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Sistema di riferimento sulla retta
I punti di una retta orientata, una volta fissato un segmento di lunghezza unitaria, sono in corrispondenza biunivoca con i numeri reali. Se a è il numero associato al punto P, questa corrispondenza si evidenzia scrivendo P(a) e si dice che P ha ascissa a. u A (-3) B (+2) C (+ ) 9 2 A −3 +2 9 2 B O C +
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Sistema di riferimento sulla retta
Un segmento sulla retta è individuato dai suoi punti estremi. u Il segmento AB è individuato dai punti B(+6) e BA(+ ) 3 2 O +6 3 2 A B r + Per trovare la misura di AB (si indica con AB): AB = OB – OA = (+6) – (+ ) = 6 − = 3 2 9 ascissa di B di A
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AB = |xA – xB| = |xB – xA| Sistema di riferimento sulla retta
La misura di un segmento AB si determina calcolando la differenza fra le ascisse dei suoi punti estremi A e B, presi in un ordine qualsiasi, e considerandone poi il valore assoluto in modo da garantire la positività del risultato. Se A(xA) e B(xB), la misura di AB è data dalla relazione AB = |xA – xB| = |xB – xA| ESEMPI Se A(+4) e B(−2), allora AB = |−2 – (+4)| = |+4 – (−2)| = 6 Se A(−3) e B(−8), allora AB = |−8 – (−3)| = |−3 – (−8)| = 5
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xA + xB xM = 2 5 +2 − 7 xM = = − 2 Sistema di riferimento sulla retta
Il punto medio M di un segmento è il punto per il quale si verifica che AM ≅ MB. M xM xB A B r xA Se A(xA) e B(xB) si ha che: AM = xM – xA e MB = xB − xM Quindi xM − xA = xB − xM , cioè risolvendo rispetto a xM xA + xB 2 xM = Possiamo allora concludere che l’ascissa del punto medio di un segmento AB è data dalla semisomma delle ascisse dei suoi estremi. ESEMPIO Se A(+2) e B(−7), allora +2 − 7 2 xM = = − 5
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Sistema di riferimento nel piano
I punti del piano cartesiano sono in corrispondenza biunivoca con le coppie ordinate (x, y) di numeri reali. O 1 2 3 4 5 6 -1 s r Consideriamo due rette orientate qualsiasi r e s, incidenti, distinte e perpendicolari. Fissiamo su ciascuna di esse un sistema di ascisse in modo che il punto origine O sia il loro punto di intersezione e supponiamo che l’unità di misura sia la stessa su entrambe le rette.
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P(x, y) Sistema di riferimento nel piano
Da un punto qualunque P del piano, tracciamo le parallele ad r e s che le incontrano rispettivamente nel punto P’ associato al numero x e nel punto P” associato al numero y. O P’(x) P’’(y) P r s Viceversa assegnati un punto P’ di ascissa x sulla retta r ed un punto P’’ di ascissa y sulla retta s e tracciate da essi le parallele ad s e r, si viene ad individuare come loro intersezione un unico punto P. La coppia ordinata (x, y) di numeri reali rappresenta le coordinate del punto P e si scrive P(x, y)
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Sistema di riferimento nel piano
asse delle ascisse x y asse delle ordinate L’asse r viene detto asse delle ascisse (asse x) L’asse s viene detto asse delle ordinate (asse y) Questi due assi perpendicolari definiscono un sistema di riferimento cartesiano ortogonale. O I Quadrante x y II Quadrante III Quadrante IV Quadrante Il piano cartesiano viene diviso in quattro quadranti.
