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Metodo del Consenso “Se la guerra è la soluzione violenta di un conflitto, la pace non è dunque l’assenza del conflitto, ma piuttosto la capacità di risolvere.

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Presentazione sul tema: "Metodo del Consenso “Se la guerra è la soluzione violenta di un conflitto, la pace non è dunque l’assenza del conflitto, ma piuttosto la capacità di risolvere."— Transcript della presentazione:

1 Metodo del Consenso “Se la guerra è la soluzione violenta di un conflitto, la pace non è dunque l’assenza del conflitto, ma piuttosto la capacità di risolvere il conflitto senza violenza”. C.T. Butler Metodo decisionale morbido per gruppi forti Dobbiamo imparare a dare valore alla diversità e a rispettare la vita intera, non solo a livello fisico ma anche emozionale, intellettuale e spirituale

2 Metodo del Consenso, obiettivi
L’obiettivo del MC è portare un gruppo a prendere decisioni intelligenti e creative con migliore garanzia di realizzazione La qualità di una decisione non è data solo dal contenuto ma dalla possibilità di eseguirla bene e realizzarla

3 Metodo del Consenso meglio coinvolgere nel processo decisionale ogni persona su cui la decisione avrà effetto richiede l'impegno ad una cooperazione attiva, a parlare e ad ascoltare con disciplina, e il rispetto per i contributi di ogni membro ogni persona ha la responsabilità di partecipare attivamente come individuo creativo

4 Metodo del Consenso il Consenso Formale funziona meglio in un'atmosfera in cui il conflitto sia incoraggiato, supportato e risolto cooperativamente, attraverso il rispetto reciproco, la nonviolenza e la creatività. Il conflitto è auspicabile. Non è qualcosa da evitare, da rifiutare, da minimizzare, o da negare

5 Metodo del Consenso Nel metodo della maggioranza e’ accettato sia l'attaccare e sminuire il punto di vista di un altro sia il promuovere e sostenere le proprie idee le quali vengono mantenute e difese, spesso, a scapito di miglioramenti Il processo del consenso, al contrario di quello della maggioranza (), crea una dinamica cooperativa. Viene considerata solo una proposta alla volta. Tutti lavorano insieme per prendere la decisione migliore per il gruppo. I problemi vengono sollevati e risolti, alle volte uno per uno, fino a che tutte le voci siano ascoltate. Dal momento che le proposte non sono più di proprietà di colui che le ha espresse, può essere creata una soluzione in maniera più cooperativa

6 Metodo del Consenso Se si decide di utilizzare il metodo del consenso, il primo passo è creare una Carta di Intendimenti o Costituzione, cosicché si possa descrivere non solo il proposito comune, ma anche la definizione dei principi e valori di un gruppo Se il gruppo discute e scrive le basi dei suoi principi fin dall'inizio, sarà molto più facile in seguito determinare i problemi del gruppo nei confronti dell'individuo Oltre a quelli elencati qui, il gruppo può aggiungere principi e valori che siano specifici per il proprio scopo

7 Metodo del Consenso Fiducia Rispetto Unità di scopo Nonviolenza
Riconoscere il proprio potere Cooperazione Risoluzione del conflitto Impegno verso il gruppo Partecipazione attiva Parità di accesso al potere Pazienza

8 Metodo del Consenso E’ importante che il processo incoraggi la partecipazione, permetta un accesso uguale al potere, sviluppi la cooperazione, promuova la presa di coscienza del proprio potere (empowerment), e crei un senso di responsabilità individuale per le azioni del gruppo E' sintesi ed evoluzione, non competizione e attrito

9 Metodo del Consenso Le decisioni non sono fine a se stesse. Prendere decisioni è un processo che comincia con un'idea e termina con l'attuazione della decisione Quando una persona o un piccolo gruppo prende una decisione per un gruppo più grande, questa deve essere non solo comunicata, ma anche accettata da chi non ha partecipato alla decisione, altrimenti la sua attuazione dovrà essere imposta con la forza Se invece tutti partecipano alla decisione, questa poi non dovrà essere comunicata e la sua attuazione non dovrà essere imposta Prendere tale decisione forse richiederà un tempo maggiore, ma una volta presa, la sua attuazione potrà avvenire tempestivamente

