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MARKETING, TURISMO E CULTURA

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Presentazione sul tema: "MARKETING, TURISMO E CULTURA"— Transcript della presentazione:

1 MARKETING, TURISMO E CULTURA
LEGACOOP MARCHE – C.S.C. CORSO DI FORMAZIONE MARKETING, TURISMO E CULTURA DOCENTE : ANNA RITA DELLE VERGINI 15 OTTOBRE 2008

2 “Quando il business del petrolio dovrà cedere il passo a nuove forme di energia, si comincerà a ragionare su quanto è costata in termini ambientali la mobilità di miliardi di individui per motivi turistici” (DUCCIO CANESTRINI)

3 Qualche numero…………. Per l’UNEP (UNITED NATIONS ENVIRONMENT PROGRAMME) il Turismo è una delle 5 voci principali dell’export per l’85% delle nazioni e la principale per il 38% di esse. Oltre 760 milioni all’anno sono gli spostamenti internazionali. Nel 2020,secondo le proiezioni, dovrebbero superare il miliardo e mezzo. È la prima industria del pianeta. La maggior ragione di spesa, il 13% di tutti i consumi, l’esborso principale dopo gli alimentari (WTTC WORLD TOURISM AND TRAVEL COUNCIL).

4 Qualche numero………….ambientale
Si stima che le emissioni di CO2 dal settore dei trasporti, degli alloggi e di altre attività turistiche ammontino a circa il 4-6% delle emissioni totali Se non si attuano misure di mitigazione, il contributo del turismo alle emissioni di CO2 potrebbe aumentare del 150% nei prossimi 30 anni

5 ………………. Il turismo è, senza dubbio alcuno, il più penetrante e sistematico fattore inquinante che oggi opera sull'ambiente umano in quanto ne aggredisce ogni aspetto: fisico, sociale, culturale, ecc. Se per inquinamento intendiamo una perturbazione degli equilibri ambientali dovuta all'immissione di agenti di modifica estranei.

6 La perdita di specificità e di qualità ambientale che determina il ciclo turistico, è l'effetto più vistoso di questo inquinamento a livello di sistema.

7 l'assuefazione causata dalla ubiquitaria distribuzione del fenomeno.
Le dimensioni dell'inquinamento turistico sono sovente sottovalutate per ragioni diverse quali: il carattere non plateale dei suoi effetti più deleteri (la lenta corrosione delle strutture sociali autoctone); la difficoltà psicologica di ammettere che l'uomo "ludens" possa essere altrettanto devastante dell'uomo "faber"; l'assuefazione causata dalla ubiquitaria distribuzione del fenomeno. Quest'ultima caratteristica spiega perché l'inquinamento turistico, al pari di quello agricolo ugualmente "diffuso", sia più difficile da combattere di quello a carattere "puntuale" dell'industria; infatti, a differenza di questo, richiede politiche e strumenti di controllo non solo tecnici ma anche sociali.

8 L’ inquinamento turistico, al pari di quello industriale, non si ripartisce equamente né sul territorio né sulla popolazione, il che costituisce un'ulteriore giustificazione dell'esistenza di percezioni diverse del fenomeno che ne ostacolano la soluzione.

9 Il sistema turistico, per quanto riguarda l'internalizzazione culturale e pratica del problema della tutela dell'ambiente, è decisamente in arretrato rispetto al sistema industriale il quale, sia pure con riluttanza, ha accettato da tempo che i beni ambientali non sono liberi ma hanno un costo di cui si deve tenere conto nell'economia della produzione.

10 Per il sistema turistico, il folklore e il paesaggio, materie prime alla base del suo sviluppo, sono considerati beni liberi sfruttabili a piacimento, senza vincoli, senza corrispettivi e senza responsabilità.

