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U.O. Farmacotossicodipendenze Prato
CARCERE E TOSSICODIPENDENZA organizzazione del ser.t penitenziario a prato Notes : Dott.ssa Rosanna Mastroianni Medico Tossicologo- Ser.T Prato AUSL4 -Coordinatore equipe SERT Penitenziario Prato,08 Novembre 2014
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La tossicodipendenza in carcere
Andamento dei detenuti presenti al 31/12/2012 in carcere e andamento dei detenuti con problemi droga correlati – Anni 23,8% del totale Fonte: Relazione annuale al parlamento, 2013 Gli interventi per le tossicodipendenze costituiscono un’area cruciale della assistenza sanitaria ai detenuti sia dal punto di vista quantitativo (interessa dati di dicembre il 28,3 %... E comunque oscilla da un terzo alla metà dei detenuti totali e la gran parte dei detenuti con problemi sanitari), Infatti, implicano una rigorosa continuità assistenziale tra “dentro e fuori” l’Istituto, Le considerazioni sulla assistenza ai tossicodipendenti in ambito penitenziario, inoltre, si differenziano da quelle riguardanti ogni altra disciplina specialistica essendo in vigore una specifica normativa. Infatti, nella interpretazione del Legislatore la tossicodipendenza costituisce non una patologia concomitante al comportamento delinquenziale, ma una condizione che determina e caratterizza il reato. Pertanto, vi è, nelle norme, una enfasi del tutto particolare sull’investimento riabilitativo del tossicodipendente, nella ipotesi che gli interventi di cura, oltre che perseguire la salute della persona, siano efficaci nel ridurre le recidive anche nel delinquere. In specifico, l’art. 95 del D.P.R. n. 309/1990 prevede che i tossicodipendenti scontino la pena in “istituti idonei per lo svolgimento dei programmi terapeutici e socioriabilitativi”. A conferma di ciò, l’art. 96 ribadisce il diritto del tossicodipendente a “ricevere le cure mediche e l’assistenza necessaria all’interno degli istituti carcerari a scopo di riabilitazione” e l’obbligo ad organizzare “istituti idonei per lo svolgimento di programmi terapeutici e socioriabilitativi
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La salute nelle carceri resta in gran parte una competenza dei Ministeri della Giustizia e dell’Interno Il trattamento in carcere e dopo la scarcerazione riduce il tasso di recidiva Butzin CA, et al. J Subst Abuse Treat. 2002; 22(2):63–69. Continuum terapeutico in comunità del Dipartimento Penitenziario del Delaware: % di persone senza nuovi arresti dalla scarcerazione a 42 mesi di follow-up In questo studio di 895 ex-detenuti, quelli che sono stati sottoposti a un trattamento durante la carcerazione hanno fatto registrare una probabilità maggiore di essere liberi dalle droghe 1 anno dopo la scarcerazione (71,0% vs 54,8%;). A 3 anni, la differenza tra i due gruppi è risultata inferiore ma ancora significativa. Il completamento di un programma post-scarcerazione con interventi psicosociali e test delle urine per oppioidi illegali ha migliorato ulteriormente gli outcome e anche un completamento parziale del programma seguito dall’abbandono dello stesso (di solito considerato un fallimento) ha dato maggiori benefici rispetto alla non partecipazione. Butzin CA, et al. Evaluating component effects of a prison-based treatment continuum. J Subst Abuse Treat. 2002; 22(2):63–9. Da diversi anni, nel Delaware, è attivo un continuum di programmi di trattamento in comunità terapeutiche del Dipartimento Penitenziario per i rei tossicodipendenti. Valutazioni precedenti hanno mostrato l’efficacia del programma completo fino a tre anni post-trattamento, anche se ci sono state delle riserve sui benefici del trattamento in carcere. In questo articolo, l’interesse è focalizzato sull’impatto relativo delle componenti del trattamento sulle recidive di reati e sulle ricadute di uso di droga illegale, all’interno del carcere, nel trasferimento e nel periodo successivo alla terapia. Si conferma il beneficio relativo della partecipazione su ciascuna componente, al di là degli effetti delle differenze nelle caratteristiche demografiche, storie penali e abuso di sostanze illegali. Tuttavia, gli effetti del programma residenziale di transizione sono generalmente più ampi e di maggiore durata. Inoltre, i due outcomes sembrano essere influenzati dal grado di completamento del programma in modo differenziale. Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction-EMCDDA), 2014
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RIFERIMENTI NORMATIVI
Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309; “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazioned ei relativi stati di tossicodipendenza”. Il D.Lgs.230/1999 ha stabilito il riordino dell’ assistenza sanitaria in carcere prevedendo il trasferimento al SSN delle funzioni sanitarie inerenti i settori della prevenzione e dell’assistenza ai detenuti e agli internati tossicodipendenti e la individuazione di almeno tre regioni nelle quali realizzare il graduale trasferimento in forma sperimentale, delle restanti funzioni sanitarie. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1°aprile 2008, “Modalità e criteri per il trasferimento al servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali in materia di sanità penitenziaria, ivi comprese quelle concernenti il rimborso alle comunità terapeutiche delle spese sostenute per il mantenimento, la cura e l’assistenza medica dei detenuti di cui all’art. 96, comma 6 e 6 bis del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni. Le regioni assicurano l'espletamento delle funzioni trasferite con il presente decreto attraverso le Aziende sanitarie locali comprese nel proprio territorio e nel cui ambito di competenza sono ubicati gli istituti e servizi penitenziari e i servizi minorili di riferimento. Legge Regionale 2 dicembre 2005, n. 64 “Tutela del diritto alla salute dei detenuti e degli internati negli istituti penitenziari ubicati in Toscana”, che stabilisce che la Regione Toscana garantisce ai detenuti e agli internati nelle carceri toscane, i livelli essenziali di assistenza sanitaria concernenti le prestazioni preventive, diagnostico-terapeutiche e riabilitative, alla pari degli individui in stato di libertà. Deliberazione di Giunta regionale toscana n del 27/09/2010 “Trasferimento al SSN delle funzioni sanitarie penitenziarie. Disposizioni per gli interventi di inserimento in comunità terapeutiche di soggetti detenuti tossico/alcoldipendenti (misure alternative alla pena) e costruzione del percorso assistenziale”. Deliberazione di Giunta regionale toscana n del 27/12/2011 “D.G.R.T. 848/2010: approvazione linee di indirizzo per la presa in carico di persone detenute tossicodipendenti e alcoldipendenti per l'incremento della fruizione dei percorsi alternativi al carcere e destinazione risorse” Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309; “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazioned ei relativi stati di tossicodipendenza” : in Italia veniva strutturata l’assistenza sanitaria ai soggetti tossicodipendenti, previsti i servizi territoriali di prevenzione, cura e riabilitazione delle tossicodipendenze, anche nell’ipotesi per la quale il soggetto tossicodipendente fosse oggetto di una misura detentiva (progetti di Misure Alternative alla detenzione a favore dei tossicodipendenti detenuti come concreta occasione di cura per la problematica che troppo spesso si correla a comportamenti di reato). D.Lgs.230/1999 ha stabilito il riordino dell’ assistenza sanitaria in carcere prevedendo il trasferimento al SSN delle funzioni sanitarie inerenti i settori della prevenzione e dell’assistenza ai detenuti e agli internati tossicodipendenti e la individuazione di almeno tre regioni nelle q uali realizzare il graduale trasferimento in forma sperimentale, delle restanti funzioni sanitarie. D.Lgs.230/1999 ha stabilito il riordino dell’ assistenza sanitaria in carcere prevedendo il trasferimento al SSN delle funzioni sanitarie inerenti i settori della prevenzione e dell’assistenza ai detenuti e agli internati tossicodipendenti e la individuazione di almeno tre regioni nelle uali realizzare il graduale trasferimento in forma sperimentale, delle restanti funzioni sanitarie. