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Il mercato biologico in Italia: le prospettive e le debolezze

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Presentazione sul tema: "Il mercato biologico in Italia: le prospettive e le debolezze"— Transcript della presentazione:

1 Il mercato biologico in Italia: le prospettive e le debolezze
Buongiorno a tutti, ringrazio gli amici del CCPB per l’invito. La mia relazione si articola in due parti: Un breve cenno al biologico a livello internazionale Farà il punto sul mercato italiano nel 2010 Enrico De Ruvo Bologna, 9 settembre 2011

2 1 IL CONTESTO INTERNAZIONALE

3 Le prime dieci nazioni per superfici bio nel 2009
Milioni di ettari L’agricoltura biologica a livello mondiale, secondo gli ultimi dati disponibili diffusi al Biofach 2011, ha raggiunto nel 2009 l’estensione di 37,2 milioni di ettari (+5,7% sul 2008) per un numero di aziende pari a circa 1,8 milioni (+31%, grazie al forte incremento avvenuto in India). Nel 2009 si registra una crescita delle superfici in tutti i continenti, in particolare in Europa (+1,1 milioni di ettari) ed America Latina (+0,5 milioni). I paesi leader per superfici bio sono inoltre l’Australia, l’Argentina e gli Usa. Il nostro paese si colloca all’ottavo posto nel mondo per estensioni bio, mentre in termini di operatori raggiunge la settima posizione, livelli rimasti immutati rispetto allo scorso anno. Fonte: FIBL-IFOAM

4 Il mercato mondiale del biologico
Valore stimato complessivo 2009: 54,9 miliardi di $ (+5% sul 2008) Fonte: “The world of Organic Agriculture” ed. 2011, FIBL-IFOAM

5 Le vendite bio in Europa nel 2008-2009
Milioni di euro Valore complessivo: 18,4 miliardi di euro (+4-5% sul 2008) Fonte: “The world of Organic Agriculture” ed e 2011, FIBL-IFOAM

6 2 LA PRODUZIONE DI PRODOTTI BIOLOGICI IN ITALIA

7 Superfici bio = 8,6% del totale SAU agricola nazionale (2010)
Evoluzione del numero di aziende e delle superfici biologiche in Italia Superfici bio = 8,6% del totale SAU agricola nazionale (2010) Aziende bio = 2,6% del totale aziende agricole nazionali (2010) Fonte: Mipaaf-Sinab

8 Distribuzione % delle superfici biologiche per regione in Italia nel 2010
Fonte: Mipaaf-Sinab

9 Confronto tra il peso % in termini di superfici e di consumi per area geografica nel 2010
Fonte: Mipaaf-Sinab e Ismea, Panel Famiglie

10 Evoluzione del numero di trasformatori bio
Fonte: Mipaaf-Sinab

11 Evoluzione dell’Indice Ismea del clima di fiducia dell’industria bio
Fonte: Ismea

12 Evoluzione delle componenti del clima di fiducia dell’industria bio
Fonte: Ismea

13 L’indice di clima di fiducia dell’industria per comparto bio
dati relativi al I semestre 2011 Fonte: Ismea

14 variazione % I sem ‘11/I sem ‘10
Dinamiche dell’indice di clima di fiducia dell’industria bio per comparto variazione % I sem ‘11/I sem ‘10 Fonte: Ismea

15 LA DOMANDA DI PRODOTTI BIOLOGICI
3 LA DOMANDA DI PRODOTTI BIOLOGICI

16 Evoluzione dei consumi domestici di prodotti bio confezionati
dati indicizzati, 2000=100 +11,6% (I quadrimestre 2011: +11,5%) Fonte: Ismea, Panel Famiglie

17 Dinamiche (in valore) degli acquisti domestici in alcuni comparti dell’agroalimentare
variazioni % sull’anno precedente Fonte: Ismea, Panel Famiglie

18 Recenti dinamiche delle vendite bio in alcuni importanti paesi
variazioni % sull’anno precedente Fonte: Ismea, Panel famiglie, OTA, Soil Association, Agence bio, presentazione Biofach

