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PubblicatoBasilio Bianchi Modificato 10 anni fa
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MEDICINA OSTEOPATICA Dott. Luca Bregant Osteopata D.O.m.R.O.I.
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Cos’è l’osteopatia? scienza ? filosofia? arte ?
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medicina manuale osteopatia
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osteopatia medicina preventiva
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osteopatia non è una medicina sintomatologica
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Principi filosofici dell’Osteopatia Still scrisse: “Il medico deve cercare la salute, tutti possono trovare la malattia” (Filosofia dell’Osteopatia – ed. Castello) Il medico ha a che fare con un paziente, oltre che con una malattia (A.T. Still)Il medico ha a che fare con un paziente, oltre che con una malattia (A.T. Still)
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Osteopatia Osteopatia principi unit à dinamica del corpo interrelazione tra funzione e struttura capacit à di auto regolazione e di auto guarigione da parte del corpo
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1° principio - Unità del corpo BodyMindSpirit La salute è determinata dalla coordinazione e integrazione tra sistemi interdipendenti anatomici, fisiologici, psicosociali
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Unità dinamica del corpo la globalità snvsnc visc cr Amb int Amb ext psy str
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ALCUNI ESEMPI …………
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La continuità delle fasce SOBOTTA
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CONTINUITA’ DEI VISCERI
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SISTEMA NERVOSO
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CONTINUITA’ ASSE MENINGEO
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2° principio - Capacità di autoregolazione e di auto guarigione da parte del corpo
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Il corpo umano contiene dentro di sé la capacità di guarire. Se questa capacità viene riconosciuta e normalizzata, si può prevenire e a volte curare la malattia”.
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La salute è l’espressione del benessere fisico, mentale, emotivo. Essa dipende dalla capacità di resistere alle influenze dell’ambiente che ci circonda, combatterle e compensarne gli effetti. Condizione che in medicina chiameremmo regolazione omeostatica
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IL CORPO POSSIEDE UN POTERE DI AUTOREGOLAZIONE E DI AUTOGUARIGIONE L’osteopata induce il riequilibrio agendo dall’esterno manualmente con un intervento mirato a modificare la causa della disfunzione. L’organismo è in grado di riconoscere lo stimolo esterno ed attivare i meccanismi di autocorrezione.
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3° principio: INTERRELAZIONE TRA FUNZIONE E STRUTTURA
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Una struttura anomala conduce ad una funzione anomala e viceversa!
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La struttura governa la funzione Le strutture sono : pelle, ghiandole, visceri, fasce, muscoli,ossa e articolazioni. La funzione è l ‘attività di ognuna delle singole parti strutturali nel contesto generale (funzione motoria, digestiva, respiratoria, cardiaca,metabolica ecc.).
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La malattia origina dalla perdita di equilibrio tra struttura e funzione.
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Principi: LA REGOLA DELL’ARTERIA E’ ASSOLUTA L’ESPRESSIONE DELLA VITA E’ IL MOVIMENTO ED IL MOVIMENTO E’ VITALITA’
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Le arterie ed i nervi devono fornire in ogni momento e in quantità sufficiente le potenzialità energetiche necessarie al corpo.
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Il sistema venoso e linfatico ed i suoi nervi devono espletare la loro funzione e impedire ogni accumulo.
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La chiave per una corretta applicazione dei principi è la consapevolezza che in osteopatia identifichiamo la malattia, non come l’invasione del corpo da parte di un qualche agente eziologico ma piuttosto come la mancata capacità dell’organismo di rispondere allo stesso
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BISOGNA SEMPRE RICORDARSI CHE IL SINTOMO E’ UN EFFETTO, MENTRE BISOGNA RICERCARE SEMPRE LA CAUSA SE PESTI LA CODA DI UN GATTO VEDRAI CHE DALL’ALTRA PARTE (DALLA PARTE DELLA TESTA) QUESTO MIAGOLA. ( Still)
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RIEPILOGANDO…….
