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PubblicatoAndreina Donato Modificato 10 anni fa
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NIR Presentazione del DTD di NormeInRete Fabio Vitali Università di Bologna & IAT-CNR 31 ottobre 2000
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NIR Fabio Vitali2 Introduzione Si descrivono le caratteristiche della struttura formale dei documenti normativi come generata dal gruppo di lavoro DTD di NormeInRete. u XML, DTD, XML-Schema u XML e i documenti normativi u Una visione di insieme del DTD u Prescrizioni fuori dal DTD u Conclusioni
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NIR Fabio Vitali3 Cos’è XML (1) Extensible Markup Language (W3C - 1998) n Permette di arricchire i documenti elettronici di informazioni per stampa, catalogazione, strutturazione, ecc. n Derivato da SGML, prende a prestito da HTML la facilità di applicazione. n Permette di specificare non l’aspetto tipografico del documento ma le strutture caratteristiche e il valore semantico degli elementi di un documento.
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NIR Fabio Vitali4 Cos’è XML (2) n Sono caratteristiche costitutive del linguaggio di markup: u Elementi: Qui va il testo di una nota u Attributi W3C u Entità Qui c'è un'entità diventa: Qui c’è un’entità
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NIR Fabio Vitali5 Cosa sono i DTD Document Type Definition n Un blocco facoltativo di documento XML in cui si specificano vincoli di coerenza strutturale relativi ad una classe di documenti XML u Element catalog: lista degli elementi definiti per il documento u Content model: modelli di contenimento per gli elementi definiti u Entity catalog: lista delle entità u Attribute catalog: lista degli attributi definiti, con valori possibili. n Validare un documento significa verificare che la specifica istanza segue le regole definite per la sua classe.
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NIR Fabio Vitali6 Cosa sono gli schemi XML-Schema (W3C, in corso di approvazione) n I DTD forniscono regole di correttezza sulle strutture dei documenti della classe, non sui contenuti. n XML-Schema è uno standard in via di definizione che permette di porre vincoli sia strutturali che di contenuto. Ad esempio: u Permette di imporre una numerazione consecutiva agli elementi u Permette di richiedere la presenza di certi elementi indipendentemente dal loro ordine u Permette di specificare una sintassi obbligata agli attributi n E’ ancora in corso di approvazione, e non è ancora affidabile per esprimere vincoli su classi di documenti XML.
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NIR Fabio Vitali7 I documenti normativi ed XML (1) n Esiste una prassi consolidata nella strutturazione ed organizzazione di testi normativi n Si è anche assistito ad una formalizzazione delle regole di buona normazione u Manuale Rescigno (‘Regole e suggerimenti per la redazione di testi normativi’, 1991) u Circolare del Presidente del Senato della Repubblica, del Presidente della Camera dei Deputati e del Presidente del Consiglio dei Ministri datato 24 febbraio 1986 n Si forniscono regole di ortografia, lessico, sintassi, stile e struttura per la stesura di testi normativi.
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NIR Fabio Vitali8 I documenti normativi ed XML (2) n XML può fornire ausili nella esplicazione delle regole e nella verifica della buona normazione relativamente alla struttura: n Infatti i documenti normativi: u Hanno una struttura evidente e sistematica (l’articolato) u Prevedono elementi obbligatori e facoltativi (es. articolazione numerata, numerazione dei commi,ecc.) u Impongono vincoli di contenimento tra gli elementi del documento (ad esempio è assurdo un comma che contenga articoli). n Quindi XML permette di esprimere, attraverso un DTD, delle regole di verifica della buona forma di un documento normativo.
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NIR Fabio Vitali9 Il DTD di NormeInRete n DTD strict e DTD loose n Classi di documenti n Organizzazione del DTD n Elementi normativi n Elementi testuali e tabellari n Metainformazioni
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NIR Fabio Vitali10 DTD strict e DTD loose Le direttive del manuale Rescigno permettono di porre vincoli rilevanti sui documenti normativi. Tuttavia il DTD deve considerare anche documenti scritti prima del manuale Rescigno o indipendentemente da esso. Esistono quindi due DTD: u DTD strict, o rigido, in cui vengono imposte regole di normazione di maggiore rigidezza u DTD loose, o flessibile, in cui vengono specificate regole minimali di struttura, soprattutto relativamente alla numerazione delle strutture e al loro contenimento. DTD strict e loose sono tuttavia compatibili tra loro.
