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Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Settore Strumenti della programmazione regionale e locale IL MODELLO DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE.

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Presentazione sul tema: "Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Settore Strumenti della programmazione regionale e locale IL MODELLO DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE."— Transcript della presentazione:

1 Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Settore Strumenti della programmazione regionale e locale IL MODELLO DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE DPEF, PIANI E PROGRAMMI, PASL L.R. 49/1999 (MODIFICATA DALLA L.R. 61/2004)

2 Direzione Generale Presidenza Area programmazione e Controllo Strumenti della programmazione Programma di governo Programma regionale di sviluppo Documento di programmazione economica e finanziaria Strumenti di monitoraggio Leggi e altri atti normativi sulle politiche e gli strumenti di intervento Bilanci Piano di indirizzo territoriale Piani e programmi regionali di attuazione Atti di programmazione locale Patto per lo sviluppo locale Settore Strumenti della programmazione regionale e locale

3 Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Documento di programmazione economica e finanziaria E’ l’atto di indirizzo programmatico, economico e finanziario annuale, con proiezione triennale. Aggiorna e specifica le determinazioni del PRS, in termini previsionali e di risultati salienti. Consente un maggior raccordo tra programmazione e bilancio: di norma ripartisce per macro-aggregati le risorse dei bilanci; detta indirizzi per la successiva elaborazione dei bilanci. Viene adottato dalla Giunta e trasmesso al Consiglio entro il 31 maggio di ogni anno, insieme al Rapporto generale di monitoraggio sullo stato di attuazione delle politiche di intervento. Settore Strumenti della programmazione regionale e locale

4 Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo DPEF 2007 Struttura Premessa Introduzione Il quadro economico e sociale di breve periodo Le scelte programmatiche per il 2007 Quadro finanziario La manovra finanziaria per il 2007 Allegati:I fatti salienti 2005 Il quadro della spesa allargata Previsioni di entrata e di spesa per il 2007 Settore Strumenti della programmazione regionale e locale

5 Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo DPEF 2007 Le scelte programmatiche per il 2007 4 Programmi strategici: contenitori integrati di politiche 25 Progetti integrati regionali (PIR): priorità progettuali di legislatura, che raccordano PRS e piani di settore 150 Azioni progettuali: interventi specifici, per i quali si descrivono anche gli strumenti di attuazione, normativi e programmitici, e il raccordo con il Patto regionale Ogni PIR evidenzia complessivamente le risorse finanziarie previste per la sua attuazione: regionali, europee, nazionali, altre attivabili, altre da reperire Settore Strumenti della programmazione regionale e locale

6 Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo DPEF 2007 Quadro finanziario e manovra finanziaria per il 2007 DPEF è strumento della governance cooperativa della e per la Toscana: strumento per allargare l’area delle risorse disponibili per le politiche regionali, coinvolgendo risorse di altri soggetti pubblici privati Il DPEF delinea uno squilibrio atteso 2007 a legislazione vigente (230 mln) per risorse libere in diminuzione e spesa crescente (PIR, obbligatoria, altri interventi) al netto della sanità Squilibrio da riassorbire attraverso la manovra di bilancio: integrazione, razionalizzazione e contenimento della spesa e reperimento di ulteriori risorse, in un quadro di invarianza in termini reali della fiscalità regionale Settore Strumenti della programmazione regionale e locale

7 Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo DPEF 2008 Documento preliminare al Consiglio regionale DPEF di metà legislatura, che conferma le priorità programmatiche del PRS, contiene le prime verifiche e fornisce le indicazioni operative sull’attuazione del PRS DPEF pienamente operativo all’interno dei nuovi programmi europei DPEF che contiene un aggiornamento del quadro finanziario complessivo previsto dal PRS, in termini di fabbisogni e disponibilità (+257 mln € di fondi europei e statali) DPEF che prevede un rigoroso controllo della spesa e un possibile avvio di una sperimentazione di un sistema fiscale regionale selettivo (ad es. in materia ambientale) Settore Strumenti della programmazione regionale e locale

8 Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Piani e programmi regionali (1) Attuano le strategie del PRS Determinano obiettivi, finalità, tipologie di intervento e il quadro delle risorse attivabili, di norma per la legislatura Hanno natura settoriale o intersettoriale Sono elaborati sulla base di un modello analitico Nella programmazione top-down, prevedono interventi direttamente funzionali a interessi od obiettivi di livello regionale Nel processo bottom-up, prevedono interventi raccordati alla programmazione locale Vengono approvati dal Consiglio regionale Settore Strumenti della programmazione regionale e locale

9 Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Piani e programmi regionali (2) I piani/programmi pluriennali sono attuati annualmente con deliberazioni della Giunta. Le delibere di attuazione specificano gli obiettivi operativi, le modalità di intervento e il quadro finanziario, in raccordo con il bilancio annuale La Giunta presenta annualmente al Consiglio documenti di monitoraggio e valutazione, che descrivono gli stati di realizzazione e i risultati dei piani/programmi pluriennali Settore Strumenti della programmazione regionale e locale

10 Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Settore Strumenti della programmazione regionale e locale

