000

77 Linguaggio C: Puntatori
int a=2, y; int *pa; pa=&a;

78 Linguaggio C: Puntatori
y=*pa; Assegna ad y il contenuto della locazione di memoria a cui punta pa *pa=4; Assegna alla cella di memoria a cui punta pa il valore 4

79 Linguaggio C: Puntatori
int Value(int n) { return n*n*n; /* eleva al cubo la variabile locale n */ } void Reference(int *nP) { *nP = *nP * *nP * *nP; /* eleva al cubo la variabile puntata */ }

80 Linguaggio C: Puntatori
int number = 5; printf(“%d”,Value(number)); 5 number int Value(int n) { return n*n*n; } indefinita n int number = 5; printf(“%d”,Value(number)); 5 number int Value(int n) { return n*n*n; } n

81 Linguaggio C: Puntatori
int number = 5; printf(“%d”,Value(number)); 5 number int Value(int n) { return n*n*n; } n 125 int number = 5; printf(“%d”,Value(number)); 5 number int Value(int n) { return n*n*n; } indefinita n 125

82 Linguaggio C: Puntatori
int number = 5; printf(“%d”,Value(number)); 5 number int Value(int n) { return n*n*n; } indefinita n Stampa 125

83 Linguaggio C: Puntatori
int number = 5; Reference(&number); 5 number void Reference(int *nP) { *nP = *nP * *nP * *nP; } indefinita nP int number = 5; Reference(&number); 5 number void Reference(int *nP) { *nP = *nP * *nP * *nP; } nP

84 Linguaggio C: Puntatori
int number = 5; Reference(&number); 125 number void Reference(int *nP) { *nP = *nP * *nP * *nP; } nP Number rimane con valore 125

85 Puntatori: avvertenze
Quando si usano i puntatori, è molto facile fare confusione fra oggetti puntati e i loro puntatori. Un puntatore è un indirizzo di memoria, mentre l'oggetto puntato è la zona di memoria che inizia con questo l'indirizzo, ed è grande quanto basta per contenere il tipo corrispondente. le variabili di tipo puntatore sono anche esse variabili, ossia zone di memoria. Ad esempio la differenza fra una variabile int e una variabile di tipo puntatore a intero è che la prima contiene un valore intero, mentre la seconda contiene un indirizzo, e in particolare l'indirizzo iniziale della zona di memoria associata a un intero. Quando un puntatore viene dichiarato non punta a nulla. Per poterlo utilizzare deve puntare a qualcosa. Es. int *p; *p=123; /*errore*/ Usare: int *p;int a; p=&a; *p=123; /*corretto*/

86 Aritmetica degli indirizzi
Si possono fare operazioni aritmetiche intere con i puntatori, ottenendo come risultato di far avanzare o riportare indietro il puntatore nella memoria, cioè di farlo puntare ad una locazione di memoria diversa. Ovvero con i puntatori è possibile utilizzare due operatori aritmetici + e - , ed ovviamente anche ++ e --. Il risultato numerico di un'operazione aritmetica su un puntatore è diverso a seconda del tipo di puntatore, o meglio a seconda delle dimensioni del tipo di dato a cui il puntatore punta. il compilatore interpreta diversamente la stessa istruzione p++ a seconda del tipo di dato, in modo da ottenere il comportamento seguente: Sommare un'unità ad un puntatore significa spostare in avanti in memoria il puntatore di un numero di byte corrispondenti alle dimensioni del dato puntato dal puntatore.

87 Aritmetica degli indirizzi
se p è un puntatore di tipo puntatore a char, char *p, poichè il char ha dimensione 1, l'istruzione p++ aumenta effettivamente di un'unita il valore del puntatore p, che punterà al successivo byte. Invece se p è un puntatore di tipo puntatore a short int, short int *p, poiché lo short int ha dimensione 2 byte, l'istruzione p++ aumenterà effettivamente di 2 il valore del puntatore p, che punterà allo short int successivo a quello attuale.

88 Aritmetica degli indirizzi
In definitiva, ogni volta che un puntatore viene incrementato passa a puntare alla variabile successiva che appartiene al suo tipo base, mentre un decremento lo fa puntare alla variabile precedente. Quindi incrementi e decrementi di puntatori a char fanno avanzare o indietreggiare i puntatori a passi di un byte, mentre incrementi e decrementi di puntatori a dati di dimensione K fanno avanzare o indietreggiare i puntatori a passi di K bytes.

