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Verso gli esami di stato… Padova 6 giugno 2013
La funzione dell’Ente Locale nella programmazione sociale A.S. Laura Lo Fiego
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LEGGI BASSANINI L.n.59/97 e D.lgs.112/98 LA LEGGE 328/2000
Le leggi che hanno contribuito a costruire l’attuale sistema dei servizi D.P.R. 616/77 L.R. n.55/82 at. 5 Dlgs n.502/1992 LEGGI BASSANINI L.n.59/97 e D.lgs.112/98 LA LEGGE 328/2000 L.R. 13/2001 N. 11conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle autonomie locali in attuazione del D.Lgs n.112/1998 MODIFICHE AL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE L.Cost. 18 ottobre 2001 n.3
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D.P.R 616/1977 Organizza il trasferimento delle competenze individuando “ quattro settori organici” rispetto ai quali la Regione legifera, programma, coordina e il Comune eroga e gestisce i servizi: -ordinamento ed organizzazione amministrativa - servizi sociali ( polizia urbana e rurale,beneficienza pubblica, assistenza sanitaria ed ospedaliera,istruzione artigiana e professionale, assistenza scolastica,musei e biblioteche di Enti Locali) - sviluppo economico -assetto e utilizzazione del territorio
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D.P.R 616/77 Rappresenta una delle tappe più significative del processo di decentramento dello Stato Traccia le linee guida del processo programmatorio per le nuove politiche sociali gestite dagli Enti Locali: Concetto di Zona (programmazione ed organizzazione locale –art.25) Concetto di Servizi Sociali Nuovo concetto di Comune: con nuove competenze e con ambiti territoriali adeguati alla programmazione e organizzazione dei sevizi per i cittadini
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L.R. 55/82 Norme per l’esercizio della funzione di Assistenza sociale
Art. 5 - (Funzioni e gestione). 1. Le funzioni relative ai servizi socio-assistenziali e socio-sanitari sono esercitate dai comuni, dalle comunità montane e dalle unità locali socio- sanitarie (ULSS). 2. Alle unità locali socio-sanitarie è attribuita la gestione obbligatoria nei limiti fissati dai livelli uniformi di assistenza, delle seguenti funzioni: a) prevenzione, assistenza, riabilitazione, inserimento, informazione, sostegno e ricovero delle persone handicappate; b) prevenzione, assistenza, recupero, informazione, sostegno e reinserimento sociale di tossicodipendenti; c) attività consultoriali familiari. 3. Sono di competenza dei comuni o delle comunità montane le funzioni socio- assistenziali relative ad ogni servizio socio-assistenziale di interesse locale, esercitato sia in forma residenziale che semi-residenziale, aperta o domiciliare, compresa l'erogazione di interventi economici complementari.
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LEGGI BASSANINI L.15 marzo 1997 n. 59
Al fine del decentramento amministrativo si è attribuito la delega al Governo affinché emanasse il D.Lgs. 11 marzo 1998 n. 112 per il Conferimento alle Regioni ed Enti Locali di funzioni e compiti amministrativi relativi alla cura degli interessi e alla promozione dello sviluppo delle rispettivi comunità ( art.1) Si recepisce il principio di sussidiarietà ( art.4): I compiti di gestione amministrativa della cosa pubblica devono essere affidati all’ente locale più vicino al cittadino: il Comune
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LEGGI BASSANINI D.Lgs 112/98 At.128:
“per servizi sociali si intendono tutte le attività relative alla predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti ed a pagamento, o di prestazioni economiche destinate a rimuovere e superare le situazioni di bisogno e difficoltà che la persona umana incontra nel corso della sua vita, esclude solo quelle assicurate dal sistema previdenziale e da quello sanitario,nonché quelle assicurate in sede di amministrazione della giustizia”
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LEGGI BASSANINI D.Lgs n.112/98 Art.131
“ sono conferiti alle Regioni e agli Enti Locali tutte le funzioni e i compiti amministrativi nella materia dei sevizi sociali. Nell’ambito delle funzioni conferite sono attribuite ai Comuni i compiti di erogazione dei servizi e delle prestazioni sociali, nonché i compiti di progettazione e realizzazione della rete dei sevizi sociali”
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Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali
Art.1 comma 1– La Repubblica assicura alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali,promuove interventi per garantire la qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza, previene, elimina o riduce le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale o familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia.
