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INSEGNARE L’ITALIANO COME SECONDA LINGUA
ALUNNI STRANIERI NELLA SCUOLA ITALIANA APPROCCI, METODI E TECNICHE PER LA DIDATTICA DELLA L2 San Pietro in Casale 16 gennaio ‘09 Francesca Cosenza
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Gli alunni di “cittadinanza non italiana” - dati
fonte: rapporti MIUR novembre 2007 e luglio 2008; Ufficio scolastico regionale E.R – nov.2008 Anno scolastico 2007/2008 : gli alunni con cittadinanza non italiana che hanno frequentato le scuole statali e non statali del nostro Paese sono stati che rappresentano, rispetto al totale della popolazione scolastica, il 7% nella scuola primaria, il 3,8 % della scuola superiore Dieci anni fa erano poco più di Sono presenti 192 nazioni su 194 ( mancano solo Lesotho e Vanuatu) Le nazioni maggiormente rappresentate sono la Romania( 16,1%), l’Albania(14,8%) ed il Marocco (13,3%).Da questi tre paesi proviene il 44,2% di tutti gli alunni stranieri.
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La distribuzione degli alunni stranieri
La distribuzione degli alunni stranieri non è omogenea tra le diverse zone del paese:indicativamente, su 100 alunni non italiani 90 frequentano le scuole del Centro- Nord e solo 10 quelle del Mezzogiorno; In Emilia Romagna la percentuale più alta ( circa 11,0%) cioè su un totale di nel 70% delle scuole ma meno del 2% le presenze concentrate Istituzioni scolastiche statali totale dal 20 al 25% 214 dal 25 al 50% 127 più di 50% 8
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Presenze in Emilia Romagna
Tutte le province, eccetto Ferrara e Rimini, hanno superato la soglia del 10% di alunni stranieri. ( 11% della popolazione scolastica) gli studenti stranieri nella scuola dell’infanzia; (13,6%) gli studenti stranieri nella scuola primaria; (13,2%) gli studenti stranieri nella scuola secondaria di primo grado; (8,9% ) gli studenti stranieri nella scuola secondaria di secondo grado di cui l’88% frequenta istituti tecnici e professionali e solo il 12% i licei.
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Alunni “stranieri” nati in Italia
Una parte significativa degli alunni di nazionalità non italiana presenti in Italia sono nati in Italia o arrivati qui piccolissimi. Essi rappresentano ormai la “normalità” del volto delle nostre scuole, i futuri cittadini italiani a pieno titolo, destinatari di un’educazione interculturale diffusa e rivolta anche a tutti gli alunni della scuola.
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Un terzo degli alunni di “cittadinanza non italiana” è nato in Italia
fonte: Piano nazionale “Scuole aperte” MIUR-27 novembre 2008 Gli alunni stranieri nati in Italia nell’anno scolastico 2007/2008 costituivano il 35% del totale, distribuiti in questo modo nei diversi ordini di scuola : il 71% nella scuola dell’infanzia, il 41% nella scuola primaria, il18% nella secondaria di primo grado, il 6,8% nella secondaria di secondo grado Gli alunni di cittadinanza non italiana, entrati per la prima volta nel sistema scolastico italiano, quindi in situazione di non italofonia, sono stati ( l’8% sul totale degli alunni stranieri );
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Classi differenziali? No, grazie!
La scuola italiana si è orientata fin da subito a inserire gli alunni stranieri nella scuola comune, all’interno delle normali classi scolastiche : “Per un pieno inserimento è necessario che l’alunno trascorra tutto il tempo scuola nel gruppo classe, fatta eccezione per progetti didattici specifici, ad esempio l’apprendimento della lingua italiana, previsti dal piano di studio personalizzato.” ( C.M n. 24,1 marzo 2006,” Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri”)
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Quali tempi per apprendere l’Italiano ?
Cummins Abilità comunicative interpersonali di base BICS basic interpersonal communications skills Competenza linguistica cognitivo-accademica CALP cognitive academic language proficiency BICS CALP 1 - 2 anni 5 - 7 anni
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Fattori che influenzano il processo di apprendimento
età motivazione (progetto migratorio) caratteristiche lingua materna (per alcuni aspetti) capacità linguistiche (conoscenze linguistiche, formazione precedente, fattori personali) input (livello e grado di esposizione alla lingua, qualità degli interventi) L’input dipende dall’insegnante e dai materiali ! vedi Anna Ciliberti, Manuale di glottodidattica, La Nuova Italia Gabriele Pallotti, La seconda lingua, Bompiani
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Approcci, metodi e tecniche nella didattica dell’italiano L2
APPROCCIO la teoria della mente (apprendente, ruolo dell’insegnante, processo di apprendimento) METODO rende operativo l’approccio, esplicita criteri e indirizza le scelte didattiche TECNICHE attività, modi di fare esercizio con la lingua vedi Carlo Serra Borneto, C’era una volta il metodo, Carocci
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Quadro comune europeo di riferimento per le lingue
è un repertorio di descrittori delle competenze linguistiche, articolato sulle abilità di base e sulle abilità integrate è uno strumento di comunicazione tra autori, insegnanti, progettisti di percorsi didattici, studenti C2 C1 B2 B1 A2 A1 Padronanza Efficacia Progresso Soglia Sopravvivenza Contatto Master Autonomo Indipendente Avanzato o soglia Livello di sopravvivenza Livello di contatto Avanzato Intermedio Principiante
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Quali abilità sviluppare ?
orali ascolto parlato ricettive produttive lettura scrittura scritte Nel QCERL: descrizione di ciò che l’apprendente sa fare con la lingua (pragmatica, comportamenti osservabili)
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Criteri di progettazione di moduli di Italiano L2
Prevedere nei moduli di insegnamento dell’italiano la presenza di uno/due docenti ed evitare la frammentazione degli interventi; all’interno della scuola, individuare i docenti di italiano L2 fra coloro che hanno frequentato i corsi promossi in questi anni dalle università, dal MPI e da altri Enti di formazione; all’interno della scuola, individuare i docenti di italiano L2 fra coloro che hanno accumulato specifiche esperienze; prevedere anche l’utilizzo di docenti di italiano L2 esterni alla scuola e formati sul tema; sviluppare professionalità e competenze in ordine alla progettazione, programmazione e realizzazione delle attività di insegnamento di italiano L2 rendere strutturali gli interventi programmati.
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… nuove strade da percorrere :
esperienze che consentano la pratica della lingua italiana contestualizzata in iniziative di carattere sportivo, musicale, artistico e ludico, realizzati fuori dell’orario e del calendario scolastico; momenti di apertura alla comunità da parte della scuola- preferibilmente in rete - con giornate dedicate all’accoglienza, alla socializzazione e allo scambio di esperienze, anche con il coinvolgimento delle famiglie degli studenti. Le vostre proposte….
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