19 Tendenze dei consumi domestici delle varie categorie di prodotti bio nel 2010 e nel I quadr % calcolate sui dati in valore Var. % '10/'09 Var. % I quadr. '11/I quadr. '10 Peso % consumi su tot. bio confezionato* Ortofrutta fresca e trasformata 4,2 8,5 21,7 Lattiero caseari 13,2 20,4 18,6 Prodotti prima colazione 15,4 10,4 13,6 Bevande 11,1 13,9 9,9 Uova 7,4 6,9 Prodotti per l'infanzia 33,6 -7,7 5,4 Pasta e riso 22,3 32,9 4,9 Olii 10,2 -20,3 4,3 Miele 8,0 16,6 3,1 Pane e sostituti 12,3 -11,3 2,9 Totale prodotti biologici 11,6 11,5 100,0 L’osservazione più grossolana che si può fare è che alla rilevante crescita dei riconoscimenti nel corso degli anni, la produzione certificata non mostra analoghe dinamiche. In termini di tendenze generali il 2009 ha addirittura fatto registrare alcuni significativi segni meno dopo un trend contrassegnato da una crescita pressoché costante. Se mettiamo insieme i dati sul numero delle certificazioni e quelle delle produzioni è tuttavia evidente come alla rilevante crescita del numero di produzioni certificate non corrisponda un’altrettanto rilevante crescita della produzione (2009 su 2008: +19 prodotti; 2009 su 2004: +48 prodotti). La nuova entrata Aceto balsamico di Modena ha fatto accrescere notevolmente la rilevanza economica del segmento relativo. L’osservazione è certamente grossolana e le ragioni estremamente differenziate, ma meritevole di riflessione: L’assegnazione del riconoscimento a prodotti di nicchia con produzioni complessive estremamente ridotte; L’avvio e gestione di procedure di riconoscimento calate dall’alto cui non corrisponde in seguito una reale organizzazione produttiva; Andamento climatico che ha interessato per esempio, la produzione soprattutto di mele e le arance rosse di Sicilia in ambito ortofrutticolo; Scelte commerciali di prodotti che oltre al marchio comunitario possono vantare marchi privati estremamente affermati; Problemi di mercato per le grandi produzioni casearie. Sono solo alcune delle molteplici e variegate ragioni che hanno contribuito alla dinamica delle produzioni certificate e, come vedremo successivamente, anche all’entità del valore loro connesso. * Nel 2010

20 Tendenze degli acquisti di prodotti bio confezionati per area geografica nel 2010 e nel I quadr. 2011 Fonte: Ismea, Panel famiglie

21 Tendenze degli acquisti di prodotti bio confezionati in alcuni
Tendenze degli acquisti di prodotti bio confezionati in alcuni* canali distributivi nel 2010 e nel I quadrimestre 2011 * non sono monitorati gli acquisti nei negozi specializzati Fonte: Ismea, Panel Famiglie

22 Il peso % dei canali nelle diverse aree geografiche nel 2010
peso % in termini di numerosità nel 2010 Canali alternativi: vendita diretta, mercatini e GAS; canali extradomestici: mense, agriturismi, ristoranti Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Biobank

23 Conclusioni Debolezza nelle fasi più a monte della filiera
Andamento strutturale ancora legato ai contributi comunitari Fiducia degli operatori dell’industria appena positiva e in flessione a causa di un livello di scorte maggiore e di previsioni di produzione meno positive Squilibrio evidente tra produzioni e consumo tra aree del Sud e del Nord; il fenomeno è meno forte invece al Centro Gli aspetti positivi vengono dalle fasi a valle della filiera Crescita del bio a livello internazionale Crescita del bio in Italia nonostante la crisi Crescita maggiore del bio in Italia in rapporto ad altri comparti di qualità ed all’agroalimentare nel complesso Crescita più sostenuta rispetto a nazioni concorrenti Crescita diffusa in tutte le aree e tutti i canali, compresi quelli alternativi ed extradomestici e sostanzialmente in tutti i comparti Prezzi al consumo in discesa Prospettive Le nuove tendenze del consumatore moderno, l’ottima tenuta in tempo di crisi, l’alto contenuto valoriale ed esperienziale dei prodotti biologici, la crescita di canali alternativi di vendita fanno ben sperare per un futuro ancora positivo per il comparto.

24 GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE
Area MERCATI


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