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La guerra totale L’Italia entra in guerra a fianco della Germania

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Presentazione sul tema: "La guerra totale L’Italia entra in guerra a fianco della Germania"— Transcript della presentazione:

1 La guerra totale L’Italia entra in guerra a fianco della Germania
Battaglia d’Inghilterra L’invasione dell’Unione Sovietica Scoppio della guerra La guerra totale Conferenza di Monaco Patto d’Acciaio Patto di non aggressione Entrata in guerra degli Stati Uniti L’oppressione nazista e lo sterminio degli Ebrei

2 Conferenza di Monaco, Patto d’Acciaio, Patto di non aggressione
L’aggressione italiana all’Etiopia e l’occupazione tedesca della Renania non suscitarono nella democrazie europee preoccupazioni eccessive, in particolare la Francia e l’Inghilterra pensavano che, accontentando in parte la Germania, fosse possibile mantenere la pace in Europa. In seguito Hitler accelerò la realizzazione del suo programma, cioè l’unificazione tutti i popoli di origine tedesca nella “Grande Germania”: nel marzo del 1938 i tedeschi occuparono l’Austria senza nessuna resistenza; nel settembre del 1938 vi fu l’annessione autorizzata dei Sudeti, zona mineraria vicina alla Germania ma in territorio cecoslovacco; nel marzo del 1939 occupazione della Cecoslovacchia. Intanto l’Italia occupa l’Albania, con conseguente stipulazione del Patto d’Acciaio con la Germania(1939) Poi Hitler firmò con la Russia la reciproca non aggressione (23 agosto 1939),mentre un protocollo segreto autorizzava le due potenze a spartirsi l’Est europeo: La Germania poteva annettere la parte occidentale della Polonia; la Russia invece avrebbe occupato la Polonia orientale, la Finlandia e le Repubbliche Baltiche.

3 Scoppio della guerra Il 1° settembre del 1939 Hitler invade ed occupa la Polonia per il cosiddetto “corridoio di Danzica”, che gli serviva proprio per l’espansione della Germania verso est. Poi invade la Danimarca e la Norvegia, per avere delle basi per attaccare l’Inghilterra. Pochi giorni dopo Inghilterra e Francia dichiarano guerra alla Germania, Ma quest’ultima in poche settimane occupò: l’Olanda, il Belgio e il Lussemburgo. Il 10 maggio 1940 la Germania sferrò l’offensiva contro la Francia, che lungo il confine aveva costruito una linea fortificata(linea Maginot), ma Hitler, che voleva una guerra-lampo, aggirò le difese francesi invadendo, ed in seguito occupando, i Paesi vicini, così che in pochi giorni l’esercito tedesco dilagò in Francia. 10 giugno 1940 Mussolini dichiara guerra alla Francia. Il 14 Giugno i tedeschi occuparono Parigi ed il 22 la Francia si arrese, il paese fu diviso in due parti: Il Nord, che era governato direttamente dai nazisti; Il Sud, sottoposto a un governo militare collaborazionista, con sede Vichy, guidato dal generale Pétain.

4 Battaglia d’Inghilterra
Sconfitta la Francia, Hitler propose più volte la pace all’Inghilterra, credendo che essendo rimasta sola, l’avrebbe accettata, lasciandolo padrone d’Europa, invece l’Inghilterra, governata da Winston Churchill, si rifiutò e si mobilitò per resistere all’attacco dell’esercito tedesco. Allora Hitler attuò il progetto “operazione leone marino”, cioè l’invasione della Gran Bretagna. Prima di far sbarcare il suo esercito nel territorio inglese, Hitler preparò un massiccio bombardamento per dimezzare la flotta e l’aviazione inglese, nell’agosto del 1940 iniziò la prima battaglia aerea, “la battaglia d’Inghilterra”, ma questa battaglia costò numerose perdite per l’aviazione tedesca, poiché l’aviazione inglese utilizzava il radar, che permetteva di avvistare gli aerei in avvicinamento. A quel punto Hitler ordinò il bombardamento a tappeto delle città inglesi, infatti per alcuni mesi Londra e le principali città del Paese furono colpite senza sosta, ma riuscirono a resistere e dopo che gli aerei inglesi incominciarono a bombardare la Germania. Hitler cambiò strategia, intensificò la guerra sottomarina e cercò di paralizzare le vie britanniche di navigazione, cercando così di piegare l’Inghilterra bloccandole i rifornimenti che arrivavano dalle sue colonie e dagli Stati Uniti.

