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PubblicatoRino Carlini Modificato 10 anni fa
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Aggiungere qualità alla vita La rete delle cure palliative Riva del Garda, 21 novembre 2013 Per-corso di sensibilizzazione ad una nuova cultura del morire
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Alcuni spunti Il ruolo del volontario La formazione
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Il ruolo del volontario Il volontariato: È espressione del valore della relazione e della condivisione con l’altro È azione gratuita (assenza di guadagno, ma anche «libertà» da ogni «forma di potere») Ha una funzione culturale e politica (Carta dei Valori del Volontariato Gruppo Abele-Fivol, 2001)
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Il ruolo del volontario Il volontario è tenuto a: Garantire la confidenzialità delle informazioni Ricevere formazione e supervisione, a seconda del contesto in cui opera (Carta dei Valori del Volontariato Gruppo Abele-Fivol, 2001)
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Il ruolo del volontario La figura del volontario in CP è considerata: Parte dell’equipe Collegamento funzionale e culturale tra la componente professionale, il sistema paziente/famiglia, la comunità
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Il ruolo del volontario Vicinanza all’ospite Vicinanza ai familiari Vicinanza al personale sanitario «Elasticità» del setting Ruolo «duale» Amico/quasi-familiare Professionista
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Le attività del volontario A diretto contatto con l’ammalato, il morente e la sua famiglia a domicilio (comunicazione supporto all’espletamento di attività quotidiane, affiancamento nella gestione della giornata, sostegno al caregiver, attività diversionali, ecc.) Non a diretto contatto con il malato ma attraverso attività di cura dell’ambiente in cui la persona è assistita (curare i fiori, fare il bucato, allestimento, ecc.)
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Le attività del volontario Attività funzionali all’organizzazione di appartenenza (fund raising, segretariato, ecc.) Promozione culturale e informative sulle Cure Palliative
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La formazione e la supervisione Un aiuto “utile” Un aiuto “organizzato” Un aiuto “condiviso”
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