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1°aprile 2008, “Modalità e criteri per il trasferimento al servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali in materia di sanità penitenziaria, ivi comprese quelle concernenti il rimborso alle comunità terapeutiche delle spese sostenute per il mantenimento, la cura e l’assistenza medica dei detenuti di cui all’art. 96, comma 6 e 6 bis del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni. Le regioni assicurano l'espletamento delle funzioni trasferite con il presente decreto attraverso le Aziende sanitarie locali comprese nel proprio territorio e nel cui ambito di competenza sono ubicati gli istituti e servizi penitenziari e i servizi minorili di riferimento. Legge Regionale 2 dicembre 2005, n. 64 “Tutela del diritto alla salute dei detenuti e degli internati negli istituti penitenziari ubicati in Toscana”, che stabilisce che la Regione Toscana garantisce ai detenuti e agli internati nelle carceri toscane, i livelli essenziali di assistenza sanitaria concernenti le prestazioni preventive, diagnostico-terapeutiche e riabilitative, alla pari degli individui in stato di libertà. Deliberazione di Giunta regionale toscana n del 27/09/2010 “Trasferimento al SSN delle funzioni sanitarie penitenziarie. Disposizioni per gli interventi di inserimento in comunità terapeutiche di soggetti detenuti tossico/alcoldipendenti (misure alternative alla pena) e costruzione del percorso assistenziale”. Deliberazione di Giunta regionale toscana n del 27/12/2011 “D.G.R.T. 848/2010: approvazione linee di indirizzo per la presa in carico di persone detenute tossicodipendenti e alcoldipendenti per l'incremento della fruizione dei percorsi alternativi al carcere e destinazione risorse”
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SERT Penitenziario: OBIETTIVI GENERALI
Il SERT penitenziario garantisce l'assistenza sanitaria ai detenuti tossicodipendenti o alcoldipendenti, indipendentemente dal loro luogo di residenza, con mandato di continuità assistenziale in favore di quei soggetti tossicodipendenti o alcoldipendenti già in carico al SERT territoriale o con mandato di diagnosi per coloro che si dichiarano tossicodipendenti o alcoldipendenti e non sono conosciuti dal SERT territoriale. U.O. Farmacotossicodipendenze Prato Presa in carico detenuti con quadro di abuso/dipendenza o accertato consumo di sostanze psicoattive lecite ed illecite per la definizione di programmi terapeutici individualizzati (farmacologici, psicologici e sociali, focus group preparatori al percorso esterno) La casa circondariale la dogaia rappresenta il secondo carcere della regione toscana, la popolazione detenuta oscilla tra le presenze, di cui il 35-40% e’ rappresentato da ristretti con problematiche di dipendenza patologica da alcol e tossicodipenza. In base alle disposizioni legislative vigenti (art 96 del legge 309/90) le persone detenute con problemi legati all’uso di sostanze psicoattive lecite ed illecite hanno diritto a ricevere le cure mediche e l’assistenza necessarie all’interno degli istituti penitenziari a scopo ri.ìbilitativo , SERT penitenziario è emanazione del SERT territoriale ed esiste un’automatica continuità assistenziale ed una regolare interrelazione tra i due SERT, con integrazione degli interventi (nonché le strutture) relative alle problematiche derivanti dall’uso di alcol, droghe, farmaci non prescritti e comportamenti compulsivi patologici L’approccio globale e integrato verso tutte queste forme di dipendenza patologiche comporta una nuova strategia ed organizzazione orientata a fronteggiare sia comportamenti, sia (in termini preventivi, terapeutici e riabilitativi) tutte le varie forme di dipendenza che spesso presentano percorsi evolutivi e contemporanei. Il SERT penitenziario: , garantisce l'assistenza sanitaria (diagnosi e gli interventi di cura necessari per la riabilitazione ai detenuti tossicodipendenti o alcoldipendenti), indipendentemente dal loro luogo di residenza, con mandato di continuità assistenziale in favore di quei soggetti tossicodipendenti o alcoldipendenti già in carico al SERT territoriale o con mandato di diagnosi per coloro che si dichiarano tossicodipendenti o alcoldipendenti e non sono conosciuti dal SERT territoriale. L’equipe operante all’interno dell’Istituto garantisce i seguenti interventi a favore del paziente alcol-tossicodipendente: 1. Inquadramento diagnostico multidimensionale (medico, psicologico e assistente sociale) al fine di accertare lo stato di abuso o dipendenza da alcol e sostanze illegali, ivi compreso il consumo occasionale. 2. Accertamento diagnostico ed eventuale certificazione di tossicodipendenza (definizione diagnostica strutturata per quanto previsto dal DPR 309/90 e dal D.M. 186/90). 3. Presa in carico di tutti i detenuti consenzienti con quadro di abuso/dipendenza o accertato consumo di sostanze. 4. La continuità delle terapie farmacologiche specifiche già in atto al momento della detenzione o della traduzione da altro istituto e l’inizio delle stesse per il trattamento della condizione di abuso o di dipendenza, a seguito della diagnosi medica del SerT Carcere. Progettazione e attivazione di programmi terapeutico-riabilitativi individuali in misura alternativa alla detenzione: - In coordinamento con i Ser.T. di residenza per i soggetti già conosciuti ai servizi. - Segnalazione ai servizi competenti per territorio e invio di relazioni conoscitive sullo stato di tossicodipendenza e su possibili strategie di intervento, per i soggetti non conosciuti ai servizi Progettazione e attivazione di programmi terapeutico-riabilitativi individuali in misura alternativa alla detenzione: - In coordinamento con i Ser.T. di residenza per i soggetti già conosciuti ai servizi. - Segnalazione ai servizi competenti per territorio e invio di relazioni conoscitive sullo stato di tossicodipendenza e su possibili strategie di intervento, per i soggetti non conosciuti ai servizi
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Tossico -alcoldipendente
L’EQUIPE DEI SERVIZI PER LE TOSSICODIPENDENZE- SERT PENITENZIARIO: QUALI INTERVENTI Medico tossicologo Assistente sociale Educatore professionale psicologo Psicologo Tossico -alcoldipendente Medico tossicologo -Valutazione tossicologica dello stato e grado di dipendenza, test rapidi all'ingresso per la presa in carico, accertamenti tossicologico-analiitici-laboratoristici e stumentali, clinico-documentali -Continuità delle terapie farmacologiche specifiche già in atto e/o definizione di piano di trattamento psicofarmacologico, Sostitutivo, terapie sintomatiche e antagoniste e loro monitoraggio clinico Monitoraggio clinico delle patologie correlate all'abuso di sostanze -Definizione diagnostica strutturata per quanto previsto dal DPR 309/90 e dal D.M. 186/90 Educatore professionale Colloqui esplorativi, valutativi e motivazionali Stesura proposta di progetto occupazionale e di reinserimento sociale Definizione delle tipologie di inserimento: lavorativo per categorie protette, tirocini formativi professionalizzanti, stage con borsa lavoro, inserimenti socio-terapeutici, ecc. Collaborazione con l'equipe del Sert territoriale dell'ASL4 e in particolare con l'Educatore SERT avvia la fase di reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione del progetto. Continuità della presa in carico sia essa legata al proseguimento del percorso alternativo alla carcerazione che in caso di estinzione della pena e di prosecuzione di un percorso terapeutico in maniera volontaria da parte della persona interessata. Percorsi gruppali con finalità di accompagnamento motivazionale al cambiamento (carcere/territorio) Assistente sociale Valutazione sociale finalizzata alla richiesta di programma terapeutico e socio-riabilitativo (storia personale sociiale, familiare-penale) Comunicazione tra sert penitenziario e sert territoriale per l’attuazione del percorso trattamentale Colloqui preparatori al programma Prestazioni motivazionali (focus group) preparatorie al percorso esterno Consulenze per necessità assitenziali Il medico SERT effettua il primo contatto con il detenuto “nuovo giunto” entro 48 ore dalla segnalazione effettuata dal Presidio Medico interno all’Istituto, nel caso in cui il detenuto si dichiari tossicodipendente o alcoldipendente al momento dell’ingresso in carcere. Il primo contatto può avere luogo anche a seguito di