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NIR Fabio Vitali11 Classi di documenti Entrambi i DTD identificano tre grandi categorie di documenti: u Articolato senza preambolo, formato da un’intestazione, una formula iniziale, un articolato (composto di libro, parte, titolo, capo, sezione, paragrafo - ma solo per il DTD loose - articolo e commi), una formula finale, una conclusione e degli annessi eventuali. u Articolato con preambolo, che aggiunge alla precedente un preambolo u Semi-articolato, che vede ogni elemento dei precedenti come possibile ma facoltativo, e permette in qualunque posizione di inserire elementi arbitrari (come capoversi o strutture gerarchiche diverse), fino all’estremo di documenti completamente privi di qualunque struttura riconducibile alla prassi di normazione.
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NIR Fabio Vitali12 Organizzazione del DTD nirloose.dtdnirstrict.dtd isolat1.pen isolat2.pen isogrk3.pen isodia.pen isonum.pen isopub.pen isotech.pen globali.dtdnorme.dtd testo.dtd meta.dtd...
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NIR Fabio Vitali13 Elementi normativi Struttura del documento: u intestazione, formula iniziale, preambolo facoltativo, articolato, formula finale, conclusione e annessi eventuali. Articolato u libro, parte, titolo, capo, sezione, paragrafo (DTD loose) articolo e commi. Commi u Corpo oppure elenco, che può contenere corpi o elenchi (alternativamente lettere e numeri). Annessi u Plurimi, con elenco facoltativo e pre-annesso, contiene o semplici blocchi di testo o tabelle o anche interi documenti, interni o esterni. Elementi semanticamente rilevanti u Riferimenti, date, luoghi, soggetti, enti, atti.
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NIR Fabio Vitali14 Elementi testuali e tabellari Strutture generiche denominabili u Gerarchia, contenitore, paragrafo, elemento inline, ecc. Strutture tipograficamente rilevanti u Paragrafi, corsivi, grassetti, acapo, ecc. u Di ispirazione HTML (ma con delle differenze). Strutture speciali u Tabelle (di derivazione HTML) u Modulistica Fogli di stile u Per effetti tipografici sofisticati associati definitivamente al testo, si possono usare stili CSS (Cascading Style Sheet), associati a qualunque elemento del documento.
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NIR Fabio Vitali15 Meta-informazioni Il DTD identifica varie locazioni dove è possibile specificare meta-informazioni associate al testo: u In un documento separato (collegato con un URI) u In testa al documento (collegato con riferimenti interni) u Presso l’elemento associato Si forniscono alcune categorie iniziali di meta- informazioni: u Dublin Core: informazioni “biblioteconomiche” sul documento u Commenti: testo libero a nota del documento u Redazionale: commenti alla specifica edizione del documento u Lavori preparatori: testo libero di organizzazione dei testi precedenti alla norma u Disposizioni: sistema di analisi strutturale del contenuto della norma
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NIR Fabio Vitali16 Prescrizioni fuori dal DTD Normalizzazione degli attributi per date, luoghi, ecc. alla mezzanotte del 12 ottobre 1999 Normalizzazione degli identificatori di struttura u numero 5 della lettera c dell'articolo 142 ter...
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NIR Fabio Vitali17 Problemi aperti n Identificatori di struttura per elementi particolari: u Come chiamare gli articoli prima del primo? u Come chiamare gli articoli posti tra il bis e il ter? n Gestione di vigore ed efficacia n Gestione di meccanismi di specifica delle variazioni nei testi consolidati n Elenco completo delle meta-informazioni rilevanti n Status degli annessi (solo esterni o misti, a scelta?) n...
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NIR Fabio Vitali18 Conclusioni Il DTD proposto è immediatamente usabile per la marcatura di documenti normativi “standard”. Non prevediamo problemi per tutti i documenti che seguono regole “ragionevoli” di normazione, sia presenti che passate. Sono sicuramente possibili miglioramenti soprattutto per quel che riguarda documenti strutturalmente “difficili” o con molte eccezioni. Il discorso della vigenza (e di conseguenza dei testi coordinati) va affrontato con molta cura.
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