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Sistema di riferimento nel piano
I segni delle coordinate dei punti nel piano cartesiano variano a seconda della posizione del punto. u O x y D (−4, 3) A (3, 2) C (−2, −1) B (2, − ) 7 2
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A(−2, 1) ; B(3, 4) AB = √(xB – xA)2 + (yB – yA)2 Segmenti
Dati nel piano cartesiano due punti A(xA, yA) e B(xB, yB), la misura del segmento AB è data dalla formula: O x y A B C xA xB yA yB AB = √(xB – xA)2 + (yB – yA)2 ESEMPIO A(−2, 1) ; B(3, 4)
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AB = |xB – xA| A(3, 2) ; B(−5, 2) AB = |−5 −3| = 8 Segmenti O x y A B
A’ (xA) yA yA = yB B’ (xB) In particolare: se il segmento AB è parallelo all’asse delle ascisse AB = |xB – xA| ESEMPIO A(3, 2) ; B(−5, 2) AB = |−5 −3| = 8
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AB = |yB – yA| A(3, −4) ; B(3, 7) AB = |7 − (−4)| = 11 Segmenti O x y
A” (yA) xA = xB B” (xB) B se il segmento AB è parallelo all’asse delle ordinate AB = |yB – yA| ESEMPIO A(3, −4) ; B(3, 7) AB = |7 − (−4)| = 11
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xA + xB yA + yB xM = yM = 2 Segmenti
Dati i punti A(xA, yA) e B(xB, yB), le coordinate del loro punto medio M sono date dalla formula: O x y A A” (yA) B” (xB) B M M” (yM) A’ (xA) M’ (xM) B’ (xB) xM = xA + xB 2 yM = yA + yB ESEMPIO
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Isometrie Un’isometria è una funzione che ad ogni punto del piano fa corrispondere un altro punto in modo che a segmenti congruenti corrispondano segmenti congruenti. La simmetria assiale Data una retta r, la simmetria assiale di asse r è la funzione che ad ogni punto P del piano fa corrispondere il punto P’ in modo che r sia l’asse del segmento PP’; del punto P’ si dice che è il simmetrico di P. In pratica, per trovare il simmetrico di un punto P rispetto a r si traccia da P la perpendicolare a r che la incontra in H e si prende su di essa, da parte opposta rispetto a r, il punto P’ in modo che sia PH ≅ P’H.
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Isometrie Simmetrie assiali nel piano cartesiano - Simmetria rispetto all’asse x - Simmetria rispetto all’asse y I simmetrici del punto P(−1, 2) rispetto all’asse x e all’asse y sono P’(−1, −2) e P’’(1, 2). ESEMPIO
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Isometrie La simmetria centrale Dato un punto A, la simmetria di centro A è la funzione che ad ogni punto P del piano fa corrispondere il punto P’ in modo che A sia il punto medio de segmento PP’. In pratica per trovare il simmetrico di un punto P rispetto al centro A si traccia da P la semiretta PA e si prende su di essa, da parte opposta rispetto a A, il punto P’ in modo che sia PA ≅ P’A.
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Isometrie Simmetria centrale nel piano cartesiano - Simmetria rispetto all’origine - Simmetria rispetto al punto A(a, b) ESEMPIO Dato il punto P(5, −4): il suo simmetrico rispetto all’origine è il punto P’(-5, 4) il suo simmetrico rispetto ad A(−1, 2) ha coordinate:
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Isometrie Dato un segmento orientato v, la traslazione è la funzione che ad ogni punto P del piano fa corrispondere il punto P’ in modo che il segmento v abbia il primo estremo in P ed il secondo in P’. La traslazione e si scrive Un segmento orientato del piano si chiama anche vettore; un vettore si individua facilmente mediante le sue componenti lungo gli assi cartesiani, che sono i segmenti orientati vx e vy che si ottengono proiettando il vettore v su tali assi o su due rette ad essi parallele; se A(x1, y1) e B(x2, y2) sono rispettivamente il primo e il secondo estremo del vettore, si ha che: Il vettore v = AB con A(3,−1) e B(−2,4) ha componenti vx = −2 − 3 = −5 e vy = = 5, cioè v (−5, 5), ESEMPIO
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P’(−4, −1) Isometrie La traslazione nel piano cartesiano
Dato un vettore v di componenti (vx, vy) ed un punto P(x, y) del piano, le coordinate del punto P’ ad esso corrispondente nella traslazione di vettore v si ottengono aggiungendo vx e vy rispettivamente alla sua ascissa e alla sua ordinata: ESEMPIO La traslazione di vettore v(−5, 3) trasforma il punto P(1, −4) nel punto P’ di coordinate: ascissa: 1 − 5 = −4 P’(−4, −1) ordinata: −4 + 3 = −1
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La retta I punti che appartengono all’asse x hanno ascissa variabile ma ordinata sempre uguale a zero. equazione asse x: I punti che appartengono all’asse y hanno ordinata variabile ma ascissa sempre uguale a zero. equazione asse y:
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La retta Analogamente: L’equazione di una retta parallela all’asse x è: L’equazione di una retta parallela all’asse y è:
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coefficiente angolare
La retta Per i punti A, B, C, ... che appartengono ad una retta per l’origine O, il rapporto è costante. L’equazione di una retta passante per l’origine. Indicata con m tale costante si ha: o anche: coefficiente angolare
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coefficiente angolare
La retta L’equazione di una retta non passante per l’origine. In questo caso è il rapporto che si mantiene costante: Una retta di questo tipo ha equazione: coefficiente angolare ordinata all’origine
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La retta Significato geometrico di m. rappresenta la pendenza della retta (rispetto all’asse x)
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La retta Rette significative passanti per l’origine sono le seguenti: bisettrice del primo e terzo quadrante bisettrice del secondo e quarto quadrante
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La retta Significato geometrico di q. Nell’equazione per x = 0 si ottiene y = q Il punto di coordinate (0; q) rappresenta il punto di intersezione tra la retta e l’asse delle y. q si dice ordinata all’origine.
