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Corso di Chimica Fisica II 2011 Marina Brustolon

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Presentazione sul tema: "Corso di Chimica Fisica II 2011 Marina Brustolon"— Transcript della presentazione:

1 Corso di Chimica Fisica II 2011 Marina Brustolon
10. Gli atomi a più elettroni- Seconda parte Il modello vettoriale dell’atomo 1

2 Atomi con molti elettroni
1. Abbiamo già visto che l’energia della funzione d’onda di due elettroni in un atomo dipende anche dall’orientazione relativa dei loro spin (stato di tripletto più basso in energia dello stato di singoletto). 2. In questo capitolo vedremo in modo sistematico come influiscano le orientazioni relative di tutti i momenti angolari degli elettroni nel determinare l’energia di uno stato.

3 3. Considereremo quindi l’orientazione relativa dei momenti angolari orbitalici tra di loro, l’orientazione relativa dei momenti di spin, e l’orientazione relativa dei momenti orbitalici rispetto a quelli di spin. 4. Per ogni configurazione elettronica di un atomo (grado di occupazione di ogni orbitale) troveremo le orientazioni relative dei momenti angolari che corrispondono ai diversi stati, e vedremo come ordinarle in scala di energia crescente. 5. Questi stati si chiamano termini spettrali, e questa trattazione si chiama modello vettoriale dell’atomo.

4 Risolvere l’equazione di Schrödinger per un atomo con due elettroni
Come risolvere l’equazione: ? Z+ Se esistessero solo a. l’energia cinetica di ciascun elettrone; b. l’energia di interazione coulombiana elettrone-nucleo, l’equazione sarebbe: e1- Consideriamo il nucleo fisso. Vogliamo descrivere il moto quantistico dei due elettroni rispetto al nucleo. E’ quindi necessario ottenere la funzione ψ(1,2) soluzione dell’equazione di Schrödinger.

5 H2 H1 H1 dipende solo dalle coordinate dell’elettrone 1, H2 solo da quelle dell’elettrone 2. Quando un hamiltoniano è dato dalla somma di due hamiltoniani ciascuno dei quali dipende da una coordinata indipendente, si possono risolvere separatamente le equazioni di S. per ogni hamiltoniano: In realtà come stanno le cose? Il termine di repulsione elettrostatica tra i due elettroni non permette di risolvere separatamente le equazioni di S. per ciascun elettrone. Con tre particelle interagenti l’eq. di S. non si può risolvere in modo esatto. Bisogna ricorrere a dei metodi approssimati che ci permettano di ottenere nel modo più esatto possibile le funzioni d’onda dei due elettroni e le loro energie. V1 V2 V12 Z+ e1- e2-

6 Modello “vettoriale” dell’atomo
Questo metodo di trattare un atomo a molti elettroni ci permette di trovare rapidamente il numero di stati a energia diversa, e la scala delle loro energie. ? Su cosa si basa? Si basa sulla conservazione dei momenti angolari. Sappiamo che ogni elettrone è dotato di momento angolare orbitalico e di momento di spin. Se ci sono due elettroni che interagiscono, il momento angolare sia orbitalico che di spin di ciascuno di loro non si conserva, cioè non è più una costante del moto. Si conserva invece il momento angolare totale. Allora ogni stato di due elettroni in un atomo può essere classificato in base ai momenti angolari orbitalico e di spin totali. Gli stati classificati in questo modo si chiamano “termini spettrali”.

7 Come trovare i termini spettrali
Si supponga di avere due elettroni inun atomo, nello shell di valenza. 1. Interessa solo la configurazione elettronica dello shell di valenza. Gli shell chiusi sottostanti possono essere trascurati. Es.: configurazione np1 n’p1 (due elettroni p ma in gusci diversi) 2. Troviamo prima i possibili valori di L, numero quantico del momento angolare orbitalico totale. I numeri quantici l1 e l2 dei due elettroni dipendono dagli orbitali che occupano. In questo caso : l1=1, l2=1 Serie di Clebsch Gordon Quindi, in questo caso, i valori possibili per L sono: 3. A ciascun valore di L corrisponde un nome del termine spettrale corrispondente. Per ricordarli più facilmente si sono prese le stesse lettere degli orbitali, ma in maiuscolo: D P S (continua. . .)

