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PubblicatoFloriano Lillo Modificato 10 anni fa
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ISTITUTO COMPRENSIVO “MARCO POLO” LUCREZIA SOTTO LO STESSO CIELO CLASSE IC A. S. 2013/2014
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FASE 1 INCONTRO CON ESPERTO ARGOMENTI: i miti delle costellazioni nelle diverse culture monumenti e luoghi legati all’astronomia differenze tra astronomia e astrologia, lo zodiaco nelle diverse culture Visita al planetario del museo del bali’
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FASE 2 Il mito: approfondimento con l’insegnante di lettere Il mito come “racconto” in grado di riflettere le esperienze e il modo di vivere e di pensare del popolo che l’ha prodotto Il mito come “spiegazione” della realta’ che comunita’ prive delle conoscenze e degli strumenti scientifici di cui noi oggi disponiamo hanno utilizzato per la conoscenza dei fenomeni naturali e sociali Il mito come “osservazione” e “interpretazione” del mondo le diverse tipologie di mito il linguaggio del mito somiglianze e differenze tra diverse tradizioni mitologiche
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FASE 3 Fase individuale: inventare una costellazione e il suo mito Premessa: una costellazione e’ un’immagine costruita dalla mente dell’uomo che la proietta in quello che e’ solo una casuale disposizione di stelle anche molto lontane tra loro. Immagino una disposizione di stelle con una forma definita. Invento un mito per spiegare l’origine della “mia” costellazione. Fase di lavoro a piccoli gruppi: leggo e comprendo un mito esistente legato ad una costellazione, dividendolo in sequenze
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FASE 4 REALIZZAZIONE GRAFICA E FIGURATIVA CON L’INSEGNANTE DI ARTE Realizzazione individuale o in gruppo delle tavole usando tecniche grafiche diverse: - la tecnica esplosiva - collage - tempera - graffito - l’acquerello Rappresentazione grafica in forma di fumetto
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LA COSTELLAZIONE DEL FIRMAMENTO Zeus donò il Sole al Giorno, perché lo illuminasse con la sua luce, facesse maturare i frutti della terra e ricompensasse le fatiche degli uomini. La Notte si offese, lei non ricevette niente e rimase tristemente avvolta nell'oscurità. Ma Apollo volle consolarla. Affondò le sue mani nel Sole e ne staccò un pezzo tondeggiante, poi lo avvolse in una nuvola per portarla alla Notte. Improvvisamente il drago Smaug che era di guardia al Sole si avventò su di lui. Smaug aprì la sua grande bocca per sputare le sue potenti fiamme e colpire Apollo. Allora Apollo si mise a correre in tutta fretta. La nuvola che avvolgeva quella parte di Sole da donare alla Notte era piena di aperture e nella fuga il suo prezioso contenuto. Apollo non si accorse di spargere intorno a sé scintille luminose e continuò a correre. Corse così velocemente che quella parte di Sole avvolta nella nuvola gli sfuggì di mano e finì in un lago argenteo e perse parte della sua luminosità. Apollo disperato continuò a fuggire. Il drago arrabbiato continuò ad inseguirlo. Apollo tutt'oggi ancora corre e non sa di aver creato il Firmamento con le stelle scintillanti e la Luna.
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LA COSTELLAZIONE DEL PENSATORE C’era una volta, nell’ antica Grecia, un uomo gentile e buono, di nome Cateo. Egli era molto povero e sfamava la sua famiglia con le messi del suo orto. Proprio in quell’ orto c’era un posto in cui passava molto tempo: era un tronco accerchiato da ciottoli. Si sedeva e rifletteva. Tante volte aveva passato il suo tempo lì e diventò un’ abitudine. Un giorno, però, nel suo orto arrivò una vecchietta che gli disse :- Figliolo, staccati un po’da questo tronco o lui ti demolirà! -. Egli non comprese le parole dell’ anziana signora e continuò a meditare seduto sul tronco, senza curare il suo campo. Sfortunatamente quello fu un anno nefasto perché tutte le piante del suo orto morirono a causa di una forte siccità che rese il terreno infecondo. Senza soldi per comprare cibo, i figli e la moglie morirono di fame. Cateo fu scioccato da questa sciagura e andò a piangere sul tronco e vi rimase qualche giorno fino all’ ora della sua morte. Demetra, dea del raccolto, fu molto addolorata perché Cateo era un contadino onesto e le offriva molti doni, quindi decise di metterlo in cielo, sotto forma di costellazione, insieme al ceppo.
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ALMA E L’ULIVO Tanto tempo fa c’era una ragazza semplice, di nome Alma, che viveva con i suoi genitori e suo fratello Orazio. Un giorno decise di andare a trovare gli zii che vivevano dall’altra parte della montagna. Allora prese un cestino con del cibo e delle coperte per la notte perché il viaggio era lungo e si doveva accampare. Lungo il cammino si fermò per la notte, quindi proseguì il tragitto fino ad arrivare a casa degli zii. Dopo aver passato del tempo con loro, li salutò per tornare a casa, ma, dopo due ore di cammino, si accorse di aver dimenticato il cestino a casa degli zii. Le venne fame ed era molto stanca, così inizio a gridare e a chiedere aiuto, ma era da sola e nessuno poteva aiutarla. In quel momento Zeus la sentì dal cielo e fece cadere un chicco ‘‘magico’’. Alma lo piantò subito ed esso crebbe, crebbe e crebbe fino a diventare una pianta bellissima con piccole foglie tutte verdi e altri chicchi simili a quello che era caduto. Lei li raccolse e li mangiò. Alma entusiasta chiamò la pianta ‘’Ulivo’’ e prima che si facesse notte riuscì a tornare a casa portando a tutti i chicchi dell’albero. Allora Zeus per celebrare l’impresa di Alma creò la costellazione dell’ulivo.
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CASSIOPEA
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L'INDIANO
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CEFEO
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CALLIOPE
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IL FAGIANO
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ZUENDO CREO' IL MONDO
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FARFALLA
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CUORE
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LA FRECCIA
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IL GIAGUARO
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LO SCUDO
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LA STELLA
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L'ALBERO
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IL CIGNO
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