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Bisogno di autonomia e iperprotezione svalutativa
Giovedi 13 Marzo 2014 IL PRINCIPINO CHE DISTRUGGEVA I CASTELLI Tratto dal testo “Il bambino arrabbiato” di Alba Marcoli ed. Mondadori Dott. Dario Contardo Seghi Psicologo -Psicoterapeuta
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Risonanze emotive
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Tre organizzatori della vita psichica
Il sorriso Verso i 2/3 mesi il bambino esprimerà il suo sorriso in risposta al volto umano e alle sue attenzioni L’angoscia del distacco o angoscia d’abbandono Verso i 6 mesi il bambino distingue la madre dalle altre persone in modo preciso e può temere di fronte ad altre persone o al momento del distacco da lei Il “ NO “ Dopo il primo anno di vita il bambino può iniziare ad esprimere il suo bisogno di autonomia naturale col suo “no” per affermarsi.
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Bisogno di Autonomia Il buon “attaccamento” favorisce la sicurezza del bambino e la sua graduale “separazione” mediante un distanziamento basato sulla sicurezza che alle spalle vi è un genitore che lo protegge L’obiettivo è un bisogno profondo e naturale di ogni bambino di Autonomia che inizia dopo il primo anno di vita Verso i due anni può diventare vera e propria opposizione, cocciuttaggine e ribellione, vuole fare da solo. Permette al bambino di percepirsi “esistente” cioè capace di esprimersi, di agire, di costruire, di sentire,di sbagliare, in un processo che gli permetterà di crescere L’esperienza dell’autonomia produce l’autostima che è la conseguenza della stima che abbiamo ricevuto dai genitori sulla possibilità di farcela anche da soli e che si esprime con la “fiducia” che loro ci hanno trasmesso
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Promuovere la fiducia per esistere in autonomia come persona
Messaggi positivi per esistere che si possono inviare tramite il linguaggio importanti in tutto l’arco della vita: Sono contento di averti conosciuto Sei importante per me Mi fa piacere vederti/abbracciarti/stare con te Ti voglio bene Sono felice che tu sia qui Mi piace lavorare/giocare con te Ti ho pensato Credo che tu sia un’ottima persona È bello vederti, incontrarti Ecc. Messaggi positivi per esistere che si possono inviare tramite le azioni, importanti in tutto l’arco della vita: Sorridere Abbracciare Stringere la mano Ascoltare Guardare negli occhi Chiamare per nome Baciare Accarezzare Ecc.
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Attenti alle proiezioni sui figli
I meccanismi relazionali tra genitori e figli vengono interiorizzati dai figli come propri Un genitore che ha sofferto da bambino farà di tutto per non far soffrire il suo bambino col rischio di iperproteggerlo. A volte come genitori vogliamo riparare nel figlio le nostre ferite rispondendo più al nostro bisogno che a quello del bambino. Il nostra atteggiamento è motivato da una buona intenzione ma può paradossalmente far sentire nostro figlio incapace e svalutato bloccando il suo bisogno di autonomia
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Ferite del genitore/eccesso di protezione sul figlio
Io non ho potuto studiare Io ho sofferto Io non ho avuto attenzioni Nessuno si è occupato di me Io ho sofferto per il poco denaro Mio figlio dovrà studiare Mio figlio non dovrà mai soffrire Mio figlio sarà sempre al centro delle mie attenzioni Io mi preoccuperò sempre per mio figlio Mio figlio non soffrirà per il poco denaro
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Quando la protezione diventa iperprotezione e può fare sentire il bambino incapace?
Quando nongli permettiamo di fare esperienza Quando ci sostituiamo a lui e diamo noi la soluzione Quando lo difendiamo troppo di fronte agli altri Quando lo condizioniamo nella sua libertà…. Quando proiettiamo le nsotre aspettative Quando gli impediamo di fare le sue esperienze Quando lo giustifichiamo troppo e lo stimoliamo poco Quando non lo gratifichiamo
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