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RELAZIONE FINALE ANNO 2011/2012 ELISABETTA ROTTA GENTILE.

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Presentazione sul tema: "RELAZIONE FINALE ANNO 2011/2012 ELISABETTA ROTTA GENTILE."— Transcript della presentazione:

1 RELAZIONE FINALE ANNO 2011/2012 ELISABETTA ROTTA GENTILE

2 integrazione alunni portatori di handicap e integrazione alunni stranieri Essere giusti significa dare a tutti ciò di cui hanno bisogno "per essere giusti li dobbiamo trattare diversamente Handicap Anche questanno ho continuato a seguire il lavoro svolto dalle supplenti annuali di sostegno e tutte le compilazioni dei documenti.

3 HO SVOLTO ATTIVITA' DI RACCORDO E COORDINAMENTO FRA DOCENTI, TERRITORIO, SEGRETERIA, ASL... HO SEGUITO I PROBLEMI CHE POSSONO NASCERE IN CORSO D'ANNO FRA LE VARIE COMPONENTI DEL NOSTRO LAVORO Ho continuato a far parte come rappresentante di tutti i referenti del sostegno delle primarie della provincia di Pavia, del CTRH di Pavia Ho fatto gli incontri di prima accoglienza con le colleghe delle classi di provenienza e quelle future con i genitori dei bambini portatori di handicap

4 HO RIVISTO IL PROTOCOLLO D'ACCOGLIENZA H, CON LA COMMISSIONE, SECONDO IL CEF SI E' MODIFICATO IL REGISTRO DEL SOSTEGNO IN BASE ANCHE AL NUOVO PDV

5 Ho seguito il progetto scuole che promuovono salute, tutti inclusi, CEF, ICF competenze digitali, impariamo a colori.

6 Criteri di assegnazione alle classi/agli alunni dei docenti di sostegno Lassegnazione dei docenti di sostegno seguirà, in linea di massima i seguenti criteri: il D.S., sentito il parere delle F.S. e di un insegnante per ordine di scuola, a settembre o nei primi giorni di scuola, compatibilmente con le risorse già acquisite o da acquisire scorrendo la graduatoria di istituto, assegna i docenti di sostegno alle classi seguendo i seguenti criteri di attribuzione:

7 Assegnazione dei docenti ai casi più gravi, che ne richiedono la presenza dal primo accesso alla scuola. continuità didattica esigenze particolari ( peculiarità caratterizzanti il caso) Formazione pregressa, ad esempio su un particolare tipo di disturbo Raggruppare con un unico docente diversi casi presenti in classe, compatibilmente con i tempi di acquisizione delle risorse sostegno e la presentazione delle diagnosi.

8 Conoscenza dei casi Prima dellinizio dellattività didattica il consiglio di classe/equipe, sulla base della relazione finale stesa dal docente di sostegno lanno precedente, prende atto del/dei disabili presenti nelle classi e ne condivide il PDV, se già presente. Lalunno disabile non può e non deve essere a carico del solo docente di sostegno, bensì dellintero gruppo docente. Pertanto occorrerà programmare in modo condiviso, attività personalizzate da sottoporre allalunno nelle ore non coperte dal docente di sostegno.

9 Il PDV LIC di Belgioioso, a decorrere dallanno 2011/2012 adotta il PDV con la griglia ICF in luogo del PEI. Il PDV deve essere condiviso fra tutti i docenti di sostegno che entrano a far parte dellIC e fra tutti i docenti operanti sulla classe con il coinvolgimento attivo delle famiglie nella compilazione della griglia ICF.

