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il (ri)ciclo del vetro il vetro: un amico che ritorna trattamento

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Presentazione sul tema: "il (ri)ciclo del vetro il vetro: un amico che ritorna trattamento"— Transcript della presentazione:

1 il (ri)ciclo del vetro il vetro: un amico che ritorna trattamento
i cittadini separano e portano la riduzione volumetrica spontanea del vetro e l’alto peso specifico consentono di ottimizzare l’impiego dei mezzi di raccolta scarto trattamento rottame grezzo un semplice camion, sovraspondato e munito di braccio meccanico la campana posizionata sulla strada è sempre accessibile il (ri)ciclo del vetro rottame pronto al forno Il riciclo del vetro è una realtà ormai ben consolidata nel ns. paese e può contare su una rete di ~ campane distribuite in oltre 5000 comuni e su numerosi impianti di trattamento del materiale raccolto e di riciclo finale dislocati in tutta Italia ma con una certa prevalenza al nord. il ciclo del vetro è composto da tre fasi ben distinte raccolta - trattamento - riciclo Nella fase di raccolta l’attore principale è il cittadino a cui viene richiesto di separare il vetro dagli altri materiali e di conferirlo in campana. Le campane hn capacità di 2-3 mq grazie alla spontanea riduzione volumetrica degli imballaggi di vetro, che spesso si frantumano all’atto del conferimento e grazie all’elevato peso specifico del materiale, normalmente da una campana si ottengono dai 500 ai 600 kg di rottame Per il ritiro del materiale è sufficiente un camion con cassone a cielo aperto con sponde rialzate dotato di braccio meccanico e una portata di circa 11 ton. Che è in grado di effettuare lo svuotamento di campane, a seconda del grado di riempimento. Il materiale può essere trasportato direttamente all’impianto di trattamento. Nel caso di notevole distanza tra l’area di raccolta e l’impianto di trattamento, è possibile prevedere un’area intermedia di stoccaggio, dove è consentito il carico con automezzi di portata superiore, fino a 30 ton. (bilico o autotreno ribaltabile a sponde alte). (Le opere civili consistono nel predisporre un basamento cementato trattato con spolvero antiusura e delimitato sui tre lati da muri di cemento di almeno 1,5 mt di h e resistenti all’azione della pala meccanica.) Il materiale raccolto entra nell’impianto di trattamento come rifiuto, dove viene selezionato e viene trasformato in materia prima secondaria definita “rottame di vetro pronto al forno”, che viene utilizzata in vetreria per la produzione di nuovi contenitori, con caratteristiche di igiene e di resistenza meccanica identiche ai contenitori originali. Quindi le operazioni di selezione presso l’impianto costituiscono allo stesso tempo una condizione formale e sostanziale per il riciclo. il vetro: un amico che ritorna Vetreria

2 PERCHÈ obbligatoria: 15% entro 1999, 25% entro 2001, 35% entro 2003
sproporzione tra produzione di rifiuti e capacità di smaltimento: EMERGENZA RIFIUTI la discarica non potrà più ricevere rifiuti “tal quali” recupero di MATERIE PRIME SECONDARIE (sostitutive di materie prime originali) il recupero è meno costoso dello smaltimento Esamiamo le motivazioni che determinano a livello comunitario una forte spinta verso Innanzi tutto il decreto “Ronchi”nel rispetto delle direttive comunitarie e dei principi di una gestione integrata dei rifiuti, impone ai comuni non solo di attivare la r.d., ma anche di raggiungere obiettivi minimi di r.d. definiti come %di rifiuti raccolti in modo differenziato sulla massa totale di rifiuti urbani. Inoltre la r.d., se effettuata con criteri di efficienza ed efficacia, permette di recuperare del materiale che previo trattamento, diviene una materia prime secondarie che possono essere reimmesse nel ciclo produttivo, con notevole risparmio di risorse e riduzione dell’impatto antropico legato all’attività estrattiva o di produzionedi materie prime originali. A fronte di un costante trend positivo nella produzione di rifiuti sia in termini di peso che di volume, si assiste alla progressiva riduzione della capacità ricettiva delle discariche. In questo senso l’adozione di un modello di gestione integrata dei rifiuti, di cui la r.d. è un punto fermo, non è più prorogabile. e difatti il decreto Ronchi vieta dal 1· gennaio 2000 lo smaltimento dei rifiuti urbani tal quali, senza in discarica solo i rifiuti inerti o i rifiuti che residuano da operazioni di recupero, cioè gli scarti che vengono prodotti dagli impianti di trattamento Dal p.d.v. economico per tutto il materiale che si riesce a intercettare dal flusso degli rsu bisogna considerare i mancati costi di discarica. E’anche vero che la r.d. ha dei costi , che tuttavia a seconda dei materiali, della qualità e delle condizioni del mercato, possono essere parzialmente coperti dalla vendita del materiale. Ora in questo clima di incertezza si inserisce il conai, che garantisce un corrispettivo a fronte di un servizio di r.d. dei soli imballaggi