11 …………. I singoli aspetti del degrado dell'ambiente turistico (biologico, fisico, economico, ecc…..) sono definibili e misurabili, con maggiore o minore oggettività e completezza a seconda degli argomenti e delle circostanze. Non altrettanto si può dire della definizione e della misura del degrado complessivo, problema molto più complicato che costituisce un risvolto della misura della qualità della vita.

12 Entrano in gioco, infatti, problemi di metodo e di sostanza quali:
la difficoltà, se non l'impossibilità, di sommare variabili di tipo fondamentalmente diverso; il carattere soggettivo di molte variabili che, pertanto, vengono percepite in modo differente dai diversi attori; la mancanza di criteri di giudizio assoluti, esterni all'uomo e universalmente condivisi, atti a valutare le situazioni ambientali (tipico è il caso del cosiddetto "equilibrio ottimale" di un ecosistema, un concetto praticamente non quantificabile di cui, tuttavia, se ne parla molto).

13 Il turista, non fosse altro che con la sua presenza fisica, trasforma l'ambiente che lo circonda.
Il processo di trasformazione turistica evolve nel tempo secondo uno schema ben conosciuto che nella sua forma più completa comprende quattro fasi successive:

14 DI IDILIO quando pochi turisti fortunati pacificamente immersi nella società ospitante ne condividono lo stile di vita e le infrastrutture;

15 DI COMPETIZIONE/CONFLITTO
quando i turisti, già più abbondanti, si spartiscono con i locali le infrastrutture esistenti. I due gruppi sono ancora in contatto ma si guardano in cagnesco;

16 DI SEPARAZIONE quando i turisti, sovente più numerosi degli ospiti, dispongono di infrastrutture proprie ed entrano in contatto con i locali solo attraverso canali codificati (guide, agenzie, portieri di albergo, ecc.). I turisti, in altre parole, assumono il ruolo di specie migratoria da spennare;

17 DI ASSIMILAZIONE/GENOCIDIO
quando, con totale capovolgimento dei ruoli, gli interessi della comunità turistica prevalgono su quelli della locale e questa si riduce a un guscio vuoto al servizio di forze estranee alla propria storia e alla propria tradizione.

18 I tre pilastri dello sviluppo:
Comunicazione del Consiglio europeo (2 febbraio 2005) « Lavorare insieme per la crescita e l'occupazione - Il rilancio della strategia di Lisbona »

19 La Politica Europea per il Turismo Sostenibile

20 La Politica Europea per il Turismo Sostenibile

21 SECONDA CONFERENZA INTERNAZIONALE SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI E IL TURISMO (1-3 Ottobre 2007)
… individua ambiti e strumenti per uno sviluppo sostenibile del turismo:

22 Davos Declaration “Il Clima è una risorsa chiave per l’offerta turistica che influenza ed è sensibilmente influenzata dal cambiamento climatico e dal riscaldamento globale“ Per garantire il futuro del settore del turismo è necessario prendere delle azioni immediate: Limitare le emissioni in atmosfera dovute ai trasporti e alle attività delle strutture ricettive; Modificare l’offerta turistica ai cambiamenti climatici; Aumentare l’uso di nuove tecnologie ad alta efficienza energetica; Assicurare lo sviluppo economico del settore in tutto il mondo.

23 Quali problemi legati all’attuale modello di sviluppo: le cause

24 Quali problemi legati all’attuale modello di sviluppo: le cause

25 Soluzione: Politica Turistica Sostenibile

26 Chi è chiamato ad intervenire e come?

27 Prodotto-servizio Turistico Sostenibile
Quali gli strumenti e le possibili soluzioni per concretizzare una politica turistica in un prodotto-servizio sostenibile?

