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PubblicatoFabiano Natale Modificato 10 anni fa
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Seminario LIUC - Diritto dell’Unione e della Comunità Europea
I FONDI STRUTTURALI DELL’UNIONE EUROPEA
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Commissione Europea Redige proposte di atti comunitari che presenta al Parlamento europeo e al Consiglio. Vigila sul rispetto dei trattati comunitari e sulla corretta attuazione del diritto comunitario derivato. Vigila inoltre sul modo in cui sono utilizzati i finanziamenti dell'UE. Il presidente della Commissione è scelto dai capi di Stato o di governo degli Stati membri e deve essere approvato dal Parlamento europeo. Gli altri membri della Commissione sono invece designati di comune accordo dal Consiglio dell’UE e dal presidente designato, per essere poi approvati, insieme al presidente, dal Parlamento europeo. La Commissione è nominata per un periodo di cinque anni ma può essere sciolta dal Parlamento europeo (mozione di censura). La Commissione agisce indipendentemente dai Governi degli Stati membri. La maggioranza, ma non la totalità, del suo organico lavora a Bruxelles, in Belgio.
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Struttura della Commissione
La Commissione europea è composta da 26 direzioni generali (DG) e di 9 servizi, suddivisi a loro volta in direzioni e queste ultime in unità. Altre strutture possono essere create ove necessario. Allo scopo di garantire l’efficienza e la collegialità dell’operato della Commissione, le DG sono chiamate a collaborare strettamente e a coordinarsi nel predisporre e applicare le decisioni del collegio.
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P O L I T I C H E Affari economici e finanziariAgricoltura e sviluppo ruraleAmbienteCentro comune di ricercaConcorrenzaEnergia e trasportiFiscalità e unione doganaleGiustizia, libertà e sicurezzaImprese e industriaIstruzione e culturaMercato interno e serviziOccupazione, affari sociali e pari opportunitàPesca e affari marittimiPolitica regionaleRicerca
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P O L I T I C H E R E L A Z I O N I E S T E R N E
Affari economici e finanziari Allargamento Agricoltura e sviluppo rurale Commercio Ambiente EuropeAid - Ufficio di Cooperazione Centro comune di ricerca Relazioni esterne Concorrenza Sviluppo Energia e trasporti Aiuti umanitari Fiscalità e unione doganale
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S E R V I Z I G E N E R A L I Giustizia, libertà e sicurezza Comunicazione Imprese e industria Istituto statistico- Eurostat Istruzione e cultura Segretariato generale Mercato interno e servizi Ufficio delle pubblicazioni Occupazione, affari sociali e pari opportunità Ufficio europeo per la lotta antifrode Pesca e affari marittimi
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S E R V I Z I I N T E R N I Politica regionale Bilancio Ricerca Informatica Salute e tutela dei consumatori Infrastrutture e logistica - Bruxelles Società dell'informazione e mezzi di comunicazione Infrastrutture e logistica Interpretazione Personale e amministrazione Responsabile per la protezione dei dati della Commissione europea Servizio di audit interno Servizio giuridico Traduzione Ufficio dei consiglieri per le politiche europee Ufficio Gestione E Liquidazione Dei Diritti Individuali
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I programmi comunitari
Sono strumenti che consentono investimenti tecnologici, interventi per la tutela e l'innovazione ambientale che mirano al potenziamento dei sistemi telematici di comunicazione e marketing, finanziamenti per il commercio elettronico, agevolano l'incremento occupazionale, consentono l'avvio del processo di internazionalizzazione delle imprese.
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I Fondi strutturali: opportunità di finanziamento per le imprese
Il tema dei finanziamenti/ contributi di carattere regionale, nazionale e comunitario, a favore delle PMI è molto ampio e coinvolge praticamente tutti i settori e le tipologie di imprese. Moltissime sono le opportunità e le possibilità offerte dal panorama agevolativo per PMI: si va dai finanziamenti per l'acquisto dei macchinari ed impianti, fino a giungere alle norme che agevolano l'avvio di una nuova attività
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DEFINIZIONE PMI Le PMI, che sono le principali destinatarie delle risorse agevolative erogate, sono le imprese che rientrano nei seguenti parametri: 1. per il settore manifatturiero/estrattivo • dipendenti non superiori rispettivamente a 50 per le piccole e 250 per le medie; • fatturato non superiore rispettivamente a 7 milioni di euro per le piccole e 40 milioni di euro per le medie; • controllo capitale impresa: l'impresa non deve essere controllata per più di un quarto (25%) da imprese o raggruppamenti non rientranti nei limiti dimensionale delle PMI. 2. per il settore servizi (compreso commercio e turismo) • dipendenti non superiori rispettivamente a 20 per le piccole e 95 per le medie; • fatturato non superiore rispettivamente a 2,7 milioni di euro per le piccole e 15 milioni di euro per le medie;
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CONTRIBUTI Gli interventi e le agevolazioni a favore delle imprese possono raggrupparsi in due principali categorie:le agevolazioni finanziarie e le agevolazioni fiscali e contributive. Le agevolazioni finanziarie si differenziano principalmente in: • contributo in conto capitale, che viene determinato in percentuale delle spese ammissibili. Come contributo a fondo perduto, non prevede restituzione di capitali o pagamento di interessi; • contributo in conto interessi, che mira all'abbattimento del tasso di interesse che viene applicato per il finanziamento dell'azienda e si determina solitamente in una prospettiva di medio lungo periodo.