8 Accoppiamento di s1 e s2 1D 1P 1S 3D 3P 3S
4. s1 e s2 si combinano con le stesse regole, la serie di Clebsch-Gordon in questo caso è semplicemente, come già sappiamo: che corrispondono rispettivamente allo stato di tripletto e di singoletto. 5. Quindi, ciascuno dei termini corrispondenti ai diversi valori di L possono essere in stato di tripletto o di singoletto. Questo si indica con un numero (2S+1) all’apice a sinistra: 1D 1P 1S D 3P 3S Singoletto D, ecc. . . Tripletto D, ecc. . .

9 L’origine fisica dell’accoppiamento l - l e s - s
Ricordiamo che all’origine di questi due accoppiamenti c’è l’interazione elettrostatica (coulombiana) tra i due elettroni. L’interazione l - l dipende da fatto che i due elettroni hanno un’interazione repulsiva perché con la stessa carica. Questa interazione è la stessa che c’è nella fisica classica. L’interazione s-s dipende dal fatto che l’interazione repulsiva è più piccola quando i due elettroni hanno spin paralleli (stato di tripletto) che quando hanno spin antiparalleli (stato di singoletto). Questa interazione dipende dal principio di Pauli, quindi ha un’origine quantistica, cioè non esiste l’equivalente nella fisica classica. Elettrone 2 Elettrone 1

10 Per completare il modello vettoriale…

11 Momenti magnetici dell’elettrone
L’elettrone ha una carica elettrica, quindi ai suoi moti sono associati momenti magnetici. Al moto orbitalico è associato un momento magnetico orbitalico, e al moto di spin un momento magnetico di spin. Momento angolare orbitalico Momento angolare di spin Momento magnetico orbitalico Momento magnetico di spin Fattore giromagnetico Intensità di corrente elettrica Area della spira Ricaviamo il fattore giromagnetico da: e- r ω Elettrone che circola su una spira di area A=πr2 con velocità angolare ω

12 Momenti magnetici dell’elettrone
In conclusione: 1. Sia al moto orbitalico che al moto di spin sono associati momenti magnetici. 2. I momenti magnetici sono proporzionali ai momenti angolari. 3. La costante di proporzionalità tra il momento magnetico orbitalico e il momento angolare orbitalico è il fattore giromagnetico γe , che si può ottenere dalla legge dell’elettrodinamica classica usando il modello dell’elettrone che circola su un’orbita circolare: 4. Anche il momento magnetico di spin è proporzionale al momento angolare di spin , ma la costante di proporzionalità è diversa, ed è 2γe. Il fattore 2 è detto fattore g, e deriva dalle proprietà quantistiche del momento di spin (non ha equivalente classico). Una correzione che deriva dalla teoria della relatività porta il fattore a g =

13 Accoppiamento spin-orbita
Al moto orbitalico si associa un campo magnetico la cui direzione dipende dal momento angolare orbitalico. Il momento magnetico di spin risente del campo, e la sua energia sarà abbassata o alzata a seconda dell’orientazione del momento magnetico orbitalico. L’energia dello stato dipende dall’orientazione relativa dei momenti angolari orbitalico e di spin, a causa di un’interazione spin-orbita di natura magnetica.

14 Effetto dell’accoppiamento spin-orbita
Consideriamo dapprima un singolo elettrone, per es. l’elettrone dello shell di valenza del Na. Se l’atomo è nello stato fondamentale, abbiamo che l’elettrone è nell’orbitale 3s. Quindi la config. elettronica è Na [Ne]3s1 Non c’è momento angolare orbitalico, lo stato è 2S (doppietto S). Ma se l’atomo è in uno stato eccitato, per es. [Ne]3p1 Ora l’energia dipende da come sono orientati i due momenti.