28 Quali Strumenti? EMAS …al fine di valorizzare le esperienze e le strutture tipiche locali ed offrire la qualità di vita locale al turista… EMAS REG. CE 761/2001

29 EMAS: esperienze Europee significative

30 L’esperienza di Leeds

31 L’esperienza di Paradores de Turismo

32 L’esperienza di Studiosus

33 Quali Strumenti? ECOLABEL

34 Principali vantaggi per le strutture ricettive

35 Gli strumenti Chi inquina paga B.T.A. migliore tecnologia disponibile
Tasse ambientali ………….. Le Norme Volontarie

36 UNI EN ISO 14001:2004 UNI EN ISO 14001:1996 Regolamento CE n. 761/2001 EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) Regolamento CE n.1980/2000 L’Ecolabel

37 Il Regolamento CE n. 761/2001

38 (Modifica dell’Allegato IA con recepimento della norma ISO 14001:2004)
PRECEDENTE Regolamento CE n. 1836/1993 ATTUALE Regolamento CE n. 761/2001 Modificato con REGOLAMENTO (CE) N. 196/2006 (Modifica dell’Allegato IA con recepimento della norma ISO 14001:2004)

39 Il regolamento nasce da un mutamento radicale e sostanziale della politica  adottata dalla Comunità europea  nei confronti delle imprese, basato su 2 principi: controllo integrato dell'attività di un'impresa comportamento volontario delle imprese verso la difesa dell'ambiente

40 Cos’è EMAS? Un sistema volontario PUBBLICO di certificazione ambientale aperto a qualsiasi ORGANIZZAZIONE… … che persegua l’obiettivo del MIGLIORAMENTO CONTINUO delle proprie prestazioni ambientali… … attraverso l’implementazione di un SISTEMA DI GESTIONE E CONTROLLO interno … … e che adotti le misure di comunicazione e di trasparenza previste dal Regolamento

41 I pilastri dell’EMAS SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE SECONDO IL REGOLAMENTO EMAS Volontarietà Conformità legislativa Trasparenza e comunicazione Miglioramento continuo

42 Analisi Ambientale Iniziale (AAI) Criteri di valutazione
SGA Analisi Ambientale Iniziale (AAI) Elenco degli Aspetti Ambientali Riesame della Direzione Criteri di valutazione Audit Individuazione degli Aspetti Ambientali Significativi Obiettivi e Traguardi

43 CHE COSA È L’ANALISI AMBIENTALE INIZIALE (AAI)
L’ANALISI AMBIENTALE INIZIALE (AAI) È UNA FOTOGRAFIA DETTAGLIATA DELLA SITUAZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE RISPETTO L’AMBIENTE. E’ PREVISTA DAL REGOLAMENTO EMAS Organizzazione: società, azienda, impresa, autorità o istituzione, o parte o combinazione di essi, con o senza personalità giuridica pubblica o privata, che ha amministrazione e funzioni proprie 43

44 L’ANALISI DOVREBBE COPRIRE CINQUE SETTORI CHIAVE
Prescrizioni legislative, regolamentari e di altro tipo cui l’organizzazione si conforma Identificazione di tutti gli aspetti ambientali che hanno un impatto ambientale significativo Descrizione dei criteri secondo cui valutare l’importanza dell’impatto ambientale Esame di tutte le pratiche e procedure gestionali esistenti in materia di ambiente Valutazione dall’insegnamento tratto dall’analisi di incidenti precedenti

45 L’AAI PUÒ INOLTRE CONTENERE
presentazione dell’organizzazione e analisi della struttura organizzativa descrizione delle caratteristiche principali dell’ambiente circostante schematizzazione delle attività, prodotti e servizi descrizione dei rapporti con le organizzazioni esterne (clienti, fornitori e appaltatori) identificazione delle necessità di formazione 45

46 PRESENTAZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE
Ragione sociale Anno di fondazione Eventuale Capogruppo di appartenenza Settore di attività Ubicazione degli stabilimenti e degli uffici Sede legale Numero complessivo dipendenti Numero di turni Orario svolgimento attività produttiva Totale area occupata (m2) Totale area edificata (m2) Anamnesi storica (fusioni, acquisizioni e cambi di proprietà) Mercati di riferimento Fatturato ultimi 3 anni Elenco prodotti e servizi forniti Attività svolte in passato nel sito Eventuali miglioramenti già raggiunti in campo ambientale Esempio 46