10 MC, le fasi preliminari FORMULAZIONE: introduzione anticipata della proposta, con breve descrizione scritta (eventuale incarico ad un comitato) PRESENTAZIONE di chi introdurrà la proposta (anonima) e aggiornamento di quanto avvenuto precedentemente in merito a tale proposta SPIEGAZIONE del processo che ha portato alla formulazione di tale proposta DESCRIZIONE del metodo che verrà usato per portare il gruppo dalla proposta al consenso DOMANDE che abbiano solo lo scopo di chiarire meglio la proposta, no commenti, no problemi

11 FASE 1: discussione ampia, aperta, generale
MC, le fasi operative FASE 1: discussione ampia, aperta, generale Ammessi toni filosofici o di principio: come la proposta può influire sul gruppo a distanza di tempo, quale tipo di precedente potrebbe creare, ecc. Incoraggiati i commenti I problemi possono essere esposti (prenderne nota) ma non diventare il centro della discussione Incoraggiare l'interazione creativa di commenti e di idee, lasciando che si aggiunga qualsiasi informazione su fatti reali Se sembra che vi sia una generale approvazione per la proposta, il facilitatore o qualcuno scelto per condurre, può richiedere il consenso

12 MC, richiesta di consenso
Il facilitatore domanda: "Ci sono dei problemi irrisolti?"; oppure: "Ci sono ancora dei problemi?“ Dopo un periodo di silenzio, se nessun ulteriore problema viene sollevato, il facilitatore dichiara che il consenso è raggiunto e che la proposta è pronta per essere messa agli atti Vi è un incoraggiamento a far sì che tutti si sentano sereni nell'accettare il consenso prima di procedere ad altre questioni E' importante notare che la domanda non è: "C'è il consenso?", oppure: "Siete tutti d'accordo?". Queste domande non incoraggiano l'espressione di dubbi o perplessità

13 MC, richiesta di consenso
Richiesta di Consenso, segue Se delle persone hanno perplessità, ma sono timidi o intimiditi da un forte supporto alla proposta, la domanda: "Ci sono dei problemi irrisolti?" si rivolge direttamente a loro e gli offre la possibilità di esprimersi Ci possono essere perplessità e/o preoccupazioni che per qualcuno restano irrisolti. In questo caso la/le persona/e che li sentono tali possono decidere di "stare a parte" della decisione Il loro è comunque un consenso anche se non pieno. Tali problemi irrisolti vanno comunque elencati con la proposta e ne faranno parte

14 FASE 2: identificare ed elencare tutti i problemi
MC, le fasi operative FASE 2: identificare ed elencare tutti i problemi Una tecnica di discussione chiamata "brainstorming" è utilizzata in modo che i problemi possano essere identificati e scritti pubblicamente (con verifica insieme a chi li formula) Questo non è il momento di cercare di risolvere i problemi o di determinare la loro validità Il facilitatore deve interrompere ogni commento che possa cercare di difendere la proposta, risolvere i problemi, giudicare il valore dei problemi, e negare o sminuire in qualunque modo le sensazioni di dubbio o di perplessità degli altri Dopo che tutti i problemi sono stati elencati, è importante lasciare al gruppo un momento di riflessione su quanto emerso nell'insieme Raggruppare i problemi correlati

15 FASE 3: risolvere i problemi / gruppi di problemi
MC, le fasi operative FASE 3: risolvere i problemi / gruppi di problemi Dedicarsi ai problemi elencati uno alla volta (o per gruppi di problemi correlati) e tentare di risolverli se ci sono obiezioni, non può essere un individuo singolo a determinare se un'obiezione è legittima o no e se tale obiezione può impedire l'adozione di una decisione Ogni obiezione o perplessità deve essere presentata al gruppo che trova ad essa una risposta risolutiva o la accetta come fondata (in armonia con tutte le precedenti decisioni del gruppo ed è basata sui principi comuni o i fondamenti adottati – problema legittimato) Se l'obiezione non è basata sui fondamenti, o è in contraddizione con una precedente decisione, non è fondata (problema illegittimo)

