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PubblicatoPantaleone Perrone Modificato 10 anni fa
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Materiale didattico lezioni di Farmacologia per il corso di Medicina & Chirurgia
Anno accademico
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Farmaci per il trattamento della
Artrite Reumatoide
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Smolen & Steiner, Nat Rev Drug Disc, 2:473, 2003
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Stimolo esogeno o endogeno
Anti-TNFa Anti IL-1 Anti IL-6
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Fisiopatologia dell’artrite reumatoide e siti d’azione dei farmaci antiartritici
L’articolazione sinoviale colpita è caratterizzata da sinovie infiammate e tumefatte con un aumentata presenza di fibroblasti, osteoclasti, cellule del plasma, mastociti, linfociti B e angiogenesi. Il liquido sinoviale contiene un numero aumentato di leucociti neutrofili polimorfonucleati. La cartilagine e il tessuto osseo adiacente sono erosi. La cascata di eventi infiammatori auto-amplificanti coinvolge molti fattori, incluso una “upregulation” (sovraregolazione) della super-famiglia dei fattori di trascrizione nucleare kappa B (NFkB) che non solo può indurre la trascrizione genica di molti fattori infiammatori, proliferativi e rimodellanti, ma che rappresenta anche un bersaglio della loro azione. Molti dei farmaci indicati agiscono a più livelli. APCs, cellule presentanti l’antigene; IFN, interferone; IL, interleuchina; TLR, recettore Toll-like; TNFa, fattore di necrosi tumorale alpha.
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Farmaci per il trattamento dell' ARTRITE REUMATOIDE
FANS: COX-1/COX-2 inibitori Derivati dell'acido propionico Ibuprofen, Flurbiprofen Fenoprofen, Ketoprofen Inibitori selettivi COX-2 Celecoxib, Etoricoxib Steroidi Antiifiammatori Agenti antiproliferativi, antimetaboliti e citotossici Metotrexato Ciclosporina Azatioprina Ciclofosfamide Farmaci “biologici” Anti-TNF, anti IL-1, anti IL-6 Penicillamina, sali d’oro, Idroclorochina Farmaci antinfiammatori (FANS e steroidi) Controllo del dolore e dell’infiammazione articolare Farmaci modificanti la malattia (DMARDs)
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Metotressato
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Meccanismo d’azione del metotressato
Inibisce il metabolismo dei cofattori folinici (diidrofolato reduttasi), riducendo la “de novo” sintesi di basi puriniche e la proliferazione dei linfociti T e B (ciclo cellulare specifico). Ridotta sintesi di molte citochine pro-infiammatorie. Usato da almeno 20 anni nel trattamento della AR e di altre patologie reumatiche e di alcune neoplasie. Uno dei farmaci DMARDs più efficaci nel trattamento della AR. Tossicità a livello del midollo osseo, leucopenia ed anemia, inferiore ad altri DMARDs; miglior tollerabilità.
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Farmacinetica del metotressato
Assorbimento gastrointestinale Legame alle proteine plasmatiche (~50%) Escrezione per via urinaria immodificato (~90%). Dosi ridotte in pazienti con ridotta funzionalità renale. Interazioni con altri farmaci acidi.
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Ciclofosfamide
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Meccanismo d’azione della ciclofosfamide
La ciclofosfamide è un farmaco antineoplastico in grado di alchilare il DNA (non ciclo cellulare specifico), più attivo su cellule proliferanti e quindi sui cloni di linfociti (T e B) più proliferanti. Inibisce anche la produzione di anticorpi. Usata (spesso in associazione con corticosteroidi) nel trattamento della poliartrite nodosa, nelle glomerulonefriti, nel lupus eritematoso sistemico. Tossicità a livello del midollo osseo, leucopenia, trombocitobenia, alopecia.
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Leflunomide
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Leflunomide Meccanismo d’azione e usi terapeutici
Derivato isossazolico: inibisce l’enzima diidroorotato deidrogenasi, enzima mitocondriale strategico nella sintesi “de novo” di uridina monofosfato (UMP). I linfociti attivati richiedono una quantità otto volte maggiore di pirimidine per la proliferazione. Un apporto inadeguato di UMP aumenta l’espressione della molecola soppressore tumorale p53 che trasloca nel nucleo e arresta il ciclo cellulare nella fase G1. Ciò diminuisce l’espansione dei linfociti autoimmuni T e B attivati e determina quindi la soppressione della produzione di immunoglobuline e dei processi immuni cellulo-mediati. Le altre cellule in divisione posso ottenere adeguate quantità di pirimidine da vie metaboliche alternative che recuperano i ribonucleotidi esistenti e non sono inibite da leflunomide. Altri potenziali meccanismi di immunomodulazione per leflunomide: l’inibizione delle tirosinchinasi e ridotta produzione di fattori di trascrizione per citochine infiammatorie (meno importanti).
