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PubblicatoUmberto Montanari Modificato 10 anni fa
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I.C. “A. MORO” DALMINE Scuola Primaria «D. ALIGHIERI» Classi 4e
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Ti parlo di una storia! 2013/2014 Obiettivi: Scegliere un libro e leggerne la storia. Comprendere il significato della storia con schede guida. Raccontare oralmente la storia in modo chiaro e coerente. Dividere in sequenze la storia rispettando la cronologia. Rappresentare con disegni le sequenze della storia. Individuare gli stati d’animo dei personaggi. Utilizzare lo scanner per digitalizzare i disegni. Creare una presentazione in Power Point inserendo immagini, testi, sfondi, animazioni. Creare una cartella di lavoro nel desktop del computer. Salvare i file inserendoli nella cartella di appartenenza. Collaborare con i compagni del gruppo per creare un lavoro comune.
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Dov’è Pennablù? Siamo in un villaggio indiano. Una mattina il capo tribù Aquila Arrabbiata, litigava con la moglie, Nuvola Tempestosa, perché non trovava il figlio.
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Quattro chiacchiere con le piante Pennablù, mentre i genitori litigavano, era sgattaiolato nel bosco perché lì era felice; lui sapeva parlare con la natura e voleva rimanere tranquillo con i suoi amici. Infatti appena entrato nella foresta sentì un abete rosso che si stava lamentando perché poco prima era stato ammaccato da un orso; il piccolo indiano si commosse e lo rincuorò con un forte abbraccio.
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Il ragazzino poi, felice, riprese la sua strada. S’imbatté in un acero bianco che aveva un forte mal di testa allora gli diede un buon consiglio e l’albero stette meglio. Successivamente sentì ridere disperatamente una quercia perché una talpa le faceva un gran solletico, allora Pennablù chiese con cortesia alla talpa di andare altrove, così fece e l’albero si calmò. Felice Pennablù continuò il cammino chiacchierando con altre piante ma allontanandosi dal suo villaggio sempre di più.
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La casacca gialla Pennablù entrò, senza accorgersene, nella terra delle Piumegialle quando un urlo terribile lo fece accucciare a terra; fu così che incontrò una ragazza di nome Lunapiena.
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Macchie gialle La piccola indiana gli mostrò il suo disegno rupestre ma gli macchiò senza volerlo la casacca con vernice gialla; Pennablù si lamentò e lei allora gli diede la sua casacca gialla. Contento Pennablù continuò la passeggiata.
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Penna rossa Ma ad un certo punto Pennablù venne attaccato da un orso spazientito che con una zampata gli sfiorò il capo e gli prese la sua penna. Fortunatamente, arrivò Centroperfetto, indianino dei Chiomarossa, che lo salvò dal prepotente Lattemiele.
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Il dono Centroperfetto, per farsi ricordare regalò al piccolo indiano la propria penna rossa togliendosela dalla sua fascia. In cambio Pennablù gli diede in regalo i suoi mocassini blu in quanto lo vide a piedi nudi.
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I mocassini verdi Il piccolo indiano entrò nel territorio dei Verdemuschio e incontrò due bambini. Gli regalò due “gufi della salute “ e uno dei due fratelli gli donò in cambio i suoi mocassini verdi affinchè potesse camminare senza sentire dolore. Felici si salutarono e ripresero tutti il proprio cammino.
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Il consiglio dei capi Pennablù ritornò verso casa, arrivò al suo villaggio con indosso mocassini verdi, una casacca gialla e una penna rossa in testa. Giunto alla tenda di suo padre, capo tribù, si fece coraggio e lo affrontò ma…
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… da ogni lato giunsero gli atri capi tribù. Ci fu un momento di caos: strilli e insulti ma alla fine Aquila Arrabbiata propose di far pace e vivere così tutti felici perché insieme si stava meglio.
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