3 Risultati della raccolta differenziata (%) per macro-aree geografiche
Obiettivo 2003 35 30 Obiettivo 2001 25 20 Obiettivo 1999 15 10 5 Nord Centro Sud Italia 1997 17 6,36 1,41 9,42 1998 19,72 7,78 1,58 11,2 1999 23,11 9,02 2,02 13,08

4 La Raccolta Differenziata
SEPARAZIONE CONFERIMENTO RACCOLTA CONTROLLO PRE-TRATTAMENTO (eventuale) Il nuovo sistema di gestione dei rifiuti è scomponibile di competenza della P.A. ora poiché ognuna di queste fasi prevede soluzioni diverse, non sempre le scelte

5 SEPARAZIONE A MONTE, raccolta selettiva o monomateriale
Daniele Salvi: La separazione può collocarsi in fasi diverse del ciclo dei rifiuti LA SEPARAZIONE SEPARAZIONE A MONTE, raccolta selettiva o monomateriale SEPARAZIONE A VALLE raccolta congiunta di più materiali o multimateriale è più impegnativa per il cittadino (è al centro del sistema) > sensibilizzazione e partecipazione dei cittadini al problema “rifiuti” il materiale raccolto ha una qualità accettabile (condizione necessaria per assicurare la valorizzazione del materiale raccolto) è adatta per il recupero sotto forma di materiale (riciclo). è meno costosa richiede un’operazione in più (pre-selezione dei materiali) problema della compatibilità tra materiali la qualità del materiale è problematica (selezione molto complessa e scarti elevati) è più costosa è più adatta per il recupero sotto forma di energia (termocombustione) A seconda di dove viene posta l’attività di separazione si ha una raccolta selettiva o monomateriale. oppure più a valle un raccolta congiunta o multimateriale. la prima richiede un maggior impegno da parte dei cittadini, su cui ricade l’onere di separare i diversi materiali. Però è anche vero che il cittadino viene coinvolto nella gestione del problema dei rifiuti e ciò permette di affermare i principi di una culura ecologica. le possibilità di confusione da parte del cittadino all’atto del conferimento sono limitate, quindi la qualità del materiale risulta buona, condizione necessaria per valorizzare il materiale raccolto. la limitata presenza di inqui il vetro non è compatibile con altri materiali, in quanto con la frantumazione del vetro, i vari materiali si inquinano reciprocamente, a scapito la bassa pr

6 MODALITÀ DI CONSEGNA SISTEMA A PORTARE (cassonetto o campana stradale)
Daniele Salvi: In base al criterio di conferimento del materiale si distingue un sistema a portare in cui Il sistema a ritirare o “porta a porta” … presenta costi più elevati in ragione della > capillarità del sistema, che esige > risorse in termini di personale, di automezzi e di sforzo gestionale. MODALITÀ DI CONSEGNA SISTEMA A PORTARE (cassonetto o campana stradale) SISTEMA A RITIRARE o “PORTA A PORTA” (sacco o bidone). è più comodo per il gestore del servizio il cittadino può conferire senza limitazioni temporali il controllo è di tipo passivo (aperture di conferimento limitate) favorisce la meccanizzazione della raccolta viene preferito per la raccolta dei materiali con alti pesi specifici ha costi più bassi è apparentemente più comodo per il cittadino consente un controllo quantitativo e qualitativo presso il produttore del rifiuto è adatto alla raccolta nei centri storici e presso le utenze commerciali ha costi più elevati. In base al criterio di conferimento del materiale si distingue un sistema a portare in cui è previsto l’utilizzo di cassonetti o campane stradali e un sistema a ritirare Nel primo caso è il cittadino che provvede a portare il materiale nei contenitori stradali, sollevando il gestore da questa operazione. In questo senso il servizio domiciliare è più comodo per il cittadino, ma è strettamente vincolato a una programmazione rigida dei ritiri del materiale, mentre la campana stradale è sempre disponibile sia per il cittadino sia per le operazioni di svuotamento effettuate dal gestore. il sistema porta a porta permette il controllo diretto sia sulla quantità, utile per il passaggio da tassa a tariffa, che sulla qualità. L’efficienza del controllo è direttamente proporzionale alla sua costanza. In mancanza di controllo la qualità del materiale raccolto decade rapidamente a causa di conferimenti impropri. Nelle campane stradali il controllo è assicurato dalle ridotte dimensioni dell’apertura di conferimento, è quindi di tipo passivo, ma garantito. Nel sistema a portare vengono evitate le fasi di movimentazione manuale. E’ sufficiente un solo operatore per svolgere il servizio, che è altamente meccanizzato. il primo è indicato per la raccolta di materiali ad alto peso specifico in quanto ottimizza i costi di trasporto. si adatta alla raccolta nei centri storici dove lo spazio disponibile è limitato e presso le utenze commerciali che sono grossi produttori di rifiuti, quali bar, ristoranti, ecc. presenta costi più elevati in ragione della > capillarità del sistema, che esige molte risorse in termini organizzativi, di personale, di automezzi e attrezzature.