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Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali
Art.1 comma 2 – per servizi sociali si intende: “per servizi sociali si intendono tutte le attività relative alla predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti ed a pagamento, o di prestazioni economiche destinate a rimuovere e superare le situazioni di bisogno e difficoltà che la persona umana incontra nel corso della sua vita, esclude solo quelle assicurate dal sistema previdenziale e da quello sanitario,nonché quelle assicurate in sede di amministrazione della giustizia” D.Lgs. 112/98
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L.328/2000 art.1 comma 3 La programmazione e l’organizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali compete agli Enti Locali, alle Regioni e allo Stato secondo i principi di sussidiarietà, cooperazione, efficacia, efficienza ed economicità…”
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L.328/2000 art.1 comma 4 partecipano alla programmazione…
“Gli enti locali, le Regioni, lo Stato, nell’ambito delle ispettive competenze, riconoscono e agevolano il ruolo degli organismi non lucrativi di utilità sociale, degli organismi della cooperazione, delle associazioni e degli enti di promozione sociale….” SUSSIDARIETA’ ORIZZONTALE
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L.328/2000 art.1 comma 5 Alla gestione ed all’offerta di servizi provvedono soggetti pubblici,nonché, in qualità di soggetti attivi nella progettazione e nella realizzazione concertata degli interventi,organismi non lucrativi di utilità sociale,organismi della cooperazione, organismi di volontariato, associazione ed enti di promozione sociale. Il sistema integrato di interventi e servizi sociali ha tra gli scopi anche la promozione della solidarietà sociale, con la valorizzazione delle iniziative delle persone, dei nuclei familiari, delle forme di auto-aiuto e di reciprocità e della solidarietà organizzativa.
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L.328/2000 art.5 Ruolo del Terzo Settore
Il sistema di erogazione dei servizi creato dalla legge 328/2000 risulta fortemente incentrato sulla relazione tra Enti Locali e Settore No Profit al quale viene riconosciuto un ruolo rilevante. Il settore No Profit viene chiamato alla co-progettazione dei servizi e alla realizzazione concertata degli stessi “Ai fini dell’affidamento dei servizi previsti dalla presente legge, gli ente pubblici promuovono azioni per favorire la trasparenza e la semplificazione amministrativa nonché il ricorso a forme di aggiudicazione o negoziali che consentano ai soggetti operanti nel terzo settore la piena espressione della propria progettualità” at.5 co.2 ( bandi di gara/affidamento diretto)
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L.328/2000 art.6 funzioni dei comuni
I Comuni sono titolari delle funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali svolti a livello locale e concorrono alla programmazione regionale Hanno compiti di programmazione, progettazione e realizzazione del sistema locale dei servizi sociali a rete,indicazione delle priorità e dei settori di innovazione attraverso la concertazione delle risorse umane e finanziarie locali con il coinvolgimento dei soggetti di cui all’art. 1 co.5.
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L.328/2000 art.6 funzioni dei comuni
Erogazione prestazioni economiche autorizzazione e accreditamento delle strutture sociali presenti nel proprio territorio
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Art. 19 piano di zona I comuni, d’intesa con le aziende unità sanitarie locali, provvedono, per gli interventi sociali e socio-sanitari, nell’ambito delle risorse disponibili a definire il piano di zona che individua: gli obiettivi strategici e le priorità di intervento Modalità organizzative dei servizi, le risorse finanziarie, strutturali e professionali….
