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La “difficoltà” di “scrivere” pareri e l’argomentazione giuridica

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Presentazione sul tema: "La “difficoltà” di “scrivere” pareri e l’argomentazione giuridica"— Transcript della presentazione:

1 La “difficoltà” di “scrivere” pareri e l’argomentazione giuridica
Responsabilità dei direttori generali La “difficoltà” di “scrivere” pareri e l’argomentazione giuridica Fabrizio Fracchia Scuola Professioni legali

2 I pareri: organizzare il tempo
Scegliere la traccia tra quelle proposte; Analizzare brevemente le questioni principali; Stendere i primi appunti: norme rilevanti, decisioni, ipotizzare la risposta al caso pratico; Individuare lo schema; Scrivere il parere. Scuola Professioni legali

3 Scuola Professioni legali
Struttura del parere Illustrazione del FATTO descritto in forma personale; Trovare una chiave di interpretazione personale Inquadramento Presentazione di tutte le norme rilevanti Come riportarle? Evitare la citazione letterale Procedere alla loro illustrazione e descrizione. Evitare, in questa fase, i riferimenti alla giurisprudenza Scuola Professioni legali

4 … individuazione del principio giuridico
Approfondimento (oggettivo), prescindendo dal caso concreto Affrontare il quesito specifico posto dalla traccia. Un aiuto proviene alla giurisprudenza (che spesso consente di individuare il principio giuridico applicabile) Come riportare la GIURISPRUDENZA? Riferirsi alla massima della sentenza più puntuale e recente che, per la soluzione di un caso simile, applica il principio di diritto evidenziato e illustrato. Scuola Professioni legali

5 Come trattare i contrasti giurisprudenziali
Quale ordine nell’esposizione degli orientamenti: - TESI 1 (sfavorevole per il cliente): principio giuridico, giurisprudenza e …; - TESI 2 (favorevole per il cliente): approfondimento, principio giuridico giurisprudenza e …. Scuola Professioni legali

6 Scuola Professioni legali
… la soluzione In entrambi i casi, si ritorna al caso concreto, esponendo il ragionamento che motiverà la soluzione Riprendere la forma personale e applicare il principio di diritto alla particolare fattispecie esposta nel quesito. Usare un tono espositivo; il tono persuasivo è invece impiegato nella redazione degli atti Scuola Professioni legali

7 Responsabilità dei direttori generali
Come “scrivere” (o confutare o individuare la fallacia di) di una argomentazione Responsabilità dei direttori generali argomentazione Fornisce ragioni per ritenere vero ciò che si asserisce L’argomentazione presuppone che possa mancare l’accordo; la verità della proposizione non è data per scontata L’argomentazione è un insieme di proposizioni; la proposizione può essere vera o falsa si ha una proposizione principale (che indica ciò che si vuol dimostrare) e le altre subordinate forniscono le ragioni per ritenerla vera V. A. Iacona, L’argomentazione, Torino 2005 Scuola Professioni legali

8 Come “scrivere” (o confutare) un’argomentazione
Responsabilità dei direttori generali L’argomentazione può essere composta da uno o più argomenti Gli argomenti sono un insieme formato da una conclusione inferita da una premessa Solitamente le motivazioni sono argomentazioni composte da più argomenti L’inferenza è il processo attraverso cui da una proposizione si giunge a ritenere vera un’altra proposizione L’argomentazione ha una sua struttura e, quindi, una insieme di regole di inferenza (se a allora b; a e quindi b; oppure: se a allora b; non b, allora non a) Struttura argomentativa è quindi l’insieme delle relazioni di subordinazione Scuola Professioni legali

9 1° passaggio: individuare il ragionamento
Responsabilità dei direttori generali 1° passaggio: individuare il ragionamento Chiarire l’argomentazione Esplicitare le proposizioni/asserzioni Togliere ciò che non è formulato in modo non chiaro Togliere ciò che è ovvio o superfluo Individuare asserzioni implicite (fallacia dell’evidenza soppressa) Però: sono tutti sintomi di irragionevolezza Scuola Professioni legali

10 “riscrivere” la motivazione
Responsabilità dei direttori generali “riscrivere” la motivazione Parafrasi: Eliminare espressioni anaforiche: dividere in enunciati e, quindi, espressioni comprensibili autonomamente (vero falso) Solo indispensabili No ridondanti No fuorvianti Sostituire espressioni metaforiche con formulazioni non metaforiche Scuola Professioni legali

