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PubblicatoAroldo Coppola Modificato 10 anni fa
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IL DISCERNIMENTO REMOTO Per discernimento remoto s’intende quel momento iniziale in cui qualcuno molto lontano dalla realtà formativa intravede, grazie alla sua sensibilità o per la richiesta del giovane, alcuni segni credibili di vocazione e ritiene che debbano essere ulteriormente approfonditi.
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ERRORI COMUNI a)superficialità b) frettolosità c) complicità
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superficialità Caratteristica di personalità dell’inviante. Incomprensione della propria responsabilità nel D.R. Sottovalutazione del proprio ruolo d’inviante.
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frettolosità *Discernimento semplicistico senza reali/concreti approfondimenti. * Eccesso di sintesi. * Iper-valutazionedelle proprie opinioni (eccesso di sicurezza). * Tempi stretti per l’invio in Seminario (inizio dell’anno scolastico).
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complicità Linguaggio non consono a un seminario. Arroganza nel rapporto con i superiori. Correttezza formalista. Compiacenza eccessiva.
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PROFILO DEL GIOVANE * GRIGLIA DIOSSERVAZIONE *Cultura personale. * Maturità umana (secondo l’età). * Relazioni interpersonali in senso lato. * Relazioni interpersonali con il proprio sesso. * Relazioni interpersonali con l’altro sesso. * L’esistenza di una vita affettiva. * Conflitti nella vita familiare. * Difetti (micro-dipendenzevisibili: fumo, alcol, denaro, cibo). * Pregi. * Conoscenza di problematiche psicologiche che il giovane ha affrontato negli anni precedenti. * Aree libere che si ritenga valga la pena di approfondire.
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*DOCUMENTI DA PRODURRE (loro importanza) * RUOLO DELLA FAMIGLIA (suo significato)
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IL DISCERNIMENTO PROSSIMO Il discernimento prossimo inizia con l’accoglienza in Seminario sia all’anno propedeutico, sia agli anni successivi se quest’ultimo è stato già frequentato in un’altra unità formativa ritenuta affidabile.
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AREE DA DISCERNERE AFFETTIVA SESSUALE RELAZIONALE INTELLETTUALE SPIRITUALE
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L’ANNO PROPEDEUTICO Conoscenza di sé e progetto di vita. -Paura e motivazione nel processo decisionale -Identità sessuale maturità affettiva.-Maturità psico-affettiva: sintesi tra psiche e spirito. -Comunicar-si con gli altri: risorse ed ostacoli.- Bisogni. Emozioni e sentimenti. -Identità -personalità: pre-edipo, edipo, idealizzazione. -Comunicare comprendere e condividere. -Relazioni transferalinel sistema comunità.
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IL PROGRAMMA EDUCATIVO Identità senso e valori. -Narcisismo e vita di comunità. -Autorità, autorevolezza, autoritarismo. -Identikit del/la giovane all’ingresso nella vita consacrata. -Meccanismi di difesa nella vita di comunità. -Ascolto e sacramento della Riconciliazione -Assunzione della responsabilità pastorale -L’importanza della scelta -Il grande dono del celibato
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NOVITA’ PER IL GIOVANE La tempistica facilmente saturabile. L'articolazione di impegni di natura diversa. La molteplicità delle figure di riferimento. La vita di comunità a pieno ritmo. Modelli diversi di applicazione allo studio e/o alla vita quotidiana
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LA FIGURA DELL’EDUCATORE * Buona esperienza pastorale. * Innamorato del sacerdozio. * Una personalità equilibrata. * Consapevolezza della preziosità del suo servizio in Seminario. * Capacità di lavorare con continuità anche su se stesso.
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BENESSERE DELL’EDUCATORE Avere spazi personali consentano un tempo: * di preghiera personale settimanale. * di risposo settimanale. * (circoscritto) di attività pastorale/ministeriale fuori del Seminario. * per la propria Direzione Spirituale.
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IL PROGRAMMA EDUCATIVO PER IL SEMINARISTA *Conoscere sempre meglio la persona. * Valutare le sue possibilità o le sue difficoltà. * Creare una buona alleanza qualunque sia il percorso successivo. * Far innamorare il giovane della conoscenza (compresa quella di se stesso). * Aiutare il giovane a comprendere la concretezza della sua chiamata.
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IL PROGRAMMA PER L’EDUCATORE *deve continuare a lavorare su se stesso. * in caso di difficoltà deve essere capace di chiedere aiuto a chi spetta. * deve saper vedere dietro l'immagine apparente dell'educando. * non deve sopravvalutare l'aspetto cognitivo/intellettivo della propria ed altrui personalità. * deve aiutare il giovane a comprendere la concretezza della sua chiamata.
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DIMISSIONE DAL SEMINARIO *Valorizzare il positivo dell’esperienza. * Sottolineare con forza che le dimissioni dal Seminario non sono un giudizio di valore sulla persona.. * Valorizzare le qualità espresse: umane e spirituali. * Allargare il concetto di vocazione anche alla famiglia. * Qualora ci fossero elementi di attenzione psicologica, dare delle indicazioni sincere che aiutino e motivino a prendere provvedimenti nella vita fuori del Seminario.
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