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IL DISCERNIMENTO REMOTO Per discernimento remoto s’intende quel momento iniziale in cui qualcuno molto lontano dalla realtà formativa intravede, grazie.

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Presentazione sul tema: "IL DISCERNIMENTO REMOTO Per discernimento remoto s’intende quel momento iniziale in cui qualcuno molto lontano dalla realtà formativa intravede, grazie."— Transcript della presentazione:

1 IL DISCERNIMENTO REMOTO Per discernimento remoto s’intende quel momento iniziale in cui qualcuno molto lontano dalla realtà formativa intravede, grazie alla sua sensibilità o per la richiesta del giovane, alcuni segni credibili di vocazione e ritiene che debbano essere ulteriormente approfonditi.

2 ERRORI COMUNI a)superficialità b) frettolosità c) complicità

3 superficialità  Caratteristica di personalità dell’inviante.  Incomprensione della propria responsabilità nel D.R.  Sottovalutazione del proprio ruolo d’inviante.

4 frettolosità  *Discernimento semplicistico senza reali/concreti approfondimenti.  * Eccesso di sintesi.  * Iper-valutazionedelle proprie opinioni (eccesso di sicurezza).  * Tempi stretti per l’invio in Seminario (inizio dell’anno scolastico).

5 complicità  Linguaggio non consono a un seminario.  Arroganza nel rapporto con i superiori.  Correttezza formalista.  Compiacenza eccessiva.

6 PROFILO DEL GIOVANE * GRIGLIA DIOSSERVAZIONE  *Cultura personale.  * Maturità umana (secondo l’età).  * Relazioni interpersonali in senso lato.  * Relazioni interpersonali con il proprio sesso.  * Relazioni interpersonali con l’altro sesso.  * L’esistenza di una vita affettiva.  * Conflitti nella vita familiare.  * Difetti (micro-dipendenzevisibili: fumo, alcol, denaro, cibo).  * Pregi.  * Conoscenza di problematiche psicologiche che il giovane ha affrontato negli anni precedenti.  * Aree libere che si ritenga valga la pena di approfondire.

7 *DOCUMENTI DA PRODURRE (loro importanza) * RUOLO DELLA FAMIGLIA (suo significato)

8 IL DISCERNIMENTO PROSSIMO  Il discernimento prossimo inizia con l’accoglienza in Seminario sia all’anno propedeutico, sia agli anni successivi se quest’ultimo è stato già frequentato in un’altra unità formativa ritenuta affidabile.

9 AREE DA DISCERNERE  AFFETTIVA  SESSUALE  RELAZIONALE  INTELLETTUALE  SPIRITUALE

10 L’ANNO PROPEDEUTICO  Conoscenza di sé e progetto di vita.  -Paura e motivazione nel processo decisionale  -Identità sessuale maturità affettiva.-Maturità psico-affettiva: sintesi tra psiche e spirito.  -Comunicar-si con gli altri: risorse ed ostacoli.- Bisogni. Emozioni e sentimenti.  -Identità -personalità: pre-edipo, edipo, idealizzazione.  -Comunicare comprendere e condividere.  -Relazioni transferalinel sistema comunità.

11 IL PROGRAMMA EDUCATIVO  Identità senso e valori.  -Narcisismo e vita di comunità.  -Autorità, autorevolezza, autoritarismo.  -Identikit del/la giovane all’ingresso nella vita consacrata.  -Meccanismi di difesa nella vita di comunità.  -Ascolto e sacramento della Riconciliazione  -Assunzione della responsabilità pastorale  -L’importanza della scelta  -Il grande dono del celibato

12 NOVITA’ PER IL GIOVANE  La tempistica facilmente saturabile.  L'articolazione di impegni di natura diversa.  La molteplicità delle figure di riferimento.  La vita di comunità a pieno ritmo.  Modelli diversi di applicazione allo studio e/o alla vita quotidiana

13 LA FIGURA DELL’EDUCATORE  * Buona esperienza pastorale.  * Innamorato del sacerdozio.  * Una personalità equilibrata.  * Consapevolezza della preziosità del suo servizio in Seminario.  * Capacità di lavorare con continuità anche su se stesso.

14 BENESSERE DELL’EDUCATORE  Avere spazi personali consentano un tempo:  * di preghiera personale settimanale.  * di risposo settimanale.  * (circoscritto) di attività pastorale/ministeriale fuori del Seminario.  * per la propria Direzione Spirituale.

15 IL PROGRAMMA EDUCATIVO PER IL SEMINARISTA  *Conoscere sempre meglio la persona.  * Valutare le sue possibilità o le sue difficoltà.  * Creare una buona alleanza qualunque sia il percorso successivo.  * Far innamorare il giovane della conoscenza (compresa quella di se stesso).  * Aiutare il giovane a comprendere la concretezza della sua chiamata.

16 IL PROGRAMMA PER L’EDUCATORE  *deve continuare a lavorare su se stesso.  * in caso di difficoltà deve essere capace di chiedere aiuto a chi spetta.  * deve saper vedere dietro l'immagine apparente dell'educando.  * non deve sopravvalutare l'aspetto cognitivo/intellettivo della propria ed altrui personalità.  * deve aiutare il giovane a comprendere la concretezza della sua chiamata.

17 DIMISSIONE DAL SEMINARIO  *Valorizzare il positivo dell’esperienza.  * Sottolineare con forza che le dimissioni dal Seminario non sono un giudizio di valore sulla persona..  * Valorizzare le qualità espresse: umane e spirituali.  * Allargare il concetto di vocazione anche alla famiglia.  * Qualora ci fossero elementi di attenzione psicologica, dare delle indicazioni sincere che aiutino e motivino a prendere provvedimenti nella vita fuori del Seminario.


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