16 FASE 3: risolvere i problemi / gruppi di problemi
MC, le fasi operative FASE 3: risolvere i problemi / gruppi di problemi Il facilitatore li controlla uno per uno con il gruppo ed elimina quelli che sono stati risolti o che, per qualunque motivo, non rappresentano più dei problemi. Ogni problema restante è riaffermato chiaramente e concisamente, e ne viene affrontato uno alla volta. A volte nuovi problemi sono sollevati, e si deve aggiungerli alla lista Usate quante più tecniche creative di discussione di gruppo siano necessarie per facilitare la soluzione di ciascun problema Se non si hanno nuove idee e il problema non può essere risolto, o se il tempo fissato per questo punto è stato usato completamente, procedere a una delle opzioni finali descritte più avanti Ripetete questo processo fino a quando tutti i problemi siano stati risolti. A questo punto, il gruppo dovrebbe aver raggiunto il consenso, ma sarebbe opportuno richiedere comunque il consenso per essere certi che nessun problema sia stato ignorato

17 Opzioni finali diverse dal consenso
MC, le fasi operative Opzioni finali diverse dal consenso RINVIO: se una decisione sulla proposta può attendere fino a quando il gruppo intero si riunisce di nuovo, allora si può mandare la proposta a una commissione che possa chiarire i problemi e portare nuove soluzioni creative perché vengano considerate dal gruppo ADOTTATA CON PROBLEMI DA RISOLVERE: quando un problema è stato discusso ampiamente e non può essere risolto, il facilitatore può domandare a coloro che hanno posto quel problema, di "stare a parte"; riconoscere cioè che il problema esiste ancora, ma permettere lo stesso che la proposta venga adottata (il problema viene trascritto nel verbale assieme alla proposta e, di fatto, diventa parte integrante della decisione); questo problema può essere sollevato ancora e con più tempo per la discussione poiché non è stato ancora risolto

18 Opzioni finali diverse dal consenso
MC, le fasi operative Opzioni finali diverse dal consenso DICHIARAZIONE DI BLOCCO: Se si è speso il tempo fissato nell'agenda per procedere attraverso le tre fasi della discussione, tentando di raggiungere il consenso, e tuttavia rimangono problemi che non sono risolti, il facilitatore è obbligato a dichiarare che il consenso non può essere raggiunto in quella riunione, che la proposta è bloccata, e deve procedere al punto successivo dell'agenda.

19 Regole generiche del Consenso Formale
MC, le regole Regole generiche del Consenso Formale Una volta che una decisione è stata adottata con il consenso, non può essere cambiata senza prima aver raggiunto un nuovo consenso. Se un nuovo consenso non può essere raggiunto, rimane valida la vecchia decisione In generale, solo una persona alla volta ha il permesso di parlare. La persona con il permesso di parlare è determinata dal facilitatore o dallo strumento di discussione scelto Tutte le decisioni strutturali (per esempio: quale ruoli usare, chi impersona ogni ruolo e quale tecnica di facilitazione e/o tecnica di discussione di gruppo usare) sono adottate consensualmente senza dibattito. Ogni obiezione causa automaticamente l'avvio di una nuova scelta. Se un ruolo (facilitatore, segretario, garante della pace, eccetera...) non può essere coperto senza obiezione, il gruppo procede senza che tale ruolo venga ricoperto Ogni riunione che usa il Consenso Formale deve prevedere una verifica finale

20 MC, impedimenti al Consenso
Possibili impedimenti al consenso Mancanza di addestramento al Consenso Strutture gerarchiche esterne Pregiudizio sociale


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