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PubblicatoRiccardo Sarti Modificato 11 anni fa
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C’era una volta un bambino di nome Michele , era un bambino intelligente ,simpatico e molto sveglio anche troppo !!!! Vi chiederete il perché, allora ascoltate la sua storia!
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Michele nacque in una giornata scura e piovosa, e quando venne alla luce aveva gia’ un’espressione dispettosa in volto. Crescendo , gia si vedeva che Michele non era un bambino come tutti gli altri.
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Nei giorni in cui iniziò a gattonare si nascondeva nei posti più impensabili : sotto il letto, dentro l’armadio , dietro il divano e la mamma impazziva per cercarlo.
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Con i primi passi iniziarono anche i primi guai!!!
Una mattina , la mamma entrando in casa , vide il gatto tutto triste e disse: Gigi cos’hai ? avvicinandosi a lui ,si accorse che non aveva più i baffi: Caspiterina , cosa e’ successo? Chi e’ stato a farti questo ?
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In quel momento usci’ dalla sua camera Michele con un paio di forbici in mano, la mamma allora gli spiegò : Quello che hai fatto non e’ una cosa giusta !!Ricordati bene che i bambini che fanno male agli altri rischiano di rimanere da soli per sempre .
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Michele sembrò non sentire le parole della mamma e non pensò di aver fatto una cosa poi cosi’ grave , anche perché si era divertito molto. Passarono gli anni e iniziarono le prime amicizie ma il carattere di Michele non era affatto cambiato , il suo gioco preferito rimaneva sempre quello di dare fastidio agli animali .
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Durante le vacanze estive Michele si divertiva a catturare le cicale , legandole poi con un filo per poterle portare con se fingendo che fossero aquiloni , Uno dei suoi passatempi preferiti era quello di recarsi nel bosco a cercare gli uccellini , che ignari cinguettavano sui rami , e tirare loro dei sassolini con la fionda . Vederli volare impauriti provocava in lui una grande soddisfazione.
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Ma ciò che più lo divertiva arrivava quando la zia Pina andava a fargli visita in compagnia del suo cagnolino Sparki . Proprio lui era l’oggetto delle sue malefatte , il povero malcapitato era costretto a subire ogni tipo di scherzo come correre da una parte all’altra della casa con delle lattine legate alla coda . La mamma disperata lo rimproverava ogni volta e cercava di fargli capire che quello che faceva al povero Sparki era sbagliato , ma come sempre Michele se ne andava soddisfatto senza provare il minimo rimorso per ciò che aveva fatto .
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Michele si vantava raccontando agli amici le sue bravate , un giorno però Luca , un suo amico , gli disse : “Guarda Michele mi ha detto la mia mamma ,che non e’giusto dare noia agli animali.” e lui rispose : “Io faccio quello che mi pare , se a te non sta bene puoi anche andartene” !!Luca se ne andò a casa sua e Michele rimase da solo a giocare pensando a un modo per vendicarsi dell’amico che l’aveva rimproverato .
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Fu cosi’ che pensò di nascondere tutti i giochi preferiti di Luca dove non potesse più trovarli . Il giorno dopo gli amici si rincontrarono e subito Luca si accorse che i suoi giocattoli erano spariti , e disse: “Dove sono i miei giocattoli , chi li ha presi?” Tutti gli altri bambini si guardarono incuriositi mentre solo uno di loro rideva sotto i baffi..... era Michele !! Luca piangendo arrabbiato se ne tornò a casa .
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Michele continuando a giocare si vantava con gli altri amici di ciò che aveva fatto , a qualcuno di loro , però , non era affatto piaciuto ciò che era successo a Luca ,rimproverandolo: “Lo sai che se maltratti gli altri rischi di rimanere da solo con la tua cattiveria ?” Michele stufo di sentirsi dire sempre le stesse cose decise di fare dei dispetti anche agli altri. Fu cosi’ che prese un chiodo appuntito e quando gli altri bambini tornarono a casa bucò le ruote delle loro biciclette .
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Il giorno seguente i bambini volevano fare un giro in bicicletta, ma trovarono una brutta sorpresa le ruote erano tutte sgonfie tranne quelle della bici di Michele, capirono cosi’ che lui era il colpevole .I bambini andarono tutti via a giocare da un‘ altra parte , perché non volevano più con loro Michele.
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I bambini andarono tutti via a giocare da un’ altra parte , perché non volevano più con loro Michele. In un primo momento egli non dette al fatto troppa importanza , ma dopo un po’…ripensando alle parole che tempo prima la mamma gli aveva detto, si rese conto che restare da solo non era poi cosi’ divertente , anzi . Si avvicinò agli altri ma fu nuovamente respinto!
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Capi’ allora che quello che aveva fatto era una cosa molto grave , non tanto per il danno alle biciclette , ma per l’amicizia che aveva perso con i suoi compagni per colpa del suo atteggiamento scorretto . Da quel giorno Michele cambiò totalmente , iniziò ad aiutare gli amici , soprattutto quelli in difficoltà , si accorse che fare dispetti poteva anche essere divertente , ma che allo stesso tempo portava delle conseguenze negative e perdere gli amici era la cosa più grave di tutte ,
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Michele capi’ cosi’ che aiutare gli altri , pur essendo più faticoso, gli permetteva di farsi tante amicizie e di essere apprezzato e benvoluto da tutti.
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