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Progetto di Collegamento autostradale Tor dè Cenci - A1 Milano Napoli

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Presentazione sul tema: "Progetto di Collegamento autostradale Tor dè Cenci - A1 Milano Napoli"— Transcript della presentazione:

1 Progetto di Collegamento autostradale Tor dè Cenci - A1 Milano Napoli
Estratto del Rapporto Ambientale redatto ai fini della VAS - Analisi delle alternative di percorso

2 Al termine dell’istruttoria, il progetto è stato valutato non compatibile con la disciplina della Rete Ecologica Provinciale a causa delle interferenze determinate a carico delle componenti della Rete Ecologica Provinciale: numerosi corsi d’acqua intercettati dal percorso preferenziale (tracciato verde) e dalle varie alternative proposte; i corsi d’acqua rappresentano “connessioni primarie” la cui funzione di collegamento ecologico tra le diverse parti del mosaico territoriale rischia di essere compromessa dall’inserimento dell’infrastruttura stradale; attraversamento di “aree buffer” (Riserva Naturale di Decima – Malafede) con introduzione di un consistente effetto barriera (ampiezza della sezione stradale complessiva di circa 60 m) nei confronti dello spostamento delle comunità animali; possibile interferenza indiretta con l’ “area core” rappresentata dai SIC “Querceti igrofili di Castelporziano” e “Sughereta di Castel di Decima”

3 la Pianificazione del territorio
scala locale (1:1.000 – 1:5.000) studio di inserimento ambientale di nuove infrastrutture (depuratore intercomunale) scala comunale (1:5.000 – 1:10.000) Piani di gestione di Siti di Importanza Comunitaria e Piani di assetto di aree naturali protette scala comunale (1: – 1:25.000) Piano Regolatore Comunale scala subregionale (1: – 1: ) Piano Territoriale Provinciale Generale

4 Indagini per la valutazione dell’idoneità territoriale (D. G. R
Indagini per la valutazione dell’idoneità territoriale (D.G.R. 18/05/1999 n “Linee guida e documentazione per l’indagine geologica e vegetazionale” ) Area destinata alla realizzazione del depuratore Vegetazione arborea ripariale (Torrente Fiumicino) Bosco misto di latifoglie Seminativi e colture foraggere avvicendate Siepi e filari arborei Cespuglieti Rimboschimenti a cipresso

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6 Schema per la valutazione dell’idoneità territoriale (D. G. R
Schema per la valutazione dell’idoneità territoriale (D.G.R. 18/05/1999 n “Linee guida e documentazione per l’indagine geologica e vegetazionale” ) Zone non idonee dal punto di vista vegetazionale I siti prescelti risultano solo in parte scarsamente idonei (a causa della presenza su parte dell’area di formazioni vegetali arboree ed arbustive di pregio), con necessità di attuare opportune misure di mitigazione degli impatti (salvaguardia delle preesistenze vegetazionali, messa a dimora di specie arboree ed arbustive) Interventi per il risanamento o ricostituzione del patrimonio boschivo Non si prevedono sensibili alterazioni del patrimonio boschivo, a condizione che siano salvaguardate le preesistenze arboree ed arbustive, integrandole opportunamente nel progetto di sistemazione a verde ; previsti interventi di messa a dimora di elementi arborei ed arbustivi per migliorare l’inserimento dei manufatti Accorgimenti e limitazioni in aree acclivi Non necessari (assenza di aree acclivi nel sito destinato alla realizzazione dell’impianto di depurazione consortile -vedasi studio geologico ai sensi della D.G.R. n. 2649/99)) Altre indicazioni e/o prescrizioni opportune in funzione delle condizioni vegetazionali dell’area (e per la salvaguardia della fauna e della qualità ambientale) Disposizione degli elementi vegetali a gruppi per migliorare l’inserimento dei manufatti per simulare il pattern di distribuzione presente nell’area circostante Riduzione delle emissioni acustiche prodotte dell’impianto in esercizio mediante messa in opera di dispositivi di attenuazione della rumorosità dei macchinari (mitigazione disturbi alla fauna selvatica)

7 la Pianificazione del territorio
scala locale (1:1.000 – 1:5.000) studio di inserimento ambientale di nuove infrastrutture (depuratore intercomunale) scala comunale (1:5.000 – 1:10.000) Piani di gestione di Siti di Importanza Comunitaria e Piani di assetto di aree naturali protette scala comunale (1: – 1:25.000) Piano Regolatore Comunale scala subregionale (1: – 1: ) Piano Territoriale Provinciale Generale