47 DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE CIRCOSTANTE
ubicazione del sito (urbanizzazione, viabilità, accessi, distanze dalle proprietà vicine, ecc.); caratteristiche di qualità dell’aria; caratteristiche della qualità delle acque superficiali e di falda; caratteristiche di qualità del suolo e sottosuolo; caratteristiche della rumorosità; caratteristiche del paesaggio. per avere un termine di riferimento nella stima degli impatti; per individuare inquinamenti provenienti da fonti esterne; per individuare situazioni di inquinamento da bonificare. 47

48 RAPPORTO CAUSA – EFFETTO
ASPETTI Elemento di interazione ATTIVITA’ (Causa) IMPATTI (Effetto) Aspetto Ambientale: elemento delle attività, dei prodotti o dei servizi di un’organizzazione che può interagire con l’ambiente; un aspetto ambientale significativo è un aspetto ambientale che ha o può avere un impatto ambientale significativo Impatto Ambientale: qualsiasi modifica all’ambiente, positiva o negativa, derivante in tutto o in parte dalle attività, dai prodotti o dai servizi di un’organizzazione 48

49 EMAS DISTINGUE DUE TIPI DI ASPETTI AMBIENTALI
DIRETTI INDIRETTI Fanno parte di questi aspetti le attività sotto il controllo gestionale dell’organizzazione Attività, prodotti e servizi di un’organizzazione sui quali essa non può avere un controllo gestionale totale

50 INDIVIDUAZIONE AA DIRETTI (elenco non esaustivo)
Uso delle risorse naturali Uso delle fonti di energia Uso delle materie prime Uso di particolari sostanze pericolose Produzione di emissioni in atmosfera Produzione di scarichi nell’ambiente idrico Produzione e gestione dei rifiuti Produzione di rumore e vibrazioni Produzione traffico indotto Apertura di cantieri, utilizzo di cave e scavi 50

51 INDIVIDUAZIONE AA INDIRETTI (elenco non esaustivo)
ELENCO DEGLI ASPETTI AMBIENTALI INDIVIDUAZIONE AA INDIRETTI (elenco non esaustivo) questioni relative al prodotto (progettazione, realizzazione, trasporto, uso, riciclaggio, recupero, smaltimento) investimenti, concessione di prestiti ed assicurazioni nuovi mercati scelta dei servizi esterni (per esempio trasporti, ristorazione, ecc.) decisioni amministrative e di programmazione composizione della gamma dei prodotti 51

52 VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DEGLI ASPETTI AMBIENTALI
CRITERI DI VALUTAZIONE VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DEGLI ASPETTI AMBIENTALI 1 - Definizione dei CRITERI di significatività 2 - Applicazione di un PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE “ L’organizzazione è libera di scegliere il procedimento che più risponde alle proprie esigenze e necessità ma, una volta identificato, questo deve essere applicato in modo sistematico attraverso l’uso di una procedura ”. 52

53 CRITERI BASILARI Criterio legale Il processo, l’attività, il materiale a cui si riferisce l’aspetto ambientale è messo in evidenza dalla normativa vigente e sottoposto ad adempimento di legge Criterio di politica ambientale L’aspetto è stato ripreso all’interno della politica ambientale dell’organizzazione che evidentemente ritiene che sia da considerare con molta attenzione Criterio delle parti interessate L’aspetto è stato oggetto di lamentele o raccomandazioni da parte della popolazione locale, azionisti, associazioni di categoria, ecc.) 53

54 POLITICA AMBIENTALE Dichiarazione, fatta da una organizzazione, delle sue intenzioni e dei suoi principi in relazione alla sua globale prestazione ambientale, che fornisce uno schema di riferimento per attività, e per la definizione degli obiettivi e dei traguardi in campo ambientale. 54

