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dagli alunni della Classe Quinta sez. A
«La storia del lombrico Brico» Racconto scritto nell'ambito della Situazione Formativa T.A.M. - B.AM. Tutti Al Mondo (siam) Biodiversamente AMici dagli alunni della Classe Quinta sez. A della Scuola Primaria di Giovo (I.C. Cembra) nell'anno scolastico
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BRICO IL LOMBRICO VIVEVA SOTTO TERRA CON LA SUA FAMIGLIA.
L'ANIMALE SI DIVERTIVA A GIOCARE CON I SUOI FRATELLI ED AMICI, A PRENDERE LA RINCORSA E A BUTTARSI NEI TUNNEL SCAVATI NEL TERRENO UMIDO. QUELLE GALLERIE PORTAVANO IN UN ORTO, ANZI, ERANO IN UN ORTO! OHH !! GUARDA COME SI SCIVOLA BENE !
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- UAU! SEMBRA DI STARE SULLE MONTAGNE RUSSE!
- QUI LA TERRA È TALMENTE MORBIDA CHE LA POSSO SPINGERE DI QUA E DI LÀ ! - SEMBRA DI ...PATTINARE ...HOP, HOP ! RITMOOO ! - ESCLAMAVA UN ALTRO. - SENTI INVECE COME È COMPATTO IL SUOLO QUA DOVE SONO IO ! IN COMPENSO PERÒ C'È TANTISSIMO CIBO. GNAM, GNAMMM !! CHE SQUISITE QUESTE UOVA E QUESTE LARVE! - STAI ATTENTO ! BRUTTO MALEDUCATO ! SMETTILA DI MANGIARE TERRA !NON VEDI CHE STAI ESPELLENDO LA TUA “PRODUZIONE” SULLA MIA FACCIA !! BUTTALA IN SUPERFICIE COME FANNO TUTTI!
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INTANTO, NELL'ORTO LE VERDURE CRESCEVANO RIGOGLIOSE.
A POCO, A POCO BRICO CRESCEVA ED UN GIORNO DECISE DI PARTIRE PER IL MONDO CHE SENTIVA MUOVERSI OLTRE LA TERRA: VOLEVA VEDERLO DI GIORNO IL MONDO AL DI SOPRA ERA MOLTO DIVERSO DAL SUO. APPENA USCITO, INFATTI VIDE IN CIELO UN'ENORME PALLA ROTONDA CHE BRILLAVA PIÙ DELLA NOTTE; LUI NON AVEVA MAI VISTO UNA COSA COSÌ ACCECANTE. DOPO UN PO' COMINCIÒ A STAR MALE: IN UN AMBIENTE COSÌ SECCO SI SENTIVA MORIRE: CERCÒ DUNQUE RIPARO SOTTO ALCUNE FOGLIE D'INSALATA.
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AD UN CERTO PUNTO SI ACCORSE DI UNA GRANDE OMBRA CHE STAVA PER PIOMBARGLI ADDOSSO.
IN QUEL MOMENTO SI RICORDÒ DI AVER VISTO ANCORA QUELLA COSA; GLI SEMBRAVA DI AVER SENTITO DIRE CHE SI CHIAMASSE “PIEDE”. ERA INQUIETANTE!!
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POI UNA MANO LO AFFERRÒ E UNA VOCE SCHIFATA DISSE :
- BRUTTO VISCIDO LOMBRICO, SARAI CIBO PER UCCELLI !
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L'UOMO SI FERMÒ UN ATTIMO A PENSARE E DOPO PRESE UNA DECISIONE:
AVREBBE CACCIATO DAL SUO ORTO TUTTI I LOMBRICHI ED IN PIÙ AVREBBE COSTRUITO DELLE FONDAMENTA PROFONDISSIME ATTORNO ALLA SUA PROPRIETÀ !
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CERTO, PROPRIO UN RECINTO IN CEMENTO ARMATO, PER EVITARE CHE QUEGLI ORRIBILI ESSERI STRISCIANTI (COME LI DEFINIVA LUI), NON POTESSERO PIÙ AVVICINARSI. LI RACCOLSE TUTTI E LI MISE IN UN GRANDE RECIPIENTE; POI LI BUTTÒ NELL'ORTO DEL VICINO.
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PASSÒ DEL TEMPO E L'UOMO S'ACCORSE CHE, A POCO A POCO,
IL SUO ORTO DEPERIVA: LE FOGLIE DELLE PIANTE SI AFFLOSCIAVANO SEMPRE DI PIÙ ED IL TERRENO ERA SEMPRE ASCIUTTO!
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IL SUOLO ERA TORNATO A “RESPIRARE”
PAREVA PRIVO DI VITA, MENTRE LE PIANTE NELL'ORTO DEL VICINO CRESCEVANO RIGOGLIOSE. L'UOMO CAPÌ CHE LA CAUSA DELL'INGIALLIMENTO DELLA VERDURA ERA L'ASSENZA DEI LOMBRICHI; DISTRUSSE ALLORA IL MURO E LASCIÒ CHE I PICCOLI ANIMALI STRISCIANTI TORNASSERO A CASA LORO, LASCIANDOLI LIBERI DI MUOVERE, SMUOVERE ,SCAVARE,RIVOLTARE ED INGOIARE TERRENO, ARRICCHENDOLO DI HUMUS. IL SUOLO ERA TORNATO A “RESPIRARE” ...ED ERA TUTTO MERITO DEI LOMBRICHI
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Le illustrazioni di questo racconto, sono state realizzate usando i colori ad acqua prodotti nei laboratori del “Fare con la testa, per imparare con le mani” riciclando il feltrino di pennarelli ormai esausti e bottiglie di succo di frutta
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Insegnanti responsabili della situazione formativa: Merci Christian, Gottardi Delia, Sparano Valeria Fai un salto nel nostro spazio wiki
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