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CONVEGNO 9 SETTEMBRE GRUPPO DI STORIA
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PAROLE CHIAVE ruolo della storia: ricostruire il passato
compito dello storico: collocarsi il più possibile vicino all’origine dei fatti per raccontarli e dire la verità sul passato Non c’è storiografia se non c’è amore per la verità.
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DOMANDE Come si raggiunge un passato che non c’è più?
Come si può adeguatamente rimettere in sesto il passato in modo tale che la ricostruzione sia convincente? E soprattutto quale passato tentare di ricostruire in prima istanza?
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Quale passato? 1° posizione
Ci può essere la posizione di chi scruta il passato partendo dal presente , dai bisogni del presente. Con questo criterio però il presente non è più il risultato di radici che affondano nel passato, ma al contrario è il passato che viene scrutato con una lanterna che si accende nel presente e che brucia il combustibile dell’oggi. Molta manualistica scolastica tende a riprodurre nel passato gli stessi antagonismi del presente e a distribuire tra gli attori del passato le stesse parti che si intravedono nel presente.
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2° prospettiva “Padroneggiare il passato è possibile solo nella misura in cui si racconta ciò che è accaduto”(Hannah Arendt)
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Le due modalità Nel caso della lettura del passato a partire dal presente avremo lo storico che con logica ferrea (o quasi) sottopone il passato al tribunale del presente; Nel caso dello storico che si impegna a raccontare ciò che è accaduto avremo lo storico che a mo’ di Sherlock Holmes prende in considerazione tutte le tracce, tutte le impronte, tutte le prove per individuare in esse un filo, una impostazione, una motivazione. La motivazione che regge le azioni.
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Come ricostruire adeguatamente il passato?
In maniera cronologica ( sequenza di fatti) In maniera narrativa ( ricostruzione storica con la presenza del SOGGETTO storico)
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Ricostruzione storica
Qual è il soggetto ( un Io in azione) Quale la ragione della sua azione Al fine di ritrovare il senso ( la prospettiva del significato dei fatti)
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QUANDO NON NASCONO DAL SILENZIO, I SOGNI DIVENTANO INCUBI.
“ LA STORIA E’ UN PENTOLONE PIENO DI PROGETTI REALIZZATI DA UOMINI DIVENUTI GRANDI PER AVER AVUTO IL CORAGGIO DI TRASFORMARE I LORO SOGNI IN REALTA’ E LA FILOSOFIA E’ IL SILENZIO NEL QUALE QUESTI SOGNI NASCONO. ANCHE SE , A VOLTE, PURTROPPO, I SOGNI DI QUESTI UOMINI ERANO INCUBI, SOPRATTUTTO PER CHI NE HA FATTO LE SPESE. QUANDO NON NASCONO DAL SILENZIO, I SOGNI DIVENTANO INCUBI. LA STORIA INSIEME ALLA FILOSOFIA, ALL’ARTE, ALLA MUSICA, ALLA LETTERATURA E’ IL MIGLIOR MODO DI SCOPRIRE CHI E’ L’UOMO. ALESSANDRO MAGNO, AUGUSTO, DANTE , MICHELANGELO… TUTTI UOMINI CHE HANNO MESSO IN GIOCO LA LORO LIBERTA’ AL MEGLIO E , CAMBIANDO SE STESSI, HANNO CAMBIATO LA STORIA
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La posta in gioco Lo scopo di una scuola delle competenze (ragionevole e appropriata) consiste nel passare da una impostazione centrata sull’insegnamento ad una che persegue l’apprendimento, così che la valutazione non indichi solo ciò che lo studente sa, ma ciò che sa agire e come sa essere, con ciò che sa. Questo tramite un approccio formativo efficace, in grado di mobilitare tutte le potenzialità del sapere (cognitiva, pratica, emotiva), le energie naturali dello studente, dell’istituzione scolastica e formativa, e tutte le occasioni di apprendimento pertinenti ed accessibili, interne ed esterne, coerenti con il progetto. 10
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Educare: rendere possibile l’inatteso
«Il fatto che l'uomo sia capace d'azione significa che da lui ci si può attendere l'inatteso, che è in grado di compiere ciò che è infinitamente improbabile. E ciò è possibile solo perché ogni uomo è unico e con la nascita di ciascuno viene al mondo qualcosa di nuovo nella sua unicità». (ARENDT H., Vita Activa. La condizione umana, Bompiani, Milano, 1999, p. 129) 11
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