55 Sia disponibile al pubblico
REQUISITI DELLA PA Sia appropriata alla natura,alla dimensione e agli impatti delle sue attività, prodotti o servizi Includa un impegno al miglioramento continuo e alla prevenzione dell’inquinamento Includa un impegno ad essere conforme con la legislazione e regolamentazione ambientale applicabile e agli altri requisiti sottoscritti dall’organizzazione Fornisca il quadro di riferimento per stabilire e riesaminare gli obiettivi e traguardi ambientali Sia documentata, resa operante, mantenuta attiva e diffusa a tutto il personale Sia disponibile al pubblico

56 Obiettivo ambientale Traguardo ambientale
Il fine ultimo ambientale complessivo, derivato dalla politica ambientale, che un’organizzazione decide di perseguire e che è quantificato ove possibile. Traguardo ambientale Dettagliata richiesta di prestazione, possibilmente qualificata, riferita a una parte o all’insieme d’una organizzazione, derivante dagli obiettivi ambientali e che bisogna fissare e realizzare per raggiungere questi obiettivi. 56

57 POLITICA OBIETTIVO N.1 TRAGUARDO N.1 PROGRAMMA N.1 AZIONE N.1
Esempio di processo per lo sviluppo del programma di gestione ambientale POLITICA Conservazione delle risorse naturali OBIETTIVO N.1 Minimizzazione dei consumi energetici TRAGUARDO N.1 Riduzione del consumo del 15% annuo PROGRAMMA N.1 Utilizzo di energia rinnovabile AZIONE N.1 Installazione di un impianto fotovoltaico

58 L’ AUDIT O VERIFICA ISPETTIVA O VISITA DI VALUTAZIONE È:
Strumento di gestione comprendente una valutazione sistematica, documentata, periodica e obiettiva delle prestazioni dell’organizzazione, del sistema di gestione e dei processi destinati a proteggere l’ambiente al fine di Facilitare il controllo gestionale dei comportamenti che possono avere un impatto sull’ambiente Valutare la conformità alla Politica Ambientale compresi gli obiettivi e i target ambientali dell’organizzazione 58

59 IL SGA È COMPOSTO DA: PERSONALE PROCEDURE RISORSE
Tutto il personale deve essere coinvolto e formato riguardo i propri impatti ambientali IL SGA È COMPOSTO DA: PERSONALE Le attività che generano impatti significativi sull’ambiente saranno gestite attraverso delle procedure L’organizzazione deve mettere a disposizione adeguate risorse umane e finanziarie PROCEDURE RISORSE

60 LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE
il documento tramite il quale la collettività interpreta e giudica il ruolo e le azioni ambientali dell’organizzazione Descrizione degli obiettivi e target ambientali Strumento di immagine e trasparenza Aspetti ambientali significativi diretti e indiretti Sintesi delle proprie informazioni Dati sulle prestazioni ambientali

61 Fasi interne all’ Organizzazione Fasi esterne all’ Organizzazione
ANALISI AMBIENTALE INIZIALE POLITICA AMBIENTALE Ciclo di audit PROGRAMMA AMBIENTALE SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE AUDIT AMBIENTALE AZIONI CORRETTIVE DICHIARAZIONE AMBIENTALE VERIFICATORE AMBIENTALE ACCREDITATO Esame e convalida COMITATO SEZIONE ECO-AUDIT REGISTRAZIONE ORGANIZZAZIONE 1 2 3 5 4 7 8 9 PUBBLICO 10 11 6 Fasi interne all’ Organizzazione Fasi esterne all’ Organizzazione

62 Comitato APAT Registrazione
IL SISTEMA NAZIONALE PER LA REGISTRAZIONE EMAS Comitato ARPA locale APAT Richiedente Accettabilità Documenti + tassa di Registrazione No Responsabile Istruttoria Si Completezza Richiesta di chiarimenti No Conformità con i requisiti EMAS Si Richiesta di chiarimenti No Conformità legislativa Istruttoria e relazione Si Registrazione Comunicazione

63 Regolamento CE n.1980/2000 L’Ecolabel

64 del Consiglio, del 17 luglio 2000.
L’Ecolabel europeo è il marchio di qualità ecologica dell’Unione europea, istituito nel 1992 con il Regolamento CEE n. 880/92 e revisionato nel 2000, alla luce dell’esperienza maturata e del progresso tecnico, dal nuovo Regolamento CE n.1980/2000 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 17 luglio 2000.

