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Modalità di apprendimento
Studio individuale e collaborazione Il metodo PBL prevede anche tempi di studio individuale o tutto si svolge attraverso attività collaborative?
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Studio individuale e collaborazione Il metodo PBL prevede anche tempi di studio individuale o tutto si svolge attraverso attività collaborative? Nell’attuazione di un PBL in classe tipicamente si lavora per gruppi collaborativi. Ciò, però, non esclude che ci siano momenti di studio individuale e apporti individuali al lavoro di gruppo. Per esempio all’interno di un gruppo ogni studente potrebbe cercare individualmente risorse in rete, studiarle, analizzarle per poi condividerle e avere così più punti di vista nella soluzione di un problema o nella definizione di un progetto orientato alla soluzione del problema stesso.
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Lavoro di discussione Come possono gli studenti documentare e riassumere il lavoro di discussione tra loro all’interno di un gruppo e tra gruppi?
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Lavoro di discussione Come possono gli studenti documentare e riassumere il lavoro di discussione tra loro all’interno di un gruppo e tra gruppi? Ciò dipende dalla strategia che si intende portare avanti, dal modo in cui è organizzato il lavoro in classe e dalle tecnologie che si utilizzano. Per condividere le parti più dialogiche e orientate alla discussione in cui i ragazzi si confrontano su cosa cercare o inventarsi per risolvere il problema posto, si può ricorrere: a tecnologie di rete, anche locale, ad esempio dei forum; a metodi diretti, ad esempio durante le discussioni un incaricato, anche lo stesso insegnante, potrebbe ‘verbalizzare’ lo stato della discussione; alla registrazione in forma audio di tutte le discussioni che non portano alla produzione di un elaborato.
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Strategie d’apprendimento Quali sono le principali strategie d’apprendimento che il modello PBL incoraggia negli studenti?
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Strategie d’apprendimento Quali sono le principali strategie d’apprendimento che il modello PBL incoraggia negli studenti? Il modello PBL, di fatto, incoraggia molte strategie di apprendimento. Nella sostanza ne prevalgono due: Inquiring (indagine guidata): lo studente è portato a compiere indagini per acquisire informazioni e potenziare le sue abilità. Questa strategia didattica è estremamente basata sul coinvolgimento attivo dello studente ed è capace di agire sulla sua motivazione. Critical thinking: lo studente è portato a confrontare più punti di vista e a riflettere criticamente sulla scelta della soluzione, fra le tante possibili, in vista del problema affrontato. Ciò fa crescere la consapevolezza dello studente nell’affrontare problematiche complesse.
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Diversità fra allievi Ci sono allievi che possono trarre vantaggio più di altri da questa metodologia?
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Diversità fra allievi Ci sono allievi che possono trarre vantaggio più di altri da questa metodologia? Questo è uno dei possibili rischi della metodologia PBL. È evidente che, quando si lavora per gruppi e sulla base di una scoperta guidata o di un invito all’indagine per risolvere problemi complessi, alcuni ragazzi possono essere in svantaggio rispetto ad altri. Contano infatti molto le capacità critiche, di essere autonomi nella fase di ricerca, di comunicare e interagire con gli altri. Anche la differenza di genere è associata a diversi atteggiamenti verso la soluzione del problema. L’insegnante deve far in modo che queste diversità non creino differenze in termini di apprendimento e di coinvolgimento nella realizzazione del progetto.
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Simulazione e prodotto finale Fino a che punto è necessario spingere la simulazione creando negli allievi l’idea che il prodotto sia il nostro obiettivo? Non è necessario far percepire loro che la simulazione ha come principale obiettivo l’acquisizione di un comportamento abile al di là del risultato?
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Simulazione e prodotto finale Fino a che punto è necessario spingere la simulazione creando negli allievi l’idea che il prodotto sia il nostro obiettivo? Non è necessario far percepire loro che la simulazione ha come principale obiettivo l’acquisizione di un comportamento abile al di là del risultato? La prima attenzione dell’insegnante riguarderà: conoscenze, capacità e comportamenti che l’allievo svilupperà attraverso questa metodologia. È giusto che i ragazzi sappiano che il risultato finale conta relativamente al raggiungimento di questi obiettivi di apprendimento. Il compito che i ragazzi sono chiamati a svolgere ha però un forte valore motivazionale. L’insegnante dovrebbe quindi monitorare la motivazione del gruppo e, se essa cala, enfatizzare maggiormente l’importanza del prodotto finale. Diversamente, continuare a mantenere l’attenzione sul vero obiettivo: lo sviluppo della capacità di dominare certe conoscenze in funzione dell’acquisizione delle competenze funzionali alla soluzione del problema.
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