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La retta L’equazione generale della retta può essere espressa: in forma esplicita: in forma implicita: ESEMPI L’equazione (forma esplicita) può essere scritta in forma implicita: Viceversa (forma implicita) può essere scritta in forma esplicita:
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La retta Nel caso b ≠ 0 le relazioni che legano la forma esplicita a quella implicita sono: e ESEMPIO Data la retta di equazione Il coefficiente angolare è L’ordinata all’origine è Nel caso b = 0 l’equazione diventa: che individua una retta parallela all’asse y. In tal caso non si può definire il coefficiente angolare.
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La retta Il grafico di una retta, così come quello di una qualsiasi curva, è costituito da tutti e soli i punti le cui coordinate ne soddisfano l’equazione. Sappiamo che per due punti del piano passa una e una sola retta. Quindi per disegnare la retta di equazione si segue la seguente procedura: scriviamo l’equazione in forma esplicita x 1 −2 y −1 troviamo il primo punto attribuendo il valore 1 alla variabile x: troviamo il secondo punto attribuendo il valore −2 a x:
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La retta Per scrivere l’equazione di una retta che passa per un punto P(x0, y0) dato e che ha coefficiente angolare m noto, si usa la formula: ESEMPIO La retta passante per A(2, −3) di coefficiente angolare m = 4 ha equazione: in forma esplicita in forma implicita
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La retta Per scrivere l’equazione della retta che passa per i punti A(x1, y1) e B(x2, y2) si usa la formula: ESEMPIO La retta passante per A(1, −3) e B(3, −2) ha equazione Calcolando si ottiene
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La retta Date due rette e La condizione di parallelismo è La condizione di perpendicolarità è cioè ESEMPIO La retta r di equazione 3x − 2y + 1 = 0 è parallela alla retta s di equazione 6x − 4y −5 = 0 Infatti La retta r è perpendicolare alla retta t di equazione Infatti
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Sistema indeterminato
La retta Per studiare la posizione reciproca di due rette: si considera il sistema lineare formato dalle loro equazioni Si possono presentare i seguenti casi: Rette parallele Sistema impossibile Rette coincidenti Sistema indeterminato Rette incidenti nel punto P Sistema determinato
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Sistema indeterminato
La retta Per studiare la posizione reciproca di due rette: si considera il sistema lineare formato dalle loro equazioni Si possono presentare i seguenti casi: Rette incidenti nel punto P Sistema determinato Rette parallele Sistema impossibile Rette coincidenti Sistema indeterminato
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La retta La distanza di un punto da una retta è il segmento di perpendicolare condotto dal punto alla retta. Se P ha coordinate (x0, y0) e ax + by + c = 0 è l’equazione della retta r in forma implicita, è possibile calcolare tale distanza, d (P, r), con la formula: ESEMPIO
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I fasci di rette I Fasci di rette Fascio proprio: insieme di tutte e sole le rette che passano per un punto P assegnato. Equazione del fascio: : centro del fascio ESEMPIO Equazione del fascio proprio di centro
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I fasci di rette Fascio improprio: insieme di tutte e sole le rette parallele a una retta data. L’equazione di questo fascio ha un coefficiente angolare fisso e un’ordinata all’origine variabile. ESEMPIO Il fascio di rette parallele a quella di equazione ha equazione Al variare di k le rette del fascio hanno tutte lo stesso coefficiente angolare.
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