7 minori distanze = maggiore partecipazione = maggiore raccolta
Per la raccolta del vetro attualmente il sistema più diffuso e che permette di ottenere i migliori risultati in termini sia di quantità che di qualità del materiale raccolto è quello con campana stradale monomateriale. Per ottenere risultati concreti devono essere assolutamente rispettati due criteri fondamentali. Il primo fattore determinante è la distanza dei contenitori dalle unità abitative. Se analizziamo l’andamento della % di cittadini disposti a partecipare alla raccolta in funzione della distanza dei contenitori dalla propria abitazione, si nota come fino a 100 mt. la partecipazione si mantiene su livelli elevati, attorno all’80%, e oltre questa distanza la partecipazione cala rapidamente e a 400 mt al 40% se la distanza da percorrere è di 400 mt. Se vedete qualcuno portare una bottiglia di vetro ad una campana posta oltre questa distanza, potete scommettere che è un attivista di green peace.

8 Resa per abitante e diffusione contenitori per macro-aree geografiche - dati 2000
Un altro criterio importante da adottare per dimensionare in modo adeguato la rete dei contenitori stradali è il numero di abitanti che gravitano su un singolo contenitore. A riprova di quanto detto è sufficiente confrontare, la resa pro capite annuale nella r.d. del vetro (le barre in giallo)con il numero di abitanti per campana (curva blu) rilevate nelle diverse aree geografiche. Si può notere che nel sud , dove c’è una campana ogni 3500 abitanti la raccolta si è attestata mediamente ben al di sotto dei 5 kg procapite, mentre nel nord del paese con una campana ogni 430 ab la resa ha superato i 20 kg pro capite Considerando come obiettivo una raccolta pro capite di ~ 20 kg, con una frequenza di svuotamento quindicinale e che il vetro in campana ha un peso specifico di 250 kg/mq, si può indicare

9 Vetro raccolto: tipologie e provenienze 2002
Totale imballaggi raccolti ton. Vetro non imballaggio Stime Consorzio (ton.) Commercio e Industria Importazioni A che punto è la raccolta del vetro ? I dati si riferiscono al 1998, anno in cui sono state raccolte 810 mila ton. di imballaggi di vetro, suddivise in ton. raccolte su superfici private e 760 mila raccolte negli oltre 5000 comuni che hanno da tempo attivato la raccolta del vetro, mediante una rete di ~ 80 mila campane. Come è possibile notare, è stato importato ancora un notevole quantitativo di rottame di vetro, a dimostrazione della notevole capacità di riciclo dell’industria vetraria italiana, che potrà essere incrementata migliorando qualitativamente il rottame di vetro e avviando la separazione per colore. Raccolta differenziata urbana raccolte in oltre Comuni, con una popolazione servita di oltre 46 milioni di abitanti, mediante una rete di oltre campane

