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DIOCESI DI POZZUOLI Sportello Eccomi 31 marzo.

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Presentazione sul tema: "DIOCESI DI POZZUOLI Sportello Eccomi 31 marzo."— Transcript della presentazione:

1 DIOCESI DI POZZUOLI Sportello Eccomi 31 marzo

2 “Partire dall’ascolto per pensare un cambiamento”
“Alcuni dicono che quando è detta, la parola muore. Io dico invece che proprio quel giorno comincia a vivere” Emily Dickinson

3 Cosa influenza il nostro modo di ascoltare
Ricordi Valori Interessi Ipotesi Sentimenti Pregiudizi Aspettative Esperienze Convinzioni

4 I livelli di ascolto IGNORARE → ascolto solo per dovere
INTERROMPERE → è più importante ciò che so DIALOGO INTERNO → peso già a ciò che dirò ASCOLTO SELETTIVO → ascolto ciò che mi interessa ASCOLTO CON FILTRO → giudizio e pregiudizio ASCOLTO ATTIVO → apertura al messaggio

5 Diversi tipi di ascolto
PASSIVO: è una forma di silenzio accettante, utile al fine di rendere fluida la conversazione. L’altro non può dirci cosa lo preoccupa se siamo noi a parlare. ATTIVO: richiede la riformulazione di messaggi. Offre la garanzia di una ricezione corretta del messaggio

6 A cosa fare attenzione:
Contatto oculare Espressione facciale Tono della voce Postura Prossemica Gestualità Le abilità di comunicazione non verbali vanno integrate con capacità di comunicazione verbale: ascolto, accoglimento e espressioni facilitanti.

7 ASCOLTO ATTIVO Significa essere attenti e presenti,riconoscere e rispondere, non lasciarsi distrarre, fare attenzione all’intera comunicazione di chi parla, essere aperti al messaggio che l’altro ci sta portando.

8 COMUNICARE CON EMPATIA EMPATIA
Mettersi nei panni dell’altro per sentire: le parole che dice le emozioni che prova Comunicare all’altro la propria attenzione attraverso: atteggiamento aperto messaggi di conferma

9 DOMANDE CHIUSE O APERTE
– Suggeriscono risposte secche (Si/N0) – Costringono a rispondere con poca partecipazione, non facilitano la comunicazione e la raccolta di informazioni Domande aperte – favoriscono risposte continue e lunghe e stimolano il destinatario a fornire più informazioni

10 PARAFRASARE Riassumere con parole vostre quanto vi è appena stato detto … – Crea empatia e favorisce la relazione con l’altro, in quanto dimostra che avete ascoltato e compreso – Aiuta a chiarire il contenuto di quanto comunicato Esempio: “mi sta dicendo che…?” Oppure “Lei sostiene che…”

11 RISPECCHIARE Ripetere in forma interrogativa l’ultima parola o frase del soggetto – Fornisce un feedback sull’esattezza – Sollecita ulteriori informazioni senza influenzarne la direzione Questa tecnica del rispecchiare … – Dimostra che state ascoltando – Induce l’altro a continuare nella comunicazione

12 CHIARIRE E RIASSUMERE Chiarire: si chiede conferma del messaggio inviato: “Intende dire che? ”… Riassumere: ricapitolare quanto detto dal soggetto, la sua storia.. le sue sensazioni Es. “ Bene, quello che mi ha detto finora è … dunque lei si sente? Ho capito bene?

13 I MESSAGGI IN PRIMA PERSONA
Consentono di far sapere al soggetto come ci fa sentire – Quando lei (comportamento) – mi sento (l’emozione che sentite) – perché (motivo) Esempio: – “Quando lei urla con me, mi sento frustato perché questo mi impedisce di continuare ad ascoltarla

14 INOLTRE Il messaggio Io è assertivo in quanto è:
– Diretto. Frasi come:“ Molti pensano che”, oppure: “ Non è normale che tu ti comporti così”, ecc.? Non esprimono uno stile assertivo – Quindi le frasi: “Molti pensano che” si trasforma in “Io penso che”, e “Non è normale che … “ diventa: “ Non sono d’accordo col tuo modo di comportarti”.

15 Assertività “è la capacità del soggetto di utilizzare, in ogni contesto relazionale, modalità di comunicazione che rendano altamente probabili reazioni positive dell'ambiente e annullino o riducano la possibilità di reazioni negative". Libet e Lewinsohn


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