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Modelli dell’acquisizione linguistica 2 Approcci teorici all’apprendimento di L2 Maddalena de Carlo1.

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Presentazione sul tema: "Modelli dell’acquisizione linguistica 2 Approcci teorici all’apprendimento di L2 Maddalena de Carlo1."— Transcript della presentazione:

1 Modelli dell’acquisizione linguistica 2 Approcci teorici all’apprendimento di L2 Maddalena de Carlo1

2 Approcci teorici all’apprendimento di L2 Modelli innatisti: enfatizzano anche per la L2 il ruolo della competenza linguistica innata e ritengono che l’acquisizione di L2 poggi su un dispositivo innato (tipo LAD) Modelli cognitivo-funzionali: leggono l’acquisizione linguistica come un processo guidato da principi cognitivi generali e motivazioni funzionali, ne fanno parte i modelli interazionisti ritenendo che nell’acquisizione di L2 fattori biologici, cognitivi e ambientali interagiscono.

3 Approcci teorici all’apprendimento di L2 Modelli ambientalisti: ispirate spesso a modelli di psicologia sociale, correlano l’acquisizione di una L2 a processi di acculturazione, sottolineando il ruolo dell’ambiente e dei fattori psico-sociali Modelli integrati: cercano di tenere conto dei vari fattori in gioco

4 Modello del monitor di Krashen (1985) Si propone di tenere conto dei vari fattori che entrano in gioco nel processo di apprendimento. Può essere considerato come un modello innatista. 5 ipotesi: Acquisizione-apprendimento Monitor Ordine naturale Input Filtro affettivo 4Maddalena de Carlo

5 ACQUISIZIONE/APPRENDIMENTO ACQUISIZIONE lingua incamerata in situazione “naturale” processo non controllato e inconscio focus sul significato e non sulla forma Cfr. L 1 modo in cui il bambino impara la lingua APPRENDIMENTO processo conscio nuove conoscenze consapevolmente incamerate errore e correzione consapevole Cfr. istruzione formale, scuola 5Maddalena de Carlo

6 Differenze dei due processi ACQUISIZIONEAPPRENDIMENTO LINGUAMaterna, seconda lingualingua straniera ETA’Prima infanziaEtà scolare FOCALIZZAZIONEFunzione e significatoCorrettezza formale MEMORIAimplicitaesplicita INPUTAmpio, eterogeneo, naturale Limitato, omogeneo, graduato, manipolato OPERAZIONIesprimersi attraverso la lingua per necessità comunicative spiegare come applicare una regola, costruire frasi applicando regole generali CONTESTILa famiglia, gli amici, le relazioni sociali Luoghi di insegnamento formale (scuola) 6Maddalena de Carlo

7 Monitor model Filtro affettivo Subconscio MOTIVAZIONE ANSIA Ambiente linguistico INPUT Organizzatore Subconscio Costruzioni transitorie sistematiche Ordine comune di apprendimento Personalità età Monitor Conscio Elaborazione linguistica consapevole autocorrezione Esecuzione verbale OUTPUT Maddalena de Carlo7 LINGUA MADRE intake

8 Monitor model Acquisizione di L2 attraverso 3 operazioni mentali: – Filtro affettivo (subcosciente) :Insieme di fattori psicoaffettivi che “filtrano” l’input  intake Organizzatore (subcosciente) – Simile al LAD, principale responsabile del processo. Organizza l’intake : ordine di acquisizione, errori sistematici Monitor (cosciente) – Controlla le produzioni dell’organizzatore conformandole alle regole apprese esplicitamente – Attivo dopo la pubertà – Opera su regole linguistiche facili da concettualizzare (morfologia) Condizioni di attivazione del monitor: – Tempo sufficiente – Tipo di compito – Strutture conosciute Maddalena de Carlo8

9 Ordine naturale Inglese: 1fase – -ing form – Plurale – To be copula 2a fase – Ausiliare nella forma progressiva – Articoli 3a fase Passati irregolari 4a fase – Passati regolari – S terza persona 9Maddalena de Carlo

10 Caratteristiche dell’input Input comprensibile: contestualizzato negoziabile non organizzato secondo una progressione grammaticale ma interessante e rilevante per l’apprendente quantitativamente sufficiente livello leggermente superiore alle competenze già acquisite 10Maddalena de Carlo

11 Modelli cognitivi Processi mentali nell’acquisizione di L2, si oppongono ai modelli innatisti poiché trattano l’apprendimento linguistico come quello di altri tipi di conoscenza Strategie e operazioni cognitive non specificatamente linguistiche e non basate su conoscenze linguistiche astratte e innate – Adaptative Control of Thought Anderson (1983) – (Information processing McLaughlin,1987) – Teoria della processabilità Pienemann (1998) Maddalena de Carlo11

12 Anderson ACT Model (1983, 1985) (Adaptative Control of Thought) Differenza fra Declarative knowledge Procedural knowledge (automatizzato) Come si passa da DK a PK? 3 stadi: Stadio cognitivo: descrizione della procedura Stadio associativo: l’A impara ad associare un’azione al sapere dichiarativo (metodo) Stadio autonomo: l’A realizza l’azione in modo automatico, potrebbe anche perdere il sapere dichiarativo corrispondente, cioè non sapere più perché agisce in quel modo. Maddalena de Carlo12

13 L’acquisizione avverrebbe attraverso l’automatizzazione e ristrutturazione delle conoscenze esplicite tramite una pratica frequente Sarebbe influenzata dalle capacità di elaborazione mentale (fattore cognitivo)

14 Adaptative Control of Thought e strategie di apprendimento Strategie di apprendimento sono procedure intraprese dall’A per rendere le proprie produzioni il più possibile efficaci. Possono essere di 3 tipi: Metacognitive Cognitive Affettive Maddalena de Carlo14

15 strategie Metacognitive Implicano la capacità di riflettere sul funzionamento delle proprie competenze, permettono di pianificare, controllare e valutare sia il prodotto che il processo di apprendimento, mobilitano attività quali: attenzione selettiva, pianificazione, controllo, valutazione Maddalena de Carlo15

16 strategie Cognitive Sono operazioni mentali che permettono di svolgere più tipi di compiti per l’apprendimento e la realizzazione di attività linguistiche (comprensione e produzione orale o scritta) possono essere guidate nel processo di studio Associare, inferire, classificare, ripetere, memorizzare sono strategie di base Maddalena de Carlo16

17 strategie Sociali o affettive Interazione, cooperazione, richiesta di aiuto, di chiarimenti, ruolo del feedback, Considerate fondamentali in psicologia sociale e in psicologia dell’apprendimento Maddalena de Carlo17


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