65 L’ECOLABEL PER IL SERVIZIO DI RICETTIVITA’ TURISTICA
Decisione del 14 aprile 2003 n. 287

66 Iniziative già intraprese dal settore
Circa 60 marchi ambientali nel turismo

67 Ruolo dell’Ecolabel per il servizio turistico
Ruolo all’Ecolabel europeo: 1. promozione degli altri prodotti con marchio Ecolabel europeo  il servizio di ricettività turistica è molto articolato e comprende altri beni e servizi 2. promozione della comunicazione il settore turistico ha grande potenziale comunicativo e di sensibilizzazione ambientale 3. Definizione di un modello metodologico  è il primo servizio a essere studiato per l’Ecolabel

68 Definizione del servizio di ricettività turistica
Articolo 2 della Decisione 287 / 2003: “Il gruppo di prodotti “servizio di ricettività turistica” comprende l’erogazione a pagamento del servizio di pernottamento in strutture ricettive dotate di stanze adeguatamente attrezzate con almeno un letto, offerto come attività principale a turisti, viaggiatori e ospiti. Il servizio di pernottamento può comprendere l’erogazione di servizi di ristorazione, attività di fitness e/o spazi verdi”

69 Tipologia di strutture
Alberghi, motel case albergo, locande, villaggi turistici, pensioni, residenze turistiche, B&B, Fattorie Alloggi per vacanze, campeggi (bungalows), ostelli della gioventù, alloggi per gruppi e case di villeggiatura, rifugi di montagna Alloggi legati a stabilimenti di cura, campi di lavoro e colonie di vacanza, alloggi legati a centri di conferenza Camere in affitto in alloggi familiari, alloggi in affitto, residenze secondarie (incl multipropietà)

70 Ciclo di vita del servizio di ricettività turistica:
1. Fase di approvvigionamento acquisto di beni e servizi necessari per l’erogazione del servizio; 2. Fase di fornitura del servizio attività funzionali all’erogazione del servizio; 3. Fase di gestione dei rifiuti gestione dei rifiuti risultanti dalle fasi precedenti.

71 Metodologia analisi comparata dei criteri e degli indicatori utilizzati nei marchi di qualità ambientale per le strutture ricettive di ambito nazionale e regionale; approfondimento dei criteri e valutazione rispetto a un contesto europeo; verifica con esperti e rappresentanti degli stakeholders; recepimento della legislazione comunitaria.

72 Gli ambiti dei criteri dell’Ecolabel Europeo
Energia Acqua Prodotti chimici Rifiuti Gestione, Altri servizi DA INSERIRE: Inserire schema Hotel - aspetti ambientali…dove?

73 Cosa influisce sulle performance ambientali dell’albergo?
MISURE E CARATTERISTICHE TECNICHE COMPORTAMENTO DEL GESTORE E DEL PERSONALE COMPORTAMENTO DEL TURISTA

74 Interventi per migliorare l’impatto ambientale
Misure tecniche Aeratori per rubinetti WC a doppio flusso Impianti solari o fotovoltaici Sistema elettronico delle stanze attivato con chiave magnetica Installazione di dispenser per sapone liquido nei bagni Comportamento di gestione e personale Istruzioni per la raccolta differenziata Modalità di utilizzo e dosaggio dei detersivi Comportamento del turista Azioni di informazione e sensibilizzazione verso strumenti ed opzioni più eco-compatibili, che non alterino la qualità del servizio o riducano gli spazi di libertà del cliente (es. invito al cambio flessibile degli asciugamani)