5 L’Italia entra in guerra a fianco della Germania
Allo scoppio del conflitto, Mussolini, sapendo quanto era impreparato l’esercito italiano, aveva dichiarato la non belligeranza dell’Italia, quando però la Francia stava crollando e L’Inghilterra sembrava prossima alla resa, il Duce, convinto che la vittoria della Germania era ormai vicina, si pentì della scelta fatta e il 10 giugno del 1940 dichiarò guerra alla Francia e all’Inghilterra, questa dichiarazione rivelò lo stato d’impreparazione delle truppe italiane. Il conflitto si estese al Mediterraneo e all’Africa, ma anche qui i risultati italiani furono deludenti, la flotta priva i radar e di protezione aerea venne sconfitta più volte da quella inglese. Il 27 ottobre del 1940 la Germania, l’Italia e il Giappone firmarono il Patto Tripartito, che assegnava alla Germania il futuro dominio dell’Europa, all’Italia quello del mediterraneo e al Giappone quello dell’Asia. Persuaso di poter ottenere rapidamente un successo militare Mussolini decise di invadere la Grecia, ma l’operazione improvvisata si rivelò un disastro, la Grecia oppose una forte resistenza facendo subire perdite molto alte alle truppe italiane, Mussolini fu costretto a chiedere l’aiuto di Hitler e nell’aprile del 1941 la Grecia si arrese ai tedeschi, in contemporanea l’Italia aveva perso tutti i territori che controllava nell’Africa Orientale, riuscì a mantenere solo la Libia grazie, ancora una volta, all’intervento delle truppe corazzate tedesche.

6 L’invasione dell’Unione Sovietica
A metà del 1941 l’intera Europa continentale era ormai sotto il controllo della Germania, pertanto Hitler decise di realizzare il suo vecchio progetto di attaccare l’Unione Sovietica, che consisteva nella conquista dello “spazio vitale” con la sottomissione di tutti i popoli a Est e la distruzione del comunismo. L’”operazione Barbarossa” iniziò il 22 giugno del 1941, ma temendo il terribile inverno russo, Hitler volle arrivare a Mosca in poche settimane, conquistarla, così da riprendere con maggior intensità la guerra contro l’Inghilterra, infatti per un primo periodo l’esercito tedesco avanzò senza nessun ostacolo. Stalin, essendo stato fiducioso nel Patto di non aggressione, fu colto impreparato e fece attuare il graduale ritiro dell’esercito verso il centro della Russia in attesa dell’inverno, affidando a piccole squadre l’opposizione. Quando arrivò l’inverno, il fango, la neve ed il gelo bloccarono le truppe corazzate tedesche, che furono costrette a creare delle fortificazioni in linee lunghissime e a dicembre l’esercito sovietico lanciò il suo primo attacco,la guerra-lampo che Hitler voleva si era trasformata in una guerra di logoramento.

7 Entrata in guerra degli Stati Uniti
Fin dal 1940 Roosevelt aveva appoggiato la guerra contro il nazismo inviando considerevoli aiuti all’Inghilterra che era rimasta sola a combattere contro la Germania. Il 14 agosto 1941 Roosevelt e Churchill si incontrarono su una nave da guerra dove firmarono la Carta Atlantica, in sostanza gli Stati Uniti si impegnavano a collaborare alla distruzione del nazismo, anche se la maggioranza del Congresso americano restava neutrale, fu a causa del Giappone se gli Stati Uniti entrarono in guerra. Poiché i piani di espansione del Giappone contrastavano con gli interessi economici degli Stai Uniti, quest’ultimi bloccarono tutte le esportazioni di materie prime indispensabili per le industrie giapponesi, in conseguenza il 7 dicembre del 1941, senza dichiarazione di guerra l’aviazione giapponese attaccò e distrusse metà flotta della base americana di Pearl Harbor. Immediatamente gli Stati Uniti e l’Inghilterra dichiararono guerra al Giappone, che in pochissimo tempo conquistò le Filippine, la Malesia, la Birmania, l’Indonesia e l’Australia costringendo l’Inghilterra a concentrare le sue truppe sul nuovo fronte, con l’ingresso del Giappone e degli Stati Uniti la guerra assunse realmente una dimensione mondiale.

8 L’oppressione nazista e lo sterminio degli Ebrei
Nei territori occupati dai tedeschi si instaurava il “Nuove Ordine” (il dominio della razza tedesca sui popoli sottomessi da sfruttare come schiavi o da eliminare). Hitler voleva fondare la “Grande Germania”, fatta di terre abitate solamente da popolazioni tedesche, circondata da nazioni fedeli affidate a governi collaborazionisti o direttamente controllate dai nazisti. I Paesi dominati furono soggetti a un sistematico saccheggio. Erano però il terrore e la violenza, gli aspetti peggiori del nazismo. Infatti le SS e la Gestapo, ad ogni tentativo di ribellione, rispondevano con esecuzioni di massa, devastazioni di villaggi e deportazioni, che fornivano alla Germania manodopera forzata. Contro i popoli slavi, considerati una razza inferiore, Hitler mise in atto una persecuzione feroce con l’intenzione di compiere un genocidio. La persecuzione più spietata fu condotta contro gli Ebrei, che per i tedeschi erano la causa di tutti i mali del mondo, Hitler delineò un piano di annientamento noto come soluzione finale, che prevedeva l’eliminazione fisica e per realizzarla dal 1941 gli Ebrei furono portati nei campi di concentramento: Auschwitz; Mauthausen. Quando le truppe alleata aprirono i cancelli di questi campi trovarono ben pochi superstiti ma in condizioni disperate.


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