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IL GIARDINO DEI FINZI-CONTINI
Giorgio Bassani A cura di Matteo Cicognani
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GIORGIO BASSANI Bassani nacque a Bologna il 4 marzo 1916 da una famiglia ebrea ferrarese benestante. Nel 1926 è ammesso al Regio Liceo Ginnasio "L. Ariosto" dove nel 1934, consegue la maturità. In questi anni, mostra un vivo interesse per la musica, ma presto rinuncia a questa passione per dedicarsi alla letteratura. Un'altra passione che l'accompagnerà tutta la vita è il tennis. Nel 1935 si iscrive alla facoltà di Lettere dell'Università di Bologna, che frequenta da pendolare e dove, nonostante le leggi razziali, si laurea nel 1939. Nel 1940 esce la sua prima opera ”Una città di pianura”. Nel 1962 viene pubblicato il romanzo in questione : ”Il giardino dei Finzi-Contini”. Muore a Roma il 13 aprile 2000 dopo un lungo periodo di malattia. È sepolto, per sua esplicita volontà, a Ferrara, nel cimitero ebraico di via delle Vigne; qui dove Bassani ha immaginato la tomba dei Finzi-Contini.
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IL GIARDINO DEI FINZI-CONTINI
La prima stesura avvenne a Santa Marinella (Roma) all'Hotel Le Najadi. Il romanzo fu pubblicato per la prima volta nel 1962 a Torino. Questo romanzo gli fece ottenere il massimo successo editoriale, che gli assicura il Premio Viareggio di quell'anno: rappresenta la più completa espressione del suo mondo, dal piano formale e stilistico all'esperienza morale, intellettuale e politica, raccontando sul filo della memoria la realtà della ricca borghesia ebrea a Ferrara durante il fascismo a partire dalle leggi razziali.
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Genere: romanzo realista e di formazione
Periodo storico: il periodo in cui è ambientata l’opera si può far coincidere con il periodo in cui si era già insediato il Fascismo in Italia. La prima parte comincia con il protagonista che ricorda dal 1929, e fa riferimento alla propria vita infantile, alle proprie delusioni scolastiche e ai suoi primi incontri con Micol, una discendente della famiglia dei Finzi-Contini, della quale egli si era innamorato. Poi la narrazione riparte dal 1939. Ambientazione:Questo romanzo è ambientato quasi totalmente nella città di Ferrara, alla quale l’autore dedica un’ampia descrizione, in particolar modo egli si incentra sul giardino della villa dei Finzi-Contini, dove si sviluppa la maggior parte della storia. Trasposizione cinematografica: Dal romanzo è stato tratto il film omonimo, diretto da Vittorio De Sica.
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TRAMA Giorgio ha frequentato la scuola pubblica, ma i figli dei Finzi-Contini frequentavano una scuola privata. Per questo Giorgio e Micol si vedevano solo durante gli esami. E ovviamente il sabato alla sinagoga, dove si guardavano sempre in segreto. Nell'estate del '38 Giorgio andava al giardino dei Finzi-Contini con altri tre ragazzi e mentre gli altri giocavano a tennis Micol e Giorgio esploravano il giardino. Un anno dopo Micol è partita per Venezia, per frequentare l’università. Giorgio e Micol si scrivevano lettere, ma poi con il tempo il contatto si è un po' affievolito. Micol si è laureata ed è tornata a Ferrara. Quella sera Giorgio l'ha baciata, ma lei non ne voleva sapere. Per lei lui era solo un amico, proprio come un fratello. Così Giorgio ha preso le distanze dai Finzi-Contini. Una sera è andato a cenare con Malnate (amico di Alberto). Lui andava ancora spesso dai Finzi-Contini a giocare a tennis. Da quella volta tutte le sere usciva con Malnate e alla fine gli ha raccontato la storia di lui e Micol. Un giorno Giorgio trovò la forza di andare da Micol ma quando arrivò scoprì che Malnate e Micol si incontravano in segreto. Questa è la storia romantica, ma l'essenziale è la storia di quello che hanno dovuto subire gli ebrei durante il fascismo.
