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PubblicatoFausto Abate Modificato 10 anni fa
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Apertura di discussione su Henke, Sardone “La modulazione dopo l’accordo sull’Health Check della PAC: cosa è cambiato” Maria Rosaria Pupo D’Andrea INEA - Sede regionale per la Calabria I Wokshop PRIN 2007 Università Roma Tre - 29 gennaio 2009
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Una valutazione dello strumento della modulazione alla luce del completamento della riforma della PAC Strumento di rafforzamento del II pilastro della PAC (anche se più debole rispetto alle proposte) Con il completamento della PAC la modulazione è meno iniqua rispetto al passato Efficace mezzo di scambio nelle trattative tra Commissione e Stati membri e tra gli stessi Stati membri Legame tra potenziamento dello strumento e risposta ad aspettative della società Contenuti del paper Le caratteristiche “positive” della modulazione
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Mostra limiti e impone la necessità di affrontare il problema della riorganizzazione della spesa e degli obiettivi per la PAC Resistenze dei governi nazionali al cofinanziamento Necessità di valutare l’efficacia e l’efficienza delle politiche di sviluppo rurale Rischio di “creare un ingolfamento di risorse finanziarie sui PSR senza che si riescano a spendere in modo coerente ed utile […], per cui il rischio è che vengano sottratte risorse preziose per il settore primario ed i territori rurali” Contenuti del paper I fattori critici della modulazione
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Un esame degli aspetti quantitativi della nuova modulazione nell’UE-15 e in Italia Differente criterio distributivo delle risorse rispetto alla “vecchia” modulazione e ai fondi per lo sviluppo rurale Diverse attribuzione di risorse tra paesi per affrontare le nuove sfide Sfide definite a livello comunitario/risorse destinate secondo criteri locali Contenuti del paper Gli aspetti distributivi della modulazione
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Il paper rimanda ad un precedente articolo per la gran parte delle considerazioni di carattere qualitativo Sarebbe il caso di riprenderle più ampiamente anche nel paper Le valutazioni qualitative andrebbero distinte tra: Quelle relative alla efficacia dello strumento nel contesto dell’ultima riforma della PAC Quelle relative al futuro dello strumento in un’ottica di lungo periodo (PAC post 2013) Alcune considerazioni
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Occorrerebbe mettere maggiormente in evidenza la incoerenza tra obiettivo dichiarato di aumentare risorse per le “nuove” sfide (che soffrono di “risorse inadeguate”) e l’introduzione tra le misure finanziabili di quelle di sostegno al latte, che rischiano di fagocitare l’intero plafond È proponibile una sorta di dotazione minima di risorse per misura (simile a quella per Asse dello sviluppo rurale)? Occorrerebbe sviluppare meglio le implicazione della attribuzione delle risorse della modulazione aggiuntiva in envelope nazionali (mancata redistribuzione tra paesi secondo criteri oggettivi) sia a livello di (in)coerenza con le modalità di attribuzione delle risorse per le politiche di sviluppo rurale che di “congruenza” delle dotazioni nazionali per il raggiungimento degli obiettivi La modulazione nell’Health Check (1)
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Espandere la parte sulle implicazioni dell’uso a livello nazionale dei due criteri distributivi (solidale/federalista) Si potrebbe pensare ad un criterio legato ai bisogni? Come individuarli? Il fatto che le sfide siano definite a livello comunitario e le risorse siano attribuite alle sfide secondo criteri locali è di per sé un male? I “governi” locali dovrebbero conoscere meglio la realtà locale e quindi i “bisogni”. Vale lo stesso criterio applicato alla condizionalità e allo sviluppo rurale L’elevato grado di “negoziabilità” dello strumento nelle trattative sulla PAC potrebbe anche essere visto come un elemento di vulnerabilià e debolezza, più che un attributo positivo della modulazione? La modulazione nell’Health Check (2)
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Esisterà la modulazione anche dopo il 2013? Nel dibattito su revisione del bilancio e futuro della PAC è auspicabile che la questione della coerenza dei fondi venga risolta alla radice. Avrà ancora senso parlare di modulazione? Forse sì se la spesa per la PAC ruoterà ancora attorno ai due fondi, con il I pilastro preponderante rispetto allo sviluppo rurale (come prevede Demarty) Forse no se si perverrà ad un ripensamento globale della PAC e dei suoi fondi e ad un cambiamento nei rapporti tra politiche di sviluppo rurale e politiche di sviluppo regionale/locale È possibile immaginare una sorta di modulazione per misure “virtuose” nell’ambito del I pilastro (per finanziare un art. 68 obbligatorio)? La modulazione nel futuro della PAC
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