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PubblicatoElmo Valentini Modificato 10 anni fa
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TERATOGENESI inizio XIX sec. teratologia sperimentale moderna inizia con Saint Hilaire e figlio (studi su embrioni di pollo) fine XIX sec. Camille Dareste prima malformazione epidemica descritta da Gregg nel 1941 1961 caso talidomide
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Principi di teratologia proposti da Wilson
suscettibilità ad un agente teratogeno dipende dal genotipo del concepito, dall’interazione con fattori ambientali, dallo stadio di sviluppo, dal tempo di esposizione.
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Principi di teratologia proposti da Wilson
Agenti teratogeni agiscono con meccanismi specifici Natura del composto determina l’effetto avverso che può avere 4 manifestazioni: morte, malformazione, ritardo di crescita, deficit funzionali (gravità e frequenza dipendono dalla dose)
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DATI SULL’UOMO E’ stato stimato che meno del 50% di tutte le gravidanze risultano nella nascita di un neonato completamente normale Cause: genetiche (15-25%), condizioni materne (4%), infezioni materne (4%), agenti chimici o influenze ambientali (<1%), cause ignote (la maggior parte)
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Talidomide - ipnotico sedativo somministrato in gravidanza come antinausea e antivomito bambini nati con amelia o focomelia effetto teratogeno tra il 20°e il 36° giorno dopo la fecondazione
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Talidomide Meccanismo: effetti sull’angiogenesi, danno ossidativo sul DNA, alterazioni della funzione immunitaria Recentemente la FDA ha approvato l’uso per il trattamento del mieloma multiplo. Altri impieghi: ulcere orali in pazienti con AIDS, complicanze infiammatorie nella lebbra.
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Dietilstilbestrolo (DES)
stimolatore di sintesi placentare di estrogeni e progestinici (indicazione terapeutica: prevenzione aborto) adenocarcinoma nelle figlie, anomalie sistema riproduttivo nei figli
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Etanolo sindrome fetale da etanolo (FAS)
alterazioni cranio-facciali, ritardo di crescita, ritardo di sviluppo psicomotorio ed intellettuale effetti fetali da alcol (FAE) ridotto peso corporeo, alterazioni FAS attenuate
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Fumo aumentata incidenza di aborti spontanei,
morte improvvisa neonatale, alterazioni comportamentali, ridotto peso alla nascita nicotina: neuroteratogena
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Cocaina anestetico locale, blocca re-uptake neuronale di catecolamine e serotonina (vasocostrittore, stimolante centrale) parti prematuri, microcefalia, peso ridotto alla nascita, irritabilità, inappetenza, epilessia, morte improvvisa
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Retinoidi acido 13 cis retinoico indicazione terapeutica: acne cistica grave gravi malformazioni al viso, cuore, arti, SNC, scheletro
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Acido valproico anticonvulsivante
probabilità pari a 1,2% di spina bifida
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Tossicologia dello sviluppo
fecondazione pre-impianto post-impianto gastrulazione organogenesi periodo fetale
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Effetti dell’esposizione ad uno xenobiotico
embrioletalità malformazioni ritardo di crescita deficit funzionali effetti interconnessi, effetto dose-risposta, soglia
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Meccanismi alla base della teratogenesi
alterata integrità o funzione degli acidi nucleici, alterazioni cromosomiali, alterata mitosi, ridotto apporto di precursori o substrati, ridotto supplemento energetico, alterate caratteristiche di membrana, inibizioni enzimatiche risposta patogenetica unica: ridotta proliferazione cellulare, morte cellulare, alterata interazione tra cellula e cellula
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Fattori che determinano la teratogenesi
Compartimenti: materno (variazioni di ADME durante la gravidanza) placentare (funzioni di barriera, trasporto, metabolismo) embrionale (bersaglio “attivo”)
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Effetti teratogeni diretti
indiretti (risultato di un effetto tossico sui compartimenti materno o placentare)
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Condizioni materne che possono dare effetti teratogeni
genetiche (es. labiopalatoschisi) patologiche (ipertensione, diabete incontrollato, infezioni) dietetiche (malnutrizione) stress
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Tossicità placentare provata per circa 50 xenobiotici tra cui metalli, fumo di sigaretta, etanolo, cocaina, salicilato di sodio si esplica con necrosi, ridotto flusso sanguigno, ridotto trasporto di nutrienti al feto
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Tossicità materna effetto tossico sulla madre provoca sofferenza fetale (ridotto apporto di nutrienti, ridotto flusso sanguigno) es. diflunisal, fenitoina, etanolo
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Modelli di studio di teratogenesi
test in vitro uova fecondate, blastocisti, embrioni porzioni embrionali, organi (altri organismi Hydra attenuata)
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Modelli di studio di teratogenesi
test in vivo almeno due specie (roditore, non roditore) almeno tre dosaggi eventuali test specifici
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Estrapolazione all’uomo
valutazione del livello atteso-tollerabile di esposizione prevenzione controlli medici informazione somministrazione controllata di farmaci
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