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Dal punto di vista anatomico tutte le strutture sono avvolte da tessuto connettivo o fasce che le rende contigue e meccanicamente interdipendenti
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Fisiologicamente la sinergia delle funzioni è facilitata dai sistemi nervoso e circolatorio
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I sistemi endocrino, immunitario e muscolo- scheletrico interagiscono per rispondere ad eventi interni ed esterni come un’unità integrata
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IL CORRETTO FUNZIONAMENTO DI TUTTI QUESTI SISTEMI CREA IL PRESUPPOSTO DI SALUTE
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Allora cosa fa l’osteopatia????
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osteopatia ricerca disfunzioni le disfunzioni
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Disfunzione ?????
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alterazione della funzione locale articolare, muscolo legamentosa, vascolare, viscerale, neurovegetativa dovuta a un problema locale e/o sostenuta da un problema a distanza
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QUINDI?
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chiave interpretativa di situazioni cliniche non non patologiche patologiche
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situazioni cliniche adeziologia spesso sottovalutata o non ricercata
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facciamo degli esami passerà è un dolore artrosico avrà preso freddo saranno capricci..
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situazioni cliniche non evidenziabili con esami strumentali
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eziologia non necessariamente localizzata nel punto in cui si evidenzia il dolore
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se non si riscontra una patologia dobbiamo pensare che ci sia unadisfunzione
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trauma ESEMPIO
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VISITA MEDICA
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trauma accertamenti + imaging
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trauma negatività clinico strumentale
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gli esami saranno anche negativi ma io ho MALE ! persistenza del dolore
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e non riesco più a giocare impotenza funzionale
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non disfunzioni se non si evidenzia alcuna lesione osteo legamentosa non significa che non ci siano disfunzioni
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evidenze della disfunzione alterazione della qualità tissutale o del tono dei tessuti molli disturbo dell’ampiezza e della qualità del movimento articolare iperalgesia locale (con o senza dolore riferito dal paziente) asimmetrie posizionali
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Risposta anomala del snv in relazioni a stimolazioni ambientali Disturbi dell’equilibrio Problematiche occlusali Lesioni intraossee
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correla le correla dal punto di vista anatomo funzionale osteopatia
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correlazioni anatomo funzionali articolari muscolo-legamentose fasciali viscerali durali
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raccolta dati osservazione palpazione valutazione osteopatica
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apparentemente considera in anamnesi dati che apparentemente non sono attinenti
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globale osservazione globale del paziente in staticae in dinamica
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osservazione locale
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test di mobilità articolare dell’articolazione in oggetto e dei distretti articolari correlati
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individuazione delle limitazioni articolari
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ricerca palpatoria qualità tissutale della qualità tissutale (differente densità ) che ci indirizza verso la zona in Disfunzione da trattare
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necessità di unavisioneglobale
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Quali sono le catene disfunzionali? Sono in relazione ai collegamenti corporei: meccanici, vascolari, ormonali, linfatici, nervosi.
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Le catene di disfunzione strutturale
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NETTER
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Dal viscere alla struttura …
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NETTER
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Dalla struttura al viscerale
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Muscolo del Treiz
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Dalla struttura al craniale
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Dalla struttura al cranio NETTER
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osteopatia osteopatia tecniche di trattamento strutturali miotensive fasciali viscerali cranio sacrali
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sono tecniche dolci
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che si possono applicare dai neonati agli anziani ! Senza nessuna controindicazione
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ESEMPI DI TECNICHE USATE IN OSTEOPATIA
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TEORIA E PRATICA IN OSTEOPATIA APPLICATA ALLA STRUTTURA ARTICOLARE
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A.V.B.A.