segnalazione di altro interlocutore istituzionale per i detenuti già presenti in Istituto. Al Primo contatto con l’individuo tossicodipendente e/o alcolista Nuovo Giunto dalla libertà o da altro Istituto: il medico SERT si autopresenta con esplicitazione del proprio ruolo e dei compiti svolti, informando sulla presenza degli altri operatori in Istituto e delucidazione dell’attività del Ser.T., con particolare riferimento agli screenings tossicologico ed infettivologico, alla profilassi attiva, alla prevenzione ed al trattamento terapeutico-riabilitativo nel suo complesso messo a disposizione (colloqui psicologici e il Gruppo Dipendenze). Il medico SERT: Prescrive gli eventuali prelievi utili agli esami tossicologici finalizzati alla diagnosi di tossicodipendenza (esami tossicologici delle urine, ematici e tissutali). Effettua colloquio d’ingresso per la raccolta dell’anamnesi storica mirata all’inquadramento tossicologico del detenuto, sull’uso di stupefacenti e/o alcol, focalizzando l’attenzione su eventuali trattamenti in atto o effettuati in passato in strutture pubbliche o private. Esecuzione dell’anamnesi patologica (eventuali malattie infettive HIV, HBV, HCV, LUE). Valutazione di sintomi (se presenti) riferiti dall’utente. Esame clinico-obiettivo alla ricerca di segni patognomonici, collegabili all’uso di sostanze stupefacenti e/o alcol(per es. segni di venopunture , presenza di fuorivena con possibili zone necrotiche, miosi, rinorrea, sbadigli, piloerezione, tremori, tachiaritmia, epatomegalia, ipo o ipertensione arteriosa ecc...). Verifica, entro 24 ore, se il detenuto sia sottoposto o meno al momento dell’ingresso in carcere a terapia sostitutiva (Metadone, buprenorfina, Sodio Oxibato, ecc.) presso un servizio territoriale o presso carcere di provenienza se trasferito da altro Istituto. In caso affermativo il medico verifica personalmente o delega un altro operatore sanitario (medico/infermiere professionale) di verificare immediatamente tale informazione prima telefonicamente e poi con riscontro scritto da inoltrarsi presso la sede del Ser.T CARCERE. A tali pazienti secondo la normativa vigente ed in considerazione delle eventuali linee di indirizzo emanate dalla Direzione del Dipartimento Dipendenze, viene garantito il proseguimento della terapia con il medesimo farmaco ed al medesimo dosaggio fino ad ulteriore valutazione clinica. procede alla induzione farmacologica della terapia sostitutiva in base al proprio giudizio clinico, avendo cura di illustrare e raccogliere il consenso informato firmato dall’interessato (il paziente è reso edotto del tipo di effetti del farmaco). Prescrive la terapia di supporto alla tossico/alcoldipendenza, facendo riferimento per quanto attiene alla prescrizione delle benzodiazepine alle apposite linee guida emanate dalla Direzione del Dipartimento Dipendenze. Provvede alla prescrizione diretta di farmaci sintomatici utili alla disintossicazione, farmaci neuropsichiatrici o altre terapie. Prescrive le terapie farmacologiche per sindromi astinenziali, intossicazioni in atto od altra sintomatologia in fase acuta. Il medico SERT compila il diario clinico del carcere, specificando gli esiti della visita ed eventuali indicazioni diagnostiche e terapeutiche. L’infermiere coadiuva il medico, all’interno della presa in carico finalizzata alla cura ed alla definizione di un programma terapeutico multidisciplinare integrato, svolgendo le seguenti mansioni: somministrazione della terapia sostitutiva (Metadone, Buprenorfina, SODIO OXIBATO, ecc.) ai detenuti secondo normativa vigente e secondo il piano terapeutico stilato dal medico Ser.T; somministrazione diretta di terapia disintossicante secondo protocolli stabiliti. I criteri adottati per le forme di trattamento sono quelli previsti dai protocolli sanitari regionali specifici. Il medico SERT definisce il piano terapeutico e programma la scadenza delle revisioni del trattamento. Se il medico del SerT rileva altre problematiche sanitarie non connesse alla tossico-alcool-dipendenza, segnalerà la necessità di approfondimenti e presa in carico al medico di continuità assistenziale Il medico del SerT, rispetto agli utenti inviati dal medico di continuità assistenziale per diagnosi e trattamento di un disturbo da uso di sostanze (problematiche inerenti all’uso/abuso o dipendenza da sostanze o altri comportamenti additivi), qualora ravvisi l’opportunità di una consulenza psichiatrica ordinaria per un parere farmacoterapico o per un sospetto disturbo psichico in comorbidità, avvertito l'utente, compilerà la richiesta di visita. Qualora si evidenzi la presenza di una doppia diagnosi, ossia la presenza contemporaneamente di un Disturbo psichiatrico e di un Disturbo d’Abuso/Dipendenza da sostanze, è indispensabile garantire la continuità assistenziale, migliorando la gestione clinica anche attraverso una doppia assunzione in cura (integrazione delle cure un soprattutto nei casi in cui vi sia comorbidità tra disturbi di dipendenza e disturbi mentali gravi: schizofrenia e altri disturbi psicotici, disturbo bipolare, disturbi depressivi, disturbo di personalità ove si siano manifestati sintomi psicotici). Il consulente psichiatra viene quindi coinvolto nella diagnosi e trattamento di una eventuale comorbidità psichiatrica. Criteri generali per la competenza specialistica sul caso: A. Assunzione in cura SerT se Prevalenza del disturbo da uso di sostanze B. Assunzione in cura Servizio Psichiatria se Prevalenza del disturbo psichiatrico C. Assunzione in cura specialistica congiunta: Pazienti con disturbo d'abuso/dipendenza e disturbo psichiatrico I medici sono competenti per l’assegnazione di punti precedenti dei pazienti con doppia diagnosi. Per quanto riguarda la somministrazione di terapie sostituive (agoniste degli oppioidi, ecc.) l’ infermiere di turno (per SERT): provvede alla preparazione di terapie sostitutive con farmaci agonisti o antagonisti, somministra terapie sostituive (metadone/buprenorfina, ecc) presso l’ambulatorio di sezione, secondo il programma di detossicazione definito dal Medico Sert che ha valutato la tossicodipendenza dell'utente. Durante l’orario di somministrazione delle terapie sostitutive (metadone ecc. è prevista la presenza del Medico in servizio. Valutazione sociale finalizzata alla richiesta di programma terapeutico e socio-riabilitativo (storia personale sociiale, familiare-penale) Comunicazione tra sert penitenziario e sert territoriale per l’attuazione del percorso trattamentale Colloqui preparatori al programma Prestazioni motivazionali (focus group) preparatorie al percorso esterno Consulenze per necessità assitenziali psicologo Colloquio di conoscenza Valutazione psicologica - Psicodiagnosi, attraverso colloqui clinici e test Colloqui di sostegno Percorsi gruppali con finalità di accompagnamento motivazionale al cambiamento (carcere/territorio) Educatore professionale Colloqui esplorativi, valutativi e motivazionali Stesura proposta di progetto occupazionale e di reinserimento sociale Definizione delle tipologie di inserimento: lavorativo per categorie protette, tirocini formativi professionalizzanti, stage con borsa lavoro, inserimenti socio-terapeutici, ecc. Collaborazione con l'equipe del Sert territoriale dell'ASL4 e in particolare con l'Educatore SERT avvia la fase di reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione del progetto. Continuità della presa in carico sia essa legata al proseguimento del percorso alternativo alla carcerazione che in caso di estinzione della pena e di prosecuzione di un percorso terapeutico in maniera volontaria da parte della persona interessata. psicologo Colloquio di conoscenza Valutazione psicologica - Psicodiagnosi, attraverso colloqui clinici e test Colloqui di sostegno Percorsi gruppali con finalità di accompagnamento motivazionale al cambiamento (carcere/territorio) Equipes multidisciplinari periodiche
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Procedure operative SERT Penitenziario