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FINANZIAMENTI A GESTIONE DIRETTA E INDIRETTA
In linea generale i finanziamenti/contributi si dividono in due categorie principali: finanziamenti a gestione diretta, per i quali le domande di concessione devono essere inoltrate direttamente alla Commissione Europea, Finanziamenti a gestione indiretta che vengono erogati sempre dall’Unione Europea ma integrati a livello nazionale e regionale nell’ambito dei cosiddetti Fondi strutturali
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I Fondi strutturali La riforma per il periodo , il cui ammontare di risorse è pari a 336,3 miliardi di euro, conferma i quattro principi fondamentali dei Fondi Strutturali: programmazione pluriennale, addizionalità, valutazione, partneriato
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POR E PON A livello politico, la programmazione partirà dall’elaborazione di un quadro di riferimento strategico nazionale, da parte di ogni Stato Membro, che garantirà coerenza tra l'aiuto strutturale della Comunità e gli orientamenti strategici comunitari, e che verrà negoziato con la Commissione e diverrà il contesto di riferimento per la programmazione dei programmi tematici e regionali. A livello operativo, sulla base del documento politico, la Commissione adotterà programmi operativi nazionali e regionali, per ogni Stato Membro
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Convergenza e competitività”
Quest’obiettivo è diventato ancora più rilevante dopo l’allargamento dell’Unione Europea; il Trattato stesso invoca una riduzione del divario tra “i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite o insulari, comprese le zone rurali” (art.158) Le aree interessate sono gli Stati membri il cui RLN è inferiore al 90% della media europea, le Regioni con PIL inferiore al 75% rispetto al PIL europeo (in Italia: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia). I fondi saranno il Fondo di Coesione, FESR, FSE e le risorse disponibili pari al 78% (262 miliardi di euro) (Art.16 Reg. 2004/0163)
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Competitività regionale e occupazionale
Rientra tra le sfide più importanti, per tutti gli Stati membri, il rapido cambiamento e la ristrutturazione economica e sociale, la globalizzazione del commercio, la tendenza verso un’economia ed una società basate sulla conoscenza, l’invecchiamento della popolazione, l’aumento dell’immigrazione, la carenza di manodopera in settori fondamentali ed i problemi d’inserimento sociale. Le aree interessate saranno tutte le regioni europee non incluse nella Priorità 1 e cioè: le Regioni ex obiettivo 2 e 3 e le Regioni in “Phasing in”(aree “in fase di uscita”, che erano aree depresse fino al ma che non lo sono più a partire dal 1 gennaio 2000) I fondi utilizzati sono il FESR, FSE e le risorse disponibili sono pari al 18% (60 miliardi di euro) (Art.17 Reg. 2004/0163)
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“Cooperazione territoriale europea”
In quest’ambito la Commissione si propone di raggiungere un alto livello di integrazione armoniosa ed equilibrata sul territorio dell’Unione sostenendo la cooperazione. Le aree interessate saranno tutte le Regioni Europee e il Fondo disponibile è il FESR. Le risorse disponibili sono pari al 4% (14 miliardi di euro) (Art.18 Reg. 2004/0163)
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I FONDI STRUTTURALI I principali Fondi Strutturali sono:
Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) Il Fondo Sociale Europeo (FSE) Il fondo di coesione
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Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)
Il FESR è stato creato nel 1975 con l'obiettivo di finanziare azioni mirate a ridurre le disparità regionali nell'Unione e promuovere lo sviluppo e la riconversione delle regioni. Scopo primario dell'intervento del FESR, è la partecipazione al finanziamento di interventi al fine di promuovere la coesione economica e sociale attraverso la correzione dei principali squilibri regionali e la partecipazione allo sviluppo e alla riconversione delle regioni. Il fondo è disciplinato dal nuovo regolamento n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006 che abroga il regolamento (CE) n. 1783/1999
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Il Fondo Sociale Europeo
Il Fondo sociale europeo, nella nuova programmazione , sosterrà la coesione economica e sociale supportando le politiche degli Stati Membri che mirano al raggiungimento della piena occupazione, al miglioramento della qualità e della produttività del lavoro, e alla promozione dell’inclusione sociale e alla riduzione delle disparità regionali nell’occupazione. Sulla base di quanto stabilito nel nuovo regolamento 1081/2006 del 5 luglio 2006, il nuovo FSE sosterrà interventi coerenti con le linee guida e le raccomandazioni della Strategia europea per l’occupazione
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VII PROGRAMMA QUADRO Programma Quadro si focalizza su quattro pilastri principali: Cooperazione Idee Persone Capacità
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