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La comunicazione tra i coniugi
Comunicare: mettere in comune qualcosa, cioè saper dare e saper ricevere. Significa che qualcosa appartenga a più persone, mettere in relazione. La relazione è influenza e questa influenza potrà essere nel segno dei miglioramento (e allora sarà educativa) oppure nel segno dei peggioramento ( e allora sarà diseducativa).
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Comunicazione profonda
Ciò che viene messo in relazione con l'altro non è un semplice messaggio informativo. E’ la nostra persona in tutta la sua complessità, anche nella sua parte più nascosta, l'intimità.
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Comunicazione profonda
Di valori, di sapere, di affetti ... è autentica se si fonda sull'amore reciproco: atteggiamento di scoperta e di stupore, di stima e di elezione comprensione empatica coerenza (una persona che muta continuamente modo di agire, e che dunque è imprevedibile, è priva di stile) apprezzamento.
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Perché occorre un atto d'amore per comunicare
Perché occorre un atto d'amore per comunicare? Ciò non è sempre vero, in effetti. Comunicano un generale e un comandante, un datore di lavoro e un dipendente, un giudice e un imputato. Questa comunicazione non è mettere in comune qualcosa di proprio, che si dà e si deve ricevere. E' un passaggio di messaggi, comprensibili nel loro pieno significato solo in quella particolare circostanza, in quel contesto. Il suono emesso da un fischietto è un segnale che comunica, cioè che dice qualcosa: ciò che il fischietto significa però è comprensibile solo se è chiara la situazione contestuale (e non contestuale) nella quale esso è emesso. Se chi fischia è l'arbitro di un incontro sportivo, il vigile, il partecipante ad uno sciopero, il significato dei fischio (che formalmente è sempre lo stesso) diventa: giudizio, ordine, protesta. In questi casi la comunicazione passa anche se chi deve riceverla non vuole stare a sentire.
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La prima forma di comunicazione tra i coniugi
Vita di famiglia fondata su partecipazione reciprocità uguaglianza
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Vita di famiglia fondata su...
1) Partecipazione = prendere parte Partecipare è condividere e non suddividere. 2) Reciprocità = dare e ricevere 3) Uguaglianza = relazione sullo stesso livello, non dipendenza o subordinazione Quest'ultima caratteristica si dà solo nelle relazioni d'affetto: coniugali, d'amicizia, tra fratelli. E' questa che rende tali le altre due caratteristiche: se infatti manca, la partecipazione diventa dipendenza e la reciprocità si annulla.
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Anche tacere è parlarsi
C'è però silenzio e silenzio. C'è il silenzio che comunica, carico di significato C'è il silenzio che rivela ► assenza di comunicazione ► indifferenza ► tradimento Se questo secondo silenzio entra nel matrimonio: ► incomunicabilità.
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Le decisioni nel matrimonio
Le decisioni nel matrimonio possono essere dì tipo diverso: personali, da non comunicare al coniuge (perché non tutto va comunicato) personali, da comunicare al coniuge, perché è opportuno informarlo personali, ma che si possono prendere solo dopo aver consultato il coniuge del coniuge, ma che si deve rispettare perché appartiene alla sfera di autonomia del coniuge, presa consensualmente da entrambi.
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Sono ambiti di decisione consensuale:
una decisione che influisca sul modo di vivere dell'altro: finalità del matrimonio, educazione dei figli una decisione che provoca cambiamenti importanti nella vita di famiglia: rapporti con altri famigliari, cambiamenti di residenza ... una decisione le cui conseguenze possono essere difficilmente modificabili: spese che costituiscono debiti a lungo termine, cambi di lavoro ...
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Ambiti nei quali generalmente le decisioni vanno prese di comune accordo
Bilancio Tempo libero Educazione religiosa dei figli Amici Rapporti intimi Norme di comportamento sociale o filosofia di vita Relazioni con nonni Obiettivi importanti tempo in comune Suddivisione compiti in casa Hobbies Decisioni in merito al lavoro
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Le decisioni nel matrimonio
Ambiti di autonomia: quelli che si riferiscono alla propria intimità profonda (rapporti con Dio, amicizie ...) Ambiti di decisioni personali, da comunicare: rapporti con le persone professione
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Incomunicabilità quando...
un coniuge non conosce i limiti della sua autonomia; un coniuge pretende di interferire nell'autonomia dell'altro; non vi è accordo sugli obiettivi fondamentali del matrimonio e sul mezzi più idonei per conseguirli; un coniuge non sa cedere nelle cose di poca importanza (cedere - alla forza - senza concedere - nei principi) c'è competizione nel lavoro: antagonismo; c'è delega dell'uno all'altro nell'educazione dei figli (mancanza di un progetto comune).
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I quattro cavalieri dell'Apocalisse
I quattro cavalieri dell’Apocalisse (ovvero ciò che distrugge la comunicazione e l'amore): la critica, quando si focalizza sulla mancanza o il difetto dell'altro, o peggio diventa giudizio della persona ( sei sempre ... non sei mai ... ). Meglio concentrare la comunicazione sul problema che sul comportamento. il disprezzo, che è la critica intenzionale finalizzata a ferire. la reazione difensiva: "non è colpa mia se ..." il muro del silenzio
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