75 Caratteristiche dei criteri
Eterogeneità dei criteri Livello di obbligatorietà dei criteri obbligatori: 37 devono essere rispettati “se applicabili” facoltativi: 47 ogni criterio vale 1- 3 punti per un totale di 77 punti. deve essere raggiunto un certo punteggio, a seconda dei servizi offerti (16,5 punti + 1 punto per ciascun servizio aggiuntivo)

76 Tipologia dei criteri limite: raggiungere una soglia che permetta una misura una distinzione oggettiva; Es: crit. 1: Almeno il 22% dell'energia elettrica deve provenire da fonti di energia rinnovabili… misura: azioni mirate al raggiungimento di un risultato senza fissare limiti: Es. crit. 13 Nei bagni e nelle toilette devono essere presenti informazioni adeguate che illustrino come contribuire al risparmio idrico. gestione: azione di misura e controllo rispetto alle attività svolte. Es. Crit. 30 Tutte le apparecchiature utilizzate per fornire il servizio di ricettività turistica devono essere riparate e soggette a manutenzione ai sensi di legge e in ogni altro caso necessario; queste operazioni devono essere effettuate solo da personale qualificato.

77 Esempi di criteri obbligatori
Energia: efficienza energetica degli impianti di condizionamento, rendimento delle caldaie, spegnimento automatico di condizionatori e illuminazione, timer nelle saune Acqua: flussi di acqua da rubinetti e docce, trattamento delle acque reflue Generale: manutenzione impianti, rilevazione di dati su consumi

78 Esempi di criteri facoltativi
Energia: sistemi fotovoltaici o eolici per il 20% dei consumi (2), teleriscaldamento (1), cogenerazione (1,5), pompe di calore (1,5), recupero del calore (2), termoregolazione (1,5), isolamento edifici (2), architettura bioclimatica (2), elettrodomestici di classe a (1), efficienza energetica impianto di condizionamento (1,5) Acqua: utilizzo acqua pivana e riciclata (1,5 + 1,5), timer per docce esterne (1) Generale: contatori supplementari (1)

79 Verifica e valutazione della conformità ai criteri: Le verifiche sono state studiate per essere più semplici possibili pur mantenendo obiettività e misura per la valutazione. Documentazione richiesta: - informazioni sui prodotti dal libretto tecnico; - fatture, bollette; - dichiarazione di produttori; - dichiarazioni del personale di manutenzione; - lettere inviate ad autorità pubbliche o private; - auto-dichiarazioni da parte del richiedente. Verifiche ispettive

80 ASSEGNAZIONE DELL’ ECOLABEL Ai fini dell’ottenimento del marchio
È necessario che: i criteri obbligatori applicabili siano soddisfatti; i criteri facoltativi siano soddisfatti in modo da raggiungere il punteggio richiesto per il tipo di servizio di ricettività turistica fornito; la documentazione richiesta sia allegata alla domanda per l’ottenimento del marchio.

81 ASSEGNAZIONE DELL’ ECOLABEL Documenti per il richiedente
Manuale tecnico per il richiedente - informazioni sulle modalità per il rispetto dei criteri; - specifiche sui documenti di verifica e valutazione. Moduli di verifica - moduli per le dichiarazioni necessarie alla verifica e valutazione del rispetto dei criteri.

82 Elenco strutture recettive Ecolabel

83

84 Albergo Hotel

85 Albergo Hotel Trentino Alto Adige

86

87

88 ………………………………..