I. contatto/accoglienza II. diagnosi di presenza/assenza di tossico-alcoldipendenza e/o di patologie droga-alcol correlate diagnosi di “attualità” di tossico-alcoldipendenza; specifiche di percorso per soggetti territorialmente già conosciuti / non conosciuti B) III. presa in carico (in caso di diagnosi positiva) e avvio iter valutativo-motivazionale IV. scelta e formulazione di programma terapeutico, dichiarazione di idoneità dello stesso e sua condivisione con il soggetto fruitore V. invio all’Autorità Giudiziaria procedente del programma proposto VI. preparazione/accompagnamento del detenuto al percorso previsto C) VII. attuazione del programma terapeutico con verifiche in itinere VIII. conclusione del programma ed avvio del follow-up IX. Dimissione SERT Territoriale 3. ACCETTAZIONE E VALUTAZIONE: ACCOGLIENZA 3.1. SEGNALAZIONE: - Nel caso in cui all’ingresso in Casa Circondariale il detenuto si sia dichiarato tossicodipendente e/o alcooldipendente e il medico di continuità assistenziale abbia rilevato una sintomatologia astinenziale, il soggetto viene segnalato al medico dell’équipe carcere del Sert, in attesa, il medico di continuità assistenziale imposterà terapia sintomatica e in caso di chiusura del Ser.T. provvede alla continuità terapeutica (se paziente sia in terapia sostitutiva, il medico di continuità assistenziale verificherà con il Sert di appartenenza il dosaggio attuale e applicherà in una prima fase la modalità concordata) ed il medico del Sert, informato, visiterà in un momento successivo il paziente per impostare la prosecuzione del programma terapeutico. - Qualora il detenuto nel corso della visita medica di ingresso in carcere si riveli tossicodipendente e/o alcooldipendente e rifiuti l’accertamento o l’intervento terapeutico e socio-riabilitativo o il programma farmacologico con impiego di farmaci sostitutivi, rimane in carico al Servizio sanitario penitenziario che, per una idonea tutela della salute del detenuto, può avvalersi della consulenza plurispecialistica del Sert, anche nella prospettiva di una successiva presa in carico della persona tossicodipendente ai fini terapeutici e socioriabilitativi. E’ competenza dell’area sanitaria interna informare il detenuto della normativa vigente in merito ai benefici previsti per chi usa sostanze stupefacenti e alcoliche. E’ questa la fase delicata in cui il detenuto deve decidere se sottoporsi in breve tempo agli esami necessari (urine e prelievo del sangue). detenuti che non dichiarino immediatamente la propria condizione di assuntori di sostanze possono auto-proporre la propria domanda di valutazione al medico del SerT attraverso richiesta cartacea riposta in idoneo contenitore. In caso di detenuto che si dichiara tossicodipendente, anche se non presenta l’esigenza di un trattamento dell’astinenza: è necessario che il medico di continuità assistenziale che visita il Nuovo Giunto segnali il caso al Sert interno. In caso di detenuto che si dichiara tossicodipendente e presenta la necessità di continuare terapia sostitutiva degli oppiodi ecc. già in corso prima dell’ingresso in Istituto: in questo caso il medico di continuità assistenziale che visita il Nuovo Giunto contatta immediatamente il Sert. interno nei giorni feriali (orario servizio di medico SERT penitenziario) e nei giorni e festivi prende contatto con il sert teritoriale o il carcere da cui il dtenuto proviene. Pervengono al SerT penitenziario richieste di intervento provenienti dall’Amministrazione Penitenziaria, dall’UEPE, dai servizi per le tossico/alcoldipendenze afferenti al Sistema Sanitario Nazionale, nonché dai detenuti stessi e dalle loro famiglie. In ogni caso le modalità di risposta alla richiesta vengono definite in ambito multidisciplinare all’interno del Servizio. Il medico del SerT penitenziario darà risposta alle segnalazioni e convoca nel più breve tempo possibile il detenuto secondo seguendo criteri di priorità secondo questo ordine, particolarmente opportuno in previsione di un numero elevato di invii: a) Sindrome di astinenza da oppiacei o alcol o altre sostanze psicoattive b) Rischio auto-lesivo c) Prima carcerazione d) Eventuale presenza di patologie concomitanti aggravanti il quadro clinico: doppia diagnosi, malattie infettive, ecc. e) Tutte le altre situazioni, come ad esempio i detenuti che si dichiarino tardivamente utilizzatori di sostanze od alcol.
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Segnalazione al SERT PENITENZIARIO
A) I. contatto/accoglienza Ingresso (Nuovo Giunto dalla libertà o da altro Istituto) il sanitario dell’istituto effettuerà una prima valutazione: l’eventuale stato di tossico / alcool dipendenza sulla base delle dichiarazioni del soggetto e/o di esame obiettivo clinico da supportare tramite l’esecuzione tempestiva e volontaria di drug – test urinari Primo contatto con detenuto alcol-tossicodipendente può avere luogo anche a seguito di segnalazione di altro interlocutore istituzionale per i detenuti già presenti in Istituto. Comunicazione tempestiva degli esiti degli accertamenti al al medico del SERT penitenziario, che avvierà il processo diagnostico Segnalazione al SERT PENITENZIARIO A) II. diagnosi di presenza/assenza di tossico-alcoldipendenza e/o di patologie droga-alcol correlate Inquadramento di Consumo/dipendenza secondo criteri diagnostici standardizzati di DSM-IV-TR, ICD IX CM e /o in base al DM 186/90 Valutazione di sintomi (se presenti) riferiti dall’utente. Esame clinico-obiettivo alla ricerca di segni patognomonici, collegabili all’uso di sostanze stupefacenti e/o alcol (per es. segni di venopunture , presenza di fuorivena con possibili zone necrotiche, miosi, rinorrea, sbadigli, piloerezione, tremori, tachiaritmia, epatomegalia, ipo o ipertensione arteriosa ecc...). Valutazione gravità clinica della dipendenza da sostanze stupefacenti: Scala di Wang, per SAO, la CIWA-Ar per SAA Cocaine Selective Severity Assessment-CSSA; Cannabis Withdrawal Assessment Scale-CWAS, Amphetamine Withdrawal Scale (AmpWS) ecc. Scale Analogiche Visive di autovalutazione V.A.S. per craving da sostanze psicoattive Questionari per identificazione del consumo problematico di alcol: CAGE, AUDIT, Rilievi anamnestici, diretti ed indiretti, documentali e catamnestici, rilievi clinici: visita medica primo ingresso (medico continuita’ assistenziale) analisi in archivio, se conosciuto, attraverso i certificati o dalle relazioni dei Ser.T. di provenienza, o dagli istituti penitenziari dai quali il soggetto proviene Intervista clinica ed esame dello stato fisico/ psichico. Esame documentale diari clinici analisi dei liquidi biologici (ematoclinici, transferrina desialiata–CDT, alcolemia, test di screening delle patologie infettive HIV, HBV, HCV, ed esame chimico-tossicologico urine Al momento dell’ingresso il Medico di continuità assitenziale di turno effettuerà una prima valutazione circa l’eventuale stato di tossico / alcool dipendenza sulla base delle dichiarazioni del soggetto e/o di esame obiettivo clinico da supportare tramite l’esecuzione tempestiva e volontaria di drug – test urinari. (proposto al detenuto lo screening per HIV, HBV, HCV e TB, e per le altre principali patologie associate allo stato di tossicodipendenza. ed assicurando continuità terapeutica nei confronti delle persone già in trattamento farmacologico sostitutivo e psicofarmacologico precedentemente all’ingresso in istituto e la pronta assistenza dei soggetti che presentano sintomatologia astinenziale in atto. Soggetto già in trattamento presso un qualche servizio territoriale deve essere data continuità assistenziale nei suoi trattamenti, una volta accertato e verificato il trattamento stesso, in particolare se farmacologico e sostitutivo. Di quanto sopra deve essere data conoscenza al servizio territoriale che segue il paziente. All’ingresso verrà altresì proposto al detenuto lo screening per HIV, HBV, HCV e TB, nonché per le altre principali patologie associate allo stato di tossicodipendenza. L'accesso alle prestazioni erogate dal SER.T penitenziario avviene su segnalazione del Medico di continuità assistenziale di turno successivamente alla visita d'ingresso, nel caso in cui il detenuto si dichiari tossicodipendente o alcoldipendente, o provenga da altro istituto penitenziario dove sia stato seguito dal SER.T; come tale, o nel caso in cui il medico ravvisi sintomatologia clinica compatibile con l'abuso di sostanze stupefacenti. Nel corso della visita medica di primo ingresso, svolta su tutti i detenuti ai sensi dell’art. 11 comma 5 O.P., il medico di continuità assistenziale fornirà al detenuto ogni notizia utile concernente gli interventi esistenti