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PubblicatoErsilia Silvestri Modificato 10 anni fa
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Cause dell’impopolarità del Cristianesimo nell’Impero romano
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Un’apparente contraddizione
Perché l’Impero romano, di solito tollerante con i culti più vari, perseguitò proprio il Cristianesimo, che predicava l’amore e la non violenza?
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Nova superstitio che non poteva vantare le plurisecolari tradizioni
Il cristianesimo era una setta di origine recente, che non poteva vantare le plurisecolari tradizioni a cui pretendevano di richiamarsi altri culti orientali
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Un falegname come Dio adoravano come Dio un umile falegname ebreo giustiziato ignominiosamente: una sciocchezza o una pericolosa follia per la gente comune e le autorità
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“Ateismo” erano quindi atei e nemici di Roma
non onoravano gli dei di Roma e il genius dell’imperatore, a differenza degli adepti di altri culti (Iside, Cìbele, ecc.) erano quindi atei e nemici di Roma Anche gli Ebrei facevano lo stesso, però erano un popolo a sé non facevano proseliti seguivano antiche tradizioni (il che suscitava un certo rispetto nei pagani)
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Giudizio sugli dei di Roma
consideravano gli dei pagani dei demoni (offendendo gravemente la sensibilità religiosa altrui)
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Fine del mondo aspettavano una prossima fine del mondo
erano convinti che i non Cristiani sarebbero stati puniti con l’inferno
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Gruppo chiuso e misterioso
erano un gruppo chiuso, che si isolava dal resto della società: erano quindi considerati sospetti dalla gente comune cene misteriose (sangue e carne) rapporti incestuosi (“fratelli” e “sorelle”)
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Rifiuto di partecipare a molte manifestazioni comunitarie
si rifiutavano di partecipare a gran parte degli eventi sociali, considerandoli lascivi o legati agli dei pagani: feste teatro giochi servizio militare (a volte)
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Disprezzo per valori comunemente accettati
ritenevano che la vera vita fosse quella dopo la morte: disprezzavano quindi molti valori comunemente accettati: piaceri di vario tipo gloria denaro orgoglio nazionalistico a volte la vita stessa
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Rifiutavano la gerarchia sociale
al loro interno, abolivano ogni distinzione fra le classi sociali, suscitando nelle autorità il timore: che venisse incrinata la struttura sociale dell’impero che fossero favorite ribellioni dei ceti più umili
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“Sete di martirio” in nome della loro fede, erano pronti al martirio, a volte addirittura lo cercavano: questa era giudicata comunemente un’assurda testardaggine
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