89

90

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92 “QUALE FUTURO PER IL TURISMO”
Brainstorming “QUALE FUTURO PER IL TURISMO”

93 Brainstorming Il brainstorming è forse la più conosciuta tra le tecniche di creatività; fu ideato tra gli anni '40 e '50 da Alex Osborn e trovò un'applicazione ideale soprattutto nel mondo della pubblicità, anche se poi fu utilizzato e diffuso in molti altri ambienti: dal mondo dell'industria alla scuola. Consiste in una "discussione di gruppo incrociata e guidata il cui scopo è trovare e far emergere il più alto numero di idee possibile su un argomento precedentemente definito; solo e assolutamente al termine di questo compito si potrà poi selezionare, criticare e valutare nell'alto numero di idee prodotte.

94 TECNICA DEI “SEI CAPPELLI PER PENSARE” (Edward De Bono)

95 Sei sempre la stessa persona se indossi diversi cappelli???

96 Pensiamo simultaneamente in diversi modi generando spesso confusione
COME PENSIAMO … Diversi aspetti del pensiero: informazioni logica emozioni desideri creatività Pensiamo simultaneamente in diversi modi generando spesso confusione

97 SEI CAPPELLI = SEI TIPI DI PENSIERO

98 PERCHÉ… SEI CAPPELLI? Per interpretare una parte (se si indossa un costume da clown, ci si può comportare come tale!) Per proteggere il proprio io (si possono esprimere liberamente le EMOZIONI !) Per concentrarsi su tutti gli aspetti del problema Per cambiare registro (smettere di essere negativi!)

99 REGOLE BASE

100

101 IL CAPPELLO BIANCO “ Mettiamoci il cappello bianco” 􀀹 NO interpretazioni 􀀹 NO opinioni 􀀹 Domande precise e specifiche 􀀹 Due livelli di informazioni: • fatti accertati • fatti creduti

102 IL CAPPELLO ROSSO … come la PASSIONE! Vederci rosso Emozioni e sensazioni Premonizioni Intuizioni

103 IL CAPPELLO ROSSO “ Mettiamoci il cappello rosso” 􀀹 Reazioni 􀀹 NO giustificazioni 􀀹 NO necessità di spiegare le ragioni Due categorie: 1) emozioni comuni 2) impressioni, apprezzamenti estetici

104 IL CAPPELLO NERO … come la TEMPESTA!! L’avvocato del diavolo Giudizi negativi Perché non è una buona idea?

105 “ Mettiamoci il cappello nero” 􀀹 giudizi critici 􀀹pessimismo STEPS:
1) le premesse sono valide e fondate? 2) le conseguenze sono corrette? 3) la conseguenza è necessaria? 4) è possibile trovare altre conseguenze (o conclusioni)?

106 IL CAPPELLO GIALLO … come il SOLE!! Solarità, luminosità Ottimismo
Opportunità Valutazioni positive razionali (non emotive)

107 IL CAPPELLO GIALLO “ Mettiamoci il cappello giallo” 􀀹 vantaggi (guadagni e benefici) 􀀹congetture positive (efficienza e realizzabilità) 􀀹 suggerimenti concreti e precisi 􀀹 predizioni del futuro

108 IL CAPPELLO VERDE … come l’ ERBA!! Fertilità, creatività
La pianta dal seme Movimento, provocazione Parole a caso

109 IL CAPPELLO VERDE “ Mettiamoci il capello verde” 􀀹 NUOVE idee, concetti, percezioni 􀀹 NUOVI approcci ai problemi 􀀹 cambiamento 􀀹 alternative e opzioni 􀀹 pensiero laterale 􀀹 umorismo 􀀹 oltre quello che è ben consolidato

110

111 IL CAPPELLO BLU “ Mettiamoci il cappello blu” 􀀹 istruzioni per pensare 􀀹 organizzazione del pensiero 􀀹 controllo e rispetto delle regole 􀀹 domande appropriate 􀀹 definizione del problema 􀀹 definizione degli obbiettivi 􀀹 domande esplorative 􀀹 quadri complessivi, conclusioni, …

112 ………………………………

113 GRAZIE PER L’ATTENZIONE E COLLABORAZIONE
RIFERIMENTI:


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