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ENERGIA MUSCOLARE
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TEORIA E PRATICA IN OSTEOPATIA APPLICATA ALLA STRUTTURA MUSCOLARE
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MIOTENSIVE
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TEORIA E PRATICA IN OSTEOPATIA APPLICATA ALLA STRUTTURA FASCIALE
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TEORIA E PRATICA IN OSTEOPATIA APPLICATA ALLA STRUTTURA VISCERALE
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Scollamento colon ascendente
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Corrispondenze tra visceri e segmenti vertebrali Polmoni: T2-T5 (T1-T7) Cuore: C3-C5 e T1-T8 –Sinistra - bilaterale Esofago: T5 (T6 T8) Torace: T4-T5 Stomaco: T7 T9 Intestini: T9 T12 –Bilater o sin Fegato: T8-T10 –destra Cistifellea: T8-T9 (T5-T7) Reni: T10 (T11 L1) Ureteri: T11 L1 Testicoli: T10 Epididimo: T11-T12 Vescica: T11 L1, S3-S4 Prostata: T10-T11, S1 S5 Ovaie: T10 Tube di Falloppio: T11-T12 Collo utero T11-T12, S1 S4 Corpo utero: T10 L1 Pancreas: T2 T10 Milza: T5
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CRANIO SACRALE
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William Garner Sutherland 1873 1954 “all I have done is to pull aside a curtain for further vision”
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cronologia dell’osteopatia in ambito cranio sacrale nel 1899 W.G. Sutherland studente all’American School of Osteopathy pone la sua attenzione ad un cranio disarticolato dopo circa trent’anni di studi e di ricerche in ambito cranio sacrale, le sue teorie vengono applicate come diagnosi e trattamento ai pazienti
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SUTURE E FUNZIONE
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il concetto cranico è le applicazioni alla sfera cranica dei principi dell’Osteopatia proclamati dal suo fondatore le spiegazioni fisiologiche, basate su studi della struttura e osservazioni cliniche, per molte delle ”cose sconosciute” in anatomia, fisiologia e patologia il contributo del Dr W.G.Sutherland alla professione osteopatica
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lo studio dei concetti cranici presuppone : adozione del concetto della possibilità di movimento delle ossa craniche, concetto che deve includere una figura mentale della totale unità fisiologica ( unit ) fra : ossa, asse neurale, meningi, fluido cerebro spinale e forze di movimento
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MOVIMENTO RESPIRATORIO PRIMARIO da cosa è dovuto? 1.mobilità intrinseca delle masse cerebrali e del midollo spinale 2.fluttuazione del liquido cefalorachidiano 3.mobilità delle membrane di tensione reciproca 4.mobilità delle ossa craniche 5.mobilità del sacro tra le ossa iliache
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1.mobilità intrinseca delle masse cerebrali e del midollo spinale Ogni organo vivente, come pure il cervello, ha un proprio movimento inerente attivo (motilità). Nel cervello si assiste ad un lento e ritmico movimento degli emisferi cerebrali
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2. fluttuazione del liquido cefalorachidiano Prodotto nei plessi coroidei Riassorbito nel sist.venoso Presente nel cervello, midollo, fasce di tutto il corpo attraverso i microtubuli (0,5mm) Trasporta neurormoni (endorfine e serotonina) responsabili delle nostre risposte al dolore, piacere ed emozioni
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3. mobilità delle membrane di tensione reciproca
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4. mobilità delle ossa craniche Cranio: 22 ossa Oltre 100 articolazioni Suture e movimento Pivot cranici
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5. mobilità del sacro tra le ossa iliache S2 Occ-sacro nell’MRP Lesioni occipite in relazione al sacro e viceversa Disfunzioni ascendenti Disfunzioni discendenti
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Il MRP influisce : sul metabolismo del sistema nervoso centrale sui nuclei dei nervi cranici e sui centri vitali del terzo e quarto ventricolo sul trasporto delle sostanze neuroipofisarie
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sul drenaggio venoso del cervello sull’equilibrio biochimico e bioelettrico del corpo sullo scambio dei liquidi nell’organismo sull’equilibrio strutturale e dinamico dell’organismo
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osteopatia osteopatia applicazioni pediatria odontostomatologia ortopedia e traumatologia fisiatria ginecologia otorinolaringoiatria
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obiettivo mettere a posto le ossa
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far in modo che le persone funzionino meglio
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