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Il fascismo al potere Dalla crisi del primo dopoguerra all’affermazione del fascismo al potere ELVIRA VALLERI 2010-11.

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1 Il fascismo al potere Dalla crisi del primo dopoguerra all’affermazione del fascismo al potere ELVIRA VALLERI

2 L’Italia del primo dopoguerra
Problemi analoghi ad altri paesi che hanno vinto la guerra: inflazione, organizzazione produttiva, larga inquietudine sociale Tale questioni si collocano tuttavia in un vero e proprio terremoto politico-sociale che avvicina l’Italia piuttosto che ai paesi vincitori ai paesi vinti ELVIRA VALLERI

3 Il suffragio universale maschile
Leggi elettorali ( ) che prevedono il sufragio univ.maschile e la rappr.proporz. a scrutinio di lista (liste di candidati – divise per partiti- a ciascun partito tocca un n. di rappr. che che è pari – grosso modo- al n. dei votanti) Questo sistema favorisce i partiti che hanno strutture organizz. stabili ELVIRA VALLERI

4 ELVIRA VALLERI

5 I partiti della storia d’Italia all’indomani della grande guerra
ELVIRA VALLERI

6 La politica del Partito socialista (PSI)
Nel 1919 (ott.) nel XVI Congr. Del PSI i delegati hanno approvato 4 imp. Risoluzioni: Rivoluzione russa / modello di azione per il PSI IL PSI aderisce alla III INT. Int. Comunista Ricorso alla violenza per il conseguimento dei suoi fini La dittatura del proletariato e la costruzione del nuovo ordine comunista Si tratta di un programma “massimalista” ELVIRA VALLERI

7 I partiti liberali di fronte a nuovi scenari politici
Il tracollo dei liberali apre scenari politici complessi su vari piani Al gov. Nitti segue un nuovo gov. Giolitti (giugno 1920/giugno 1921) Presenza di alcuni ministri del PPI che garantisce un sostegno esterno al gov. ELVIRA VALLERI

8 ELVIRA VALLERI

9 I problemi aperti ELVIRA VALLERI

10 Aree di crisi biennio Un largo settore dell’opinione pubblica di orientamento nazional-patriottico manifesta il suo dissenso per le condizioni di pace elaborate a Versailles Problema della dalmazia (a magg.slava affidata alla Jugoslavia secondo il principio della corrispondenza nazioni-stato/WILSON) “vittoria mutilata” D’annunzio- impresa di Fiume (12 sett. 1919) Nel 1920 Trattato di Rapallo Natale di sangue ELVIRA VALLERI

11 Il mondo rurale Fortissima conflittualità nelle campagne ( ma nche nelle fabbriche) Fra il 1919/20 si contano diversi milioni di operai e braccianti che scendono in sciopero con l’obiettivo di “fare come in Russia” Conflittualità agraria si concentra nella Valle Padana e nell’Italia centrale Lotta per l’”imponibile di manodopera”/n. di braccianti stabilito con le organizzazioni sindacali Alla fine del 1920 i proprietari saranno costretti ad accettare l’imponibile Nelle campagne meridionali si assiste all’occupazione delle terre incolte ELVIRA VALLERI

12 Le aree industriali Nord-ovest
Il momento più drammatico lo si vive alla fine dell’estate del da tempo la FIOM – federazione italiana operai metallurgici- chiede aumenti salariali per i metalmeccanici. Gli imprenditori si oppongono e decidono la SERRATA 30-31 agosto circa operai in Liguria Piemonte e Lombardia decidono l’occupazione delle fabbriche Si creano i consigli di fabbrica e corpi paramilitari – GUARDIE ROSSE – presidiano le fabbriche Giolitti decide di NON intervenire Sett.1920 viene raggiunto un accordo che segna la vittoria delle rivendicazioni operaie e il sindacato proclama la fine dell’occupazione Delusione di molti operai che vedono svanire il miraggio della rivoluzione Spaccatura nel PSI Nel 1921 la corrente rivoluzionaria – ANTONIO GRAMSCI AMEDEO BORDIGA E PALMIRO TOGLIATTI- decidono di fondare il Pcd’I –PARTITO COMUNISTA D’ITALIA ELVIRA VALLERI

