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PubblicatoManfredo Stefani Modificato 10 anni fa
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Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole
SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Rischio chimico a scuola (casi) A2 FORMAZIONE DEI LAVORATORI EX D.Lgs. 81/08 (art. 37) E ACCORDO STATO-REGIONI 21/12/2011
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alcuni esempi: oltre il pulito…
Una addetta alle pulizie di una scuola stava effettuando le operazioni di sanificazione dei servizi igienici utilizzando un prodotto anticalcare a base di acido fosforico. Non soddisfatta del risultato ha versato sul sanitario da pulire un altro prodotto a base di ipoclorito di sodio e ha sciacquato con acqua calda. Immediatamente si sono sviluppati vapori tossici che, inalati dalla dipendente, le hanno provocato una polmonite chimica da inalazione di vapori di cloro con ricovero per 15 giorni.
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oltre il pulito… quesiti
Quali sono i fattori oggettivi, procedurali e comportamentali che hanno determinato l’infortunio? Stabilita la causa principale (senza la quale l’evento non si sarebbe verificato), quali altre carenze di tipo antinfortunistico si possono dedurre dal racconto?
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oltre il pulito… analisi del caso
La causa principale è costituita dalla reazione chimica innescata dalla miscelazione di due prodotti reattivi. Ci si deve chiedere, quindi, come e perché sia stata innescata la reazione chimica.
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oltre il pulito… analisi del caso
Il motivo non era tecnico (i prodotti usati sono regolarmente in commercio, i contenitori erano quelli originali, contrassegnati dalle etichette previste, la dipendente aveva a disposizione e usava idonei d.p.i.) La causa è riconducibile al fatto che è stata effettuata un’operazione sbagliata. Questo comportamento potrebbe essere dovuto: ad una prassi abitudinaria utilizzata per effettuare i lavori di pulizia (in questo caso la responsabilità è del datore di lavoro che non ha fornito istruzioni o che non ha vigilato sul corretto uso) al comportamento arbitrario e occasionale della lavoratrice, contrario alle istruzioni ricevute (in questo caso la responsabilità è della dipendente)
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oltre il pulito… conclusioni
l’infortunata lavorava come addetta alle pulizie della scuola da molto tempo; aveva ricevuto informazioni generiche sull’uso delle sostanze chimiche (le era stato detto di non miscelare i prodotti, ma non il significato di miscelazione nè i conseguenti rischi); in effetti ella riteneva di non aver fatto nessun mescolamento, non conoscendo le reazioni chimiche innescate Il dirigente scolastico è stato contravvenzionato per non aver fornito al personale dipendente una sufficiente informazione e formazione sull’uso dei prodotti chimici
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alcuni esempi: sempre più pulito…
Una addetta alle pulizie, dipendente di una scuola da molto tempo, si accingeva a lavare i pavimenti con un prodotto a base di ipoclorito di sodio. Per diluire il prodotto ha impiegato il secchio dove precedentemente aveva versato un prodotto anticalcare, senza prima risciacquarlo. L’aggiunta di acqua calda ha sviluppato vapori di cloro che, inalati, hanno causato alla lavoratrice la crisi respiratoria, rendendo necessario il ricovero per 5 giorni.
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sempre più pulito… quesiti
Quali sono i fattori oggettivi, procedurali e comportamentali che hanno determinato l’infortunio? Stabilita la causa principale (senza la quale l’evento non si sarebbe verificato), quali altre carenze di tipo antinfortunistico si possono dedurre dal racconto?
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sempre più pulito… analisi del caso
La causa principale è costituita dalla reazione chimica innescata dalla miscelazione di due prodotti reattivi. Ci si deve chiedere, quindi, come e perché sia stata innescata la reazione chimica.
