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PubblicatoCosimo Casati Modificato 10 anni fa
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La Legge 133/08 e le sue ricadute sull’università Politecnico di Milano, 27-31/10/08 settimana di sensibilizzazione sulla Legge 133
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Il percorso -25 giugno 2008: su proposta del Ministro del Tesoro On. Tremonti, il Consiglio dei Ministri approva il Decreto Legge n. 112 concernente: Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria -Gli atenei di tutta Italia esprimono forti critiche sul DL 112 in merito alle sue conseguenze sulle attività di didattica e di ricerca -6 agosto 2008: il Parlamento approva in via definitiva il DL 112 -Il decreto viene pubblicato il 21 agosto 2008 e diventa legge (133/08) (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 195 del 21 agosto 2008 - Suppl. Ordinario n. 196)
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Contenuti della Legge 133/08 relativi all’università Come funzionano oggi le università pubbliche in Italia Effetti della Legge 133/08
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Elementi critici della Legge 133 1.Taglio dei finanziamenti pubblici alle università (FFO) 2.Limitazione del turn-over del personale 3.Possibilità di trasformazione in Fondazioni di diritto privato
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1. Taglio del finanziamento pubblico Il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) viene tagliato in maniera incrementale: (art. 66, comma 13) - 63,5 milioni di euro nel 2009 - 190 milioni di euro nel 2010 - 316 milioni di euro nel 2011 - 417 milioni di euro nel 2012 - 455 milioni di euro dal 2013 I tagli sono dell’ordine dell’1% nel 2009 e dell’8% dal 2013 e si applicano a prescindere da una valutazione di efficienza e di qualità degli Atenei Il FFO copre “le spese per il funzionamento e le attività istituzionali delle università, ivi comprese le spese per il personale docente, ricercatore e non docente, per l’ordinaria manutenzione delle strutture universitarie e per la ricerca scientifica, ad eccezione della quota destinata ai progetti di ricerca di interesse nazionale”
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2. Limitazione del turn-over Nel triennio 2009-2011 le nuove assunzioni di personale a tempo indeterminato sono limitate al 20% dei pensionamenti dell’anno precedente. Il limite sale al 50% nel 2012. (Art. 66 commi 7, 9) Le limitazioni si applicano indipendentemente dall’efficienza nell’utilizzo delle risorse dimostrata dai diversi Atenei
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3. Facoltà di trasformazione in fondazioni private Art. 16 “ …le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato. La delibera di trasformazione e' adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta. …. Le fondazioni universitarie subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi e nella titolarità del patrimonio dell'Università. Al fondo di dotazione delle fondazioni universitarie e' trasferita, con decreto dell'Agenzia del demanio, la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate.”
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Il finanziamento all’università: confronti internazionali Il sistema universitario italiano è sottofinanziato Dati OCSE 1)Spesa annuale per studente: USA: 24370$ Inghilterra: 13506$ Germania: 12446$ Francia: 10995$ Media OCSE: 11512$Italia: 8026$ 2) Spesa pubblica annuale per studente USA: 8400$ Inghilterra: 9400$ Germania: 10200$ Francia: 9300$ Media OCSE: 8400$ Italia: 5400$
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Le risorse economiche dell’università
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Il contributo studentesco Nelle università pubbliche i contributi degli studenti non possono superare il 20% dell’FFO Contributo medio per studente (dati MIUR 2005) nelle università pubbliche: 726 € nelle università private: 3075 €
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Le spese delle Università
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Le spese per il personale Le spese per il personale non possono superare il 90% dell’FFO (Legge 449/97)
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Il corpo docente I docenti di ruolo sono così ripartiti (dati MIUR 2005): Ordinari 32% Associati 31,5% Ricercatori 36,5% Nel periodo 1999-2005 i docenti di ruolo sono così cresciuti: Ordinari + 49% Associati + 5% Ricercatori + 13% Nello stesso periodo anche i docenti non di ruolo sono cresciuti: erano il 29% del totale nel 1999, raggiungono il 39% nel 2005 Tuttavia il rapporto numero di studenti/numero di docenti in Italia è alto rispetto ad altri paesi
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L’età anagrafica del personale docente Attenzione: la legge 230/05 (legge Moratti) chiude le immissioni in ruolo di ricercatori a tempo indeterminato a partire dal 2013
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Possibili conseguenze della Legge 133 Conseguenze del taglio dell’FFO e del blocco del turn-over: taglio dei servizi agli studenti riduzione dell’offerta formativa aumento del carico didattico dei docenti e conseguente riduzione del tempo per la ricerca drastica riduzione delle possibilità di ingresso in università dei giovani ricercatori, fuga dei cervelli e incapacità di attrarre i ricercatori da altri paesi riduzione del numero dei docenti e ulteriore innalzamento dell’età media nel medio-lungo periodo, decadimento della qualità della ricerca e della formazione e ulteriore perdita di competitività dell’Italia a livello internazionale
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Possibili conseguenze della Legge 133 Se le università pubbliche scelgono di trasformarsi in fondazioni private: ci saranno minori possibilità di tutelare il diritto allo studio (ad esempio: possibilità di incrementare le tasse studentesche) ci sarà minore indipendenza della ricerca scientifica, che sarà maggiormente influenzata dal finanziatore privato la sopravvivenza degli Atenei sarà maggiormente legata alla disponibilità di risorse private nel territorio di riferimento
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Conclusioni La legge 133/08 non si configura come una RIFORMA del sistema universitario, bensì come un insieme di TAGLI INDISCRIMINATI (giustificati dall’esigenza di fare cassa?) Di una SERIA RIFORMA l’università avrebbe grande bisogno. La spesa universitaria pubblica dovrebbe essere aumentata, in parallelo ad un progetto per migliorarne l’utilizzo
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