13 Il Movimento dei fasci di combattimento
ELVIRA VALLERI

14 La nascita del fascismo-movimento
Paura e risentimento di agrari e imprenditori e ricerca di nuove alleanze e formazioni politiche che dispongano di una forza paramilitare MOVIMENTO DEI FASCI di COMBATTIMENTO Movimento nato il 23 marzo 1919 a Milano da B.Mussolini Si tratta di una composita e demagogica formazione politica che mescola sia nel nome sia nel programma un patriottismo bellicista e ambizioni di riforma sociale. In questo simile alla prima Nsdap di Hitler. Ma in questa forma il Movimento non decolla Nel 1919 non ottengono alcun deputato nelle elezioni ELVIRA VALLERI

15 Le elezioni del 1919: il fascismo cambia natura
Abbandona i riferimenti alle riforme sociali Accentua l’antisocialismo e l’antibolscevismo Agrari della Padana offrono a Mussolini i finanziamenti affinchè potenzi le formazioni paramilitari Nascono e si diffondono le squadre d’azione fasciste Alla fine del 1920 e nei due anni successivi lo squadrismo diventa una realtà politica Connivenze e approvazioni Miti e riti ELVIRA VALLERI

16 “Il fascismo non dimentica i martiri della guerra nazionale” – il mito Risorgimento-fascismo
Il fascismo tende a rappresentarsi come l’erede del discorso nazional-patriottico fondato sul Risorgimento Le squadre e Mussolini tendono a rappresentarsi come l’unica espressione della grandezza della nazione e dunque anche la violenza è legittimata per affermare questo fine L’azione delle squadre impone alla società italiana un ulteriore prezzo di sangue : si stima che tra il 1919 e il 1922 siano morti fra i 2000 e i 3000 socialisti e circa 600 fascisti Nonostante i lutti una buona parte dell’opinione pubblica di estrazione medio e alto borghese apprezza il fascismo e lo considera un movimento capace di “rimettere operai, braccianti e salariati al loro posto”. Il fascismo si accredita come un movimento ricco di idealità, di spiritualità e di passione nazionale e patriottica, che Mussolini celebra con spregiudicata abilità retorica ELVIRA VALLERI

17 La marcia su Roma: i fatti
Maggio 1921 nuove elezioni: i fascisti sono inseriti nelle formazioni liberali che cercano di fronteggiare il PPI e il PSI- I fascisti (38 dep. Fra i quali MUSSOLINI) entrano alla Camera come Deputati FORTE INSTABILITA’ POLITICA: governi di pochi mesi (Bonomi luglio1921/feb e poi FACTA con due governi) Nel nov il Movimento dei Fasci diventa PNI (Partito Nazionale fascista) Mussolini è acclamato “Duce”. Le squadre diventano forza armata del partito – pubblicamente rivendicata – senza provocare nessuna reazione istituzionale Il PNF continua ad attrarre esponenti della media borghesia, tuttavia nelle sue fila non mancano operai e contadini Nel frattempo il PSI ha subito una nuova scissione : Turati e Matteotti hanno dato vita al Psu (Partito socialista unitario) I massimalisti – rimasti nel PSI – mostrano una sorta di dissociazione politica: ai proclami rivoluzionari non riescono a far seguire azioni concrete ELVIRA VALLERI

18 La marcia su Roma Alla debolezza della sinistra Mussolini contrappone un’audace azione di forza 27/28 ottobre 1922 le “camicie nere” radunate a Napoli convergono verso Roma Il Sovrano decide di NON firmare lo stato d’assedio- Facta ha predisposto il decreto I fascisti entrano a Roma senza incontrare ostacoli 30 ott. Mussolini ottiene l’incarico (da una posizione di forza) di formare il nuovo governo FORMALMENTE L’ALTERNANZA di GOVERNO CHE PORTA MUSSOLINI AL POTERE RISPETTA LE NORME COSTITUZIONALI, che risultano tuttavia sconvolte dalla violenza delle squadre fasciste Mussolini forma un GOVERNO di COALIZIONE- DISCORSO 16 NOV 1922-FONTE UFFICIALE ELVIRA VALLERI

