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(singolare, femminile)
Università degli studi di Pavia Dipartimenti di Scienze Politiche e Sociali, Studi Umanistici, Giurisprudenza, Ingegneria Industriale e dell’Informazione, Scienze Economiche e Aziendali corso di laurea interfacoltà in comunicazione professionale e multimedialità Giornalista (singolare, femminile) Dalla Serao alla Fallaci, la scalata delle donne nelle redazioni italiane Relatore: Prof. Alessandro Dell’Orto Tesi di laurea di Claudia Greco Correlatore: Prof. Stefano Colloca ANNO ACCADEMICO
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Le origini del giornalismo femminile
1765 1804 1900 1943
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Matilde Serao (Patrasso, 7 marzo 1856 – Napoli, 25 luglio 1927)
“[..] scrivo dappertutto e di tutto con un'audacia unica, conquisto il mio posto a forza di urti, di gomitate col fitto desiderio di arrivare, senza avere nessuno che mi aiuti o quasi nessuno. Ma tu sai che io non do ascolto alle debolezze del mio sesso e tiro avanti per la mia via come se fossi un giovanotto.” “[..]è inutile negarlo: le donne osservano molto, anche troppo, ed è per questo che riescono meglio in certe descrizioni, sia di fatti che di sentimenti, dove vi è più bisogno dei particolari che dell’idea generale-esse vanno al fondo di ogni gesto.”
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Le riviste femminili: ieri e oggi
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Quattro generazioni di giornaliste a confronto
Le pioniere Le innovatrici Le neo-emancipate Le ultime arrivate ? Milly Buonanno
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La femminilizzazione del giornalismo
Peculiarità del giornalismo femminile avversione alla competizione per la carriera Rifiuto degli aspetti sporchi e duri del comando desiderio di preservare la vita privata volontà di prestigio più che di potere maggiore capacità introspettiva capacità di cogliere particolari attenzione al concreto e al personale stile più chiaro e divulgativo Visibilità senza potere
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Intervista ad Emanuela Audisio
Roma, 9 ottobre1953 Giornalista di repubblica 1977 inizia la sua carriera premio gianni brera Mondiali di calcio; olimpiadi
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“Un sogno bucato” Emanuela Audisio, come ha influito l'essere donna nella sua carriera giornalistica? “Non saprei. Come influisce essere donna nella vita? Il problema non è come ha influito nella carriera giornalistica, il “problema” significa essere donna nella società italiana, tutto qua.” Com'è cambiata la situazione (se è cambiata) per quanto riguarda il giornalismo femminile, da quando la sua carriera è iniziata ad ora? “Io non penso che [..]in generale siano stati fatti grandi passi avanti, penso che ci sia una netta divergenza salariale tra uomini giornalisti e donne giornaliste: penso che gli uomini salgano più in fretta in posizione di carriera rispetto alle donne, questo di sicuro; e in più penso che trent’anni fa[..] le donne giornaliste erano trattate meglio e soprattutto prese con un po’ più di serietà.” Che consiglio darebbe, oggi, a una ragazza che volesse intraprendere questa professione? “Le direi di fare un’altra cosa. Nel giornalismo non c’è più niente di buono, non lo dico con la puzza sotto al naso perché l’ho già fatto.. ma in questo momento nel giornalismo non c’è qualità, non c’è possibilità.”
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Oriana Fallaci (Firenze, 29 giugno 1929 – Firenze, 15 settembre 2006)
1951 primo articolo per L’Europeo 1954 i “fatti romani” 1956 new york; scrive di divi e mondanità 1967 prima donna in Italia ad andare al fronte in qualità di inviata speciale
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“Sono nata a Firenze il 29/6/1929 da genitori fiorentini: fiorentino parlo, fiorentino penso, fiorentino sento [..] All’estero, quando mi chiedono a quale Paese appartengo, rispondo: Firenze. Non: Italia. Perché non è la stessa cosa.” “Per esser buona un’intervista deve infilarsi, affondarsi, nel cuore dell’intervistato.” “[..]il mio lavoro è meraviglioso, ammesso che venga affrontato non come un mestiere, ma come una missione.” “Io non sono uno di quegli scrittori, o uno di quei giornalisti, che si esprimono con giri di frase, con allusioni prudenti, e che tacciono la verità per paura […] Dico quello che penso, sempre, per non tradire completamente me stessa.”
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Giornalismo femminile oggi
N° GIORNALISTE ISCRITTE ALL’INPGI : 11016 (SU UN TOT DI 26552) N° QUOTIDIANI GUIDATI DA DONNE: 10 (CONTRO 124 GUIDATI DA UOMINI) N° CAPOREDATTRICI: 80 (CONTRO 445 UOMINI)
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Conclusioni Se le giornaliste sapranno riconoscere la loro diversità rispetto ai colleghi maschi e saranno in grado di accettare i propri molteplici modi di essere, forse riusciranno anche a cogliere gli elementi di comunanza e solidarietà e a trasformare la loro apparente debolezza in una risorsa costruttiva.
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Grazie per l’attenzione !
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