10 Criteri per i viaggi d'istruzione Si tendera a che tutti possano partecipare ai viaggi d'istruzione, quindi la scelta del luogo deve essere idonea e pensata tenendo presente i casi presenti nelle classi. Motivi di esclusione possono essere: gravi impedimenti fisici o comportamentali, i genitori saranno sempre informati e resi partecipi delle decisioni della scuola.(consigli di classe/equipe)

11 Le linee guida per i docenti sono le seguenti: 1- PRENDERE VISIONE DEL PROTOCOLLO D'ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI PORTATORI DI HANDICAP 2- PRENDERE VISIONE DEL REGOLAMENTO DEL GLH D'ISTITUTO 3- PRENDERE VISIONE DEI METODI VALUTATIVI DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO 4- COMPILARE PDV E FARLO VISIONARE ALLE COLLEGHE DI SEZIONE Se non possiede conoscenze riguardo l'ICF verrà formata dalla referente 5- INVIARLI VIA EMAIL ALLA REFERENTE 6- FARLI FIRMARE ALLE COLLEGHE E GENITORI

12 7- FARLI FIRMARE AL MEDICO DI RIFERIMENTO DELL'ASL ( NON RILASCIARE COPIE, CI PENSA LA DIREZIONE). LA REFERENTE PRENDE GLI APPUNTAMENTI 8- CONSEGNARE TUTTI I DOCUMENTI COMPLETI E FIRMATI ALLA REFERENTE 9- LA REFERENTE LI FOTOCOPIA E LI CONSEGNA ALLA D.S. CHE LI FIRMA E LI INVIA ALL'ASL 10- PARTECIPARE D'UFFICIO ALLA COMMISIONE H 11- PARTECIPARE AI COLLOQUI DI CLASSE E AI TEAM

13 Modello D compilazione del modello D per tutti i casi con deroga, cioè superiori alle 4,5 ore e per i casi in cui si richiede laggravamento e la conseguente domanda di deroga. La compilazione del modello D riprenderà gli elementi di gravità del PDV. Il modello D resta invariato rispetto allo scorso anno. Per la non ammissione degli alunni disabili alla classe successiva: Coinvolgere la famiglia nella decisione del consiglio di classe, che si esprime sulla base di dettagliata relazione.

14 FORMAZIONE DEI DOCENTI. La formazione inerente la compilazione del PDV ai docenti di sostegno di nuova nomina e dovuta ed e curata dalla FS.

15 rapporti con la famiglia o il tutore Nei mesi di maggio/giugno per i nuovi iscritti e/o all'inizio di ogni anno scolastico ci sarà un colloquio di prima accoglienza che sara gestito dalla FS con la fiduciaria di plesso oppure la coordinatrice di scuola dellinfanzia. I colloqui si ripeteranno a cadenza bimestrale o o al bisogno. Questi ultimi tra il docente di sostegno, il team o C. di C. e, se vi è bisogno, il D.S.

16 RAPPORTI CON I SERVIZI DEL TERRITORIO Le insegnati di sostegno con un rappresentante del C. di C. o del team ( se necessario) e con il medico di riferimento si incontrano, almeno una volta l'anno, per la documentazione e per discutere circa landamento del caso.

17 RAPPORTI CON LA CASA DELLACCOGLIENZA Allinizio di ogni anno e a cadenza quadrimestrale avverranno colloqui con i responsabili e gli educatori della casa dellAccoglienza alla vita. Ad essi parteciperanno le FS dedicate allinclusione disabili, i docenti delle classi interessate. Alla prima riunione parteciperanno referenti per ogni ordine di scuola. Alle riunioni successive saranno presenti i docenti dellordine di scuola interessato.

18 GLH di ISTITUTO E costituito da: Tutti i genitori/Tutori degli alunni disabili, tutti i docenti di sostegno, i coordinatori dei consigli di classe/ equipe, i docenti FS disabili, il DS. Si riunisce: - nei primi due mesi di attività didattica- - nei due mesi che precedono il termine dell attività didattica - al bisogno

19 Compiti: condividere e co-costruire con la scuola una cultura dellaccoglienza e del rispetto delle diversità; condividere informazioni inerenti linclusione; raccogliere proposte e/o problemi.