preordinati alla cura ed alla riabilitazione degli stati di dipendenza e le relative modalità di accesso, provvedendo altresì alla segnalazione al medico del SerT Carcere mediante richiesta medica (ricettario SSN). Nel caso in cui all’ingresso in Casa Circondariale il detenuto si sia dichiarato tossicodipendente e/o alcooldipendente e il medico di continuità assistenziale abbia rilevato una sintomatologia astinenziale, il soggetto viene segnalato al medico dell’équipe carcere del Sert, in attesa, il medico di continuità assistenziale imposterà terapia sintomatica e in caso di chiusura del Ser.T. provvede alla continuità terapeutica (se paziente sia in terapia sostitutiva, il medico di continuità assistenziale verificherà con il Sert di appartenenza il dosaggio attuale e applicherà in una prima fase la modalità concordata) ed il medico del Sert, informato, visiterà in un momento successivo il paziente per impostare la prosecuzione del programma terapeutico. Qualora il detenuto nel corso della visita medica di ingresso in carcere si riveli tossicodipendente e/o alcooldipendente e rifiuti l’accertamento o l’intervento terapeutico e socio-riabilitativo o il programma farmacologico con impiego di farmaci sostitutivi, rimane in carico al Servizio sanitario penitenziario che, per una idonea tutela della salute del detenuto, può avvalersi della consulenza plurispecialistica del Sert, anche nella prospettiva di una successiva presa in carico della persona tossicodipendente ai fini terapeutici e socioriabilitativi. E’ competenza dell’area sanitaria interna informare il detenuto della normativa vigente in merito ai benefici previsti per chi usa sostanze stupefacenti e alcoliche. E’ questa la fase delicata in cui il detenuto deve decidere se sottoporsi in breve tempo agli esami necessari (urine e prelievo del sangue). In caso di detenuti che non si dichiarino assuntori di sostanze o alcol, ma dei quali il medico di continuità assistenziale possieda elementi per sospettarne l’utilizzo, si effettuerà l’invio al medico del SerT seguendo la medesima procedura. I detenuti che non dichiarino immediatamente la propria condizione di assuntori di sostanze possono auto-proporre la propria domanda di valutazione al medico del SerT attraverso richiesta cartacea 1. Se il paziente rifiuta l’approfondimento diagnostico o il trattamento da parte del SerT si interrompe il percorso con il servizio. 2. Se si pone diagnosi di abuso o dipendenza da sostanze illegali o alcol oppure di accertato consumo di tali sostanze il paziente è in carico al servizio con tutto quanto ne segue in termini di monitoraggio e follow-up da parte degli operatori SerT. Se, nonostante la diagnosi posta, il detenuto non accetta la presa in carico del SerT, valgono le medesime considerazioni di cui al punto precedente. 3. Se la diagnosi è dubbia poiché sussistono elementi suggestivi ma non certezze. Si prende in carico il detenuto con un trattamento a valenza prevalentemente preventiva. 4. Diagnosi negativa: non ci sono elementi oggettivi di consumo di sostanze illegali od alcol; il detenuto non è di competenza del SerT. 5. Ulteriore condizione è quella relativa a detenuti che rifiutano una presa in carico pur dichiarando l’utilizzo di sostanze. A tali pazienti non vengono garantite prestazioni, salvo per i detenuti che rivedano la propria posizione fornendo il consenso alla presa in carico se utilizzatori di sostanze, previa valutazione diagnostica.
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B) II. diagnosi specialistica e presa in carico
La legge n° 46/06 introduce, la definizione di consumatore e tossicofilo e l’obbligatorietà da parte del servizio per le tossicodipendenze di seguire il paziente e prenderlo in carico. In questi due casi i detenuti, dopo un’analisi di non uso cronico di sostanze vengono informati che non potranno accedere a misure alternative previste per le persone tossico/alcoldipendenti ma comunque, potranno usufruire del supporto terapeutico degli operatori del Ser.T. interno. Avviato il processo diagnostico dal medico del SERT penitenziario: --se il soggetto risulta già conosciuto o in carico ad un SERT territoriale, il medico del SERT penitenziario richiederà informazioni cliniche e diagnostiche al SERT territoriale ed attualizzerà la diagnosi -- se il soggetto non risulta conosciuto dal SERT territoriale, sarà il SERT penitenziario ad effettuare l’iter diagnostico ed a fornirne le risultanze al SERT territoriale Se il soggetto non è conosciuto da alcun Ser.t o non è più seguito da tempo la diagnosi va ulteriormente accertata sull’esame del capello o dei peli pubici. Tale esame grava economicamente sul soggetto che lo richiede. il medico del Ser.T. interno mette a punto la diagnosi di dipendenza (criteri diagnostici previsti dall'Accordo Stato/Regioni del 18 maggio 2011 ICD- 9-CM e in base al DM 186/90, risultano fondamentali : anamnesi , analisi dei liquidi biologici, analisi in archivio, se conosciuto, attraverso i certificati o dalle relazioni dei Ser.T. di provenienza, o dagli istituti penitenziari dai quali il soggetto proviene). Al termine del processo diagnostico il medico incaricato SERT e/o il medico responsabile del SERT emettono la certificazione di tossico/alcoldipendenza nella forma e nei contenuti previsti dalla normativa. Avviato il processo diagnostico dal medico del SERT penitenziario, se il soggetto risulta già conosciuto o in carico ad un SERT territoriale, il medico del SERT penitenziario richiederà informazioni cliniche e diagnostiche al SERT territoriale ed attualizzerà la diagnosi; viceversa, se il soggetto non risulta conosciuto dal SERT territoriale, sarà il SERT penitenziario ad effettuare l’iter diagnostico ed a fornirne le risultanze al SERT territoriale. Il flusso di informazioni, sia verso il SERT territoriale (casi non precedentemente conosciuti) che verso il SERT penitenziario (casi già conosciuti da attualizzare) comprende i seguenti dati: caratteristiche socio-anagrafiche e tossicologiche, percorsi precedenti eventualmente effettuati, eventuali patologie correlate alla dipendenza. In alcuni casi è il soggetto stesso che si mette in contatto, tramite una lettera, con il SERT territoriale, richiedendone l’intervento. Aggregato fondamentale alla fase diagnostica è il documento stilato, all’ingresso del soggetto in carcere, dal Servizio Nuovi Giunti che registra non soltanto la “dichiarazione di tossicodipendenza o di alcoldipendenza” spontaneamente rilasciata dal soggetto, ma anche i primi essenziali elementi clinici eventualmente presenti e che non attengano al mero dato anamnestico. Questo documento deve essere sempre reso disponibile al medico del SERT penitenziario, che può avvalersene ai fini della diagnosi. In caso di diagnosi di tossico / alcool dipendenza al detenuto sarà formalmente proposta l’adesione ad un programma terapeutico e socio - riabilitativo In caso di assenso, premesso che si considera quale luogo di residenza utile ai fini dell’assistenza quella anagrafica precedente al momento dell’ingresso in istituto: a) se l’interessato risiede nel territorio dell’A.S.L. territorialmente competente sul carcere e risulta conosciuto, viene segnalato agli operatori dell’ambulatorio del Ser.T di riferimento che proseguiranno la presa in carico anche in ambito penitenziario b) se risiede nel territorio dell’A.S.L. competente territorialmente sul carcere e non risulta già conosciuto prima dell’ingresso in istituto, l’equipe del Ser.T operante in quest’ultimo raccoglierà e decodificherà la domanda c) se non risiede nel territorio dell’A.S.L. competente territorialmente sul carcere, che sia esso conosciuto o non conosciuto, l’equipe del Ser.T operante nell’istituto invierà comunicazione al Ser.T competente per residenza sul caso al fine di concordare la presa in carico. d) Per i soggetti stranieri irregolari vengono, in ogni caso, garantite tutte le prestazioni erogate all’interno della struttura penitenziaria. . La fase di valutazione si esaurisce con la verifica in equipe SerT. Se la certificazione diagnostica è positiva segue la presa in carico, se negativa segue la non presa in carico. Al termine del processo diagnostico il il medico responsabile del SERT emette la certificazione di tossico/alcoldipendenza nella forma e nei contenuti previsti dalla normativa.