8 SIC IT Boschi mesofili di Allumiere Tolfa Allumiere

9 STRUTTURA E POPOLAMENTO
Rilievo fitosociologico n /06/ Località: “Tagliaccio” Quota:400 m.s.l.m. Esposizione:Nord-Est Pendenza: 25 % Pietrosità affiorante: 10% ; Rocciosità affiorante: 1% Ambiente semi-naturale Situazione: Ceduo matricinato di castagno con diffuso seccume dei polloni STRUTTURA E POPOLAMENTO Strato arboreo: Indice di BRAUN – BLANQUET Altezza media: 15 m ( + indica la presenza sporadica ) Matricine: dai 15 ai 18 m Copertura 85 % Composizione: Castanea sativa Strato alto arbustivo: Altezza media: 3 m Copertura: 5% Fraxinus ornus + Rubus ulnifolius + Arbutus unedo + Sorbus torminalis + Crataegus oxyacantha + Evonymus europaeus + Castanea sativa Strato basso arbustivo: Altezza media : 60 cm Copertura: 10 % Castanea sativa Rubus ulmifolius 2.2 Scutellaria columnae 2.2 Dryopteris filix-mas 2.2 Poa trivialis + Ranunculus velutinus 1.1 Melittis melissophyllum + Strato erbaceo : Altezza media: 30 cm Copertura: 20 % Composizione: Rubus ulmifolius 2.2 Castanea sativa Melica uniflora + Geranium sp Lathyrus venetus 1.1 Stellaria media Viola sp + Clematis vitalba + Alliaria petiolata + Arum italicum + Anemone apennina + Cyclamen hederifolium 1.2 Convallaria mayalis + Ostrya carpinifolia ( plantula ) + Arabis sp Brachypodium sp + Composita ( cfr Sonchus) + PARAMETRI STRUTTURALI Diametro ceppaia 1: 7 11, , ,6 7,3 6 cm Diametro ceppaia 2: 15 8,6 6,4 19,1 5,7 6,7 14,3 6,7 cm Diametro ceppaia 3: 12,7 17,2 14,6 15,3 16,2 8,3 5,1 4,4 cm Diametro ceppaia 4: 28,6 (mat 1)21,6 19,4 14,3 cm Diametro matricina 2: 40,8 cm Diametro matriciana 3: 39,8 cm Diametro matricina 4: 33,6 cm Distanza media tra le matricine:10,5 m n.matricine: 90/ha

10 Scheda proposte gestionali relative agli aspetti forestali
SITO NATURA 2000 TIPOLOGIA FORESTALE ASSETTO ATTUALE IPOTESI DI GESTIONE BOSCHI MESOFILI DI ALLUMIERE faggeti fustaie irregolari a prevalenza di faggio con la compartecipazione di cerro e carpino nero fustaie transitorie derivanti da avviamento ad alto fusto a prevalenza di faggio avviamento ad alto fusto mediante interventi di diradamento dal basso di tipo selettivo dei popolamenti arborei; tagli di regolarizzazione della densità ispirati ai criteri della selvicoltura naturalistica, senza alterazione fisiologica del soprassuolo, nè drastici cambiamenti di forte impatto ambientale. interventi anche a carattere fitosanitario, su soggetti morti o palesemente privi di avvenire. castagneti Mantenimento del ceduo Valorizzazione dei castagneti da frutto forma di governo a ceduo matricinato con l’allungamento del turno per: allungamento del tempo di copertura del bosco, con conseguente miglioramento del substrato pedologico produzione di pezzature di dimensioni maggiori in accordo con le attuali tendenze di mercato. valorizzazione dei castagneti da frutto con finalità produttive e valenza paesaggistica, faunistica e culturale (gli alberi vetusti per la loro conformazione possono rappresentare habitat particolari e costituire ricovero per la fauna). salvaguardare e recuperaro delle cultivar più adatte e più produttive, valorizzando soprattutto quelle di interesse locale, innestandole con le varietà coltivate nel passato

11 la Pianificazione del territorio
scala locale (1:1.000 – 1:5.000) studio di inserimento ambientale di nuove infrastrutture (depuratore intercomunale) scala comunale (1:5.000 – 1:10.000) Piani di gestione di Siti di Importanza Comunitaria e Piani di assetto di aree naturali protette scala comunale (1: – 1:25.000) Piano Regolatore Comunale scala subregionale (1: – 1: ) Piano Territoriale Provinciale Generale

12 Il caso della Riserva Naturale “Nomentum”
Redazione dei Piani di Assetto delle aree naturali protette (L. 394/91; L.R. n. 29/97) Il caso della Riserva Naturale “Nomentum” Comuni di Mentana e Fontenuova Gestione Provincia di Roma

13 Pianificazione: dagli studi di base (Carta della Vegetazione etc.)
al Piano di Assetto del Parco (regole di tutela e gestione)

14 la Pianificazione del territorio
scala locale (1:1.000 – 1:5.000) studio di inserimento ambientale di nuove infrastrutture (depuratore intercomunale) scala comunale (1:5.000 – 1:10.000) Piani di gestione di Siti di Importanza Comunitaria e Piani di assetto di aree naturali protette scala subregionale (1: – 1: ) Piano Territoriale Provinciale Generale e Rete Ecologica Scala Regionale e Nazionale (1: – 1: ) Rete Ecologica Regionale (Record Lazio); Rete Ecologica Nazionale

15 Riferimenti all’interno dell’Amministrazione Provinciale di Roma
Ambiente - Aree Protette Dr. Corrado Battisti - (Dipartimento V - Servizio 1° - Ambiente) Foreste Dr. D.ssa Elisabetta Bassano (Dipartimento V - Servizio 2 - Servizio Geologico)  Acque Dr.ssa Paola Camuccio (Dipartimento IV - Servizio 2° - Tutela Acque) Rete Ecologica Dr.ssa Anna Guidi - Lodovico Vannicelli Casoni - Sito web istituzionale Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) 06/67661 Sede centrale: Via IV Novembre 1/A – Roma

16 …. e Grazie per l’Attenzione!


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