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Farmacocinetica ed effetti collaterali
Leflunomide: profarmaco, ben assorbito a livello intestinale e convertito non enzimaticamente nel metabolita attivo nella mucosa intestinale e nel plasma. Emivita metabolita: 15 giorni; escrezione renale e biliare; il metabolismo entero-epatico contribuisce alla sua lunga emivita. (Non superiore a metotressato) Effetti collaterali Disturbi gastrointestinali, specialmente diarrea, aumento della pressione arteriosa, cefalea, vertigini, letargia, leucopenia, rash cutanei, alopecia, alterazioni reversibili della funzionalità epatica Teratogeno: nella donna evitare il concepimento per i 2 anni successivi all’interruzione del farmaco e nell’uomo per 3 mesi
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Meccanismo d’azione degli anti-TNFa
L’infliximab è un Ab chimerico monoclonale contenente una regione umana ed una murina variabile che lega il TNFa Usato essenzialmente nella terapia dell’artrite reumatoide e del morbo di Crohn. Effetti collaterali: reazioni cutanee in sede di iniezione, febbre, orticaria, ipotensione, immunodepressione con aumento rischio di infezioni alle vie aeree, incluso TBC e del tratto genito-urinario (sepsi), aumento del rischio di infezione da herpes zoster, sepsi. L’adalimumab è un Ab umano monoclonale che lega il TNFa, meno immunogenico
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Meccanismo d’azione degli anti-TNFa
L’etanercet è un frammento del recettore del TNF-a (recettore solubile); usato nel trattamento dell’artrite reumatoide. Blocca l’azione del TNFa e b. Effetti collaterali: reazioni cutanee in sede di iniezione (~35%), cefalea (~20%) e immuno-soppressione con un aumento delle infezione alle vie aeree superiori, sindromi influenzali, aumento del rischio di infezione (e riacutizzazione) della TBC.
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Meccanismo d’azione degli anti-IL-1
Anakinra è un farmaco ricombinante umano che mima l’antagonista per il recettore IL-1. Blocca il recettore IL-1. Somministrazione giornaliera (100 mg s.c.). Non utilizzato in pazienti con gravi problemi renali. Usato essenzialmente nella terapia dell’artrite reumatoide, uso approvato anche nei bambini. Effetti collaterali: reazioni cutanee in sede di iniezione, immunodepressione con aumento del rischio malattie infettive.
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Meccanismo d’azione degli IL-6 Ab
Il tocilizumab è un Ab monoclonale ricombinante umanizzato anti IL-6, utilizzato in associazione al MTX per trattare adulti con AR attiva da moderata a grave. Rallenta il danno alla cartilagine e all’osso delle articolazioni causato dalla malattia e migliora la capacità di svolgere le normali attività quotidiane. Somministrato solo per e.v. alla dose di 4-8 mg/kg di peso corporeo ogni 4 settimane.
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Effetti collaterali Il prodotto non deve essere dato a pazienti con infezione attiva o sospetta (test tubercolosi) Il prodotto può diminuire i segni e i sintomi di infezione acuta, ritardandone la diagnosi Reazioni all’infusione gravi e loro gestione Reazioni di ipersensibilità gravi e loro gestione Rischio di perforazioni gastrointestinali, specialmente in pazienti con storia di diverticolite o ulcere intestinali Riducendo l’attività di IL-6 (che regola negativamente l’espressione dei CYP450) può aumentare il metabolismo di molti farmaci (es. simvastatina, atorvastatina, omeprazolo, contraccettivi orali)
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Update on biologic therapy in autoimmune diseases
Drug Mechanism of action Indications Tocilizumab Recombinant monoclonal IgG1 anti-human interleukin 6-receptor antibody RA after treatment failure with anti-TNF Rituximab Chimeric human monoclonal antibody against the CD20 protein RA, WG, MPA. Off-label use: ITP, refractory pemphigus vulgaris Ofatumumab Fully human monoclonal antibody directed against membrane proximal epitope on the CD20 molecule RA, Abatacept CTLA-4 IgG1 binding to CD80/86 on antigen-presenting cells inhibiting the co-stimulation of CD28 on the T cells RA, SLE – discoid, serositis and arthritis manifestations Golimumab IgG1 monoclonal antibody, acting on TNF-α, both soluble and membrane-bound RA, AS Certolizumab Pegylated humanized antibody Fab′ fragment of the TNF-α monoclonal antibody RA Sifalimumab An anti-IFN-α monoclonal antibody Phase III trial Anakinra, canakinumab, rilonocept All three are interleukin-1 blockers
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SUMMARY OF THE STATUS OF TREATMENT FOR RA IN 20
Disability and mortality still occur with RA No drug used as monotherapy has yet been shown to be better than methotrexate There is earlier use of DMARD treatment Early DMARD use is associated with better outcome Corticosteroids continue to be used as bridge therapy Combination therapy is effective and should be considered as induction treatment Treatment with anti-TNF and antagonist IL-1 is a significant advance Disease activity remains despite our advances Clinical studies are more difficult now because of our success; placebo controlled studies need to be re-examined and new designs are needed to further drug development Smolen & Steiner, Nat Rev Drug Disc, 2:473, 2003
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