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esito della valutazione medica
Se il paziente rifiuta l’approfondimento diagnostico o il trattamento da parte del SerT si interrompe il percorso con il servizio. 2. Se si pone diagnosi di abuso o dipendenza da sostanze illegali o alcol oppure di accertato consumo di tali sostanze il paziente è in carico al servizio con tutto quanto ne segue in termini di monitoraggio e follow-up da parte degli operatori SerT. Se, nonostante la diagnosi posta, il detenuto non accetta la presa in carico del SerT, valgono le medesime considerazioni di cui al punto precedente. 3. Se la diagnosi è dubbia poiché sussistono elementi suggestivi ma non certezze. Si prende in carico il detenuto con un trattamento a valenza prevalentemente preventiva. 4. Diagnosi negativa: non ci sono elementi oggettivi di consumo di sostanze illegali od alcol; il detenuto non è di competenza del SerT. Gli accertamenti medico-diagnostici prevedono l’esecuzione di: o esame clinico-documentale per la rilevazione di precedenti specifici, patologie correlate o suggestive di uso di sostanze, altre patologie e terapie in atto che possano giustificare sintomi o interferenze con gli esami tossicologici; o esame clinico-anamnestico per l’acquisizione di dati anamnestici o esame psico-comportamentale per la rilevazione di sintomi psicopatologici e comportamentali e la determinazione della eventuale presenza di criteri diagnostici del DSM IV-TR, anche mediante scale o questionari standardizzati; o esame clinico-obiettivo per la rilevazione di sintomi e segni di intossicazione acuta e cronica, astinenza, patologie correlate all’uso, segni fisici di assunzione di droghe per via iniettiva o endonasale esami tossicologici con l’utilizzo della matrice urinaria e/o cheratinica. So 5. Detenuti che rifiutano una presa in carico pur dichiarando l’utilizzo di sostanze. A tali pazienti non vengono garantite prestazioni, salvo per i detenuti che rivedano la propria posizione fornendo il consenso alla presa in carico se utilizzatori di sostanze, previa valutazione diagnostica.
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GESTIONE COMUNICAZIONE RETE Progetto terapeutico individualizzato
MEDICA Progetto terapeutico individualizzato Valutazione PSICOLOGICA SOCIALE Equipe del SERT penitenziario definisce il percorso assistenziale da effettuare all’interno del carcere. Attribuzione di un case manager I programmi sono essenzialmente caratterizzati da: -trattamenti farmacologici (Medico) -colloqui periodici di sostegno (Assistente sociale); -percorsi gruppali con finalità di accompagnamento motivazionale al cambiamento carcere/territorio (Psicologo,Educatore professionale) -colloqui di sostegno psicologici (Psicologo)
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presa in carico multidiscplinare equipe sert penitenziario
La presa in carico multidisciplinare SerT prevede l’ avvio di iter valutativo-motivazionale e comporta la scelta e la formulazione di programma terapeutico-riabilitativo, con dichiarazione di idoneità dello stesso e sua condivisione con il soggetto fruitore Gli operatori psico-sociali ricevono la segnalazione dal medico che ha effettuato le operazioni precedenti. Nel caso in cui più operatori si occupino di uno stesso paziente, l’operatore di riferimento verrà indicato nelle riunioni organizzative con il criterio della maggior attività di lavoro di rete Il trattamento multidisciplinare prevede interventi di tipo sociale e psicologico attraverso attività di individuali e di gruppo. Gli interventi psicologici e sociali seguono i criteri di trattamento del presidio U.F. SerT Asl 4 Prato, adattati allo specifico penitenziario La presa in carico comporta l’attività in rete con i servizi interni al carcere, con il privato sociale che collabora con il Ser.T., con i Ser.T. territoriali, gli avvocati difensori, L’UEPE e il Giudice di Sorveglianza.. Le verifiche e valutazioni dei casi in carico sanitario vengono effettuate in incontri programmati dell’equipe riunione équipe sert penitenziario -Incontro tra gli operatori del SerT Carcere: discussione tutti i casi. L’esito di tale incontro determina la posizione del detenuto nei confronti dell’équipe stessa: in carico, in valutazione, non in carico. -Valutazione delle le richieste di colloqui da effettuare con i detenuti nella Casa Circondariale da parte di operatori appartenenti ad altre strutture esterne (SerT, Comunità Terapeutiche ecc.). -Il servizio sociale e il servizio di psicologia definiscono la titolarità dei casi e gli obiettivi terapeutici, anche in propri incontri programmati; eventuali casi critici vengono proposti, definiti e approvati preventivamente in èquipe. La diagnosi di tossicodipendenza o alcoldipendenza e’ basata non solo sul mero riscontro anamnestico ma su elementi clinici o documentali recenti al fine di garantire a tutti i soggetti detenuti l’uguaglianza delle procedure diagnostiche e dei processi decisionali che ne conseguono A partire dalla segnalazione, il medico del Ser.T. interno mette a punto la diagnosi di dipendenza (criteri diagnostici previsti dall'Accordo Stato/Regioni del 18 maggio 2011 ICD- 9-CM e in base al DM 186/90, risultano fondamentali : anamnesi , analisi dei liquidi biologici, analisi in archivio, se conosciuto, attraverso i certificati o dalle relazioni dei Ser.T. di provenienza, o dagli istituti penitenziari dai quali il soggetto proviene). Gli operatori preposti al primo colloquio devono, nei diversi casi: illustrare al detenuto le funzioni svolte dal SerT. Penitenziario all’interno della Casa Circondariale, raccogliere i principali dati ed elementi anamnestici del detenuto. Questo intervento avviene entro sette giorni dal primo contatto con il medico, realizzando la presa in carico multidisciplinare. - il medico del Ser.T., dopo la fine della fase di accoglienza, mantiene in carico il paziente, a meno che non ci siano altre richieste di tipo non sanitario. In tal caso, il medico resta l’operatore di riferimento fino ad altra effettiva presa in carico da parte o dell’assistente sociale o dello psicologo;
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IV. scelta e formulazione di programma terapeutico
Al detenuto con diagnosi di tossico/alcool dipendenza viene proposta l’adesione ad un programma terapeutico e socio – riabilitativo. In caso di assenso, premesso che si considera quale luogo di residenza utile ai fini dell’assistenza quella anagrafica precedente al momento dell’ingresso in istituto: a) se l’interessato risiede nel territorio dell’A.S.L. territorialmente competente sul carcere e risulta conosciuto, viene segnalato agli operatori del Ser.T di riferimento che proseguiranno la presa in carico anche in ambito penitenziario b) se risiede nel territorio dell’A.S.L. competente territorialmente sul carcere e non risulta già conosciuto prima dell’ingresso in istituto, l’equipe del Ser.T operante in quest’ultimo raccoglierà e decodificherà la domanda c) se non risiede nel territorio dell’A.S.L. competente territorialmente sul carcere, che sia esso conosciuto o non conosciuto, l’equipe del Ser.T operante nell’istituto invierà comunicazione al Ser.T competente per residenza sul caso al fine di concordare la presa in carico d) Per i soggetti stranieri irregolari vengono, in ogni caso, garantite tutte le prestazioni erogate all’interno della struttura penitenziaria. In caso di diagnosi di tossico/alcool dipendenza al detenuto sarà formalmente proposta l’adesione ad un programma terapeutico e socio – riabilitativo. In caso di assenso, premesso che si considera quale luogo di residenza utile ai fini dell’assistenza quella anagrafica precedente al momento dell’ingresso in istituto: - Se il detenuto risulti essere in trattamento o conosciuto da Ser.T. e aveva un trattamento in corso fuori dall’Istituto, l’assistente sociale del Ser.T. interno mantiene i contatti con il Ser.T. di appartenenza con cui concorda gli interventi. L’obiettivo è di mantenere la continuità terapeutica. Sarà cura del Ser.T interno predisporre e mantenere eventuali contatti con i servizi esterni (C.T e Ser.T) - Nel caso in cui il detenuto tossico/alcol dipendente risulti essere stato in trattamento presso un Ser.T ma non in trattamento al momento della carcerazione, gli operatori Ser.T. interno valuteranno la motivazione del soggetto ad iniziare un trattamento e, se così