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PubblicatoRosella Del vecchio Modificato 10 anni fa
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13 febbraio 2011 Se non ora, quando?
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32% di donne elette alla Camera (21% nella precedente legislatura) 30% di donne elette al Senato (19% nella precedente legislatura) Legge contro il femminicidio 8 ministre: 50 & 50 al governo
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Protagonismo non significa assimilazione Vincere i pregiudizi a partire dal linguaggio: ministra, non ministro Vincere le resistenze maschili: 50 & 50 ovunque si decide Vincere le resistenze dei media: non “quote rosa” ma democrazia paritaria
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Focus sul lavoro Impossibilità di conciliazione tipologie contrattuali: nessun beneficio di legge precarietà o flexicurity? Focus sulla maternità Uscita dal lavoro: temporanea o permanente? Forzata o volontaria? Rientro sottodimensionato Assenza di servizi: autoaddossamento del lavoro di cura
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Tasso di occupazione femminile 46,6% (46,7% a dicembre 2013) Non aumenta l'ingresso delle donne nei luoghi di lavoro: si allunga la permanenza di quelle che già avevano un'occupazione (estensione dell'età pensionabile) più di 5 donne su 10 sono senza reddito da lavoro Fonte: ISTAT, dati aggiornati al febbraio 2014
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Retribuzione media femminile inferiore ai 25mila euro annui Aumento lavori sottodimensionati Aumento part-time involontario (aziende in crisi) Gap geografico: Nord: 56,5% donne occupate Centro: 53,2% donne occupate Sud: 30% donne occupate
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1. Dirigenti: uomini 70,6% vs 29,3% donne 2. Lavoro a domicilio (non prevede l’accesso alle strutture del nido): donne 86,7% vs 13,2% uomini
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contratti a tempo determinato: 51,4% degli uomini e 48,5% delle donne Contratti di collaborazione a progetto: 46% degli uomini e 53,9% delle donne Fenomeno delle “dimissioni in bianco”
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Ripensare il triangolo economico nelle pari opportunità di genere Statomercatofamiglia
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Jerome Ballarin: nuovo “contratto sociale” e parità di genere nelle imprese Una prospettiva europea di democrazia paritaria: i dati dell’EIGE (European Institute for Gender Equality) e il coinvolgimento degli uomini
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La disuguaglianza di genere non viene percepita la parità di genere viene confusa con questioni generiche sulla mascolinità e sulla femminilità. La parità di genere è percepita come una questione femminile
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miglioramento relazioni tra uomini (ragazzi-adulti) benessere della propria comunità o del proprio Paese partire dalla sfera privata (figlie, mogli, compagne) coinvolgere gli uomini aiuta a creare un consenso più ampio su temi che in precedenza erano percepiti solo come “questioni femminili” coinvolgere gli uomini in posizione-chiave stimola gli altri a partecipare ad azioni di promozione sulla parità di genere rendere gli uomini partecipi incoraggia lo sviluppo di effettive alleanze tra donne e uomini, e tra gli uomini e le organizzazioni delle donne
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Francia: 76,6% occupazione femminile 2,2% tasso di natalità Italia: 46,6% occupazione femminile 1,2% tasso di natalità Le donne che lavorano non fanno figli. Falso. Le donne che non lavorano fanno figli. Falso.
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Fascia anagrafica critica: 20-34 anni Aumenta fenomeno dei NEET Femminilizzazione lavoro: dal bread-winner all’uomo domestico? Cancellazione della differenza: dal modello maschile-universale al neutro-universale
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La differenza fa la differenza: un nuovo cammino comune “Noi vogliamo altro: ideare e realizzare un mondo condiviso tra donne e uomini. Dobbiamo pensare e sperimentare insieme idee e strumenti per realizzare la condivisione alla pari, nelle relazioni familiari, lavorative, politiche. Vogliamo che la libertà femminile costruisca un mondo di incontri, di reciproci riconoscimenti, di desiderio e di accoglienza” Snoq Libere http://www.snoqlibere.it/
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