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L.R.11/2001 conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle autonomie locali
Nel Veneto si è attuata da tempo una strategia d’integrazione dei servizi che vede l’attribuzione ai Comuni della generalità delle funzioni e dei compiti relativi all’erogazione dei servizi e delle prestazioni sociali ad eccezione delle funzioni socio sanitarie ad elevata integrazione sanitaria attribuite alle aziende ULSS ( art.130 L.R.11/01
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L.R.11/2001 conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle autonomie locali
Art.128 programmazione dei servizi sociali Art.130 funzioni dei comuni Art.132 funzioni Ulss e funzioni Ulss con le deleghe dei comuni
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Modifiche al titolo v della costituzione
Art.4 Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurare l’esercizio unitario, siano conferite a Province,Città metropolitane,Regioni e Stato sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza Art. 5 I Comuni, le Province, Le Città Metropolitane, hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa.
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Le norme regionali incentivano lo sviluppo dell’integrazione socio sanitaria, promuovendo le deleghe, da parte dei Comuni alle ULSS delle prestazioni sociali a rilevanza sanitaria nonché della gestione dei servizi sociali. L’esercizio o meno di tale facoltà di delega da parte dei Comuni ha portato alla formazioni di situazioni territoriali diversificate. La delega può essere totale ( funzioni di gestione amministrativa e funzioni tecnico professionale di valutazione e presa in carico) o parziale quando le funzioni amministrative rimangono all’ente locale.
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Sindaco Consiglio Comunale Giunta T.U.E.L. n.267/00 ORGANI DI GOVERN0
Art.50 Giunta Art.48 Consiglio Comunale Art.42
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T.U.E.L. n.267/00 DIRIGENTI SEGRETARIO GENERALE Art.97 Art.107/109
FUNZIONE DI GESTIONE SEGRETARIO GENERALE Sovraintende allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e ne coordina le attività Art.97 DIRIGENTI La gestione amministrativa-finanziaria e tecnica è attribuita ai dirigenti mediante autonomi poteri di spesa- di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo Art.107/109
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i comuni dell’ulss 16 Segretariato sociale ( consulenza ed invio agli altri servizi) Servizio sociale professionale ( necessario lavoro di rete con gli altri servizi) Assistenza domiciliare a persone in stato di bisogno Servizio pasti a domicilio/ lavanderia Servizio telesoccorso/telecontrollo Integrazione retta in istituti per anziani Assegno di cura ( fondi regionali- gestione a carico dei Comuni) Trasporto Sociale Assistenza economica a persone in stato di bisogno
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i comuni dell’ulss 16 Contributi agli emigrati veneti ( fondo regionale) Contributi regionali per l’eliminazione delle barriere architettoniche Assegno statale di maternità Assegno statale nucleo numeroso Progetti di promozione dell’agio delle famiglie Servizi educativi territoriali ( sostegno educativo domiciliare SED – centro aggregativo ragazzi) Segnalazione di bambini in situazioni di rischio e pregiudizio alla Procura della Repubblica presso il T.M. e relativo progetto quadro di sostegno alla famiglia ( lavoro di rete con i servizi del territorio)
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L Secondo Obsorne e gaebler LA PUBBLICA AMMINSTRAZIONE PUO’ ANDARE NELLA DIREZIONE DI:
GUIDARE ANZICHE’ REMARE RESPONZABILIZZARE LA COMUNITA’ ANZICHE’ SERVIRLA PASSARE DALLA GERARCHIA ALLA PARTECIPAZONE
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DA UNA LOGICA DI: GOVERNO GOVERNANCE
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Il comune, da soggetto erogatore di servizi e prestazioni, diventa ente che gestisce la propria titolarità attraverso la regia di progettualità globali, in cui i diversi referenti del territorio trovano voce,spazio di proposta e azione responsabile.
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inizia a farsi strada il welfare community
È la società ( il sociale) che aiuta e il professionista aiuta la società ad aiutare se stessa” Domenach
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welfare community Il welfare community può essere inteso come un sistema nel quale al bisogno di protezione delle persone si risponde attivando una pluralità di canali integrati di offerta di servizi, fondati in parte anche sui meccanismi della SOLIDARIETA’ CIVILE
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Servizio sociale professionale
Funzione di: Attivazione tessitura e sostegno delle relazioni comunitarie
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Cooperative Privato Sociale
Comune Cooperative Privato Sociale Scuole Parrocchie Volontariato
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Il lavoro sul campo...