20 E' STATA FATTA LA PRIMA RIUNIONE CON I GENITORI DEI BAMBINI PORTATORI DI HANDICAP PER SPIEGAR LORO LA DIFFERENZA FRA PDV E PEI E PER RACCOGLIERE LE LORO OSSERVAZIONI

21 Il pdv prevede le seguenti voci: [F01] Percezione: 8 [F02] Motricità: 55 [F03] Autonomia personale e sociale: 38 [F04] Abilità di comunicazione e linguaggi: 31 [F05] Abilità interpersonali e sociali: 21 [F06] Aspetti psicologici, emotivi e comportamentali: 11 [F07] Abilità cognitive: 27 [F08] Abilità metacognitive e stili di apprendimento: 6 [F09] Gioco e abilità espressive: 14 [F10] Area degli apprendimenti: 16 [G01] Prodotti e tecnologia: 26 [G02] Ambiente naturale e cambiamenti ambientali effettuati dall'uomo: 17 [G03] Relazioni e sostegno sociale: 11 [G04] Atteggiamenti: 12 [G05] Servizi sistemi e politiche: 15

22 E' stato seguito dalla sottoscritta e da TUTTI i docenti di sostegno il corso in rete del terzo circolo sull'ICF ed e' stato attuato per tutti i bambini portatori di handicap il PDV. Il corso era in rete seguito da 14 istituzioni, 62 scuole, 99 docenti e attuato su 154 soggetti

23 Principalmente i genitori hanno chiesto che la scuola si ponga come primaria fautrice di una nuova cultura della diversità che includa la disabilità come forma di differenza e non come limite o problema

24 DEFINIZIONE: ICF è…. una classificazione della salute e dei domini ad essa correlati domini che ci aiutano a descrivere i cambiamenti nelle funzioni e nelle strutture corporee che cosa una persona può fare in un ambiente standard (il suo livello di capacità) e che cosa può fare nel suo ambiente naturale di vita (il suo livello di performance)

25 SCOPI DELLICF fornire una base scientifica nel settore per classificare le conseguenze delle condizioni di salute stabilire un linguaggio comune per la descrizione degli stati di salute rendere possibile il confronto fra: – Paesi – discipline sanitarie – servizi e sanità – periodi storici fornire uno schema di codifica per i sistemi informativi sanitari

26 PDV Fare un Progetto di vita è innanzitutto un pensare in prospettiva futura nelle dimensioni dellessere adulto, con i vari ruoli sociali Pensami adulto – Mario Tortello Oltre alla scuola cè laltra parte della giornata e della vita – Sergio Neri 26 COS'E' UN PDV

27 Per gli insegnanti e gli educatori guardare un po più in là può essere molto più facile o molto più difficile? Facile: Perché sono emotivamente meno coinvolti e possono progettare nel futuro con meno ansia Perché dovrebbero essere più informati sulle reali possibilità della persona adulta con disabilità nei campi lavorativo, sociale, abitativo, del tempo libero Scuola e PDV 27

28 Facile: Perché sanno analizzare una competenza richiesta da un particolare contesto di vita scomponendola in una serie di abilità specifiche Perché sanno costruire percorsi graduali di apprendimento di queste abilità Perché sanno realizzare modalità di insegnamento – apprendimento orientate ai contesti reali e vissute direttamente nella quotidianità Scuola e PDV 28

29 Difficile: Perché mentalmente imprigionati nel dover fare un programma, un programma scolastico che con difficoltà e fatica si integra con quello della classe Perché subiscono pressioni verso obiettivi più tradizionalmente scolastici rispetto ad obiettivi più utili nella vita (PEI miopemente scuolacentrico) Perché il lavoro sul PDV ha meno certezze, meno punti fermi Perché qualcuno non se la sente di uscire dalla scuola e di affrontare situazioni reali Scuola e PDV 29

30 DIVENTA FONDAMENTALE LA COLLABORAZIONE CON LA FAMIGLIA

31 questo modello antropologico ci ricorda continuamente che la persona e di conseguenza la sua identità è il risultato dei vari rapporti tra molti elementi. Pensare in modo globale, sistemico e interconnesso … 31

