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PubblicatoMirella Valeri Modificato 10 anni fa
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Decisa ad entrare in convento, non venne ammessa perché di salute delicata Orfana, cresce nel Monastero di Poissy. Impara l’Arte, la Storia, e si nutre di Spiritualità
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Dio mi ha fatto conoscere che la sua volontà era che io andassi a Lui attraverso la croce che la sua bontà volle che sperimentassi fin dalla mia nascita,non lasciandomi quasi mai per tutta la vita senza occasioni di sofferenza.
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A tredici anni Luisa conosce una nuova sofferenza : muore il padre e prova una grande solitudine,un senso di abbandono.
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Viene affidata ad una maestra abile e virtuosa perché le insegni a fare i mestieri convenienti alla sua condizione.
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Si sposa e, dopo 10 anni, rimane vedova e con un figlio...
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Moglie premurosa, Madre affettuosa. Fino a quando, con la malattia del marito, pensa di essere punita da Dio per non avere attuato la vocazione alla clausura.
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Luisa cura il marito con molto affetto ma i suoi sbalzi di umore,le sue impazienze frequenti,a poco a poco la turbano.
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Luisa si incammina nel tunnel della disperazione
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Di fronte la sofferenza arriva… Perche’? lo sconforto …. la solitudine …. la tentazione di fuga
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Sono queste vicende che la preparano a divenire...
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Dopo anni di tormento spirituale, il 4 giugno 1623, Pentecoste, lo Spirito fa irruzione nella sua vita. Il cuore di Luisa comincia a modellarsi su quello di Cristo, che le dona la capacità di una particolare lettura degli avvenimenti: capacità di cogliere il passaggio di Dio nei piccoli e grandi fatti della vita.
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Luisa è stata dominata dal senso della missione di Cristo; è stata divorata dalla passione per i Poveri; è entrata nel movimento di predilezione e di tenerezza di Dio per gli ultimi; ha sentito l’urgenza di mettersi in cammino con Dio.
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La sapienza rivelata dal Padre proprio al piccolo, al semplice, all’umile, Luisa è riuscita a percepire la beatitudine promessa da Gesù ai poveri, La presenza singolare di Dio, misteriosa, nell’orfano, nella vedova, nel carcerato, nel mendicante, nell’emarginato.
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Durante un ritiro spirituale, nel fare orazione si sente fortemente ispirata a dedicare tutta la sua vita ai poveri. Ne scrive a San Vincenzo il quale le risponde: “possiate essere sempre un albero di vita che produce frutti di amore”.
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“La nostra missione è tutta un esercizio di carità spirituale e corporale,che deve tenerci unite a Dio e legate strettamente al suo santo Amore...”
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Luisa è stata una grande educatrice. La sua pedagogia è stata semplice ed efficace: personalizza la sua attenzione alla persona E, partendo dal quotidiano, insegna a scorgere il volto di Cristo nei Poveri contagiando le giovani con il suo dinamismo e la sua tenerezza verso gli ultimi.
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“Mio caro Salvatore, nostro Maestro e Modello, Gesù Crocifisso, il tuo amore irrompendo nei nostri cuori… li ha trasformati in fuoco e fiamma per l’esercizio della carità...”
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Luisa è stata la donna PROFETA che ha colto situazioni che richiedevano nuove risposte; ha avuto il coraggio di prendere iniziative, è stata umile, forte nell’accettazione della Croce. Oggi Luisa invita ciascuno di noi ad essere testimoni della tenerezza di Dio per gli ultimi, per chi ci vive accanto
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Questo cammino insieme vogliamo affidarlo a S Luisa affinché ci conduca sempre più nella Via dell’Amore a Cristo e fra noi perché anche noi possiamo rivelare a chi ci è vicino la tenerezza di Cristo A tutti Buon Cammino
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