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PubblicatoFortunata Tortora Modificato 10 anni fa
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Nell’Antropocene la scienza deve essere olistica La Nuova Alleanza fra Natura e Cultura 03/05/20131Rodolfo Damiani - UTE Erba
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rodolfo.damiani@istruzione.i t 03/05/2013Rodolfo Damiani - UTE Erba2
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http://ciclaminootto.wordpress.com/2009/10/18/lettera-del- capo-indiano-seattle-al-presidente-usa-franklin-pierce-la-piu- bella-dichiarazione-sullambiente / 03/05/2013Rodolfo Damiani - UTE Erba3
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Se noi non possediamo la freschezza dell’aria, lo scintillio dell’acqua sotto il sole, come potete chiederci di acquistarli? Ogni zolla di questa terra è sacra per il mio popolo. Ogni ago lucente di pino, ogni riva sabbiosa, ogni lembo di bruma dei boschi ombrosi, ogni radura e ogni ronzio di insetti è sacro nel ricordo e nell’esperienza del mio popolo. La linfa che scorre nel cavo degli alberi reca con sé il ricordo del pellerossa … I nostri morti non dimenticano mai questa terra magnifica, perché essa è la madre del pellerossa. Siamo parte della terra, e la terra fa parte di noi. I fiori profumati sono nostri fratelli; il cervo, il cavallo, la grande aquila sono nostri fratelli; le creste rocciose, l’aroma dei prati, il calore dei pony e l’uomo appartengono tutti alla stessa famiglia. Quest’acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non è solamente acqua, per noi è qualcosa di immensamente più significativo: è il sangue dei nostri padri. 03/05/2013Rodolfo Damiani - UTE Erba4
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I fiumi sono nostri fratelli, ci dissetano quando abbiamo sete. I fiumi sostengono le nostre canoe, sfamano i nostri figli e dovreste provare per i fiumi lo stesso affetto che provereste nei confronti di un fratello. Sappiamo che l’uomo bianco non comprende i nostri costumi.. Tratta sua madre, la terra, e suo fratello, il cielo, come cose che possano essere comprate, sfruttate, vendute come si fa con le pietre preziose. La sua ingordigia divorerà tutta la terra ed a lui non resterà che il deserto... Non c’è posto tranquillo nelle città dell’uomo bianco. Non esiste in esse un luogo dove sia dato percepire lo schiudersi delle gemme a primavera, o ascoltare il fruscio delle ali di un insetto. Solo un assordante frastuono sembra giungere alle orecchie e ferirne i timpani. E che gusto c’è a vivere se l’uomo non può ascoltare il grido solitario del caprimulgo o il chiacchiericcio delle rane attorno ad uno stagno? 03/05/2013Rodolfo Damiani - UTE Erba5
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L’indiano preferisce il suono dolce del vento che si slancia come una freccia sulla superficie di uno stagno, e l’odore del vento stesso reso terso dalla pioggia meridiana o profumata dal pino. L’aria è preziosa per il pellerossa, giacché tutte le cose condividono lo stesso soffio vitale: gli animali, gli alberi, gli uomini tutti condividono lo stesso soffio. L’uomo bianco non sembra far caso all’aria che respira e, come un individuo in preda ad una lenta agonia, è insensibile ai cattivi odori.. L’aria condivide il suo soffio con tutto ciò che essa fa vivere. Il vento che diede il primo alito al nostro avo è lo stesso che raccolse il suo ultimo respiro... Cosa sarebbe l’uomo senza gli animali? Se tutti gli animali sparissero, l’uomo soccomberebbe in uno stato di profonda solitudine. Perché ciò che accade agli animali prima o poi accade all’uomo. Tutte le cose sono legate fra di loro... la terra è la madre di tutti noi. 03/05/2013Rodolfo Damiani - UTE Erba6
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Tutto ciò che di buono accade alla terra, accade anche ai figli della terra. Noi sappiamo almeno questo: non è la terra che appartiene all’uomo, ma è l’uomo che appartiene alla terra. Tutte le cose sono legate come i membri di una famiglia sono legati da un medesimo sangue. Tutte le cose sono legate. Tutto ciò che accade alla terra accade anche ai figli. Non è l’uomo che ha tessuto la trama della vita: egli ne è soltanto un filo. Tutto ciò che egli fa alla trama lo fa a sé stesso … Contaminate i giacigli dei vostri focolari e una notte vi troverete soffocati dai vostri stessi rifiuti … Questo destino è per noi un mistero, perché non riusciamo più a comprendere quando i bisonti vengono tutti massacrati, i cavalli selvaggi domati, gli anfratti più segreti delle foreste invasi dagli uomini, quando la vista delle colline in piena fioritura è imbruttita dai fili che parlano. Dov’è finito il bosco? Scomparso. Dov’è finita l’aquila? Scomparsa. 03/05/2013Rodolfo Damiani - UTE Erba7
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La metafora di Gibran: “ Non sappiamo apprendere dall’aria e dall’acqua? L’aria nuota nell’acqua e l’acqua fluttua nell’aria, poiché esse sono unite a tutta la Vita” 03/05/2013Rodolfo Damiani - UTE Erba8
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E’ la fine della vita e l’inizio della sopravvivenza 03/05/2013Rodolfo Damiani - UTE Erba9 L’universo e l’origine della vita Qui, nella bruma 5 mm su 6 metri
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Qualcosa anziché il nulla La cultura è naturale per l’Umanità La natura è culturale per l’Umanità 03/05/2013Rodolfo Damiani - UTE Erba10
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“Negando l’Unità dentro di noi, neghiamo la nostra unità con tutto il Creato” Kahlil Gibran “La Morte del Profeta” 03/05/2013Rodolfo Damiani - UTE Erba11
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La Mente è Una, il Cuore è Uno, l’Anima è Una 03/05/2013Rodolfo Damiani - UTE Erba12
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La Direzione è ciò che importa, non l’obiettivo! L’obiettivo chiunque può sottrarmelo, mentre la Direzione dipende solo da me: la decido e la mantengo solo io Questo è il fondamentale motivo per cui il fine non può mai giustificare i mezzi usati per raggiungerlo! 03/05/2013Rodolfo Damiani - UTE Erba13
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In questo Yoga l’intelletto risoluto è volto verso un’unica direzione, mentre gli intelletti degli irresoluti sono molto ramificati ed eternamente mutevoli Bhagavad Gita, II, 41 03/05/2013Rodolfo Damiani - UTE Erba14
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“Io sono la Via, la Verità e la Vita” Gesù, nel Vangelo di Giovanni 03/05/2013Rodolfo Damiani - UTE Erba15
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Restare Anima nella Carne Verità è solo la Vita che muta le sue forme Una mutante fra le tante, ma tutte vere! Non sono forse Io Vero, anche se dimentico Del mio nascere e morire nell’ombra della forma? Non è Vera la Sorgente viva che si sprigiona da Terra? Quindi la Terra resta viva nella Gioia e nel Dolore Di quell’Acqua che zampilla allegra, torrente e fiume Che conserva la forma della sua anima cristallina Nella carne delle rapide travolgenti di passione, Nella pesante carne del fango limaccioso del piano Intorpidito da troppe rive di ricordi erose! Nel cadere mi sono involato in Cielo mille e una volta, Come nel fango ho solo mutato il mio colore, Ma al fine è sempre l’acqua mia che rendo all’Oceano! 03/05/2013Rodolfo Damiani - UTE Erba16
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