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sempre più pulito… analisi del caso
Il motivo non era tecnico (i prodotti usati sono regolarmente in commercio, i contenitori erano quelli originali contrassegnati dalle etichette previste, la dipendente aveva a disposizione e usava idonei d.p.i.) La causa è riconducibile al fatto che è stata effettuata un’operazione sbagliata. Questo comportamento potrebbe essere dovuto: ad una prassi abitudinaria utilizzata per effettuare i lavori di pulizia (in questo caso la responsabilità è del datore di lavoro che non ha fornito istruzioni o che non ha vigilato sul corretto uso) al comportamento arbitrario e occasionale della lavoratrice, contrario alle istruzioni ricevute (in questo caso la responsabilità è della dipendente)
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sempre più pulito… conclusioni
l’infortunata lavorava come addetta alle pulizie della scuola da molto tempo; aveva ricevuto istruzioni precise sull’uso delle sostanze chimiche (procedure) e informazioni sui rischi della miscelazione dei prodotti; contrariamente alle disposizioni aziendali, che stabilivano di pulire le attrezzature dopo ogni impiego di sostanze chimiche, la lavoratrice continuato ad usare la stessa attrezzatura (per dimenticanza?, per fare più presto?, …) Non è stata riscontrata alcuna carenza alle norma di sicurezza sul lavoro da parte di datore di lavoro, dirigenti o preposti
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alcuni esempi: la digestione dell’uovo…
Un’insegnante di scuola elementare decide di fare in classe un esperimento per simulare l’effetto dei succhi gastrici nel processo digestivo, come suggeriva una rivista del settore. L’esperimento consisteva nel versare alcune gocce di acido cloridrico sul guscio di un uovo sodo. Dopo aver aperto le finestre e tenuto a distanza la scolaresca, la maestra procedeva all’applicazione dell’acido, immediatamente ha cominciato ad avvertire sintomi irritativi alle prime vie aeree che perdurarono anche dopo la conclusione della prova, per cui si rendeva necessario l’intervento medico e una prognosi di 3 giorni
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la digestione dell’uovo… quesiti
Quali sono i fattori oggettivi, procedurali e comportamentali che hanno determinato l’infortunio? Stabilita la causa principale (senza la quale l’evento non si sarebbe verificato), quali altre carenze di tipo antinfortunistico si possono dedurre dal racconto?
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la digestione dell’uovo… analisi del caso
La causa principale è costituita dalla emanazione dei vapori di cloro conseguenti al suo impiego. Ci si deve chiedere, quindi, il perché tale sviluppo abbia potuto creare il danno.
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la digestione dell’uovo… analisi del caso
Il motivo era tecnico perché l’esperimento era stato effettuato in aula e non in una struttura attrezzata (laboratorio con cappe aspiranti) Ci si deve chiedere, quindi, perché sia stato eseguito un esperimento in aula: Trattasi di una prassi abitudinaria utilizzata per effettuare gli esperimenti (in questo caso la responsabilità è del dirigente scolastico che lo ha permesso) Si tratta di comportamento arbitrario e occasionale della insegnante, contrario alle istruzioni ricevute (in questo caso la responsabilità è della dipendente)
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la digestione dell’uovo… conclusioni
Nella scuola non c’erano aule di laboratorio e non erano previste tali attività didattiche; L’insegnante aveva tratto le informazioni sull’esperimento da una rivista didattica in cui non si faceva riferimento agli aspetti di sicurezza (nessun riferimento alla concentrazione dell’acido, nè istruzioni sui mezzi di protezione personale, nè sulle attrezzature da impiegare); L’insegnate ha agito di propria iniziativa (non ha informato il dirigente scolastico) nell’ambito della propria autonomia didattica L’insegnante non aveva ricevuto alcuna informazione in materia di sicurezza sul lavoro (non conosceva le responsabilità di datori di lavoro e lavoratori, non conosceva i principali rischi e le misure di sicurezza)
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la digestione dell’uovo… conclusioni
Non sono state riconosciute violazioni alla normativa di sicurezza, tuttavia si sono evidenziate alcune carenze La rivista, che si propone di fornire esempi da riprodurre in aula, ha trattato l’argomento solo da un punto di vista didattico, mentre doveva riportare le istruzioni di sicurezza ed igiene; L’insegnante ha utilizzato l’aula in modo improprio introducendo e usando sostanze pericolose non consentite; Il dirigente scolastico non aveva fatto alcun intervento di informazione al personale docente sulle norme in materia di sicurezza sul lavoro (mentre aveva organizzato corsi per il personale ATA).
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