19 L’inter-regno istituzionale 1922-25
Dic viene formato il Gran Consiglio del fascismo, organo di raccordo tra il PNF e lo Stato Gen 1923 le squadre sono trasformate in MVSN, corpo paramilitare che rimane collegato al PNF LUGLIO 1923 nuova legge elettorale: la lista che raccoglierà la maggioranza relativa avrà i 2/3 dei deputati alla Camera Aprile 1924 : nuove elezioni in un clima fortemente intimidatorio che orienta gli elettori verso le LISTE NAZIONALI(coalizioni dominate dai fascisti). I gruppi di opposizione fanno la scelta suicida di presentarsi separatamente LE LISTE NAZIONALI PRENDONO IL 65% DEI VOTI E IL 70% DEI SEGGI 30 maggio 1924: discorso di MATTEOTTI alla Camera. Il deputato chiede l’annullamento delle elezioni e denuncia il clima intimidatorio nel quale si sono tenute 10 giugno 1924 Matteotti viene rapito e ucciso ELVIRA VALLERI

20 L’inter-regno istituzionale 1922-25
Momento di grave crisi per il fascismo Secessione dell’Aventino (plebe che si ritira sul colle Aventino per protestare contro i patrizi) Il sovrano NON interviene 3 gennaio 1925 Discorso di MUSSOLINI ALLA CAMERA “…io solo assumo la responsabilità politica, morale e storica di quanto è avvenuto…se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere…” ELVIRA VALLERI

21 La costruzione del regime reazionario di massa
Il fascismo si fa stato ELVIRA VALLERI

22 IL fascismo si fa Stato (1925-1929)
Leggi fascistissime entrano in vigore tra la fine del 1925 e l’inizio del intervengono su punti nevralgici dell’architettura costituzionale 24 dic.1926 si ristabilisce la norma – già presente nello Statuto Albertino – secondo cui il governo è responsabile solo di fronte al re Vengono notevolmente accresciute le prerogative del capo del governo Le nomine dei sindaci e delle giunte (elettive) diventano organismi di nomina governativa – PODESTA’ e consulte Viene reintrodotta la pena di morte per chi attenti alla vita dei regnanti o del capo del governo ELVIRA VALLERI

23 IL fascismo si fa Stato (1925-1929
Vengono istituiti i Tribunali speciali per la difesa dello stato Ottobre 1925 Patto di Palazzo Vidoni, la Confindustria riconosce l’esistenza della sola Confederazione delle Corporazioni fasciste. E’ il primo passo PER AMMETTERE LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI RICONOSCIUTE DAL GOVERNO 9 novembre 1926 con una legge ad hoc si DICHIARONO DECADUTI TUTTI I DEPUTATI DELL’OPPOSIZIONE NASCE COSI’ UN REGIME POLITICO MONOPARTITICO/paragonabile per questo aspetto a quello che è in via di costruzione nella Russia sovietica Legge 1928, nuova legge elettorale con una LISTA UNICA nazionale compilata dal gran Consiglio del fascismo/ si vota con un modello di stile plebiscitario Accordo con la Chiesa cattolica, 11 febbraio L’accordo prevede un’idennità economica al Vaticano, in cambio la Chiesa cattolica riconosce formalmente lo stato italiano. L’accordo prevede anche un CONCORDATO Le elezioni del 1929, a poche settimane dall’accordo con la Chiesa, registrano un evidente consenso verso il LISTONE di Mussolini ELVIRA VALLERI

24 ELVIRA VALLERI

25 ELVIRA VALLERI

26 La costruzione del totalitarismo fascista
ELVIRA VALLERI

27 Il fascismo italiano negli anni Trenta
Risposta del fascismo alla crisi del 1929 La crisi in Italia è meno violenta, rispetto ad altra parte d’Europa, per vari motivi(paese agricolo e meno rapporti con gli USA) Anche Mussolini si affida ai LAVORI PUBBLICI per affrontare la crisi Bonifica dell’Agro pontino(area a sud di Roma), costruzione di SABAUDIA e LITTORIA(oggi Latina) ELVIRA VALLERI

28 Politica economica ELVIRA VALLERI 2010-11
1931 creazione dell’IMI – Istituto mobiliare italiano- per finanziamenti a breve e lungo termine delle imprese industriali 1933 creazione dell’IRI – Istituto per la ricostruzione industriale- ha il compito di rivendere le partecipazioni azionarie delle società. L’IRI diventa un ente permanente A metà degli anni Trenta, con la ripresa economica, il fascismo tenta una doppia innovazione: autarchia e corporativismo AUTARCHIA: vuole incoraggiare i produttori e i consumatori ad avvalersi di risorse e prodotti italiani CORPORATIVISMO: Carta del lavoro con il compito di rendere armoniche le relazioni tra capitale e lavoro. Nel 1939 la CAMERA DEI DEPUTATI viene sostituita dalla CAMERA DEI FASCI E DELLE CORPORAZIONI ELVIRA VALLERI

