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PubblicatoRiccarda Manzo Modificato 10 anni fa
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Dal Comune alla Signoria e dalla Signoria al Principato
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La crisi politica del Comune e l'origine delle Signorie
Comuni vittoria contro l'Impero vittoria contro i feudatari potenza economica Limite di sviluppo: continue lotte per la conquista del potere nobili borghesia arti maggiori arti minori Instabilità del governo, continuo stato di guerra
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Lotta tra le fazioni in Italia
I tiranni sono elevati al potere a voce di popolo e per sua volontà, ma senza alcuna giustificazione legale. Infatti di solito avviene che quando un gruppo politico prevale sull’altro, allora quelli che ne fanno parte, ingorgogliti dal successo, si mettono a gridare: “Viva il Tale! Viva il Tale! Muoia il Tal’altro!” E quindi eleggono uno tra essi e uccidono, se non riesce a fuggire, chi prima comandava. Se poi accade che il partito avverso torna a prevalere, i suoi sostenitori fanno la stessa cosa che hanno fatto gli altri e così a furore di popolo tutto viene abbattuto e distrutto. In questo modo si annientano tra loro, castello contro castello, città contro città, vicini contro vicini: il che costituisce un gran danno per questo paese, che potrebbe essere uno dei più belli, uno dei più ricchi e accoglienti, se vi regnasse la pace. (Giovanni de Boucicaut)
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La crisi politica del Comune e l'origine delle Signorie
Desiderio di un governo forte: assicurare a tutti una maggiore tranquillità, un relativo benessere governo autoritario e personale: Signoria Tra il XIII e il XIV secolo: dal Comune alla Signoria imparzialità migliore amministrazione Comune: autogoverno dei cittadini Signoria: personalizzazione del governo ( Principe)
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Le compagnie di ventura
XIII secolo: crisi militare in Italia guerre frequenti, lunghe pagamento di un capitano di ventura o condottiero (professionisti delle armi) "Signori“: appoggio a tale tendenza Comune disarmato di fronte al "Signore"
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Le compagnie di ventura
Prime formazioni mercenarie: XIV secolo Capitani famigerati (Fra' Moriale) Condottieri guerra = fonte di ricchezza tradimento violenze saccheggio incendi stragi
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La compagnia di Fra’ Moriale
Avendo l’animo disposto alla preda, Moriale d’Alborno, detto Fra’ Moriale, si propose d’accogliere gente d’arme d’ogni parte d’Italia e fare una compagnia di soldati, con la quale potesse cavalcare e predare ogni paese e ogni uomo. E qui cominciò il maledetto principio delle compagnie, che poi per lungo tempo turbarono l’Italia, la Provenza, il reame di Francia e molti altri paesi. Questo Fra’ Moriale, inviando messaggi e lettere a gran parte dei soldati che erano in Toscana, in Romagna e nella Marca senza paga, a cavallo e a piè, e promettendo che chi fosse venuto a lui sarebbe stato provveduto di buon soldo, con questa sua trovata in breve tempo riuscì ad accogliere intorno a sè millecinquecento barbute e più di duemila masnadieri, uomini desiderosi di avere a vivere a spese altrui. Alla testa di costoro cominciò a cavalcare il paese e fare prede in ogni parte: cosicché per la fama dei grandi bottini che faceva la compagnia molti soldati andavano a lui, che li arruolava e li costringeva a ubbidirgli come fosse loro signore (Matteo Villani)
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Caratteristiche del regime signorile
concentrazione del potere nelle mani di una sola persona, di una sola famiglia (monarchia assoluta) nascita di una sovranità sempre più indipendente dalla volontà popolare e non più responsabile davanti ai Consigli cittadini eliminazione delle contese civili e delle lotte fratricide ripresa di una costruttiva politica interna ed estera governo imparziale uguale trattamento per tutti i diversi strati sociali tranquillo esercizio delle industrie e dei commerci governo imparziale deciso sviluppo: tecnica, scienze,arti
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Dalla Signoria al Principato
ottenere il riconoscimento del loro potere da parte del papa o dell'imperatore, concessione di titoli particolari (vicario, marchese, duca, principe) trasmissibili ai propri figli ampliare i propri domini: costituire unità territoriali sempre più vaste
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Dalla Signoria al Principato
Lunga serie di guerre veri e propri Stati regionali: equilibrio di forze (sec. XIV–XV) impossibile formazione in Italia di uno Stato unitario Stati maggiori Ducato di Milano Repubblica di Firenze Repubblica di Venezia Regno di Napoli Stato Pontificio
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Milano Della Torre Visconti (1287)
vicari imperiali (1312) potenza: Veneto, Lombardia, Bologna, Genova, alta valle del Ticino Gian Galeazzo Visconti: titolo di "duca“ (1395) Signoria Principato conquiste nell'Italia centro-settentrionale magnifica corte monumenti famosi: Castello, Duomo, Certosa di Pavia
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Milano Morte di Giangaleazzo (1402): momento difficile
Filippo Maria: politica di espansione Milano Venezia Morte di Filippo Maria (1447): Repubblica Ambrosiana (rinascita del Comune) Minaccia da Venezia aiuto di Francesco Sforza (figlio di Muzio Attendolo, capitano di ventura) Duca (1450) Signoria degli Sforza (fino al 1536)
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Firenze Borghesia mercantile (popolo grasso): esclusione dalla vita politica dei nobili, del popolo minuto e della plebe Ricca borghesia: guelfa – due fazioni Bianchi Neri Discordie appoggio di Bonifacio VIII ai Neri caccia dei Bianchi (Dante)
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Firenze Firenze lotte continuae
splendore della civiltà artistica e letteraria instabilità della vita politica lotte continuae nobili popolo grasso popolo grasso popolo minuto (appoggiato dalla plebe) Peste (1348) situazione più grave tumulto dei Ciompi (1378) ciompi: lavoratori salariati dell'industria della lana tumulto represso Potere nelle mani della ricca borghesia: anni di stabilità espansione (Pisa, Livorno)
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Firenze Grandi famiglie: tentativo di controllare completamente il governo della città Signoria medicea Cosimo il Vecchio (1434) Culmine della potenza dei Medici: Giuliano e Lorenzo Congiura dei Pazzi (1478) Lorenzo il Magnifico eliminazione dei nemici interni abile politica di alleanze: equilibrio fra i vari Stati italiani ("l'ago della bilancia tra i principi d'Italia“) Firenze: uno dei centri più importanti della vita intellettuale e artistica del Rinascimento
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Repubblica di Venezia Politica di espansione sulla terraferma:
Veneto Friuli Lombardia (in parte) dominio sulla terraferma: intatto sino al 1797 Mare Adriatico: mare veneziano conquista dell’Istria (1418) Pericolo: Turchi
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Signorie italiane Lombardia, Veneto, Emilia, Romagna Padova: Carraresi
Ferrara: Estensi Mantova: Gonzaga Forlì: Ordelaffi Rimini: Malatesta Urbino: Montefeltro Ravenna: Da Polenta Verona: Scaligeri
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