11 Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Valutazione integrata I piani/programmi pluriennali sono soggetti a valutazione ex-ante, nella fase di elaborazione, della coerenza e degli effetti attesi sotto il profilo ambientale, territoriale, sociale, economico e degli effetti sulla salute umana. Si tratta di auto-valutazione da parte del responsabile di piano. Le procedure e le modalità tecniche per l’effettuazione della valutazione integrata e delle forme di partecipazione sono definite con Regolamento della Giunta, anche in attuazione della Direttiva UE 42/2001 sulla valutazione ambientale strategica e in raccordo con la L.R. 1/2005 sul governo del territorio. Il NURV svolge le funzioni di coordinamento dei processi di valutazione integrata, a supporto del CTP. Settore Strumenti della programmazione regionale e locale

12 Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Partecipazione Si sviluppa sulla proposta iniziale e la proposta intermedia di piani/programmi, attraverso: -il confronto e la concertazione istituzionale e generale -l’informazione alla generalità dei soggetti interessati, che possono presentare le proprie osservazioni: si realizza in via preferenziale attraverso strumenti telematici, pubblicazioni, URP. Nell’iter decisionale sono determinate le specifiche modalità di comunicazione del documento di piano, nella sua versione iniziale, intermedia e finale, e sono inseriti e valutati gli esiti della partecipazione. Settore Strumenti della programmazione regionale e locale

13 Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Concertazione e confronto Realizzano il concorso dei soggetti istituzionali e la partecipazione delle parti economiche, sociali e ambientali alla determinazione dei contenuti essenziali degli atti di programmazione, in raccordo con l’articolo 48 dello Statuto. Il confronto consiste nella verifica dei rispettivi orientamenti, in relazione al processo di elaborazione dei piani e programmi di competenza del Consiglio. La concertazione è finalizzata alla ricerca delle reciproche convergenze, in relazione agli atti di competenza della Giunta. Le sedi del confronto e della concertazione sono i tavoli formalizzati sulla base di specifici protocolli: tavolo di concertazione interistituzionale e tavolo di concertazione generale. Settore Strumenti della programmazione regionale e locale

14 Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Governance cooperativa La governance dei problemi pubblici è basata sulla costruzione di reti di cooperazione, sia per superare situazioni conflittuali e la paralisi di veti incrociati, sia per mobilitare risorse adeguate in un’ottica di problem- solving. Risultato atteso: capacità di condurre a sistema e portare a sintesi la spinta di attori portatori di interessi diversi Caratteristiche dell’esperienza avviatasi a partire dal Patto 2004: Apertura ad altri soggetti rispetto a quelli dei tavoli di concertazione Definizione di modalità di cooperazione anche nella fase attuativa: 14 aree progettuali Territorializzazione della governance, attraverso il PASL Settore Strumenti della programmazione regionale e locale

15 Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Patto per lo sviluppo locale E’ uno strumento di natura negoziale, ad adesione volontaria, per il coordinamento programmatico e l’integrazione tra Regione e ciascuna Provincia, con la partecipazione degli altri soggetti pubblici (Circondari, Comunità montane, Comuni) e privati locali. Il Pasl si basa su: integrazione delle politiche settoriali e territoriali, progettazione integrata, cofinanziamento, concertazione mobilitante. Le priorità del Pasl si incrociano per una verifica di coerenza con le priorità del PRS. Sono previste 3 fasi nel procedimento dei Pasl: 1. Stipula protocollo d’intesa Regione-Provincia. 2. Negoziazione a livello provinciale e definizione delle proposte progettuali; verifica con la Regione. 3. Sottoscrizione ed attuazione dei Pasl Settore Strumenti della programmazione regionale e locale

16 Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Patto per lo sviluppo locale Tipologie di schede progettuali dei Pasl: progetti inseriti all’interno di programmi e/o progetti di iniziativa regionale (top-down) progetti di iniziativa locale (bottom-up) coerenti con la programmazione regionale, giudicati prioritari dalla Regione progetti di iniziativa locale (bottom-up), coerenti con la programmazione regionale, ma che non rappresentano priorità immediate per la Regione (progetti idonei ma ai quali non viene attribuito un rilievo strategico) progetti di iniziativa locale (bottom-up) non condivisi dalla Regione in quanto non rientrano nelle proprie scelte strategiche, territoriali e settoriali Settore Strumenti della programmazione regionale e locale

17 Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Patto per lo sviluppo locale Il Pasl può costituire il livello di partenza per una successiva aggregazione negoziale a livello di area vasta, quando la dimensione lo richieda. Modello di governance di area vasta: cooperazione tra attori pubblici e privati e territori per definire sulla base di un’attività di negoziazione e concertazione le priorità condivise per lo sviluppo del territorio, sintesi e selezione dei Pasl a livello provinciale Area vasta metropolitana: il 3 novembre ’06 è stato firmato il protocollo d’intesa tra RT, Province e Comuni di Fi, Po, Pt e Circondario Empolese; l’11 aprile verrà sottoscritta la proposta istituzionale di avvio del Pasl di area vasta, per l’apertura del confronto con le parti sociali Settore Strumenti della programmazione regionale e locale

18 Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Per contatti: paolo.baldi@regione.toscana.it Settore Strumenti della programmazione regionale e locale


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