10 Schema impianto di trattamento del rottame di vetro grezzo
1 Tramoggia e nastro trasportatore 2 Cernita manuale inquinanti 3 Suddivisione granulometrica (2-3 frazioni) 4 Frantumazione 5 Separazione materiali magnetici 6 Vagliatura ed aspirazione corpi leggeri 7 Separazione metalli non magnetici il rottame di vetro proveniente dalla raccolta differenziata viene sottoposto a specifico processo per la produzione di materie prime secondarie per l’industria vetraria. L'impianto di trattamento viene alimentato da una pala meccanica che carica una tramoggia. Un vibroalimentatore ed un nastro trasportatore provvedono a caricare, in continuo, il materiale da trattare. La prima lavorazione consiste in una cernita manuale, volta ad eliminare i corpi estranei di grosse dimensioni. Successivamente, il vetro viene vagliato per suddividerlo in 2 o 3 frazioni che vengono sottoposte ad una nuova cernita manuale per rimuovere frammenti di ceramica, porcellana, pietre, corpi metallici, plastica, etc. Nella fase successiva avviene la frantumazione delle frazioni grossolane su impianti che devono operare senza produrre eccessive quantità di polvere di vetro e garantendo la completa assenza di frammenti di grosse dimensioni. Quindi, il materiale viene trattato con elettrocalamite e/o con magneti al neodimio , per rimuovere i corpi magnetici presenti. Il rottame viene di seguito sottoposto ad una ulteriore selezione tramite aspirazione per allontanare i corpi leggeri (carta, alluminio, legno, ecc.) che vengono raccolti ed abbattuti da un ciclone. Il materiale è poi ulteriormente selezionato da macchine automatiche in serie capaci di individuare e scartare i corpi metallici non ferrosi (alluminio, piombo, rame) e i corpi opachi presenti, consentendo lo scarto di prodotti non fusibili quali ceramica, porcellana, sassi, etc. L'ultima fase del processo è una definitiva cernita manuale per eliminare i piccoli residui di ceramica, pietre e metalli ancora presenti malgrado le precedenti operazioni. Negli impianti tecnicamente più aggiornati esistono apparecchiature in serie per l'individuazione dei corpi opachi al fine di migliorare decisamente la qualità del vetro trattato 8 Separazione corpi opachi Rottame di vetro pronto al forno

11 Vetro che rimane negli scarti derivanti dalla separazione dei materiali inquinanti
Le apparecchiature di cernita automatica, malgrado siano sofisticate, non sono mai totalmente selettive e, assieme agli altri materiali o rifiuti, scartano anche vetro. Le apparecchiature di cernita, per quanto sofisticate, non sono mai totalmente selettive e, assieme agli altri materiali o rifiuti, scartano anche vetro. La composizione media dello scarto di risulta dal trattamento è indicata in questa tabella. Si può facilmente notare come per ogni unità di metallo o di rifiuti conferita assieme al vetro si perde (cioè non è possibile valorizzare) anche una pari quantità di vetro: a questo punto varrebbe la pena di riflettere sull’utilità della raccolta mista. Ancora più rilevante la perdita di vetro derivante dal conferimento improprio della ceramica: per ogni unità di ceramica si scartano almeno 9 unità di vetro. Considerato quanto sopra e tenuto conto che, mediamente, lo scarto totale è costituito per il 20% da scarto metalli, per il 30% da scarto rifiuti e per il 50% da scarto ceramica,da si può affermare che le t. provenienti dalla raccolta urbana nel 1998, che hanno prodotto uno scarto medio del 10%, pari a t., erano costituite da vetro per il 70% e da materiali diversi dal vetro per il 30%. Quindi, se le t. fossero arrivate tutte dalla raccolta monomateriale mediante campane, avremmo ottenuto t. in più di vetro, un quantitativo quasi pari a tutta la raccolta attuale nel Mezzogiorno

12 Da vetro grezzo a vetro pronto al forno
riduzione delle presenze dei materiali inquinanti che deve essere operata presso gli impianti di trattamento Il materiale trattato nei centri di selezione per poter essere utilizzato in vetreria deve rispettare dei requisiti qualitativi molto severi, definiti nel capitolato di accettazione del rottame pronto al forno. Questa tabella mostra il notevole divario tra i valori massimi di presenza tollerati dal processo produttivo e quelli del materiale raccolto con diverse tipologie e il fattore di riduzione richiesto come indice del sforzo necessario che l’attività di selezione deve produrre per permettere il riciclo di questo materiale in vetreria.