è , il Ser.T. interno contatterà per iscritto per iscritto il Ser.T. di competenza per un eventuale percorso idoneo al soggetto. L’operatore che mantiene questi contatti è l’assistente sociale del Ser.T interno. Dunque se detenuto acconsente alla presa in carico del SerT, con una diagnosi di abuso, di dipendenza o di consumo di sostanze, se è già noto ad un servizio per le dipendenze territoriale sarà a quest’ultimo segnalata la sua presenza in carcere, con richiesta di documentazione (in particolare la diagnosi, la relazione clinica e l’eventuale programma terapeutico in atto). Il soggetto verrà seguito dall’équipe interna per il periodo della detenzione. Se il detenuto non è noto ad alcun SerT esterno sarà seguito dall’équipe interna al carcere durante la detenzione e si comunicherà al SerT di competenza territoriale la scarcerazione con il programma effettuato dal paziente nel corso della permanenza nell’istituto di pena. Il SERT territoriale può: - intraprendere esso stesso l’iter valutativo-motivazionale, mediante invio di propri operatori e fissazione di colloqui di questi in carcere (rispettando ovviamente le procedure previste dall’Amministrazione Penitenziaria per gli incontri con il detenuto), volti all’identificazione del programma terapeutico; oppure - può fornire delega in tal senso al SERT penitenziario, che pertanto svolgerà l’iter valutativo-motivazionale per suo conto e ne trasmetterà le risultanze e/o le proposte terapeuticoriabilitative al SERT territoriale attraverso una relazione scritta. In entrambi i casi il SERT territoriale, raccolti i dati motivazionali provenienti anche dalle varie professionalità che hanno operato nel carcere (psicologo, assistente sociale, medico, educatore, etc), procede alla discussione del caso all’interno del proprio staff e formula/redige il programma terapeutico-riabilitativo ritenuto più idoneo al caso, secondo criteri condivisi: tipo e grado di dipendenza, fase di malattia, livello motivazionale, attitudini, situazione familiare-abitativaoccupazionale-relazionale del soggetto, oltre alla verifica della disponibilità/fattibilità del programma per lui individuato. Si consideri comunque che il colloquio tra operatori SERT e detenuto, per la formulazione ed attivazione di un percorso riabilitativo, verte sulla congruenza della richiesta e sull’appropriatezza della risposta. La richiesta di intervento finalizzata ad effettuare un percorso terapeutico in attuazione di una misura alternativa alla pena (affidamento in prova per casi particolari), fruibile dai soggetti “definitivi”, il SERT territoriale è responsabile della formulazione e dell’attuazione del piano terapeutico individuato, sia ambulatoriale che semiresidenziale o residenziale. Il SERT territoriale, sulla base della conoscenza del caso e/o supportato da informazioni assunte dal SERT penitenziario e dai familiari, propone un programma terapeutico riabilitativo. Il soggetto deve essere tempestivamente e dettagliatamente informato del programma per lui individuato ed esprimere il suo parere favorevole, prima che tale programma venga comunicato agli organismi competenti (Autorità Giudiziaria competente). La formulazione e redazione del programma terapeutico-riabilitativo è di competenza esclusiva del SERT territoriale che in tal modo si assume oneri e responsabilità connessi a tale programma, sia nella sua parte declaratoria (disponibilità ad attuarlo, comunicazione di idoneità e fattibilità all’interessato e all’Autorità Giudiziaria competente) che in quella attuativa. Una volta che il programma terapeutico-riabilitativo è stato deciso, condiviso con l’interessato e redatto, il SERT territoriale provvede a darne comunicazione all’Autorità Giudiziaria procedente, o per il tramite dell’UEPE o per il tramite dei legali rappresentanti del soggetto o per il tramite degli operatori afferenti all’area penitenziaria; medesima comunicazione deve comunque pervenire anche agli operatori afferenti all’area penitenziaria. Tale diffusione comunicativa del programma terapeutico ha lo scopo, rendendone edotti tutti gli attori e il fruitore, di avviare il processo di preparazione ed accompagnamento del detenuto alla fase attuativa. È infatti da questo momento che possono avviarsi i colloqui con operatori della comunità terapeutica (nel caso in cui il programma la preveda) o con altri attori terzi, quali le Cooperative Sociali, le Associazioni di Volontariato, i Gruppi di mutuo auto aiuto. Tali colloqui preparatori potranno aver luogo in carcere. . È opportuno che il detenuto venga messo a conoscenza della modalità che il SERT territoriale utilizzerà (diretta o per il tramite del SERT penitenziario) per l’iter motivazionale. Di tale informativa si farà carico il SERT penitenziario. La formulazione e redazione del programma terapeutico-riabilitativo, pur essendo di esclusiva competenza e responsabilità del SERT territoriale, dovrebbe comunque tener conto delle rilevanze ed osservazioni/proposte provenienti dai vari attori del percorso; è opportuno, pertanto, che il programma sia la risultanza di una discussione in “equipe pluriproveniente”; in tal senso, inoltre, è di fondamentale importanza la comunicazione - ex ante ed ex post - tra i vari attori istituzionali che concorrono alla proposta di programma terapeutico e tra essi ed il soggetto detenuto potenziale fruitore dello stesso. Medesimamente e per le stesse motivazioni la comunicazione deve fluire anche in direzione degli attori terzi non afferenti SSN o al Ministero della Giustizia (volontariato, comunità terapeutiche). -
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Il SERT territoriale può:
Se il detenuto tossico/alcol dipendente risulti essere stato in trattamento presso un Ser.T ma non in trattamento al momento della carcerazione, gli operatori Ser.T. penitenziario valuteranno la motivazione del soggetto ad iniziare un trattamento e, se così è , il Ser.T. interno contatterà per iscritto per iscritto il Ser.T. di competenza per un eventuale percorso idoneo al soggetto. L’operatore che mantiene questi contatti è l’assistente sociale del Ser.T interno. Il SERT territoriale può: - intraprendere esso stesso l’iter valutativo-motivazionale, mediante invio di propri operatori e fissazione di colloqui di questi in carcere volti all’identificazione del programma terapeutico; oppure può fornire delega in tal senso al SERT penitenziario, che pertanto svolgerà l’iter valutativo-motivazionale per suo conto e ne trasmetterà le risultanze e/o le proposte terapeutico-riabilitative al SERT territoriale attraverso una relazione scritta. In entrambi i casi il SERT territoriale, raccolti i dati motivazionali provenienti anche dalle varie professionalità che hanno operato nel carcere (psicologo, assistente sociale, medico, educatore, etc), procede alla discussione del caso all’interno del proprio staff e formula/redige il programma terapeutico-riabilitativo ritenuto più idoneo al caso,
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Richiesta di intervento finalizzata ad effettuare un percorso terapeutico in attuazione di una misura alternativa alla pena (affidamento in prova per casi particolari), fruibile dai soggetti «definitivi»: il SERT territoriale è responsabile della formulazione e dell’attuazione del piano terapeutico individuato, sia ambulatoriale che semiresidenziale o residenziale. La formulazione e redazione del programma terapeutico-riabilitativo è di competenza esclusiva del SERT territoriale che in tal modo si assume oneri e responsabilità connessi a tale programma, Una volta che il programma terapeutico-riabilitativo è stato deciso, condiviso con l’interessato e redatto, il SERT territoriale provvede a darne comunicazione all’Autorità Giudiziaria procedente, o per il tramite dell’UEPE o per il tramite dei legali rappresentanti del soggetto o per il tramite degli operatori afferenti all’area penitenziaria. Tale diffusione comunicativa del programma terapeutico ha lo scopo, rendendone edotti tutti gli attori e il fruitore, di avviare il processo di preparazione ed accompagnamento del detenuto alla fase attuativa Il detenuto verra’ messo a conoscenza della modalità che il SERT territoriale utilizzerà (diretta o per il tramite del SERT penitenziario) per l’iter motivazionale. Colloqui preparatori in carcere: operatori della comunità terapeutica o con altri attori terzi, quali le Cooperative Sociali, le Associazioni di Volontariato, i Gruppi di mutuo auto aiuto. Tali Di tale informativa si farà carico il SERT penitenziario. LE DIMISSIONI POSSONO AVVENIRE IN DIVERSI MODI: per scarcerazione o trasferimento prima che si concretizzi un intervento sociale o psicologico del Sert, se non quello medico garantito a tutti i detenuti che si dichiarano tossicodipendenti; per scarcerazione o
