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PubblicatoDona Belloni Modificato 11 anni fa
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CNEL Consiglio Nazionale dellEconomia e del Lavoro Il ruolo degli immigrati nel mercato del lavoro italiano Prof. Carlo DellAringa 19 novembre 2012
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Prof. Carlo DellAringa18 Pur con le cautele dovute alla parziale endogeneità della presenza immigrata, i risultati sembrano confermare che a questa si associ una maggiore concorrenza sul mercato del lavoro, e quindi una maggior difficoltà a trovare un impiego per chi cerca unoccupazione.
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Prof. Carlo DellAringa26 La correlazione tra i tassi di imprenditorialità (autonomi/occupati) è del 14.6%
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Prof. Carlo DellAringa27 OECD (2010) Open for business. Migrant entrepreneurship in OECD countries
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Prof. Carlo DellAringa28 Un aumento di 1 punto percentuale della quota di immigrati nellocc.autonoma si traduce in un incremento di 0.15 punti del tasso di occupazione (lo 0.26%). Un aumento dell1% del tasso di imprenditorialità straniera si traduce in un aumento di 0.017 punti del tasso di occupazione (lo 0.03%)
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Prof. Carlo DellAringa29 OECD (2010) Open for business. Migrant entrepreneurship in OECD countries
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Prof. Carlo DellAringa34 Analisi svolte utilizzando dati individuali hanno restituito risultati meno evidenti. Per quanto riguarda il rischio di disoccupazione (displacement risk) le stime suggeriscono come non ci sia un effetto di spiazzamento derivante dalla presenza immigrata. Tali risultati valgono anche restringendo a particolari categorie a maggior rischio, come i lavoratori a termine. La concorrenza degli immigrati si rileva, invece, esclusivamente in termini di probabilità di ingresso nelloccupazione (job search effectiveness) per i disoccupati, che si riduce al crescere della quota di stranieri residenti, ma non per la grande categoria degli inattivi, né per i segmenti più deboli, come i disoccupati unskilled.
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Prof. Carlo DellAringa35 non si rileva invece unevidenza empirica di un effetto di spiazzamento sui salari derivante dalla presenza immigrata.
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Prof. Carlo DellAringa37 È probabile che lincidenza dei lavoratori immigrati nelle diverse professioni non resti costante negli anni a venire. La tabella precedente ha messo in evidenza come fra il 2005 e il 2010 le quote siano aumentate in misura significativa, specie in alcune particolari professioni. È probabile che tale aumento interessi anche il decennio 2010-2020, anche se naturalmente con intensità diverse. Si può assumere in particolare che lincremento della presenza immigrata si attenui in alcuni segmenti del mercato già saturi (ad es. i servizi alle famiglie), e che si smorzino alcuni fenomeni di segregazione osservati in passato, grazie al ruolo sempre più importante delle seconde generazioni di immigrati caratterizzate in genere da livelli di istruzione mediamente più elevati.
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