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Inglobato nella macchina del welfare municipale
Le tre dimensioni: Inglobato nella macchina del welfare municipale Lavoro istituzionale Accompagnatore riflessivo Si aggancia alla rete e si propone di accompagnarla e sostenerla nel suo percorso di fronteggiamento “Sognatore etico” Stimola ed anima un sociale, a volte, intorpidito
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“L’assistente sociale è un esperto visualizzatore di possibili stati migliori della vita sociale di una località, un “sognatore etico” che intende realizzare i suoi sogni e per questo è disposto a lavorare, anche duramente, per aiutare la società a desiderarli, così come fa lui”.
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La sfida Capire sempre meglio come poter agire da facilitatori di reti agendo nell’interfaccia tra i nostri enti e le comunità di vita, come poter interagire con le relazioni vitali entro tali ambienti per far emergere dal basso progettazioni condivise.
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I TRE FILONI DEL LAVORO DI COMUNITA’
COMMUNITY DEVELOPMENT Sviluppo del senso di comunità ( per costruire e rafforzare i legami) COMMUNITY PROBLEM SOLVING Sviluppare azioni partecipate nell’interesse della comunità SOCIAL CARE PLANNING Pianificazione partecipata degli interventi socio-assistenziali nella comunità locale
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Partiamo dall’idea che per produrre coesione sociale è necessario valorizzare il sistema di competenze dei soggetti coinvolti e quindi rafforzare le loro capacità di riconoscere, affrontare e risolvere i problemi e migliorare la qualità della propria vita in primo luogo a partire da ciò che esiste.
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Da che idea di comunita’ partivamo?
Proposta Piedibus: Pochi i genitori disponibili ad accompagnare i bambini. Si attende il Nonno Vigile del Comune!!!
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Promuovere il benessere dei bambini e delle loro famiglie
Community development l’esempio della concessione del servizio di gestione del centro per le famiglie (art.5 328/00) Promuovere il benessere dei bambini e delle loro famiglie Valorizzare le risorse della famiglia e dei suoi membri e prevenire i fattori di rischio Favorire lo sviluppo delle risorse della comunità e la costruzione di reti di relazione tra le persone
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CENTRO PER LE FAMIGLIE Metodologia improntata al lavoro di rete e sviluppo di comunità,promuovendo la sinergia tra le famiglie e le risorse presenti nel territorio. Questo approccio consente di realizzare un processo di “ assunzione di responsabilità” che porti i genitori a percepirsi non tanto come “fruitori” di un servizio ma “co-gestori” di una possibilità.
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Community problem solving
“Ci vuole un villaggio per crescere un bambino” Proverbio Africano LA COMUNITA’ SI ATTIVA PER LA COSTRUZIONE DI RETI DI PROSSIMITA’
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SOCIAL CARE PLANNING Per produrre coesione sociale è necessario potenziare, oltre che le relazioni tra singoli cittadini e tra le famiglie, il livello di coesione tra le organizzazioni del territorio. La scelta metodologica che ne deriva è quella di investire nella costruzione di una rete che connetta la maggior parte degli enti e delle associazioni del territorio. TAVOLO DI RETE CON IL TERRITORIO
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E LA QUOTIDINIANITA’? Le emergenze quotidiane rischiano sempre di più di far diventare il servizio “un pronto soccorso sociale” e ci portano a far passare il lavoro di comunità in secondo piano. Il lavoro di comunità diventa: il “meno urgente” “quello che può aspettare”
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SVILUPPO DI COMUNITA’ PREVENZIONE PROMOZIONE DELL’AGIO
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Qualche consiglio dai “colleghi anziani”:
“ attivare quelle capacità generative, immaginative, creative, che gli assistenti sociali hanno dimostrato in molte occasioni” “tornare a lavorare nella comunità locale e rafforzare le competenze utili al passaggio dalla dimensione del caso alla dimensione del lavoro di territorio”. Allegri E.
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In bocca al lupo!!!!
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