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PubblicatoGisella Cavallaro Modificato 11 anni fa
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AUSL FG/2 CERIGNOLA DIPARTIMENTO DELLA TUTELA SALUTE MENTALE
“ASPETTI SOCIALI DEL DISTURBO BIPOLARE NELLA DONNA” 27/06/ Dott.ssa Maria Assunta Mancini
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DISTURBO BIPOLARE Varia alternanza di episodi depressivi ed
espansivi dell’ umore: in qualche misura richiama i ritmi della natura .
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FASE DEPRESSIVA Il termine ”depressione” appartiene al lessico geografico, con il senso di abbassamento prodotto da una pressione esercitata dall’alto verso il basso e a quello meteorologico: si parla di depressione barometrica, atmosferica o ciclonica. Estendendo la metafora al mare,siamo in una fase di bassa marea: ritiro dell’acqua = cedimento della persona; mare profondo = interiorità con profondo malumore.
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FASE MANIACALE Lo stato di sovreccitazione e dell’esaltazione dell’umore è paragonato ad un mare burrascoso, onde agitate e furiose che creano un movimento giocoso e veloce.
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CONTESTO “Quando una pianta è malata, l’agricoltore presta attenzione non solo ad essa, ma a tutto l’ambiente che la circonda: terreno, umidità, esposizione alla luce e al vento, presenza di parassiti. Stranamente, quando ad essere ammalata è una persona, se ne trascura: Il contesto familiare Relazionale Sociale
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MASCHILE E FEMMINILE: DIFFERENZE di GENERE
La Depressione al maschile “non valgo più niente”. Prevale l’idea della perdita di potenza . La Depressione al femminile “non riesco a fare più niente”. Prevale l’idea della perdita di capacità. L’uomo teme di essere accarezzato. La donna si aspetta di essere accarezzata. Entrambi si sforzano di mantenere una facciata di autonomia.
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Solo recentemente si è iniziata un ‘esplorazione delle differenze sostenute dall’appartenenza di genere a livello di modalità, di esordio,decorso ,prognosi e risposta farmacologica ai vari trattamenti. Appare sempre più evidente che la diversità fra uomini e donne nell’espressione dei disturbi psichiatrici vanno al di là di ciò che è reso plausibile dalla presenza di uno specifico ambiente ormonale. La considerazione di genere nella malattia mentale,si pone,quindi,come una finestra ideale attraverso cui vedere una reale integrazione tra fattori biologici e psicosociali sia sul piano eziopatogenetico che di approccio terapeutico.
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IL National Commorbudy Survey ha rilevato una prevalenza del 21% nelle donne e del 13% negli uomini,lo studio delle differenze sono importanti. poiché il decorso ed il trattamento del d.b. sono in realtà fortemente influenzati dal sesso di appartenenza. “Perris in un campione di pazienti, aveva notato che le donne affette dal d.b. tendono ad essere ricoverate più spesso dei maschi e giustificava tale differenza sostenendo che ciò non è sorprendente dato che è molto più facile che i parenti si prendano cura di un uomo malato a casa piuttosto di una donna malata”.
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Le evidenze attualmente riportate in letteratura
confermata dall’ esperienza lavorativa tra i sessi nella fenomenologia del d.b. si possono cosi riassumere: Le donne hanno maggiore probabilità di sviluppare forme a rapida ciclicità. Le donne tendono ad avere più episodi depressivi rispetto agli uomini nei quali c’è una alta percentuale di episodi di maniacalità. Sono più frequenti nelle donne gli stati misti.
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Le donne hanno un più alto livello di “Sensitività personale”e una diversa modalità d’interpretazione degli eventi vissuti come più incontrollabili,infatti sin dall’infanzia le ragazze ricevono dall’ambiente una sorta di ” helplessness training”;studi transculturali indicano come i ragazzi siano incoraggiati ad essere più attivi ed assertivi, mentre le ragazze sono tendenzialmente educate ad essere più passive e dipendenti dagli altri. A tale stile educativo si può correlare la tendenza nel sesso femminile fino a sviluppare una minore stima di se, una minore fiducia nelle proprie possibilità e una sovrastima delle relazioni interpersonali con eccessiva vulnerabilità di fronte a situazioni fallimentari.
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L’altra differenza è che nelle donne prevale”uno stile ruminativo” di fronte ai problemi, gli uomini mostrano una modalità di coping più adatta , con maggiore tendenza alla distrazione . Le donne reagiscono alle problematiche attraverso l’abuso di alcool che è quattro volte maggiore rispetto al sesso maschile. Il d.b. della donna è accompagnato da sintomi molto frequenti : ansia, disordini del sonno, attacchi di panico e disturbi alimentari.