15 Effetto dell’accoppiamento spin-orbita
Na* [Ne]3p P (doppietto P) Ma l’energia dipende da come sono orientati i due momenti orbitalico e di spin. Quindi si deve considerare come costante solo il momento angolare complessivo, che potrà avere numeri quantici (secondo la serie di Clebsch-Gordan): Quindi: j = 3/2, 1/2. Per specificare l’energia dello stato dobbiamo specificare anche il valore di j. Il doppietto P potrà essere : Si vede un doppietto di righe, separate dall’accoppiamento spin-orbita. L’energia degli stati è data da: Costante di acc. spin-orbita in cm-1

16 Effetto dell’accoppiamento spin-orbita
Ma da cosa dipende A, costante di accoppiamento spin-orbita? E’ eguale per tutti gli atomi? Prendiamo un modello semplice, un elettrone che compie un’orbita circolare attorno ad un nucleo con carica Z. Z+ Z+ Consideriamo l’effetto del moto orbitalico “visto” dall’elettrone. Il campo magnetico creato dal moto orbitalico dipende da Z, e varia come Z4. Ci sarà quindi una dipendenza molto forte di A , costante di accoppiamento spin-orbita, dalla carica nucleare. Per gli atomi pesanti è l’energia più importante.

17 Atomi a molti elettroni alla Dalì

18 Come trovare i termini spettrali secondo il modello di Russell-Saunders (atomi leggeri)
Si supponga di avere due elettroni in un atomo, nello shell di valenza. Es.: configurazione np1 n’p1 (due elettroni p ma in gusci diversi) 1. Troviamo prima i possibili valori di L, numero quantico del momento angolare orbitalico totale. Serie di Clebsch Gordan D P S 2. s1 e s2 si combinano e danno: 1D 1P 1S D 3P 3S Ora l’accoppiamento spin-orbita accoppia L e S: per es. 1D, L=2, S=0. J=2 è l’unico valore. Quindi : 1D2 3D, L=2, S=1. J= 3, 2, 1 Quindi : 3D3 3D2 3D1 ecc.

19 Regole di selezione Quali sono le transizioni possibili? Sono determinate dalla conservazione del momento angolare complessivo, tenendo conto che il fotone ha spin = 1. perché la radiazione elettromagnetica ad alta frequenza che corrisponde alla spettroscopia elettronica non agisce sullo spin (si accoppia il campo elettrico oscillante con il momento di dipolo elettrico). perché il momento angolare orbitalico di ogni elettrone deve cambiare. L può cambiare o no, dipende dall’accoppiamento. Si ricordi che queste regole di selezione valgono per l’accoppiamento di Russell-Saunders.

20 Regole di Hund per le energie relative
Lo stato a maggiore molteplicità di spin è il più basso in energia. A parità di molteplicità è più basso lo stato con il massimo valore di L. Per gusci pieni meno della metà lo stato a energia più bassa è quello con il valore di J più basso; per gusci pieni più della metà, quello con il valore di J più alto.

21 L’effetto di un campo magnetico
Consideriamo uno stato di doppietto, come per es. lo stato 2S per il Na. L’elettrone, con s = 1/2, può avere valori di ms =1/2 o -1/2, che corrispondono alle due possibili proiezioni del momento di spin lungo un asse . Si tratta di due stati, che in assenza di campo magnetico sono degeneri, cioè hanno la stessa energia. Ma se applichiamo un campo magnetico B , che supponiamo lungo l’asse z, il momento magnetico dell’elettrone interagirà con il campo, e ci sarà un termine energetico: Sappiamo che i valori di sz per l’elettrone sono Magnetone di Bohr Quindi: Energia Zeeman La degenerazione ora non c’è più, gli stati alfa e beta sono separati di un’energia


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