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PubblicatoMalvolia Belloni Modificato 10 anni fa
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Dott.ssa Barbara Costantini Psicologa clinica - Psicoterapeuta
Psicopedagogia della marginalità e della devianza minorile – Prof. Tonino Cantelmi A.A ABUSO E CASE FAMIGLIA Dott.ssa Barbara Costantini Psicologa clinica - Psicoterapeuta
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Forme specifiche di maltrattamento
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La patologia delle cure
Incuria quando i genitori non provvedono adeguatamente ai bisogni fisici e psichici del minore, in rapporto all'età e al momento evolutivo. Troviamo diverse situazioni: abbandono, disinteresse per i bisogni emotivi del bambino oppure non rispetto dei bisogni affettivi, emotivi e di socializzazione del minore. Il genitore può non essere in grado di prendersi cura della salute del figlio (dentista, oculista….) o mettergli vestiti inadeguati all'età, al sesso e alla stagione. Il bambino che non è seguito adeguatamente può presentare scarsa igiene o cattive abitudini alimentari ed essere soggetto a numerosi infortuni domestici.
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Discuria quando vengono fornite al bambino cure distorte rispetto all’età cronologica. È la distorsione della prestazione della cura; le cure vengono effettuate, ma non sono in linea con il momento evolutivo (esempio anacronismo delle cure, imposizione di ritmi di acquisizione precoci, aspettative irrazionali circa le prestazioni possibili).
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Ipercura quando i genitori ricorrono continuamente all'aiuto medico (numerosi ricoveri ed accertamenti) offrendo, in modo patologico, un eccesso di cure e/o un anomala somministrazione di sostanze farmacologiche o chimiche al bambino.
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Il maltrattamento Maltrattamento fisico
quando i genitori eseguono o permettono danno fisico al bambino (pugni, calci, bruciature, graffi, colpi, morsi, azioni relative allo strangolare, avvelenare e soffocare). Lo scopo apparente è quello di punire.
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Maltrattamento psicologico
quando il minore viene sottoposto a svalutazione delle proprie potenzialità e capacità e può essere soggetto a diversi tipi di violenza psicologica (minacce, silenzio, indifferenza, rifiuto, umiliazioni…). Il maltrattamento psicologico accompagna sempre tutte le altre forme di maltrattamento ed è molto distruttivo.
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Violenza assistita qualsiasi atto di violenza compiuta su figure di riferimento (pari e non) alla quale il minore può assistere direttamente o indirettamente (ne coglie gli effetti).
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Abuso sessuale Per abuso sessuale si intende il coinvolgimento di un minore in attività sessuali, con o senza contatto fisico: “qualsiasi atto in cui un adulto utilizzi il proprio potere su un bambino, per ottenere una gratificazione sessuale, approfittando della vulnerabilità e fiducia del bambino stesso” I minori possono essere abusati sessualmente sia da adulti che da altri minori.
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Manifestazioni di violenza e sfruttamento sessuale sono anche:
la violenza sessuale assistita, l’induzione alla visione di materiale pornografico e/o pedopornografico, il coinvolgimento del minore per la produzione di materiale o spettacoli pornografici, l’avviamento alla prostituzione minorile, l’adescamento di minore via internet nelle sue varie forme (adescamento sotto falsa identità, scambio di fotografie e/o materiale pornografico, appuntamenti).
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Alcune considerazioni
La VIOLENZA ai minori interessa tutte le fasce sociali
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LA FAMIGLIA COME SISTEMA ABUSANTE
tutti i componenti della famiglia sono coinvolti a diversi livelli di consapevolezza e responsabilità, le misure di protezione e la presa in carico rivolte ad un solo membro della famiglia risultano inefficaci. La madre può, a sua volta, essere (o essere stata) vittima della stessa violenza. Circa il 25% di adulti maltrattati o abusati in infanzia diventa a sua volta maltrattante (generalmente uomini) e/o sceglie un partner complementare violento (generalmente donne) (CICLO DELL’ABUSO)
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CHI è LA VITTIMA? La vittima non può né protestare né sottrarsi alla relazione maltrattante, essendo dipendente materialmente ed affettivamente dall’adulto. Quando chiede aiuto SPESSO non viene creduto. Chi agisce nega o minaccia.
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Dentro e fuori dalla famiglia viene più facilmente prescelto il minore con handicap e/o già trascurato e/o già abusato La violenza tende a ripetersi nel tempo, non si risolve senza aiuti esterni, richiede interventi tempestivi ed adeguati, È LA VITTIMA A FARNE LE SPESE DA TUTTI I PUNTI DI VISTA.
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Come valutiamo la gravità del danno subito?
Caratteristiche dell’evento: 1) Precocità; 2) Frequenza; 3) Durata; 4) Gravità; 5) Relazione con l’abusante Fattori di protezione: 1) Risorse individuali della vittima; 2) Del suo ambiente familiare; 3) Interventi attivati nell’ambito psico-sociale, sanitario, giudiziario
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Grazie per l’attenzione !
Dott.ssa Barbara Costantini Psicologa, Specialista in Psicologia Clinica e Psicoterapia Ricercatore Clinico, Istituto di Terapia Cognitivo Interpersonale, Roma ITCI – Sede di Via Ravenna 24, Roma Cell
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