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Perché la donna? (1) Spesso le condizioni dell’esistenza di una malata maniaca-depressiva sono contraddistinte da un carico soggettivo oggettivo nei ruoli: figlia-madre-moglie le cui condizioni sono molto meno protette e favorevoli e la sua vita trascorre in lunghi tratti di solitudine e sofferenza.
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Perché la donna? (2) L’assistenza alla donna in difficoltà sia che si tratti di patologie psichiche,che di patologie psicosomatiche implica la conoscenza dello sviluppo socio-psicologico-biologico femminile e delle specifiche esigenze. In particolare il legame dei momenti di crisi con le tappe dello sviluppo psicofisico,con la maternità e la crescita dei figli ed il legame con i contesti culturali in evoluzione, determinano una priorità degli interventi interdisciplinari nel campo della patologia della donna. L’ottica interdisciplinare è quindi non soltanto una preferenza soggettiva dell’utente donna che vede così considerare in modo integrato i vari aspetti della propria identità e del proprio ruolo,ma anche una esigenza relativa all’organizzazione dei servizi psichiatrici per la donna ,per cui una stretta collaborazione con le altre discipline mediche e sociali si pone come componente strutturale d’interventi clinici ed efficaci.
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Perché la donna? (3) Se allora la psicopatologia rimane l’elemento centrale dell’ottica psichiatrica, non tanto come evidenziatore di diversità, quanto come direttrice conoscitiva che consente d’identificare il problema e di non disperderne le connotazioni,il prendersi cura comporta metodi d’interventi complessi e coordinati che tengono conto delle molteplici aree in cui il disagio sorge e su cui si riversa.
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Gli aspetti della malattia
Gli aspetti centrali intorno ai quali ruota la malattia sono : Fase depressiva :niente mi è più possibile,-dolorosità,prosciugamento vitale, colpevolizzazione,sentimento di solitudine,guscio vuoto,non sono in me,la mia vita è un fallimento,il mio corpo non mi appartiene. Fase maniacale:tutto mi è possibile,euforia,esaltazione,perfezione,grande alterazione,il corpo deve essere più armonioso, la casa in ordine,mi piace comprare tutto ciò che desidero:mio figlio deve essere il migliore.
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Le cause C’è una genesi plurifattoriale con la predominanza da,caso a caso dei fattori genetici, biologici e sociali.
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Le cause – Fattori sociali
Difficoltà economiche reali o provocate dal mancato appagamento di bisogni falsi o indotti; problemi occupazionali:disoccupazione,licenziamento ,situazione lavorativa ad alto livello stress,impegno eccessivo, ipercoinvolgimento, mancato riconoscimento; pensionamento:perdita del ruolo sociale,fenomeni di espulsione sociale; problemi scolastici; cambio di residenza o di abitazione, contesti urbani ostili o degradati; isolamento etnico e culturale; perdita dell’identità culturale; situazione di abbandono dalla famiglia e dal contesto sociale; mancanza di servizi di appoggio;
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Le cause – Eventi vitali
Episodi traumatici come lo stupro e altre forme di abuso sessuali; lutti, separazioni, tradimenti, conflitti familiari depressione post partum ricoveri a lunga degenza scarsa o mancanza qualità e quantità delle relazioni affettive.
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Obiettivi strategici “Crescita del sistema di welfare locale” (1)
Certamente non esiste una mente femminile ,il cervello non è un organo sessuale, esiste attualmente nella Comunità scientifica un unanime consenso sul fatto che il cervello nei due sessi sia sostanzialmente uguale, ma che uomini e donne si differenzino nel modello di organizzazione cerebrale e quindi nelle procedure di elaborazione e risposta alle informazioni. E’ necessario acquisire nuove conoscenze soprattutto impiegare
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Obiettivi strategici “Crescita del sistema di welfare locale” (2)
E’ necessario acquisire nuove conoscenze soprattutto impiegare più adeguate e razionali strategie di trattamento che non possono essere identificate solo con la terapia farmacologica, ma è indispensabile attuare i seguenti attuare i seguenti interventi:
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Obiettivi strategici “Crescita del sistema di welfare locale” (3)
Politiche a favore della famiglia Domiciliarità Diverse forme di aiuto e di sostegno Politiche per la rimozione del disagio Pronto intervento sociale Reinserimento sociale
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Obiettivi strategici “Crescita del sistema di welfare locale” (4)
Politiche di contrasto alla povertà Sostegno al reddito Inserimento lavorativo Pillola Sociale = Attuazione del Piano di Zona
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