29 Politica FAMILIARE ELVIRA VALLERI 2010-11
Pur essendo un paese ancora prevalentemente agricolo, Mussolini persegue il sogno di un’espansione militare dell’Italia Mussolini, non potendo giocare la carta della QUALITA’ dello sviluppo economico dell’Italia, punta sulla QUANTITA’: ritiene che una forte crescita demografica possa garantire le risorse umane necessarie alla realizzazione di suoi ambiziosi progetti La politica “natalista” HA UNA CURVATURA NETTAMENTE ANTIFEMMINILE NEL SENSO CHE MENTRE SI ESALTA OSSESSIVAMENTE IL RUOLO MATERNO DELLE DONNE, LE SI SCORAGGIA PESANTEMENTE A INTRAPRENDERE ATTIVITA’ PROFESSIONALI O LAVORATIVE 1923 VIENE LORO PROIBITO DI DIVENTARE PRESIDI DI SCUOLA MEDIA 1926 NON POSSONO INSEGNARE STORIA E FILOSOFIA ALLE SUPERIORI 1934 SI INTRODUCE LA POLITICA DELLE “quote negative” e le donne nelle amministrazioni pubbliche NON possono superare una certa percentuale – minoritaria- del personale Creazione dellOPERA NAZIONALE PER LA PROTEZIONE DELLA MATERNITA’ e dell’INFANZIA Scoraggiata la contraccezione, vietato l’aborto definito come CRIMINE CONTRO LO STATO. I CELIBI DEVONO PAGARE UNA SPECIALE IMPOSTA E GLI OMOSESSUALI VENGONO PERSEGUITATI ELVIRA VALLERI

30 Politica estera ELVIRA VALLERI 2010-11
A Mussolini i risultati sembrano soddisfacenti (aumento della curva demografica) Ottobre 1935 decide di attaccare l’Etiopia Maggio 1936 l’Etiopia unita all’Eritrea e alla Somalia italiana forma la nuova colonia dell’Africa orientale italiana e proclama la nascita dell’impero italiano, Vittorio Emanuele III diventa imperatore Alle sanzioni economiche della SDN Mussolini risponde con l’ASS ROMA BERLINO- ottobre 1936 con il riconoscimento reciproco di due diverse sfere d’influenza ITALIA- Mediterraneo Germania nazista – Europa centro orientale 1937 Italia e Germania e Giappone firmano un PATTO ANTISVIETICO e l’Italia esce dalla SDN (Germania e Giappone sono uscite nel 1933) ELVIRA VALLERI

31 Agosto 1938 censimento degli ebrei italiani (circa 58.000)
Politica razziale L’avventura etiope sollecita l’adozione di una legislazione razziale riservata all’AOI volta a scoraggiare le relazioni fra i “cittadini” italiani e i “sudditi” etiopi. Si sperimentano in AOI pratiche di vero e proprio apartheid 1938 MANIFESTO DELLA RAZZA APPROVATO DAL MINICULPOP con firme autorevoli Il testo afferma il carattere “ariano” della popolazione italiana e dichiara che “GLI EBREI NON APPARTENGONO ALLA RAZZA ITALIANA” Agosto 1938 censimento degli ebrei italiani (circa ) Sett EMANATI I PROVVEDIMENTI PER LA DIFESA DELLA RAZZA, firmati dal Ministro dell’Ed.Naz Giuseppe Bottai che prevedono L’IMMEDIATA ESPULSIONE DALLE SCUOLE ITALIANE DI DOCENTI E STUDENTI DI “RAZZA EBRAICA” NOVEMBRE 1938 UNA LEGGE VIETA I MATRIMONI TRA ITALIANI “ARIANI” E PERSONE DI ALTRA RAZZA. Il decreto stabilisce una serie di limitazioni professionali ed economiche e l’esclusione degli ebrei da ogni impiego pubblico. AGLI EBREI è proibita la professione del notaio e del giornalista La società italiana è in qualche caso di aperto sostegno, in altri di SCONCERTO. La Chiesa cattolica NON ASSUME NESSUNA POSIZIONE PUBBLICA IN MERITO, NONOSTANTE PIO XI FOSSE DECISAMENTE CONTRARIO ALL’ANTISEMITISMO ELVIRA VALLERI


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