11 Ora individuiamo la struttura argomentativa
Responsabilità dei direttori generali Ora individuiamo la struttura argomentativa Indicatori di premessa (dato che.., visto che…) anche nel preambolo Indicatori di conclusione: perciò Scuola Professioni legali

12 Riprendiamo il tema delle argomentazioni complesse
Può essere utile cerchiare gli indicatori inferenziali e rappresentare le argomentazioni graficamente con diagrammi Spesso ogni premessa richiede concorso delle altre; tutti sostengono la stessa conclusione e non possono sussistere senza le altre Vi sono però argomentazioni convergenti (indipendenti/autonomi e divisibili): spesso nei ragionamenti giuridici due mezze ragioni non autonome 1+ 2+3 4 3 Scuola Professioni legali

13 Come si valuta la bontà dell’argomentazione/motivazione?
A) verità premesse (fallacie di premessa: es. semantiche; premessa sembra vera ma non lo è in virtù di qualche caratteristica del significato usato; equivocazione, ambiguità) B) validità dell’argomento deduttivo e forza di quello induttivo La verità della conclusione deve seguire dalla premessa, cioè non implicare contraddizione (altrimenti fallacia di inferenza) La verità della conclusione, date certe premesse, deve essere più probabile della sua falsità Attenzione: nelle argomentazioni convergenti (autonome), la probabilità induttiva è di solito alta quanto la probabilità del ramo più forte; nessun ramo è cruciale In quelle non convergenti la probabilità induttiva è bassa se uno dei passi ha una probabilità bassa. Peraltro la menzione di argomenti non rilevanti è sintomo di eccesso di potere Spesso nei ragionamenti giuridici “mischiate” ragioni non coerenti (tutela ambiente e tutela circolazione) C)Pertinenza delle premesse: sono utili per dimostrare la verità? Fallacia di pertinenza D)Vulnerabilità: fallacia evidenza soppressa Scuola Professioni legali

14 Scuola Professioni legali
Alla ricerca degli errori nell’argomentazione (Fallacie: oltre a quelle già indicate…) Errori di inferenza: non sequitur Fallacie di rilevanza Argomento ad ignorantiam: dal fatto che non ci sono prove della verità di una proposizione si inferisce che proposizione è falsa Argomento ad verecundiam: proposizione vera perché è creduta vera da persona autorevole Argomento ad hominem: falsa sulla base del fatto che chi la afferma non è credibile Argomento ad populum: vera perché creduta da tutti Argomenti genetici: riferendosi al processo storico che ha portato a crederla vera Attenzione: questi profili possono però avvalorare la “forza” di un argomento induttivo Scuola Professioni legali

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Segue: fallacie Analogia impropria: si valorizza una proprietà comune che non è tale Generalizzazione impropria: alcuni elementi hanno alcune caratteristiche e si inferisce che tutti hanno quelle caratteristiche; si è preso campione troppo limitato (pecora nera = tutte nere) Causalità: si inferiscono relazioni causali: a) mangio e ho problemi: mangio perché ho problemi; b) post hoc propter hoc) Di appropriatezza (di solito in modo implicito) la conclusione non è la proposizione della cui validità si sta discutendo; Ignorantia elenchi Petitio principii: affermi ciò che vuoi dimostrare Basta aggiungere premessa o conclusione implicita È una strategia molto utile, posto che spesso le amministrazioni introducono un profilo come premessa e poi nella conclusione (dispositivo) non lo “valorizzano” o lo trasformano confusamente in un altro contenuto Scuola Professioni legali

16 Scuola Professioni legali
Oltre l’errore: la confutazione e, cioè, l’argomentazione che mira a dimostrare che l’argomento non è vero Dimostrare che la condizione di verità della proposizione non è soddisfatta Per confutare una proposizione particolare (es. una cosa ha alcune caratteristiche) dimostrare che tutte le cose non hanno quella caratteristica Per confutare una proposizione generale (tutte le cosa hanno una caratteristica) cercare un controesempio Se è in contraddizione con un’altra, dimostrare che l’altra è vera Se è equivalente ad un’altra, dimostrare che l’altra è falsa Riduzione all’assurdo: si premette la proposizione da confutare e si dimostra che implica una contraddizione; oppure si assume la negazione e si dimostra contraddizione (allora la proposizione è vera) Nel diritto, spesso, si dimostra che la conclusione è contraria alla legge Se è una congiunzione si dimostra che uno dei congiunti è falso; se è una disgiunzione si dimostra che entrambi sono falsi Scuola Professioni legali


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