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Cenni di imposizione indiretta: l’IVA
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1 2 3 L’imposta sul valore aggiunto
Tre tipi di imposte generali sugli scambi 1 Imposta monofase 2 Imposta plurifase cumulativa 3 Imposta plurifase sul valore aggiunto 2
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L’imposta sul valore aggiunto
Come si calcola la base imponibile? IVA tipo reddito lordo IVA tipo reddito netto IVA tipo consumo 3
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1 2 3 L’imposta sul valore aggiunto
IVA tipo reddito lordo: non è ammessa la detrazione dell’IVA sulle spese d’investimento 1 2 IVA tipo reddito netto: è ammessa la detrazione dell’IVA in proporzione alla quota di ammortamento 3 IVA tipo consumo: è ammessa la detrazione dell’IVA sulle spese d’investimento 4
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L’imposta sul valore aggiunto
In Italia l’IVA è tipo consumo 5
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L’imposta sul valore aggiunto
Come si calcola la base imponibile? IVA su base reale IVA su base finanziaria 6
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1 2 L’imposta sul valore aggiunto
IVA su base reale: richiederebbe il calcolo del valore aggiunto reale, con problemi di valutazione di scorte e rimanenze di prodotti IVA su base finanziaria: sono soggette a tassazione solo le operazioni che danno luogo a manifestazioni monetarie nel periodo d’imposta 2 7
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L’imposta sul valore aggiunto
In Italia l’IVA è su base finanziaria 8
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L’imposta sul valore aggiunto
Come si applica l’imposta? Metodo base da base Metodo imposta da imposta 9
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1 2 L’imposta sul valore aggiunto
Metodo base da base: si applica l’aliquota alla differenza tra valore delle vendite e valore degli acquisti Metodo imposta da imposta: si applica l’aliquota sul valore pieno di ciascun acquisto o vendita. Si versa la differenza tra imposta riscossa sulle vendite (IVA a debito) e imposta pagata sugli acquisti (IVA a credito) 2 10
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L’imposta sul valore aggiunto
I due metodi coincidono se l’aliquota è uniforme su tutti gli scambi di beni e servizi T1 = tc (Vi-Ai) T2 = tc1 Vi- tc2 Ai T1 = T2 , se tc =tc1 = tc2 11
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L’imposta sul valore aggiunto
In Italia l’IVA si applica con il metodo imposta da imposta 12
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Imposta plurifase sul valore aggiunto (Iva)
Colpisce tutte le fasi del processo di produzione e distribuzione ma in ogni fase il solo incremento di valore realizzato garantendo neutralità rispetto alle scelte di integrazione verticale
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Iva: classificazione delle operazioni
Le operazioni di scambio di beni e servizi, rilevanti per l'applicazione dell‘Iva, possono essere distinte in tre categorie: – operazioni imponibili: le operazioni sono assoggettate a imposta sul loro intero valore secondo l'aliquota prevista per legge – operazioni non imponibili (ad aliquota zero): l'aliquota applicata nell'ultimo stadio produttivo è nulla ed è ammessa la detrazione dell’imposta pagata sugli acquisti → è come se l’Iva non esistesse (esportazioni) – operazioni esenti: non è prevista l'applicazione dell'imposta sul valore aggiunto creato nella fase finale ma non è ammessa la detrazione dell’imposta pagata sugli acquisti → la catena dell’Iva si interrompe all’ultimo stadio
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Classificazione delle operazioni Iva: esempio
L'impresa A vende all'impresa B un bene intermedio, che ha prodotto utilizzando il solo fattore lavoro, al prezzo di 1.000 L'impresa B, utilizzando il bene acquistato da A e il fattore lavoro, produce un bene finale che vende a Con tA=10% e tB=20% calcolare l’Iva versata da A e B e l'aliquota effettiva che grava sul bene prodotto da B quando la vendita del bene finale B sia: 1) operazione imponibile; 2) operazione non imponibile; 3) operazione esente 1) operazione imponibile TA = 10% x = 100 TB = 20% x % x = 300 t = 400/2.000 = 0,20 2) operazione non imponibile TB = 0-10% x = -100 t = 0/2000 = 0 3) operazione esente TB = 0 – 0 = 0 t = 100/2000 = 0,05
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IRAP Imposta Regionale sulle Attivita’ Produttive (1998)
Sostituisce i contributi sanitari, Ilor e altri tributi minori Presupposto: esercizio abituale di un’attivita’ diretta alla produzione o allo scambio di beni e alla prestazione di servizi. Soggetti passivi: Imprenditori individuali, societa’, enti commerciali e non commerciali, esercenti arti e professioni, Amministrazioni Pubbliche, enti e societa’ non residenti (per valore aggiunto prodotto sul territorio nazionale)
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Base imponibile: valore aggiunto netto prodotto nel territorio regionale, ovvero differenza tra il valore della produzione (ricavi e variazioni delle rimanenze) e costi di produzione, tra cui acquisto di materie prime e merci e costi di ammortamento. Non sono deducibili costi del personale e interessi passivi (remunerazione del capitale di terzi), che assieme all’utile di esercizio (remunerazione del capitale proprio) formano la base imponibile IRAP. BI= Ricavi (val produzione) + ΔScorte – acquisti intermedi – Ammortamenti Aliquota: 3,9 %
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Differenze Irap rispetto a Iva
– Base imponibile: Irap: reddito netto Iva: consumo – Riferimento: Irap: reale Iva: finanziario – Metodo di applicazione: Irap: base da base Iva: imposta da imposta – Aliquota: Irap: differenziata per regioni Iva: differenziata per beni – Settori : Irap: tutti inclusa PA Iva: esclusa PA
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Differenze Irap rispetto a Iva :
Ricavi R = 200 Materie Prime M = 80 Retribuzioni L = 40 Interessi Passivi F = 30 Variazione Scorte ΔS = 10 Ammortamenti A = 10 Investimenti I = 30 Profitti P = 30 BI Iva R-M-I = = 90 BI Irap R-M-A+ΔS = =100
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