13 EFFICIENZA DEL TRATTAMENTO IN FUNZIONE DELLA QUALITÀ DEL VETRO RACCOLTO CON I DIVERSI SISTEMI ATTIVI IN ITALIA Con le raccolte miste aumentano i conferimenti impropri (rifiuti e ceramica) e l’inquinamento reciproco tra materiali diversi riduce i quantitativi valorizzabili Per raggiungere l’obiettivo di t. di vetro a “buon fine”, si devono raccogliere: con la raccolta monomateriale, t. di vetro con la raccolta multimateriale, t. di vetro In questo grafico sono rappresentati gli scarti tipici che decadono dalle varie fasi di selezione del vetro in funzione della modalità di raccolta. Il sistema di raccolta non è assolutamente una fattore neutrale nel determinare le efficienze del sistema di recupero del rottame di vetro. Passando dal materiale proveniente da raccolta monomateriale con campana, a quella mista sempre con campana, a quella porta a porta e infine al multimateriale si ha un progressivo peggioramento delle potenzialità di riciclo. Le cause sono dovute al reciproco inquinamento tra materiali diversi e allo aumento di rifiuti e ceramica nelle raccolte miste a causa di conferimenti impropri.questo causa una forte perdita di vetro con gli scarti della selezione Se l'impianto è alimentato con vetro proveniente dalla raccolta monomateriale effettuata con campane, lo scarto medio di questi impianti è complessivamente del 6% circa. Tale scarto passa al 12% nel caso in cui nella campana vengano conferite anche le lattine, al 29% in caso di vetro e metallo raccolto con il "porta a porta".

14 VETRO RICICLATO - Tonn. Dati ISTAT

15 IL RICICLO DEL VETRO IN EUROPA: DATI 2000
AUSTRIA BELGIO DANIMARCA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA ITALIA NORVEGIA OLANDA PORTOGALLO REGNO UNITO SPAGNA SVEZIA SVIZZERA 49.000 43.000 39.000 84 87 65 89 55 83 26 35 40 85 n.a. 29 31 86 91 TONN. %

16 LA SEPARAZIONE PER COLORE
Considerato che: Produzione di vetro colorato = 50% produzione totale (~ ton.) il rottame di vetro non può sostituire completamente le materie prime La separazione per colore sarà necessaria per aumentare la capacità ricettiva delle vetrerie AZIONI FUTURE avvio di progetti pilota : vetro colorato + vetro incolore sperimentazione della separazione per colore presso gli impianti di trattamento la produzione di vetro colorato è circa t. pari al 50% della produzione totale. Dato che non è possibile tecnologicamente sostituire completamente le materie prime con il rottame di vetro, è essenziale avviare anche in Italia la separazione per colore. AZIONI avviare in alcune grandi città la raccolta differenziata separata per colore: vetro colorato (verde e giallo), vetro incolore (bianco o mezzo bianco) sperimentare anche la separazione per colore direttamente presso gli impianti di trattamento (il nostro Paese sarebbe il primo ad avviarla in modo significativo perché finora è risultata poco efficiente: per ottenere t. di rottame incolore è necessario trattare t. di rottame misto. La soluzione migliore è l’azione combinata di queste due azioni: raccolta selettiva per colore a monte e completamento della separazione a valle con apparecchiature automatiche (metodica europea) La composizione merceologica media degli inerti selezionati dalle apparecchiature di scelta della ceramica è riportata nella seguente tabella. Va evidenziata la sostanziale identità chimico-fisica tra questo materiale ed il rottame di vetro “pronto al forno” , come risulta dalla seguente tabella. I quantitativi di inerti selezionati dalle apparecchiature di scelta della ceramica variano in funzione della qualità del vetro grezzo in ingresso all’impianto di trattamento ed a regime possono essere quantificati in circa tonnellate/anno. Consentire l'utilizzo in edilizia, per la formazione di rilevati e sottofondi stradali, riempimenti e colmature, come strato isolante e di appoggio per tubature, condutture e pavimentazioni stradali e come materiale di drenaggio, degli inerti selezionati dalle apparecchiature di scelta della ceramica e del rottame di vetro con le seguenti caratteristiche: - inerti (vetro, ceramica, sassi, et.) % (in peso) - metalli ,1 % " - sughero, plastica, organico, et ,9 % " - metalli pesanti (cromo esavalente, cadmio, mercurio e piombo) <0,3 ppm sull'eluato effettuato sulla base dei criteri riportati nel DM "disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili destinati a venire in contatto con le sostanze alimentari o con sostanze di uso personale”e successive modifiche ed integrazioni.

17 RISULTATI QUALITATIVI: TIPOLOGIE DI RACCOLTA A CONFRONTO
Raccolta Monomateriale Raccolta Multimateriale +


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