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Popolazione detenuta presso la Casa Circondariale “La Dogaia” di Prato
con problematiche di tossico ed alcoldipendenza Tossicodipendenti e consumatori di droghe illegali 270 245 264 243 315 330 240 Poliabusatori 112 128 156 177 216 96 80 % di poliabusatori 41,5% 52,2% 59,1% 72,8% 68,6% 29,1% 33,3% Alcoldipendenti 47 54 70 50 76 68 49 Detenuti con problematiche legate all’uso di sostanze psicoattive 317 299 334 293 391 398 379 Detenuti presenti alla data di rilevazione 703 700 675 728 707 732 % di alcol-tossicodipendenti sulla popolazione detenuta 45% 42% 47% 43% 53% 56% 52% Fonte: Ministero di Grazia e Giustizia - Rilevazione semestrale su alcolisti e tossicodipendenti detenuti
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Popolazione detenuta presso la Casa Circondariale “La Dogaia”
di Prato con problematiche di tossico ed alcoldipendenza Tossicodipendenti e consumatori di droghe illegali 270 245 264 243 315 330 240 Stranieri extracomunitari 131 110 157 144 215 195 % sul totale 48,5% 44,9% 59,5% 59,2% 68,2% 59,1% 54,6% Alcoldipendenti 47 54 70 50 76 68 49 18 22 24 17 40 31 21 38,3% 40,7% 34,3% 34,0% 52,6% 45,6% 42,8% Fonte: Ministero di Grazia e Giustizia - Rilevazione semestrale su alcolisti e tossicodipendenti detenuti
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Popolazione detenuta presso la Casa Circondariale “La Dogaia” di Prato con problematiche di tossicodipendenza – distribuzione per uso di sostanza primaria Tossicodipendenti e consumatori di droghe illegali 270 245 264 243 315 330 240 Oppiacei 98 79 84 88 100 99 72 Cocaina 135 134 143 128 161 156 120 Cannabinoidi 25 23 28 19 45 38 Altre sostanze 12 9 8 30 10 Fonte: Ministero di Grazia e Giustizia - Rilevazione semestrale su alcolisti e tossicodipendenti detenuti
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Popolazione detenuta presso la Casa Circondariale “La Dogaia” di Prato con problematiche di tossicodipendenza – situazione patologie infettive Tossicodipendenti e consumatori di droghe illegali 270 245 264 243 315 330 Detenuti sottoposti a test HIV 140 179 240 196 200 300 210 Detenuti positivi al test HIV 2 3 5 6 4 Detenuti sottoposti a test HCV 169 195 250 Detenuti positivi al test HCV 50 53 73 68 60 28 Detenuti sottoposti a test HBV Detenuti positivi al test HBV 40 43 35 36 30 14 Fonte: Ministero di Grazia e Giustizia - Rilevazione semestrale su alcolisti e tossicodipendenti detenuti
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Popolazione detenuta presso la Casa Circondariale “La Dogaia” di Prato con problematiche di alcoldipendenza – situazione patologie infettive Alcoldipendenti 47 54 70 50 76 68 49 Detenuti sottoposti a test HIV 41 40 Detenuti positivi al test HIV Detenuti sottoposti a test HCV 36 46 Detenuti positivi al test HCV 12 13 20 15 7 4 Detenuti sottoposti a test HBV Detenuti positivi al test HBV 8 11 5 Fonte: Ministero di Grazia e Giustizia - Rilevazione semestrale su alcolisti e tossicodipendenti detenuti
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Popolazione detenuta presso la Casa Circondariale “La Dogaia” di Prato
con problematiche di tossico ed alcoldipendenza - posizione giudiziaria Tossicodipendenti e consumatori di droghe illegali 270 245 264 243 315 330 240 In attesa di giudizio 42 50 48 52 113 53 44 % sul totale 15,5% 20,4% 18,2% 21,4% 35,9% 16,1% 18,3% Alcoldipendenti 47 54 70 76 68 49 2 12 8 24 11 7 4,2% 22,2% 11,4% 4,0% 31,6% 16,2% 14,3% Fonte: Ministero di Grazia e Giustizia - Rilevazione semestrale su alcolisti e tossicodipendenti detenuti
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Popolazione detenuta presso la Casa Circondariale “La Dogaia” di Prato con problematiche di tossico ed alcoldipendenza – modalità di accesso ai programmi alternativi 1° sem. 2011 2° sem. 2012 2° sem. 2012 1° sem. 2013 2° sem. 2013 1° sem. 2014 Richieste di affidamento in prova da parte di alcol -tossicodipendenti detenuti 130 166 165 310 153 163 122 Detenuti in possesso dei requisiti di legge 58 98 88 113 107 106 Affidamenti in prova al servizio sociale 42 51 71 101 84 89 57 % degli affidamenti in prova sui richiedenti 72,4% 52,1% 80,7% 89,4% 78,5% 83,9% 64,8% Fonte: Ministero di Grazia e Giustizia - Rilevazione semestrale su alcolisti e tossicodipendenti detenuti
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Modello Organizzativo Continuita’ terapeutica ed assistenziale
SERT penitenziario -Trattamenti farmacologici -Trattamenti Psico-sociali -Inserimenti lavorativi diagnosi e trattamento di uso/abuso o dipendenza da sostanze illegali e /o alcol o altri comportamenti additivi -Sostegno psicologico -Psicodiagnosi -Trattamenti psico-educativi -Colloqui sociali preparatori al programma -Prestazioni sociali motivazionali (focus group) preparatorie al percorso esterno -Percorsi gruppali con finalità di accompagnamento motivazionale al cambiamento (carcere/territorio) -Stesura proposta di progetto occupazionale e di reinserimento sociale SERT territoriale Formulazione e dell’attuazione del piano terapeutico individuato, sia ambulatoriale che semiresidenziale o residenziale. Attuazione del programma terapeutico nella misura alternativa Continuita’ terapeutica ed assistenziale Garanzie di continuità terapeutica Integrazione carcere-territorio Parità di livelli assistenziali Sistema omogeneo e differenziato Partecipazione di rappresentanze l’integrazione con i servizi interni all’istituto e con i servizi territoriali specialistici (Serd, Noa, Cps) che dovrà essere c La formulazione e redazione del programma terapeutico-riabilitativo, pur essendo di esclusiva competenza e responsabilità del SERT territoriale, dovrebbe comunque tener conto delle rilevanze ed osservazioni/proposte provenienti dai vari attori del percorso; è opportuno, pertanto, che il programma sia la risultanza di una discussione in “equipe pluriproveniente”; in tal senso, inoltre, è di fondamentale importanza la comunicazione - ex ante ed ex post - tra i vari attori istituzionali che concorrono alla proposta di programma terapeutico e tra essi ed il soggetto detenuto potenziale fruitore dello stesso. Medesimamente e per le stesse motivazioni la comunicazione deve fluire anche in direzione degli attori terzi non afferenti SSN o al Ministero della Giustizia (volontariato, comunità terapeutiche). aratterizzata da una operatività tale da garantire un intervento complessivo e coordinato
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Aree problematiche Collegamento con le direzioni sanitarie delle carceri Difformità di trattamenti farmacologici e riabilitativi tra carceri Difformità di procedure diagnostiche per la tossicodipendenza psicodiagnosicontribuire alla certificazione di “diagnosi di tossicodipendenza”, qualora mancante, e all’impostazione di un programma terapeutico. detenuto usufruisce di prestazioni motivazionali che lo preparino al suo eventuale percorso esterno. attivare nelle strutture penitenziarie percorsi gruppali di tipo “focus”, di durata predefinita per numero di incontri, all’interno dei quali, a seconda della scelta del programma, si affronta il tema del cambiamento. Nel caso di rientro sul territorio i temi verterebbero sulle difese da attivare rispetto alle recidive, sulla normativa da rispettare e sulla necessità o modalità di mantenere la motivazione. Per chi dovesse fare ingresso in Comunità, il gruppo affronterebbe argomenti relativi alle caratteristiche delle varie strutture, alle difficoltà relazionali, alla solidarietà, all’impegno da assumersi ed al rapporto esistente tra il percorso residenziale e la misura alternativa. I conduttori dei gruppi potrebbero essere afferenti da più istituzioni tra quelle coinvolte
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Grazie per l’attenzione!!!
Mi trovo in carcere unicamente per ragioni di concorrenza: facevo le stesse banconote che fa lo Stato Woody Allen Grazie per l’attenzione!!!
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