89 Array e Puntatori Esiste un legame forte tra array e puntatori dovuta al fatto che: · gli elementi di un array vengono allocati in locazioni contigue della memoria principale; · se si incrementa di uno un puntatore p a un tipo T, il valore di p viene incrementato di una quantità di byte pari alle dimensioni di T (aritmetica dei puntatori). Regole che legano gli array con i puntatori: · il nome di un array coincide con l’indirizzo della prima componente del vettore; · il puntatore ad un elemento dell’array si ottiene incrementando di uno il puntatore all’elemento precedente.

90 Array e Puntatori Quindi, avendo definito int a[5]; abbiamo che:
a e &a[0] sono la stessa cosa, *a e a[0] sono la stessa cosa, *(a + 3) e a[3] sono la stessa cosa (a + 2) e &a[2] sono la stessa cosa.

91 Array e Puntatori Per i vettori (gli array monodimensionali di dati di tipo tipo) l'accesso ai dati avviene secondo queste modalità vet[k], perchè in C, il nome di un array è TRATTATO dal compilatore come un puntatore COSTANTE alla prima locazione di memoria dell'array stesso . A differenza dei vettori però, l'area di memoria a cui il puntatore punta non viene allocata staticamente ma può essere allocata dinamicamente mediante alcune funzioni che richiedono al sistema operativo di riservare memoria e restituire un indirizzo a quell'area di memoria allocata, oppure può non essere allocata affatto.

92 Array e Puntatori char st[10]; char *p; p = st; 3 … 12 st p
st p char st[10]; char *p; p = st; Con questo assegnamento viene assegnato al puntatore p l'indirizzo della prima locazione di memoria del vettore. Da questo momento in avanti potremo accedere ai dati del vettore sia tramite str, sia tramite p esattamente negli stessi modi, - o tramite l'indicizzazione tra parentesi quadre, o tramite l'aritmetica dei puntatori. str[10] *(str+10) p[10] *(p+10) sono tutti modi uguali per accedere alla 11-esima posizione del vettore str puntato anche da p.

93 ERRORE: NON E’ POSSIBILE REINDIRIZZARE IL PUNTATORE DI UN ARRAY
Array e Puntatori char st[10]; char s = ‘a’; char *p; p = &s; st = p; ERRORE: NON E’ POSSIBILE REINDIRIZZARE IL PUNTATORE DI UN ARRAY st 3 12 NO p s a

94 I vettori multidimensionali

95 Strumenti per la compilazione
Ambiente Linux: istallazione di una versione quale Mandrake o Red Hat; ci sono due ambienti di sviluppo per C. 1) Kdevelop: ambiente di sviluppo per KDE 2) Anjuta 0.1.9: ambiente di sviluppo per Gnome  Ambiente Windows: esiste il borland cBuilder o il Devc, ambienti di sviluppo per linguaggi C/C++.

96 Pseudo-Codifica di Algoritmi
Pseudo-codifica: strutturazione dell’algoritmo astratto, facente uso di alcune convenzioni proprie del linguaggio di programmazione 1) indentazione: rientro verso destra delle righe, utile per indicare la struttura a blocchi dello pseudocodice (per evitare l’uso di parentesi). 2) costrutti di chiusura: delimitare l’algoritmo con begin-end 3) costrutti di controllo: è possibile impiegare i costrutti di controllo if-then-else 4) costrutti iterativi: è possibile impiegare i costrutti iterativi while-do, for-to-do, repeat-until

97 Pseudo-Codifica di Algoritmi
5) assegnazioni: vengono indicate con il simbolo ← come ad esempio x ←4 6) commenti: si usa a inizio riga il simbolo ► 7) utilizzo di procedure: si possono scrivere procedure da utilizzare nell’algoritmo (i parametri sono sempre passati per valore) 8) utilizzo di array: è possibile impiegare array 9) utilizzo di oggetti: è possibile impiegare oggetti (visti quindi come strutture complesse con attributi o campi)

98 Corso di Algoritmi e Strutture Dati APPUNTI SUL LINGUAGGIO C
Introduzione al C FINE


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