32 Nel modello ICF troviamo lidentità e il concetto di sé allinterno dei fattori contestuali personali. Da quella posizione lidentità influenza positivamente o negativamente molti altri aspetti della vita e dellapprendimento e ne viene a sua volta influenzata: i successi, i fallimenti, i limiti del corpo, le difficoltà di partecipazione, gli atteggiamenti … 32

33 Aiuteremo dunque una persona con disabilità a sviluppare una buona identità autonoma se sosterremo i suoi desideri, le sue motivazioni, se la aiuteremo a credere nella sua efficacia, nellefficacia delle sue azioni e se la aiuteremo a coltivare una buona autostima come prodotto primario delle sue azioni e scelte che hanno portato risultati 33

34 Unazione collettiva: un approccio rivolto al PDV richiede necessariamente anche un ampliamento di orizzonte rispetto agli attori di questo processo scuola, famiglia, servizi, risorse relazionali informali della rete familiare, risorse associative, ricreative e culturali, vicini di casa, negozianti, barista, vigili urbani, … 34

35 E più si riesce ad individuarne più il PDV sarà ampio e partecipato 1° AZIONE Esplorare, estendere e rendere più ricca e consapevole la rete di rapporti e opportunità di relazione e di aiuto in cui è inserito il soggetto 35

36 36

37 Una cipolla con un nucleo forte (il soggetto e la sua famiglia) e una scorza altrettanto forte (servizi e scuola) In mezzo negli strati che dovrebbero essere spontanei, informali e quasi, si trova poco Qui si dovrebbe rimpolpare, conquistando nuovi territori, nuovi attori, nuovi luoghi, nuove situazioni 37

38 Costruire un Progetto di vita in Comune: le alleanze produttive sono lesito di atteggiamenti di empowerment dellaltro come partner affidabile, un riconoscimento e una valorizzazione delle sue risorse e il miglioramento delle sue capacità di azione 38

39 Ho rivisto il protocollo accoglienza stranieri secondo le linee CEF ed ho preparato il materiale per la prima accoglienza agli alunni stranieri per sottoporli al test d'ingesso

40 AZIONI PRINCIPALI Queste sono le azioni che tradizionalmente vengono messe in atto nellIstituto Comprensivo di Belgioioso: Accoglienza allievi stranieri di recente o recentissima immigrazione. Accoglienza allievi stranieri giunti in corso danno. Somministrazione test dingresso che rilevano i livelli di competenza reale di tutti gli allievi, collocati tra A1 e B2 del frame work europeo. Corsi di alfabetizzazione della lingua italiana vista come L2, per il potenziamento linguistico soprattutto della lingua per comunicare.

41 A - Base A1 - Livello base Comprende e usa espressioni di uso quotidiano e frasi basilari tese a soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e gli altri ed è in grado di fare domande e rispondere su particolari personali come dove abita, le persone che conosce e le cose che possiede. Interagisce in modo semplice, purché laltra persona parli lentamente e chiaramente e sia disposta a collaborare. A2 - Livello elementare Comprende frasi ed espressioni usate frequentemente relative ad ambiti di immediata rilevanza (es. informazioni personali e familiari di base, fare la spesa, la geografia locale, l'occupazione). Comunica in attività semplici e di abitudine che richiedono un semplice scambio di informazioni su argomenti familiari e comuni. Sa descrivere in termini semplici aspetti della sua vita, dellambiente circostante; sa esprimere bisogni immediati.

42 B - Autonomia B1 - Livello pre-intermedio o "di soglia" Comprende i punti chiave di argomenti familiari che riguardano la scuola, il tempo libero ecc. Sa muoversi con disinvoltura in situazioni che possono verificarsi mentre viaggia nel paese di cui parla la lingua. È in grado di produrre un testo semplice relativo ad argomenti che siano familiari o di interesse personale. È in grado di esprimere esperienze ed avvenimenti, sogni, speranze e ambizioni e di spiegare brevemente le ragioni delle sue opinioni e dei suoi progetti. B2 - Livello intermedio Comprende le idee principali di testi complessi su argomenti sia concreti che astratti, comprese le discussioni tecniche sul suo campo di specializzazione. È in grado di interagire con una certa scioltezza e spontaneità che rendono possibile una interazione naturale con i parlanti nativi senza sforzo per l'interlocutore. Sa produrre un testo chiaro e dettagliato su un'ampia gamma di argomenti e spiegare un punto di vista su un argomento fornendo i pro e i contro delle varie opzioni.