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PERSONAGGIO PRINCIPALE (L’IO NARRANTE)
Questo romanzo descrive realisticamente la vita del protagonista(io narrante)che, facendo parte di una famiglia ebrea, prima dell’avvento del fascismo in Italia, viveva una vita assolutamente normale, come una qualsiasi altra persona ma, dopo l’insediarsi del fascismo, vede la sua vita modificarsi profondamente. Egli, infatti, comincia a venire emarginato ed escluso da quelle che prima erano, per lui e per i suoi conoscenti, normali attività. Tutte le vicende del romanzo sono narrate in prima persona e viste attraverso gli occhi dell'io narrante, che è allo stesso tempo regista e personaggio del romanzo. Il narratore non fornisce alcuna informazione sulla propria identità (benché si tenda ad identificarlo con lo stesso Giorgio Bassani)
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PERSONAGGI SECONDARI L’amico Alberto era un ragazzo che era spesso afflitto dalle malattie per colpa della sua precaria salute, era molto magro e timido. La sorella di Alberto, Micol, era sicuramente una ragazza molto bella, con lunghi capelli biondi. Viene presentata come una persona dal carattere forte, dalla personalità spigliata ed estroversa, forse un po’ in contrasto con i caratteri dell’amico e del fratello. Malnate era un ragazzo abbastanza robusto, con una corporatura pesante. Portava gli occhiali da vista, politicamente era un socialista e aveva gusti letterari molto diversi dall’autore del libro, infatti, egli amava leggere i libri del podestà. Il professor Ermanno, il padre di Micol e di Alberto, era un uomo molto cortese e sempre ben disposto nei confronti del protagonista, forse per il fatto di essere entrambi di origine ebrea.
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VISIONE DEL MONDO All’interno del romanzo sono evidenziate diverse visioni del mondo, ognuna appartenente ad uno dei protagonisti: - Malnate ha una visione del mondo totalmente socialista; - Il protagonista ha una visione del mondo prettamente democratica. Tutti i protagonisti, tranne Malnate, vedono la guerra come una strage, come un disastro. Malnate invece pensava che in seguito a questo evento bellico sarebbero nati anche aspetti positivi.
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TEMI Come la maggioranza delle opere che appartengono al genere del romanzo realista del ‘900, vengono affrontate tematiche contemporanee all’autore, che in questo caso coincidono con l’avvento del fascismo in Italia. In quest’opera si parla anche di esperienze sentimentali come l’amicizia e l’amore tra i protagonisti. Vengono poi accennati alcuni avvenimenti politici che si svolgono negli stessi anni, e quindi sono paralleli alla storia come appunto il fascismo e l’avvento del duce Mussolini.
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LEGGI RAZIALI Il "Manifesto della Razza"
Un documento fondamentale, che ebbe un ruolo non indifferente nella promulgazione delle cosiddette leggi razziali è il Manifesto degli scienziati razzisti (noto anche come Manifesto della Razza), pubblicato una prima volta in forma anonima sul Giornale d'Italia il 15 luglio 1938 con il titolo Il Fascismo e i problemi della razza, e poi ripubblicato sul numero uno della rivista La difesa della razza il 5 agosto 1938 firmato da 10 scienziati.
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LEGGI RAZZIALI LE RAZZE UMANE ESISTONO.
ESISTONO GRANDI RAZZE E PICCOLE RAZZE. IL CONCETTO DI RAZZA È CONCETTO PURAMENTE BIOLOGICO. LA POPOLAZIONE DELL'ITALIA ATTUALE È NELLA MAGGIORANZA DI ORIGINE ARIANA E LA SUA CIVILTÀ ARIANA. È UNA LEGGENDA L'APPORTO DI MASSE INGENTI DI UOMINI IN TEMPI STORICI. ESISTE ORMAI UNA PURA "RAZZA ITALIANA". È TEMPO CHE GLI ITALIANI SI PROCLAMINO FRANCAMENTE RAZZISTI. È NECESSARIO FARE UNA NETTA DISTINZIONE FRA I MEDITERRANEI D‘ EUROPA (OCCIDENTALI) DA UNA PARTE E GLI ORIENTALI E GLI AFRICANI DALL'ALTRA. GLI EBREI NON APPARTENGONO ALLA RAZZA ITALIANA. I CARATTERI FISICI E PSICOLOGICI PURAMENTE EUROPEI DEGLI ITALIANI NON DEVONO ESSERE ALTERATI IN NESSUN MODO.
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FINE Matteo Cicognani Anno scolastico
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