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LA MAFIA & I SUOI EROI Simone Mancusi 3^P
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COS’ è LA MAFIA «MAFIA» è un termine generico, utilizzata per definire la criminalità organizzata. Esistono vari tipi di mafia italiana: La CAMORRA: Campania La SACRA CORONA UNITA: Puglia L’NDRANGHETA: Calabria I BASILISCHI: Basilicata La COSA NOSTRA: Sicilia Il termine mafia senza nessun aggettivo si riferisce a quella siciliana. La parola mafia, a Palermo, veniva usata per indicare «bellezza, splendore», ma nel tempo questa parola prese significati diversi. Al di là delle sue origini è importante ricordare che i mafiosi non la chiamano con questo nome (che spesso fanno finta di non sapere cosa sia), ma la chiamano Cosa Nostra. Questa organizzazione non è solo una forma di criminalità, ma qualcosa di più complesso come una vera e propria credenza. L’obbiettivo generale è quello di guadagnare soldi e potere attraverso azioni illecite.
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Quando nasce La mafia nasce nella prima metà del ‘800 . In quegli anni erano molto richiesti i limoni da New York e Londra, perché si stava espandendo tra i marinari lo scorbuto, che era una malattia dovuta alla carenza di Vitamina C. Allora le piantagioni di limoni divennero delle vere e proprie miniere d’oro. Nacquero così I Bulli di campagna che rovinavano i limoni per essere assunti come guardiani. Essi furono i precessori della mafia.
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L’ORGANIZZAZIONE DELLA MAFIA
La mafia è divisa in famiglie (dette anche cosche) nelle quali le persone vengono divise in fasce a seconda del loro grado Alla sommità della piramide c’è il Capo Famiglia, Boss o Rappresentante che controlla il suo quartiere Sotto di lui c’è il Sottocapo Il Sottocapo e il Boss sono affiancati dai Consiglieri Poi ci sono i Capidecina che si occupano di controllare, in gruppi da dieci, gli Uomini D’Onore Infine si trovano i Soldati detti anche Uomini D’Onore IN CASO DI ARRESTO DEL CAPO O MORTE VENGONO MOMENTANEAMENTE, VENGONO ELETTI UNO O PIÙ REGGENTI.
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CHE COS’E’ UNA COSCA COSCA in siciliano indica il TORSO, la parte interna e nascosta del carciofo protetta da foglie spesso spinose. La composizione del carciofo rappresenta la coesione, la compattezza, la solidità della cosca mafiosa, nella quale ognuno svolge un compito preciso. C’è chi dà ordini e chi obbedisce, chi amministra i soldi e chi si occupa dell’assistenza alle famiglie dei carcerati. La cosca ha le sue regole, il suo codice, il suo diritto e sue istituzioni dotata anche di un tribunale.
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BOSS SOTTOCAPO CAPODECINA SOLDATI CONSIGLIERE
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L’ENTRATA IN MAFIA L’entrata nella mafia cambia a seconda del gruppo. Vengono fatti persino dei veri e propri riti come spiega il pentito Messina: «con un ago mi hanno punto il polpastrello di un dito e mi hanno dato in mano una santina, l’hanno macchiata con il mio sangue, le hanno dato fuoco. Mi hanno detto di ripetere: come carta ti brucio come santa ti adoro, come brucia questa carta deve bruciare la mia carne se un giorno tradirò Cosa Nostra» Prima di sostenere «l’esame di ammissione» gli individui devono essere valutati degni dai mafiosi. Importante è mantenere il silenzio e essere fedeli. Spesso le persone che hanno legami di parentela con sbirri vengono penalizzati. Molto favoriti, invece, sono i ragazzi tra nove e i diciassette anni perché non danno nell’occhio. Prima gli viene affidato il traffico di droga ricevendo in seguito una promozione li vengono affidate le armi compiti sempre più importanti.
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IL RUOLO DELLE DONNE LE GUERRE TRA MAFIOSI
Il ruolo delle donne all’interno della mafia è quello di fare figli e allargare la famiglia insegnandoli gli ideali mafiosi. Di solito i figli sono un bene prezioso non solo per le singole mamme ma per tutta la famiglia. Negli ultimi periodi le donne stanno iniziando a prendere il posto del marito in sua assenza, mentre altre dichiarano tutto alla giustizia. LE GUERRE TRA MAFIOSI Queste vengono provocate dall’aumento di potere delle famiglie, infatti, e usuale che due cosche si sfidano per espandere i propri domini .
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Da dove prende i soldi la mafia
La mafia e un gruppo nel quale circolano enormi somme di denaro. Il guadagno annuo delle quattro principali mafie italiane ammonta a 130 miliardi uguale al 7 % del PIL. Questo denaro viene dato in contanti e non può essere depositato in baca per questo viene subito investito o nascosto.
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ARMI PIZZO USURA GESTIONE RIFIUTI (ECOMAFIA) GIOCO D’AZZARDO
DA DOVE LA MAFIA RICAVA I SOLDI PIZZO USURA GIOCO D’AZZARDO CONTRABBANDO DI SIGARETTE SPACCIO DI DROGA MERCATO DEL FALSO PROSTITUZIONE GESTIONE RIFIUTI (ECOMAFIA) IMMIGRAZIONE CLANDESTINA ARMI
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COS’E’ L’ECOMAFIA Il termine «ecomafia» indica la criminalità che specula sull’ambiente, facendo scempio del paesaggio, del territorio e della natura. In alcune zone si registrano morti per tumore più che in ogni altra parte del Paese. Tra le varie cause vi è certamente la contaminazione degli alimenti soprattutto di frutta e verdura. In Campania, a Nola, Acerra e Marigliano la percentuale di uomini che muoiono per tumori al fegato è del 35,9% rispetto al 14% della media nazionale. La CNR (Consiglio Nazionale della Ricerca) scrisse dopo un lungo studio : «Siamo difronte a un allarme sanitario gravissimo. La questione dei rifiuti nell’Italia meridionale sta raggiungendo proporzioni epiche. La criminalità organizzata ha fatto dello smaltimento illegale dei rifiuti un vero business».
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Lo stato contro LA MAFIA
Per oltre un secolo la mafia fu lasciata agire indisturbata. Negli ultimi anni lo stato si è mobilizzato inventando delle strategie. Al contrario la politica negli ultimi anni si sta vendendo sempre più alla mafia per essere votati. La stato negli ultimi anni ha potuto contare sui pentiti e sui testimoni: I pentiti, detti anche collaboratori di giustizia, sono degli ex mafiosi che decidono di collaborare tradendo il gruppo. Vengono scortati e aiutati a creare una nuova identità. I testimoni sono delle vittime o dei testimoni oculari che denunciano la mafia.
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Peppino impastato Nacque a Cinisi, in provincia di Palermo, il 5 Gennaio 1948. La sua famiglia era mafiosa A 17 anni rompe suo padre e si allontana dalla famiglia e insieme ad altri ragazzi forma «l’Idea socialista» Nel 1976 fonda a Terassini la “Radio Aut” con la quale riuscì a denunciare i capi mafiosi. Viene fatto esplodere con una carica di tritolo posta sui binari della linea ferrata Palermo-Trapani la notte tra l’8 e il 9 maggio 1978 Nel 2000, grazie all’uscita de “I cento passi” di Marco Tullio Giordana, la storia di questo piccolo grande uomo ha appassionato migliaia di giovani.
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