43 C - Padronanza C1 - Livello post-intermedio o "di efficienza autonoma" Comprende un'ampia gamma di testi complessi e lunghi e ne sa riconoscere il significato implicito. Si esprime con scioltezza e naturalezza. Usa la lingua in modo flessibile ed efficace per scopi sociali, professionali ed accademici. Riesce a produrre testi chiari, ben costruiti, dettagliati su argomenti complessi, mostrando un sicuro controllo della struttura testuale, dei connettori e degli elementi di coesione. C2 - Livello avanzato o di padronanza della lingua in situazioni complesse Comprende con facilità praticamente tutto ciò che sente e legge. Sa riassumere informazioni provenienti da diverse fonti sia parlate che scritte, ristrutturando gli argomenti in una presentazione coerente. Sa esprimersi spontaneamente, in modo molto scorrevole e preciso, individuando le più sottili sfumature di significato in situazioni complesse.

44 A settembre al momento dellinserimento nelle classi degli alunni stranieri. E per analogia, in corso danno. Chi? Segreteria Referente intercultura di plesso /FS Consiglio di classe Cooperativa Contatto Mediatori culturali (alloccorrenza)

45 Procedura: La segreteria avvisa la FS del nuovo alunno straniero, la FS di rimando allerta la cooperativa Contatto. La segreteria avvisa la famiglia, se occorre con lausilio di un mediatore, di non acquistare immediatamente la lista dei libri in adozione. lalunno sarà inserito in una classe dappoggio (secondo il criterio anagrafico e la regola di non superare 1/3 di alunni stranieri), fino a che saranno somministrate le prove conoscitive dellalunno stesso appositamente previste per la prima accoglienza.

46 Somministrazione del plico di prima accoglienza: Tempestivamente, viene somministrato, dalla FS, il plico di prima accoglienza nelle sue tre parti: la parte di verifica test competenze di lingua italiana, di lingua inglese e di matematica. Qualora, le conoscenze ditaliano siano insondabili, perché lalunno non sa pressoché nulla della lingua del nuovo paese di destinazione, sarà opportuno testare, nello specifico, le conoscenze pregresse con lintervento di un mediatore. Vice versa, qualora lalunno dimostrasse di sapersi orientare nellitaliano, lintervento del mediatore sarà speso in un secondo tempo, e più efficacemente, per le esigenze didattiche curricolari.

47 l plico di prima accoglienza è un primo strumento di valutazione globale dellalunno, perché anche in assenza di conoscenze di lingua italiana, valuta anche le procedure inferenziali in inglese e soprattutto le capacità logiche deduttive dei quesiti matematici. E lintervento del mediatore sarà prolungato qualora i riscontri diano conto di una problematicità maggiore che potrebbe corrispondere a un deficit specifico di apprendimento.

48 Valutazione esiti delle prove di prima accoglienza: I test, appena somministrati, sono valutati in team dai docenti di sezione della classe di appoggio, nello specifico: FS + docente ditaliano + docente di matematica (luno o laltro coordinatore della classe stessa) + docente di lingua inglese. Verificato un parere unanime circa la classe di inserimento dellalunno, lalunno sarà assegnato nella sua classe definitiva. Al momento della decisione, la stessa verrà comunicata ai genitori dellalunno, con tutte le motivazioni del caso, in presenza della FS, del coordinatore di classe, del mediatore (se necessario) e verranno anche date le indicazioni in merito ai libri di testo.

49 Gli insegnanti forniranno una lista graduale di testi acquistabili dalla famiglia, riservandosi di completare lelenco dacquisto dei libri nei mesi successivi, in armonia con il livello dapprendimento dellalunno e valutando le sue specifiche necessità, onde evitare acquisti non conformi alle conoscenze dellalunno.


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