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<< Perch’i’ no spero di tornar giammai>>
Guido Cavalcanti
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Perchè io non spero di tornare mai più, ballata, in Toscana, vai tu, leggera e veloce, diritta alla mia donna, che ti accoglierà degnamente secondo la sua gentilezza. Tu recherai storie di sospiri piene di dolori e molta paura, ma stai attenta che non ti scorga chi sia ostile alla gentilezza: che certamente per la mia infelicità tu saresti avversata, essendo criticata talmente da questi che sarebbe per me fonte di angoscia; anche dopo la morte mi provocherebbero pianto e nuovo dolore. Perch'i' no spero di tornar giammai, A Ballatetta, in Toscana, B va' tu, leggera e piana, B dritt' a la donna mia, C che per sua cortesia C ti farà molto onore. D Tu porterai novelle di sospiri A piene di dogli' e di molta paura; B ma guarda che persona non ti miri A che sia nemica di gentil natura: B ché certo per la mia disaventura B tu saresti contesa, C tanto da lei ripresa C che mi sarebbe angoscia; D dopo la morte, poscia, D pianto e novel dolore. E
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Tu percepisci, ballata, che la morte mi preme d’appresso, sicché la vita mi abbandona e senti come il cuore pulsa furiosamente a causa di ciò che dice ciascuno degli spiriti. Il mio ego è così distrutto che ormai non provo più dolore: se tu mi vuoi rendere un servizio, porta con te l’anima(ti prego molto di questo) quando uscirà dal cuore Tu senti, ballatetta, che la morte mi stringe sì, che vitam'abbandona; e senti come 'l cor si sbatte forte per quel che ciascun spirito ragiona. Tanto è distrutta già la mia persona, ch'i' non posso soffrire: se tu mi vuoi servire, mena l'anima teco (molto di ciò ti preco) quando uscirà del core.
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Deh, ballatetta mia, a la tu' amistate quest anima che trema raccomando: menala teco, nella sua pietate, a quella bella donna a cu' ti mando. Deh, ballatetta, dille sospirando, quando le se' presente: "Questa vostra servente vien per istar con voi, partita da colui che fu servo d'Amore". Tu, voce sbigottita e deboletta ch'esci piangendo de lo cor dolente, coll'anima e con questa ballatetta va' ragionando della strutta mente. Voi troverete una donna piacente, di sì dolce intelletto che vi sarà diletto starle davanti ognora. Anim', e tu l'adora sempre, nel su' valore. Eh, ballata, raccomanda questa tremula anima alla tua amicizia: portala con te nello stato d’angoscia in cui si trova a quella ella donna cui ti invio. Eh, ballata, dille sussurrando, quando sarai alla sua presenza: “Questa vostra fedele, viene per stare con voi, inviata da colui che fu seguace d’Amore” Tu, voce stupefatta e tremula che esci gemendo da un cuore che soffre, con l’anima e questa ballata, parla continuamente della mia condizione angosciosa. Voi(anima e ballata) troverete una donna di bel aspetto, di così grande intelligenza che sarà un piacere per voi starle accanto ogni ora. Anche tu, anima mia, amala sempre, nelle sue virtù
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Analisi del testo Livello metrico Ballata composta da cinque stanze, ognuna delle quali è costituita da cinque endecasillabi seguiti da cinque settenari, per un totale di dieci versi. Lo schema delle stanze è AB, AB; Bccddx. La fronte è formata da quattro endecasillabi (AB, AB). La sirma è composta da un endecasillabo e cinque settenari (Bccddx). La rima collega l’unico endecasillabo della sirma all’ultimo della fronte. La ripresa è costituita da un endecasillabo, due coppie di settenari a rima baciata ed il verso di concatenatio (Wyyzzx). La rima in -ore dell’ultimo verso della ripresa ricorre nell’ultimo verso di tutte le cinque stanze. Il primo verso della ripresa è estraneo al sistema delle rime, ma in rima interna con il primo verso della prima stanza («giammai», v. 1 : «porterai», v. 7).
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Livello lessicale, sintattico, stilistico
Davanti a una costruzione ritmica così complessa, lo stile appare chiaro e lineare ed il lessico abbastanza semplice, molto vicino al “dolce stile” di Guinizzelli. Esistono dei rari enjambements (v. 46); l’apostrofe e l’uso frequente dei pronomi di seconda persona danno al componimento un particolare carattere colloquiale. A livello fonetico frequenti sono le allitterazioni, in particolare delle t, anche se sono evitati i suoni aspri e gli scontri di consonanti. Sono presenti le formule del linguaggio cortese («onore», «cortesia»)
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Significato della poesia
Sa con certezza che non potrà più tornare in Toscana e non rivedrà più la sua amata, così affida alla ballata(ovvero il suo componimento) i suoi sospiri, le angoscie e del dolore che prova nel stare così lontano dalla sua amata. Quando la ballata arriverà dalla signora, della quale il poeta fu servo d'Amore, troverà una donna dall'animo gentile che per la poesia sarà un piacere starle accanto.
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